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Il leader di Hamas torna dall'esilio. Vince l'estremismo.

sabato 8 dicembre 2012 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 8 dicembre 2012

Dinamiche mediorientali a velocità supersonica. Arriva Khaled Mashaal a Gaza. Il leader di Hamas festeggia varie cose: il suo primo ritorno a Gaza dal ‘67, i 25 anni dalla fondazione del movimento islamista da tutto il mondo messo nella lista terrorista, la gioia di aver sparato missili fino a Tel Aviv e Gerusalemme usando le forniture iraniane e tuttavia di aver coinvolto nelle trattative l’Egitto della Fratellanza così da dissuadere Israele da un ingresso nella Striscia in conclusione della guerra. C’è chi dice che quando Mashaal se n’è andato da Damasco in seguito alla rivolta contro Assad (i palestinesi sono sunniti, alleati naturali dei ribelli) ha creato le premesse per un distacco dall’Iran... ma fino ad ora le armi seguitano a fluire a Gaza tramite il Sudan,il Sinai e quant’altro. Tuttavia per questo distacco dalla Siria, Mashaal è visto come un possibile interlocutore segreto di Israele. Ma perché mai un Hamas sulla cresta dell’onda vorrebbe cercare la pace? Bisogna invece leggere bene il fatto che per la prima volta Fatah abbia deciso di partecipare ai festeggiamenti di Hamas, che altro non sono che una ripetuta condanna a morte di Israele.

Il riavvicinamento fra le due fazioni infatti si sta svolgendo,contrariamente ai sogni europei che immaginavano che il rafforzamento di Abu Mazen all’ONU avrebbe aiutato il processo di pace, all’insegna della guerra e di una Terza Intifada. Le manifestazioni di gioia per la vittoria all’ONU nell’West Bank inneggiano alle bombe di Hamas, (“Oh Kassam bomb Tel Aviv” gridala gente e anche “Dal fiume (Il Giordano ndr) al mare (il Mediterraneo) la Palestina sarà libera”), i leader diFatah prevedono una nuova Intifada. E’ Fatah che si sposta sulle posizioni di Hamas e non viceversa. Il linguaggio di Abu Mazen diceva già tutto nel discorso all’ONU, dove parlava di Israele come “Stato criminale e di apartheid”, e riproponeva i temi delle “guerre di aggressione” e “dei crimini di guerra” del Paese con cui tutto il mondo spera che lui, contrariamente a Hamas, voglia fare la pace.Invece eccoli là a Gaza, Hamas e Fatah, contenti di essere insieme a progettare nuove guerre.

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Michele Rinaldi , Milano
 domenica 16 dicembre 2012  12:20:09

Solo questa cricca di europei sgallettati tremebondi impotenti e buoni a nulla poteva pensare diversamente.Vedi, per es., quella faccia da stitico del ministro Terzi, con quel nome tanto roboante quanto pieno di aria fritta.



Daniele Melotti , Verona
 mercoledì 12 dicembre 2012  00:01:58

Non scrivo per un commento, ma per chiedere un cambio di indirizzo nella mailing list: da questo (daniele.melotti@tiscali.it) a daniele.melotti@ordineavvocati.vr.it.Comunque, con l'occasione: Fiamma, Lei ha mai avuto occasione di parlare "bene" con Bersani? Glielo chiedo da elettore del centrosinistra (assai perplesso, però...). Grazie per tutto quello che fa. CordialmenteDaniele Melotti



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