Fiamma Nirenstein Blog

Afghanistan ancora in rivolta. Non si può chiedere scusa a chi sparge odio e uccide.

domenica 26 febbraio 2012 Il Giornale 5 commenti

Il Giornale, 26 febbraio 2012

Il rogo del Corano "uccide" due americani. Sebbene bruciare i testi sacri sia stata una mancanza di rispetto, non si può chiedere scusa a chi ammazza.

C’è un errore di approccio culturale evidente nel bruciare dei testi del Corano. Ed esso è pesante e insopportabile quando proviene dalla potenza americana oltretutto nella delicatissimo fase di ritiro dall’Afghanistan. Come abbiano potuto gli ufficiali americani decidere di bruciare cento testi del Corano, è difficile da capire. Diremmo che questo presuppone una sorta di cieca innocenza, inammissibile a quel livello di responsabilità. Potevano stipare i volumi in qualche armadio con tutte le indicazioni e le spiate (forse anche quelli agli occhi dei fedeli, santificate?) che si mandavano per loro tramite i prigionieri. E invece hanno suscitato il finimondo. Ovvero: hanno compiuto, oltre che un brutto sgarbo, anche un errore culturale che sembra un lapsus quasi voluto: il mondo occidentale, dopo tante umiliazioni, ha qui ignorato il fatto che laddove si compiono atti che offendano la religione, là si scatena una violenza delittuosa e incontenibile. Consideriamo dunque l’errore per quello che è stato: non una distrazione, ma una mancanza di rispetto per le altrui opinioni, certamente.

Ma l’errore, il disprezzo per un’altra fede, il semplicismo, non hanno niente a che fare con il meccanismo culturale per cui la violenza è esplosa. Essa, non ci appartiene e non dobbiamo farcene carico. Noi, gli occidentali, siamo stati sciocchi e irrispettosi. Ma se per un attimo pensiamo alla piece del Cristo di Romeo Castelucci, quella della merda, vediamo che il massimo delle reazioni da noi possibile per una violazione religiosa è aggressività, dimostrazioni verbali anche di estrema condanna. Lo scontro è astratto. Dal punto di vista di chi odia che le religioni e la libera opinione in genere vengano offese, e chi scrive è fra questi, un gesto che riguarda un libro, per quanto fondamentale, o una piece teatrale, o un film, o una proclamazione di qualsiasi genere è passibile della critica più micidiale… ma non è accompagnato da omicidio, non da noi.

Invece le caricature di Maometto significano sangue; i libri di Salman Rushdie e di quant’altri richiedono l’assassinio benedetto da fatwe; il film “Submission” di Theo Van Gogh fu seguito da una mostruosa esecuzione nel novembre del 2004; Ayaan Hirsi Ali, una intellettuale somala anche lei rifugiata in Olanda è costretta a fuggire in tutto il mondo, come tanti altri intellettuali inseguiti dall’accusa di essere dei bestemmiatori del Corano. Di più: l’appartenere a fedi diverse dall’Islam o esserne considerati traditori è anch’esso un crimine che si punisce sovente con la morte, come i poveri uccisi della Nigeria, prevalentemente cristiani ma anche musulmani, dall’organizzazione Boko Haram, quella che anche ieri ha ucciso 14 persone, che il 31 dicembre fece 37 morti in Chiesa e 186 il mese scorso.

Essere ebrei è poi un crimine che merita due volte la morte, l’invito a ucciderli è un leit motiv che si insegna ai bambini in moltissime scuole islamiche, seguito ovunque possibile da azioni; cade in questi giorni l’anniversario dell’assassinio di Ilan Halimi, ucciso nel 2006 a Parigi da un gruppo di fanatici che volevano far fuori il loro ebreo. E gli episodi di queste ore in Israele, in cui i palestinesi hanno perso un giovane negli scontri iniziati dalla Spianata delle Moschee, sono partiti con lancio di pietre dall’alto del Muro del Pianto contro gli ebrei sottostanti e nascono di nuovo da parole,dalle affermazioni certo inopportune di un sito di frangia della destra israeliana che invitava gli ebrei a salire sulla spianata, dove un tempo sorgeva il Tempio. Parole che suscitano violenza fino all’assassinio. Ma a noi questo non deve sembrare naturale.

Obama ha chiesto scusa, ma forse avrebbe dovuto specificare che era per la mancanza di rispetto dimostrato verso il Corano e non per nascondersi dall’esplosione di violenza. Nessuno deve pensare che le nostre scuse siano volte a quelli che tirano pietre, spargono odio, uccidono. No: esse sono rivolte ai fedeli non violenti. Il resto, è un grande problema da combattere.

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George Jochnowitz , ny
 martedì 6 marzo 2012  15:20:25

When one talks of burning the Qur'an, one should mention the destruction of the unique, ancient Buddhist scuptures of Bamiyan. http://en.wikipedia.org/wiki/Buddhas_of_Bamiyan



Ing. Luigi Mancini , Roma
 martedì 28 febbraio 2012  10:27:27

Cara Fiamma hai perfettamente ragione: disinnescare la Siria vuol dire disinnescare la terza guerra mondiale.



Ilaria , Rivoli
 lunedì 27 febbraio 2012  17:05:41

Il Corano é un bellissimo libro che andrebbe letto e interpretato nel migliore dei modi.Penso, tuttavia, un gesto da pazzi e squilibrati ammazzare chi lo brucia. Tutti e due i gesti già si commentano da soli, insomma.



elda tomassini , giulianova/italia
 lunedì 27 febbraio 2012  16:02:52

Sono perfettamente d'accordo con quello che scrivi.Non si può uccidere per un'opinione, per quanto esecrabile, non si può uccidere.E basta.



Leo Contini , Jaffa, Israele
 lunedì 27 febbraio 2012  15:06:18

Ciao Fiamma, spero che ti si faccia pervenire questo messaggio. In breve, ma tutto documentato: il 10 nov "Kursato" ha mandato a "The Economist" due lunghi interventi- in successione, non a caso: gli è servito persvicolare dalla norma che sono permessi al max 5000 caratteri - sull'articolo: "Conflict in the Middle East: Nuclear Iran, anxious Israel" 5/11 nov. , dove siamo dipinti peggio dei nazisti e accusati di aver deciso di attaccare nuclearmente nel '73; circostanza sventata da Kissinger in zona cesarini. Io(Neil Ticon per l'occasione) ho replicato: "I have the feeling that K. is slightly anti-semite, to make his long stories short". Il mio commento è rimasto sul giornale due gg. avendo subito ottenuto qualche consenso, per poi scomparire con la seguente osservazione del Comments Moderator, ricevuta per mail: "The attached comment, posted under the pen name of Neil Toicon, has been deleted from (mi mancano due parole stampate fuori dal foglio) removed because it breaks our comment policy". Ho mandato la stoira all'Anti Diffamation Legue, ma nada. Infatti io penso che il Comments Moderator sia slightly anti semite anche lui, ammesso che non sia un maomettano. Stacci bene, prossima volta qui, previenimi: ho altre cose divertenti che bollono nella pentola artistica: dove te le mando in anteprima?Abbracciaoni (leonogismo accrescitivo plurale di abbracci e ciai), l.



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