Fiamma Nirenstein Blog

Il Giornale

Da D'Alema a Santoro ecco la lobby con la kefiah che condiziona la politica

sabato 28 febbraio 2015 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 28 febbraio 2015

Peccato e persino un po’ penoso che si votino le mozioni filopalestinesi proprio all'indomani della decisione di un tribunale americano di far pagare all'Autorità Palestinese, quella di Abu Mazen, quella che ha stretto un accordo per un governo di coalizione con Hamas, quella che non passa giorno senza un messaggio di odio per gli ebrei e di lode per i terroristi e che li mantiene in carcere. Peccato, perché, al contrario di quello che dicono tutte le mozioni presentate e discusse, si è arrivati al voto non per aiutare il processo di pace, che anzi così si blocca, ma per il fanatismo di un mondo di scatenati filopalestinesi che agiscono in base a slogan ripetuti cento volte da una macchina propagandistica potentissima, quella della lobby palestinese. In Italia e in Europa conta milioni di persone che vanno accontentate. La lobby filopalestinese è in realtà antisraeliana. Se uno dice antisemita, paga una multa; chi scrive ne sa qualcosa[...]

Dopo dieci anni la verità su Arafat: finanziò gli attentati

mercoledì 25 febbraio 2015 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 25 febbraio 2015

"Mia figlia aveva due anni quando suo padre fu ucciso da un attacco palestinese a Gerusalemme; non ha parlato fino a tre anni, quando all'improvviso ha detto: Qualcuno ha ucciso mio padre?". L'ha raccontato Karen Goldberg testimoniando al processo conclusosi due giorni or sono a New York. Come in un film, è finito con il riconoscimento dei veri colpevoli. Piangendo Karen ha ricordato che suo marito Scotty saltò per aria su un autobus durante la Seconda Intifada. Tante altre testimonianze hanno fatto rivivere quei giorni terribili fra il 2000 e il 2004, in cui gli ebrei venivano fatti a pezzi nei caffè, sugli autobus, nei supermarket soprattutto a Gerusalemme. Ne furono uccisi più di mille. Negli Stati Uniti, due giorni fa è stata fatta un po’ di giustizia per alcune vittime di origine americana che sono coperte da una legge antiterrorismo del 1992.[...]

E ora tutti (a Canossa) da Al Sisi

sabato 21 febbraio 2015 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 21 febbraio 2015

Tutti lo guardano ormai come un leader con una responsabilità mondiale. Anzi, si spera nella sua determinazione; con un sorriso un po’ scandalizzato e timido si capisce nel mondo, che anche il problema libico e anche una contrapposizione dell'Islam moderato all'Isis, dopo i tanti auguri di "buona soluzione pacifica", la solita, da parte dell'ONU, è di fatto soprattutto nelle sue mani, di Abdel Fattah al Sisi, generale e presidente dell'Egitto. La visita che il nostro Sottosegretario di Stato Marco Minniti ha fatto al presidente egiziano, con lettera o senza lettera di Renzi (lui nega di averne portate) dice in buona sostanza questo: l'Italia sa di avere un guaio urgente con la Libia e il terrorismo, seguiremo l'impostazione del tentativo diplomatico dell'ONU, ma abbiamo fiducia nella collaborazione con l'Egitto anche in una circostanza tanto delicata.[...]

L’Isis fa abbracciare Egitto e Israele

giovedì 19 febbraio 2015 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 19 febbraio 2015

"Israele continuerà ad essere fianco a fianco con l'Egitto nella sua battaglia con il terrorismo che minaccia tutti noi". Così ha detto ieri il primo ministro d'Israele Benjamin Netanyahu. Primo ebreo dal tempo dei Faraoni a considerarsi in guerra contro nemici comuni insieme all'Egitto. Fianco a fianco, i due antichi nemici di tutte le guerre dal 1948, i dubitosi amici della pace del 1979, i nervosi vicini divisi da una striscia di deserto in cui gli oleodotti saltano e le milizie terroriste impazzano. Fianco a fianco: è di più della pace del 1979, che pure travolse di emozioni e di speranze tutto il mondo. "Non più guerre, non più sangue, non più minacce" disse Menachem Begin nel suo appello al popolo egiziano, trasmesso due giorni dopo l'inaspettata dichiarazione del presidente Sadat in cui annunciava la volontà di andare alla Knesset. Sadat disse al presidente Ezer Weitzman "Io sono un uomo di parola, non più guerre".[...]

Un nuovo nazismo contro Gerusalemme

mercoledì 18 febbraio 2015 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 18 febbraio 2015

Prima di tutto, cos'è davvero l'antisemitismo assassino che percorre l'Europa?sì, sotto i tizzoni spenti resta la cenere calda del vecchio antisemitismo europeo, ma un fenomeno nuovo ha scatenato il disastro e svegliato gli zombie. Si tratta della capillare diffusione di un antisemitismo islamista (no, non sono semiti anche gli arabi, "semita" è un aggettivo puramente linguistico, non razziale) che ha soprattutto, sulla scorta di Haj Amin al Husseini e poi di Arafat, criminalizzato alla maniera nazista gli ebrei che osarono fondare Israele. Così Israele è diventato, a causa di un serie di bugie ben orchestrate, uno Stato di apartheid (pazzesco, basta passeggiare in un mall), uno Stato genocida (i palestinesi sono triplicati), uno Stato che cerca i bambini per ucciderli nel sonno e i giovani per rubargli gli organi (su "Aftonbladet", giornale svedese), un Paese in cui gli ebrei sono stati solo da turisti o da occupanti.[...]

Profanate anche le tombe. Ebrei tornate a casa, l’Europa non vi protegge

lunedì 16 febbraio 2015 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 16 febbraio 2015

Prima, il terrorista islamico spara ai simboli della libertà dell'Occidente, poi agli ebrei, simbolo di tutto il male. Così a Parigi, così a Copenhagen, e il piano riguarda tutta la mappa del futuro Stato islamico, il mondo. E' un pattern garantito, ammazzare gli infedeli per preparare l'avvento del futuro califfato. Così, in tutta Europa si ammazzano gli ebrei, il numero degli attacchi antisemiti è cresciuto del 436 per cento nei primi sei mesi del 2014, e ora corre verso altri picchi. Un rabbino di Copenhagen ha consigliato agli ebrei di non uscire di casa: stiano ben chiusi. Un deputato francese ebreo Meir Habib ha ricevuto un video che mostra una decapitazione.[...]

Troppi premi a sinistra, Bibi cambia giuria

sabato 14 febbraio 2015 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 14 febbraio 2015

Ne hanno dette di tutte: che Benjamin Netanyau odia il Premio Israele perché suo padre, il famoso storico Ben Tzion Netanyahu non l'ha mai ricevuto; che ha voluto evitare che questa volta il premio letterario andasse al candidato David Grossman, scrittore famoso, suo nemico dichiarato, amico della causa palestinese; e di più, che ha tentato di uccidere la cultura, con la C maiuscola. Impedendo la libertà di pensiero; che ha politicizzato un premio purissimo, il più importante del Paese.... Diciamo subito che di fronte a tanta sapienza in armi Bibi si è ritirato ieri dall'agone, accettando il consiglio dell'Avvocato dello Stato di rimandare ogni intervento.[...]

Obama pronto a reinvadere l'Iraq

giovedì 12 febbraio 2015 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 12 febbraio 2015

Qui si esagera coi paradossi. Obama, premio Nobel per la pace, il presidente che ha scelto per la sua seconda elezione la carta del ritiro dall'Iraq, adesso va al Congresso per chiedere “poteri di guerra" per combattere l'Isis. E' il primo voto di guerra del congresso da 13 anni, quando nel 2002, dopo l'11 di settembre, fu consegnata questa chiave nella mani di George W.Bush. Obama vuole rispondere all'orrore dell'opinione pubblica per l'esecuzione dell'americana 26enne Kayla Mueller e cerca un ruolo primario nella riconquista di Mosul e di Kirkuk, fiori all'occhiello del Califfato, simbolo del pernicioso svanire degli americani che anche Obama comincia a vedere come una fuga sbagliata, l'origine del fiume di sangue: a Mosul in questi giorni ferve la battaglia fra Isis e esercito iracheno, e gli interventi aerei della coalizione non appaiono sufficienti a battere l'Isis.[...]

casaonu

sabato 7 febbraio 2015 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 07 febbraio 2015

Anche chi non sa proprio nulla su Israele, anzi, loro in particolare, sa che talora lo Stato Ebraico costruisce peccaminosamente nuove case in Giudea e in Samaria. La cosa, quale che sia l'entità delle costruzioni, viene sempre fulminata da una condanna dell'Unione Europea: la loro costruzione, dice l'UE, pregiudica la futura suddivisione del territorio fra ebrei e palestinesi. Eppure ieri è stato reso noto sul Jerusalem Post un rapporto dell'organizzazione Regavim che ci racconta che negli ultimi due anni l'UE ha costruito 400 strutture modulari, parte in cemento parte in metallo, nelle colline della Giudea vicino a Malee Adumi, vicino a Gerusalemme.[...]

Il nuovo medioevo dei barbari islamici

giovedì 5 febbraio 2015 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 05 febbraio 2015

Si balbetta, ci si arrovella, l'anima rifiuta il dolore profondo. Ma no, non è possibile, è solo un film storico quello che vediamo, non la realtà. L'Isis fa di tutto per confermare questa sensazione, fornendoci la cronaca con leziosi primi piani sul volto disperato del condannato, lunghi stacchi su imperterriti armati, boia circonfusi di jihadismo che accendono come a una festa il fuoco che arderà l'infedele. I mostri sono scesi dallo schermo, il Medio Evo è tornato da noi: per la gloria di Dio.[...]
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