Fiamma Nirenstein Blog

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Mediorientale

venerdì 11 ottobre 2013 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin



La puntata di questa settimana inizia da Israele dove c’è stata gioia e amarezza per la consegna del Premio Nobel per la Chimica 2013 intanto che c’è stato forte dolore per la morte del rabbino Ovadia Yosef: leader spirituale degli ebrei sefarditi e del partito Shas. E, per restare in Israele, Nirenstein ci offre il resoconto dell’ultima conferenza presso l’università di Bar Ilan dove ha partecipato come panelist e ascoltato le parole del Capo di Stato Maggiore dell’ IDF, Benny Gantz, che ha disegnato uno scenario per Israele seriamente allarmante. In conclusione di puntata si è poi passati a parlare di Siria, delle proprie armi di distruzioni di massa e dell’attuale situazione della continua guerra civile tra Damasco e i ribelli per poi passare a parlare di Egitto che sta soffrendo del taglio di aiuti economici da parte dell’Amministrazione Obama e che continua con le operazioni antiterrorismo nel bollente Sinai. 

Mediorientale

venerdì 4 ottobre 2013 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin



Anche la puntata di questa settimana inizia in collegamento da Gerusalemme dove Fiamma Nirenstein analizza il discorso del premier israeliano Benjamin Netanyahu presso la 68esima Assemblea generale dell’Onu, platea attratta dallo Charm Offensive di Rouhani, il nuovo presidente di un Iran che continua la proliferazione nucleare a scopi militari : preoccupazione, in primis, per i Paesi del Golfo. In seguito si continua con l’analizzare la situazione siriana dove la lotta continua e i primi segnali che ci giungono dagli ispettori Onu sono piuttosto preoccupanti, soprattutto per la Turchia che ha presentato al Parlamento una mozione che chiede di intervenire contro Damasco. La puntata di questa settimana si conclude parlando della prossima visita del Papa a Gerusalemme, delle mosse di Pechino in Medio Oriente e dell’ Egitto dove El Sisi sta puntando di entrare nella Striscia di Gaza per sconfiggere il terrorismo che invade il Sinai.

Mediorientale

giovedì 26 settembre 2013 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin



Assemblea Generale dell’Onu, analisi del discorso di Obama, lo “charm offensive” dell’Iran di Rhouani, la verità sulle dichiarazioni del nuovo presidente iraniano sull’Olocausto, la solitudine di Israele, le questioni che la settimana prossima Netanyahu porrà all’Assemblea Onu affinché non si faccia incantare dalla mera dialettica di Rhouani, si è parlato di questo durante la rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana per concludere, dopo un’interessante dibattito tra Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin, di Iraq, oramai caduto nell’orbita iraniana, di uno studio sul rapporto tra condizione femminile ed economia mondiale e dell’attuale situazione siriana.

Mediorientale

mercoledì 18 settembre 2013 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin



La puntata di questa settimana inizia partendo da Israele che si prepara alla festa di Sukot , Festa delle Capanne, e dalle questioni interne relative all’immigrazione dopo che la Corte Suprema di Gerusalemme ha bocciato all'unanimità' una nuova legge che prevede tre anni di reclusione a quanti siano entrati illegalmente in Israele alla ricerca di un lavoro. Ma nello Stato ebraico stanno entrando anche diversi profughi siriani argomento che offre uno spunto per analizzare cosa stia accadendo in Siria e per riportare un nuovo studio che ci spiega chi sono i ribelli che combattono Assad, quanti sono e come sono divisi. Dalla Siria all’Iran che ha giocato e giuoca un ruolo chiave nella crisi dell’Area, un Iran che sembra sia pronto a nuove scelte per quanto riguarda il nucleare. La puntata si conclude parlando di Egitto dove il generale El Sisi sta consolidando talmente consenso e potere da piazzarlo al primo posto tra i candidati alle prossime elezioni presidenziali per guidare il futuro del Paese.  

L'America di Obama? Un'America risibile

venerdì 13 settembre 2013 Generico 0 commenti

Fiammanirenstein.com, 13 settembre 2013

Prego: da qui, proprio oggi, si vede un panorama stupefacente, mai immaginato prima. Si vede Bashar Assad con la faccia sempre più da bambino che dopo aver ammazzato 110mila persone, sorride felice all’ipotesi di continuare appena si calmano le acque. Lo si può osservare mentre, dopo aver violato tutti i diritti umani, ritto col dito puntato contro Israele, spiega che lui le armi chimiche le teneva solo per difendersi dal terribile pericolo che esso poneva alla sua popolazione! Si può anche scorgere il rais mentre detta i tempi e i modi per ispezionare le sue armi, tanto c’è Putin che lo protegge.[...]

Mediorientale

martedì 3 settembre 2013 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin



Durante la puntata di questa settimana de Il Medioriente visto da Gerusalemme ascoltiamo notizie ed analisi di come Israele si prepara a reagire ad un eventuale attacco Usa contro la Sira di Assad, di come si stanno organizzando le forze di difesa, i servizi segreti e i civili israeliani, in un Medioriente dove il vecchio Occidente non sa cosa fare, cosa scegliere:”Dall’inizio di queste rivoluzioni non sappiamo chi sono i buoni e chi i cattivi” dice Nirenstein durante la puntata. Dalla crisi siriana si passa a parlare del recente meeting della Lega araba svoltosi in un clima di sfiducia visto il tentennamento di Obama e della comunità internazione. Per poi concludere sulla situazione egiziana, dove Morsy dovrà sostenere un duro processo e dove El Sisi è impegnato nello smantellamento delle migliaia di tunnel tra Gaza e l’Egitto (da anni utili al rifornimento di armi per i gruppi estremisti islamici) per poi passare a una buona notizia per quanto sui rapporti tra Ankara e Gerusalemme.

La tranquillità d'Israele nonostante l'inferno sia alle porte

domenica 1 settembre 2013 Generico 0 commenti
Shalom, settembre 2013

Quando si parla di guerra, in Israele, non si roteano gli occhi, non si lanciano esclamazioni di orrore, non si dice speriamo bene, non si alzano le sopracciglia. Il Paese si stropiccia gli occhi, sospira un po’, fa due scherzi ai bambini, si alza lentamente da un letto da campo in mezzo a una zona impervia dove dormire è stato un privilegio e si è grati di questo riposo, si guarda intorno e si sciacqua la faccia. Ha cercato di prendere fiato, di riposare per una mezzoretta, l’intervallo è finito, e adesso guarda la vita con senso pratico. Si gira intorno, si tira su le maniche.
A Nordest la Siria: un dittatore dall’apparenza ingannevole, col suo lungo collo da inglese, fa stragi di bambini col gas e bombarda i villaggi dall’aria mentre dall’altra parte una schiera inconsulta di martiri jihadisti oltre a odiare Assad si trova d’accordo con lui solo nel maledire Israele (benché alcuni dei suoi feriti vengano raccolti e curati negli ospedali dello Stato Ebraico) e tutto il mondo occidentale. Poco più su, in Libano, ecco l’ inverosimile massa di giovani agli ordini di un clerico sciita il cui cervello ribolle d’odio sotto il turbante nero, Hassan Nasrallah, che emerge come un serpente dal suo bunker solo per spedire i miliziani a uccidere altri giovani musulmani in Siria con le loro donne, e i loro bambini e per promettere a chi se lo fosse dimenticato che il vero scopo è distruggere Israele.[...]

Informazione Corretta: il commento settimanale di Fiamma Nirenstein

lunedì 26 agosto 2013 Generico 0 commenti
Informazione Corretta, 26 agosto 2013

E' un fatto più unico che raro, che un israeliano, se ebreo, usi la parola Shoah fuori del contesto. La Shoah è ritenuta incomparabile per antonomasia da gran parte del pensiero occidentale e per mille ragioni che non staremo qui ad esaminare adesso. Basti invece dire che in questi giorni la parola Shoah è stata usata anche alla radio da personaggi pubblici (per esempio dall’ex ministro “Fuad” Ben Eliezer) quando è giunta la notizia che più di mille siriani, fra cui donne e bambini, erano stati eliminati con il gas Sarin alla periferia di Damasco.
Perchè? Non tanto perchè ci sia un’effettiva comparabilità storica fra i due eventi, sia nel numero degli uccisi (pure ormai enorme, più di centomila prima dell’uso del Sarin) che nelle cause e nello svolgersi degli eventi. L’orrore più grande è stato generato in Israele dall’atteggiamento dell’Occidente, e in generale di tutta la sua leadership. Eppure un eccidio si sta volgendo sotto i suoi occhi senza che nessuno senta il bisogno di andare oltre blande formule di condanna: qui sta lo scandalo che porta a usare la parola proibita.[...]

Mediorientale

mercoledì 21 agosto 2013 Generico 1 commento
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin 



Qual è lo stato dell’arte dei colloqui israelo-palestinesi? Quali novità sono emerse? Intanto, cosa succede in Egitto e nel Sinai? Quale posizione prenderà Israele nei confronti del generale El Sisi? E quale ruolo ha la Turchia e le altre nazioni implicate nella crisi egiziana? Si analizzano queste notizie nella puntata di questa settimana della rubrica Il Medioriente visto da Gerusalemme per concludere con il commento su alcune notizie arrivate dalla Siria per poi tornare in Egitto.

Timori e speranze

lunedì 12 agosto 2013 Generico 4 commenti
La Discussione, N.7 agosto 2013

L’unica cosa vera del processo di pace fra Israele e i Palestinesi che con fragore di trombe e tamburi John Kerry ha inaugurato a Washington il 29 di luglio, è il rilascio di 104 prigionieri che Israele prepara. Un primo gruppo, proprio in questi giorni, è già pronto al rilascio e alla trionfale accoglienza del mondo palestinese. Le bandiere, le strette di mano, le telecamere assiepate sui sorrisi di John Kerry, Tzipi Livni e Sa’eb Erakat accompagnano per ora solo parole di speranza, senza nessun impegno, e soddisfano l’ipocrisia diplomatica degli USA e dei due interlocutori che fanno la ruota davanti all’opinione pubblica mondiale.[...]
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