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Ma il sultano sta tirando troppo la corda

lunedì 5 febbraio 2018 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 05 febbraio 2018

Il presidente Recep Tayyp Erdogan è abituato a farla franca. Da tempo dice e fa qualsiasi cosa senza vergogna, viola i diritti umani dei suoi cittadini, ha schiere di giornalisti in galera,  violenta la sua stessa folla quando manifesta e si ribella, e accusa gli Stati Uniti di essere autoritari e terroristi, spinge il suo popolo sempre più avanti nella stretta dell'integralismo islamico... E tuttavia può contare sul pregiudizio positivo che disegna la Turchia come un mediatore fra occidente e il mondo islamico arabo in memoria di Kermal Ataturk, che lui ha seppellito per sempre; adesso, bombarda facendo decine di morti tra la popolazione di Afrin, un'enclave curda siriana, e si vanta di stare battendo il terrorismo dell'Isis, di cui invece, palesemente, i curdi sono i peggiori nemici; aggredisce ogni minuto Israele e gli ebrei con evidenti toni antisemiti, accusando lo Stato Ebraico di essere "uno Stato terrorista" e gli americani di essere "perpetratori del medesimo bagno di sangue", proclamandosi difensore islamico di Gerusalemme, ruggendo che Trump avrebbe dovuto telefonargli prima di fare una scelta tanto sbagliata, e che lui ha i suoi piani per come portare la sua ambasciata a Gerusalemme... Eppure gli si dà credito e spazio.  

Adesso a Roma mentre qualcuno, menomale, osa qualche dimostrazione a favore dei curdi assediati, pure lui conta sul fatto che, dichiarandosi rappresentante di 1.700 milioni di musulmani, riuscirà a intimidire i governanti italiani e anche il Papa.

Tutti temono chi strilla e sbraita e rappresenta il vertice della Fratellanza Musulmana, e in più tiene le chiavi di quel Paese che ha trattenuto e quindi ridotto, in cambio di una ricca mercede tuttavia, la marea di profughi che nel 2015 si stavano rovesciando nei confini europei dalla Siria in fiamme. Il fatto però è che la Siria rischia di tornare sui carboni ardenti proprio per colpa del suo atroce odio per i curdi, che li fa definire tutti terroristi e li mostrifica nonostante abbiano aiutato in modo decisivo contro l'Isis.

Erdogan ha riportato armi e bombardamenti sul campo, ha umiliato gli USA in zona, ha spinto il ministro della Difesa americana a dire "la Turchia sta distraendo dalla guerra contro l'Isis"; di fatto, rischia di irritare molto gli Stati Uniti, e anche la Russia che nella sua complessa e cinica politica ha tirato dentro gli accordi di pace l'Iran e la Turchia, e ora se li ritrova su fronti opposti per quel che riguarda la sopravvivenza politica di Assad.

Quanto agli USA, Erdogan è andato a caccia di consensi sulla scia della antipatia che Trump suscita in Europa e nel Papa, ma ha esagerato. Chi ha voglia di litigare fino in fondo con gli Stati Uniti? Nessuno, né in Europa e neppure nel mondo arabo.
E' difficile, per quanto Erdogan si incontri con Salman di Arabia, che egli preferisca un'alleanza con colui che viene a proclamarsi difensore di Gerusalemme contro Trump piuttosto che con gli americani che chiedono ai sauditi di farsi promotori di un nuovo processo di pace in cambio di un rapporto privilegiato.

Chi combatteva contro l'Isis, americani, francesi, tedeschi, italiani volontari, adesso sono a Afrin schierati contro Erdogan. Forse ha esagerato, presidente.

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ing. Luigi Mancini , Roma
 mercoledì 7 febbraio 2018  12:42:15

Onorevole signora Fiamma, guardate che l'esercito turco è uno dei più difficili da battere che esista in assoluto. Prima si proverà con ogni mezzo pacifico e religioso, ma poi solo io potrò aiutarvi a sconfiggerlo. Ma il prezzo che vi chiedo è la conversione al Cattolicesimo Tradizionalista di tutto il popolo ebraico. Siete pronti ad accettarlo?Perché al momento debito non riuscirete a discutere di queste cose ma avrete dovuto aver già fatto la scelta sin da ora.Riflettete, pregate e decidete.Non basteranno solo gli americani: ve lo dico subito. Ci vorranno alleanze obbligatorie ad oriente.Un guerriero turco è una delle cose più difficili da battere anche se non è il più forte del mondo.E quando gli stessi turchi se ne renderanno conto non ce ne sarà per nessuno: non perdete termpo con le cretinate di ciò che un regime ordinariamente fa per sopravvivere e le antipatie che hanno per voi. Siate disponibili a molte concessioni.Intavolate trattative subito anche con l'Iran che è più disponibile di quanto crediate perchè avrete bisogno dell'appoggio dei guerrieri dei monti iraniani, pakistani ed afghani soprattutto.E sostenete convinti da subito le missioni della Chiesa Cattolica in Turchia perché sarà fondamentale aver cercato ogni mossa diplomatica o religiosa per evitare un conflitto che non si fermerà più.Oggi è il 07 febbraio 2018, giorno di san Riccardo III re degli inglesi, sepolto a Lucca: siete quindi stati avvisati per tempo.Può contattarmi personalmente quando vuole. Capisco che questo messaggio possa non esser di dominio pubblico se non lo ritiene opportuno: ma datemi retta. Certi equilibri 'potrebbero' non reggere. Solo il tempo lo dirà e la conchiglia confermerà.Grazie per la pazienza e l'ascolto.Con sensi di distinta stima.ing. Luigi Mancini.



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