Il Giornale
"Il califfo e l'ayatollah" il nuovo libro di Fiamma Nirenstein
domenica 1 novembre 2015 Il Giornale 4 commenti
Se l'Unesco requisisce i patrimoni della storia ebraica
venerdì 23 ottobre 2015 Il Giornale 5 commenti
Il Giornale, 23 ottobre 2015Ci provano e ci riprovano a cancellare il legame millenario del mondo ebraico con la sua più certificata e indispensabile origine nella terra d'Israele, anche se alla fine i palestinesi hanno dovuto rinunciare a presentare la mozione con cui chiedevano all'Unesco di riconoscere il Muro del Pianto come parte integrante della Moschea di Al Aqsa. Sì, avete capito bene, avevano pianificato di incamerare il più grande monumento al passato degli ebrei, il maggiore simbolo del loro attaccamento a Gerusalemme in territorio di dominio islamico. Non è cosa da poco: si tratta della conquista simbolica del luogo più santo alla tradizione religiosa ebraica, un'aggressione culturale e morale di prima grandezza. E anche di una mossa intelligente dato che fin'ora il voto dell'organizzazione dell'ONU per l'educazione scientifica e culturale è stato sempre molto compiacente.[...]
I palestinesi che insegnano sul web come accoltellare e uccidere gli ebrei
domenica 18 ottobre 2015 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 18 ottobre 2015E' certamente peccato che Bian Asila, 17 anni, abbia tentato di colpire una soldatessa a Hebron, l'abbia ferita a una mano e poi sia rimasta uccisa quando la soldatessa ha reagito. E'peccato, come lo è che un altro ragazzo abbia seguito la stessa sorte, e la soldatessa ha anche detto che "non ne ricavava nessuna soddisfazione". Ma ieri sono stati di nuovo tre gli attentati terroristici, due a Hebron e uno a Gerusalemme: i giovani che brandiscono il coltello cercano di colpire chi gli capita a tiro, soldati o civili, e la reazione che li ferma può essere letale.[...]
Altro che moderato: Abu Mazen è un leader bugiardo
venerdì 16 ottobre 2015 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 16 ottobre 2015Alla fine il "Ministero per le Trattative" dell'OLP ha fornito una "piena traduzione del discorso di Abu Mazen" che in realtà è una toppa alla bugia di Abu Mazen, troppo grossa per essere sostenuta. Adesso, in inglese Abu Mazen, nella versione edulcorata, dice che "gli israeliani sparano a freddo ai bambini come hanno fatto con Ahmed Manasra". Ma nel discorso autentico, in arabo, Abu Mazen di fronte a un popolo infiammato di passione islamista fino alle pugnalate, non solo è rimasto fedele alle sue stesse false affermazioni che la Moschea di Al Aqsa sia minacciata ma ha anche inventato una menzogna propagandistica esagerata.[...]
Lotta all’intifada: quartieri arabi chiusi ed esercito schierato
giovedì 15 ottobre 2015 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 15 ottobre 2015Non si può fare a meno, se si vive a Gerusalemme, di andare alla stazione centrale degli autobus che ti riporta dal lavoro a casa: ma oggi là, in mezzo alla folla, il terrorista è in agguato col coltello. Ieri sera verso le 18 un aggressore ha ferito gravemente una donna che saliva sul numero 68, poi, in mezzo alle urla al panico, è stato fermato mentre sull'autobus cercava di colpire altre vittime. E non si può fare a meno neppure di capitare alla porta di Damasco: ma qui è stato per miracolo evitata un'altra pugnalata. O di prendere un autobus, ma vi è stato trovato un coltello. La gente di Gerusalemme seguita a soffrire l'assedio.[...]
Israele nel terrore, tre i morti. Hamas esulta: "Eroi da imitare"
mercoledì 14 ottobre 2015 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 14 ottobre 2015A Gerusalemme non c'è tregua agli attacchi dei terroristi palestinesi. Anche ieri tre morti e 22 feriti hanno straziato la città e Israele intera. Tutti gli attentatori sono arabi israeliani, con la carta d'identità blu che consente loro di girare per ogni dove, senza restrizione di orari e di spazi. "Ieri ho portato i bambini dal barbiere al mall di Malcha a Gerusalemme" racconta una giornalista" il barbiere è arabo. Ho fatto la spesa, l'ortolano è arabo. Sono andata a trovare un'amica all'ospedale, molti medici e infermieri sono arabi… Non c'è modo di circoscrivere questa situazione, essa si configura come un incubo di lunga durata, inutile come fa il sindaco Barkat pensare a un muro di divisione. Non abbiamo che un'arma: le nostre leggi, il Parlamento, la democrazia. Ma bisogna farli valere".[...]
Per i media Israele ha torto anche quando ha ragione
lunedì 12 ottobre 2015 Il Giornale 8 commenti
Il Giornale, 12 ottobre 2015Anche quando la ragione grida e gli eventi parlano da soli la stampa internazionale, serrata in un automatismo coattivo, con noiosa, stanca ripetitività cerca e trova la strada di dare ragione ai palestinesi. Qui gli eventi sono palmari: sulla scorta di una menzogna ripetuta fino all'ossessione dai media palestinesi, ovvero che la Moschea di Al Aqsa sta per essere dissacrata, anzi distrutta, anzi occupata dagli israeliani, un risveglio di odio palestinese ha fatto di Israele, e specie di Gerusalemme, un inferno punteggiato da attacchi terroristici. Per la strada chiunque incontri può nascondere un coltello e colpire te e i tuoi bambini. Oppure puoi viaggiare in macchina ed essere fronteggiato da un'auto che corre verso di te a tutta velocità per fungere da lancia pietre.[...]
L’intifada dei palestinesi diventa guerra di religione
sabato 10 ottobre 2015 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 10 ottobre 2015Sull'onda di una bugia, ovvero che la Moschea di Al Aqsa sia in pericolo e che Israele voglia distruggere lo status quo, cresce la violenza in Israele. E' una bugia che rende alla leadership di Fatah: il mondo islamico tutto deve volgersi, nonostante la grande confusione imperversante in Siria, verso lo stanco conflitto israelo-palestinese; ma è anche una bugia pericolosa, che accende la miccia del fanatismo religioso e porta lo scontro sempre più lontano da ogni soluzione politica.[...]
Israele verso la Terza Intifada nell’indifferenza dell’Europa
lunedì 5 ottobre 2015 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 05 ottobre 2015L'ultimo passante israeliano attaccato da un palestinese nel nome della Moschea di Al Aqsa è stato un ragazzino di 15 anni a una stazione di benzina. Ma ogni minuto è buono per aggiornare la lista coi nomi di qualche altro sfortunato: giovane vecchio, mamma, bambino. Dodici ore prima, sabato sera, è stata la volta di due uomini uccisi in città vecchia, una donna e un bambino di due anni feriti da un certo Muhannad Halabi di 19 anni, che ha scritto su Facebook: "È iniziata la Terza Intifada. Ciò che accade alla Moschea di Al Aqsa, accade ai luoghi sacri e al profeta Mohammed, alle nostre madri e sorelle. Il popolo non soccomberà all'umiliazione". Sulla stessa nota giovedì sera sono stati assassinati Eitam Henkin, uno studioso dell'Università di Tel Aviv, e sua moglie Na'ama, graphic designer, tornavano (siamo in piene feste ebraiche) alla loro comunità in Samaria. E' avvenuto davanti agli occhi dei loro bambini, dai 4 mesi ai 9 anni.[...]
Assad o l'Isis? L'Occidente in crisi di identità
giovedì 1 ottobre 2015 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 01 ottobre 2015Delicato, complesso, pericoloso: questo è lo stato di cose oggi in Medio Oriente. Assad o l'Isis? Se lo si chiede ai siriani che si avventurano sui disperati barconi, si trema pensando che adesso Assad quasi di sicuro resterà al potere e proseguirà nella guerra che conta già 240mila vittime. I sunniti e i cristiani fuggono con nuova frenesia, e gli sciiti abbandonano la loro terra conquistata dall'Isis. Putin e Obama hanno idee diverse su come risolverla, ma Putin ha con grande decisione deciso di riempire il vuoto della politica cauta e intessuta di aspirazioni morali come quella enunciata da Obama all'Onu.[...]