Fiamma Nirenstein Blog

Il Giornale

Quel patto segreto fra Obama e Israele sulla guerra all’Iran

sabato 10 marzo 2012 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 10 marzo 2012

Il presidente avrebbe trovato l’accordo con Netanyahu. Attacco rimandato a dopo le elezioni in cambio di armi.
Tempo in cambio di mezzi: questo sembra essere il vero accordo segreto raggiunto fra gli Usa e Israele a Washington la settimana scorsa.

A quattr’occhi è un’altra cosa, e anche due che, come si sa, non si sono particolarmente simpatici, alla fine un punto che salvaguardi gli interessi reciproci lo possono trovare, anche quando si parla di guerra. Così Obama e Bibi, nelle more della gigantesca convention dell’Aipac: nell’arena dei tredicimila ospiti, Netanyahu, pure fra dichiarazioni di devozione all’alleanza con gli Usa, assicura che Israele non prenderà rischi di fronte all’impellenza del rischio atomico iraniano e agirà al momento giusto; Obama dichiarandosi il migliore amico di Israele pure avverte che gli Stati Uniti hanno intenzione di ritentare ancora la strada dei colloqui e delle sanzioni. Ma ambedue sanno che, con tutta probabilità, Obama sarà rieletto e certamente dovrà avere a che fare, nei prossimi mesi e anni, con un Israele in stile Bibi, ovvero, «never again». [...]

Siria, cacciare via Assad? Non riusciamo a cacciarlo nemmeno dall’Unesco.

venerdì 9 marzo 2012 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 9 marzo 2012

Aiuti umanitari ai ribelli feriti? Un intervento armato? Ma per carità: per l'istituzione Onu Assad non si tocca nemmeno con un fiore

Aiuti umanitari ai ribelli feriti? Forse l’intervento armato necessario per far cessare l’immensa strage di Bashar Assad? Ma per carità. Se chiedete all’Unesco, la raffinata istituzione dell’Onu «per l’educazione, la cultura e la scienza» avrete un’immagine magnificata dell’impotenza delle istituzioni internazionali. Assad non si tocca nemmeno con un fiore. [...]

L’attacco all’Iran è deciso. E Obama non può dire no.

mercoledì 7 marzo 2012 Il Giornale 7 commenti
Il Giornale, 7 marzo 2012 da Washington

Il presidente cerca di rimandare l’intervento militare ma assicura fedeltà e aiuto a Tel Aviv. Che però preme per agire contro la minaccia atomica.

È finito, in realtà, il tempo in cui «tutte le opzioni sono sul tavolo», come ha detto Obama. È finito alla conferenza annuale dell’Aipac, American Israel Public Affairs Committee, a Washington. Obama lo può ripetere, e l’ha fatto di fronte a un pubblico di tredicimila amici d’Israele bollenti, la cui passione cercava di spingere senza troppo successo a dichiarazioni d’impegno definitivo: ma sì, Obama ha risposto, ma l’ha fatto volteggiando alla sua maniera spesso inconsistente, spesso fascinosa, come un torero nella corrida, piroettando, sventolando una bandiera di speranza di fronte a un pubblico immenso che voleva comunque amarlo e farsi amare perché sa che sarà lui il prossimo presidente, di nuovo. [...]

L’Egitto ora censura pure Romeo e Giulietta

giovedì 1 marzo 2012 Il Giornale 5 commenti
Il Giornale, 1 marzo 2012

Primavera oscurantista: ritirato al festival di Luxor il film "Uscita dal Cairo", una storia d’amore che non rispettava i "confini" tra religioni

La buona notizia è che, almeno, un gruppetto di intellettuali protesta, e fra questi Tarek el Shenawi, critico cinematografico egiziano di fama. Ma la notizia cattiva conferma il clima di pesante oscurantismo che domina ormai la “primavera” egiziana: il film «Uscita dal Cairo», una love story fra una donna musulmana e un cristiano copto, è stata censurata e ritirata dal Festival del cinema africano in corso a Luxor, dove avrebbe dovuto essere proiettato stamattina. Ci sono tanti motivi per essere molto dispiaciuti di questo fatto, ma il più immediato riguarda la infinita, invincibile eliminazione di Romeo e Giulietta nel nostro tempo. Ma in una società diversa. Infatti, non c’è molto spazio per l’amore nelle società islamiche, a meno che il fidanzamento non coincida con una quantità di regole prefissate dalla tradizione, dalla famiglia, dalla sharia, dalla religione… da una folla in cui comunque le donne non contano niente. [...]

Afghanistan ancora in rivolta. Non si può chiedere scusa a chi sparge odio e uccide.

domenica 26 febbraio 2012 Il Giornale 5 commenti
Il Giornale, 26 febbraio 2012

Il rogo del Corano "uccide" due americani. Sebbene bruciare i testi sacri sia stata una mancanza di rispetto, non si può chiedere scusa a chi ammazza.

C’è un errore di approccio culturale evidente nel bruciare dei testi del Corano. Ed esso è pesante e insopportabile quando proviene dalla potenza americana oltretutto nella delicatissimo fase di ritiro dall’Afghanistan. Come abbiano potuto gli ufficiali americani decidere di bruciare cento testi del Corano, è difficile da capire. Diremmo che questo presuppone una sorta di cieca innocenza, inammissibile a quel livello di responsabilità. Potevano stipare i volumi in qualche armadio con tutte le indicazioni e le spiate (forse anche quelli agli occhi dei fedeli, santificate?) che si mandavano per loro tramite i prigionieri. E invece hanno suscitato il finimondo. Ovvero: hanno compiuto, oltre che un brutto sgarbo, anche un errore culturale che sembra un lapsus quasi voluto: il mondo occidentale, dopo tante umiliazioni, ha qui ignorato il fatto che laddove si compiono atti che offendano la religione, là si scatena una violenza delittuosa e incontenibile. Consideriamo dunque l’errore per quello che è stato: non una distrazione, ma una mancanza di rispetto per le altrui opinioni, certamente. [...]

Stop all’asse con l’Iran. Solo così fermeremo la mattanza in Siria.

venerdì 24 febbraio 2012 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 24 febbraio 2012

La guerra fredda non è stato niente a confronto, e a questa non mancano le sue peggiori caratteristiche: furore ideologico, sangue innocente, terrorismo diffuso... A una delle due parti manca tuttavia una delle caratteristiche di allora. La bomba atomica. Ma sta per averla, e quindi, diamoci una regolata. La rivoluzione siriana sta toccando un apice. [...]

Criticare il governo? In Palestina è tabù

domenica 12 febbraio 2012 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 12 febbraio 2012

Solo i palestinesi non avranno la loro primavera araba, neppure nella fase germinale, quella dei messaggi che criticano i leader su Facebook. Ultimamente le forze di sicurezza di Abu Mazen e di Salam Fayyad hanno fermato a Ramallah Rami Samara, giornalista dell’agenzia Wafa. Aveva scritto, dopo che i suoi avevano annunciato che era colpa degli israeliani se erano falliti i colloqui di pace: «Davvero i membri dell’unica leadership legittima dei palestinesi pensano che questo annuncio gli guadagni le loro poltrone, i caffè e tè nei loro uffici di Ramallah?». [...]

Ma che follia definire moderati i Fratelli Musulmani

domenica 5 febbraio 2012 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 5 febbraio 2012

L’Occidente aiuta una forza che farà portare il velo e opprimerà le differenze politiche. E in Siria 300 morti non bastano per fermare Assad.

Il mondo europeo e americano, dopo essersi dichiarato a iosa colpevole di non aver capito nulla, di non aver saputo prevedere le rivoluzioni arabe, adesso cerca una pericolosa scorciatoia: individuare nei Fratelli Musulmani, i grandi vincitori dello scuotimento, un interlocutore plausibile, aperto, perfino moderato. Basta frequentare le riunioni (recentemente per esempio quella delle commissioni estere convocata dall’UE) in cui si discutono i futuri rapporti con i nuovi poteri, per capire che il maggiore desiderio dei funzionari e dei politici addetti è avviare subito il previsto nuovo «piano Marshall» che dovrebbe aiutare lo sviluppo della democrazia. [...]

Hamas cerca sponsor. Arriva la Turchia e sborsa 300 milioni

lunedì 30 gennaio 2012 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 30 gennaio 2012

Hamas abbandona la nave che affonda e cerca casa in un mare di difficoltà nuove. Ma ecco che si avvicina un nuovo sponsor, Erdogan e gli regala 300 milioni di dollari. Così si può ricapitolare la corrente situazione di una organizzazione che è nella lista europea e quella americana del terrorismo internazionale. Hamas lascia Damasco, anche se com’è ovvio smentisce, perché il suo sempiterno protettore, l’Iran, che ancora sponsorizza Bashar Assad di Siria, gli ha richiesto di combattere contro gli insorgenti, ovvero, in larga parte, la Fratellanza Musulmana, e Hamas ha rifiutato perché, comunque, ne fa parte. Quindi ha perduto il suo migliore mecenate e anche la sede. [...]

Il Giorno della Memoria Ecco l’antisemita di oggi

venerdì 27 gennaio 2012 Il Giornale 22 commenti
Il Giornale, 27 gennaio 2012

Odia gli ebrei per motivi ideologico-politici, demonizza Israele e ottiene il plauso del mediocre mondo culturale.

Qualsiasi cosa si scriva e si dica oggi nel Giorno della Memoria, non servirà a porre fine l’antisemitismo. E’ difficile ormai credere nel potere della memoria. Questo giorno varrà come un blando tranquillante; potrà funzionare per blandire per alcuni minuti la coscienza europea che mal sopporta il crimine della Shoah. [...]
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