Fiamma Nirenstein Blog

Generico

Iran, un incontro per capire cosa c'è dietro la "charm diplomacy"

martedì 3 dicembre 2013 Generico 0 commenti

Lunedì 9 dicembre, alle ore 15.30, la Fondazione Magna Carta ne discuterà nel corso di una tavola rotonda organizzata presso la Sala della Mercede della Camera dei Deputati. Apriranno i lavori Fabrizio Cicchitto, Presidente della Commissione Esteri alla Camera e Gaetano Quagliariello, presidente della Fondazione Magna Carta. Interverranno al dibattito Fiamma Nirenstein, giornalista ed esperta di Medio Oriente, Alan Salehzadeh, Ricercatore presso la Finland National Defence University, Gianni Vernetti, già sottosegretario agli Esteri, Luca La Bella, esperto dell'Istituto Ce.si ed Emiliano Stornelli, Senior Fellow del Comitato Atlantico. Modera Emanuele Ottolenghi, Senior fellow della Foundation for defence of democracy.


 

Mediorientale

venerdì 29 novembre 2013 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin



La festa di Hanukkà, le lacrime per la scomparsa del famoso cantante israeliano Arik Einstein e per un nuovo attentato che ha colpito i civili israeliani, l’espandersi di gruppi salafiti in Palestina mentre Hamas, a causa del suo indebolimento, diventa sempre più pericoloso; e ancora, il prossimo viaggio di Kerry in Medioriente, i rapporti tra Usa e Israele, soprattutto dopo gli accordi presi con l’Iran su nucleare e sanzioni, la notizia di un’imponente esercitazione militare congiunta tra Washington e Gerusalemme, questi gli argomenti trattati durante la puntata di questa settimana de Il Medioriente visto da Gerusalemme, per poi passare a parlare dei rapporti tra l’Arabia Saudita e Israele, della posizione assunta dai vari Paesi sciiti nell’Area sugli accordi con l’Iran e della situazione in Siria, in attesa del prossimo vertice di Ginevra, dell’espansione e ella trasformazione di Al Qaeda, mentre, secondo un recente rapporto, almeno 1200 musulmani sono partiti da molte nazioni europee per andare a combattere la guerra siriana.  

"USA - IRAN. Accordo possibile?"

lunedì 25 novembre 2013 Generico 0 commenti

USA - IRAN. Accordo possibile?  Questo il titolo della puntata di "MIX24" il programma radiofonico condotto da Govanni Minoli e trasmesso da Radio 24 . Ospiti della puntata Fiamma Nirenstein, giornalista ed ex vice-presidente della Commissione Esteri della Camera, il professor Arduino Paniccia, professore di Relazioni Internazionali alla Facoltà di Scienze Politiche di Trieste e i giornalisti Pietrangelo Buttafuoco e Mario Sechi.

Per riascoltare la puntata basta aprire questo link:

http://www.radio24.ilsole24ore.com/player.php?channel=2&idprogramma=mix24&date=2013-11-25&idpuntata=gSLAmQFkY

Mediorientale

giovedì 21 novembre 2013 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin



Israele e l’Iran, la corsa al nucleare del regime degli Ayatollah, gli incontri di Ginevra, la visita ufficiale di Netanyahu nella Russia di Putin che consolida sempre di più il suo potere nello scacchiere mediorientale a scapito degli Usa, gli sforzi dell’Arabia Saudita per frenare l’egemonia iraniana nell’Area, di questo si è parlato durante la puntata settimanale de Il Medioriente visto da Gerusalemme, per poi continuare con un’approfondita analisi sulla situazione domestica iraniana e sul recente attentato in Libano, dove due attentati terroristici hanno provocato almeno 23 morti e 146 feriti in un quartiere dove si trova l'ambasciata iraniana. E, dopo aver discusso del ruolo del Paesi dei Cedri e degli Hezbollah nella guerra siriana e nella scontrotra sciiti e sunniti, ci vengono riportate due notizie che arrivano dalla Palestina e da Gaza.

Mediorientale

venerdì 15 novembre 2013 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin



Ricca di argomenti la puntata di questa settimana del Il Medioriente visto da Gerusalemme: si inizia partendo dal Kuwait con una notizia che ci porta in Palestina dove si respira aria di intifada – il recente omicidio di una giovanissima recluta dell’IDF da una parte di un altro giovanissimo fedayn suggerisce questo- e dove i colloqui per arrivare al tavolo della pace stanno dando risultati deludenti nonostante una forte presa di posizione di Netanyahu che proprio questa settimana si è imposto per fermare l’inizio di nuove costruzioni nei territori contesi; il premier israeliano certamente preoccupato di non compromettere i colloqui con i palestinesi è soprattutto impensierito dalla corsa iraniana al nucleare facilitata dalle recenti posizioni di Kerry e dalle ricche risorse economiche di Khamenei che, stando a una recente inchiesta giornalistica, possono scampare alle sanzioni. Inoltre, durante la puntata si analizza l’attuale situazione egiziana, la ripresa dei rapporti tra l’Egitto e la Russia, il rilancio economico di alcuni settori del governo cairota soprattutto grazie all’ingente supporto dei Paesi del Golfo, per poi passare ad analizzare la situazione domestica turca e le nuove vicende dei rapporti tra il Cairo e Ankara. 

Mediorientale

martedì 12 novembre 2013 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin



Il ritorno di Avigdor Lieberman a capo della diplomazia israeliana dopo essere stato assolto dal tribunale di Gerusalemme, il "processo di pace", le posizioni degli Usa e le dichiarazioni di Kerry, le mosse di Abu Mazen e quelle di Israele determinato a non cedere su alcuni punti a costo dell'isolamento dalla comunità interazionale, mentre la Giordania ha preso il posto dell'Arabia Saudita nel Consiglio di Sicurezza Onu. Si parla di questo durante la puntata di questa settimana de Il Medioriente visto da Gerusalemme, per poi continuare con l'analisi di altre notizie come le recenti scoperte sulla morte di Arafat, la corsa al nucleare dell'Arabia Saudita e la questione curda.

L'infanzia rubata: lo sfruttamento militare dei bambini ieri e oggi

venerdì 8 novembre 2013 Generico 0 commenti
 






Le stime parlando di oltre 300,000 minori coinvolti in conflitti in tutto il mondo. Sono usati come combattenti, messaggeri, spie, facchini, e le ragazze, in particolare, sono costrette a prestare servizi sessuali.
Per parlare di questa atroce problematica, troppo spesso ignorata dai mass media tradizionali, vi invitiamo al convegno "L'infanzia rubata: lo sfruttamento militare dei bambini ieri e oggi"  giovedì 28 novembre alla Camera dei Deputati




PROGRAMMA:

Ore 16:00 proiezione del film “I FIGLI DELLA GUERRA”
(Messico, 2004). Regia di Luis Mandoki. Sarà presente Oscar Torres, scrittore e sceneggiatore della pellicola, sulla cui esperienza di bambino soldato nel conflitto in Salvador si basa il film.

Ore 18:00 dibattito

APERTURA:

Beatrice Lorenzin
Ministro della Salute 

Intervengono:

Oscar Torres
Scrittore e sceneggiatore del film “I Figli della Guerra”

Akwasi Yadom Adarkwah
Presidente del Mother Child Ravera Center, “Family Homes Movement”, Sierra Leone

Antonella Napoli
Giornalista, Presidente di “Italians for Darfur” ONLUS

Eugenia Roccella
Vicepresidente Commissione Affari Sociali, Camera dei Deputati


Modera e conclude:

Fiamma Nirenstein, 
Giornalista e scrittrice, Presidente di Summit, già vicepresidente della Commissione Esteri della Camera dei Deputati

E’ necessario accreditarsi: 
Tel: 06-67605244, cell. 393 805 8906
email: summitinformation@gmail.com

Per gli uomini è obbligatorio indossare la giacca

VI ASPETTIAMO NUMEROSI

Israele si sente sola

martedì 22 ottobre 2013 Generico 1 commento
Shalom, ottobre 2013

La passata sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU è stata particolarmente interessante. Non perchè l’ONU sia cambiata: il fatto che subito dopo la grande riunione sia stato dato annuncio dell’ immissione dell’Iran in una posizione particolarmente importante nel comitato per il disarmo nucleare ci dimostra che non è vero che il presidente Rouhani come ha detto Netanyahu, sia “un lupo travestito da pecora”, ma semplicemente un lupo parte di un branco sempre a caccia di Israele. Di fatto, negli stessi giorni, l’Unesco, braccio culturale dell’ONU comminava a Israele le solite condanne, stavolta 6, dato che “melius abundare quam deficere”. Non è stato interessante neppure il discorso di Rouhani, che tutti aspettavano con ansia: infatti non è stato possibile scorgervi neppure la traccia della promessa che nelle trattative che l’Iran desidera sarà discusso l’arricchimento dell’uranio, e che le centrifughe che preparano senza ombra di possibile dubbio l’arma atomica potranno fermarsi. Ciò che risultava evidente era solo la necessità iraniana di porre un freno alle sanzioni che mettono la sua economia in ginocchio. Invece sono stati significativi, per motivi diversi i discorsi di Obama e di Netanyahu.[...]

"Hai mai conosciuto un eroe?" incontro con il Gen. Avigdor Kahalani per l'anniverasio della Guerra dello Yom Kippur

lunedì 21 ottobre 2013 Generico 0 commenti
Ecco l'intervento di Fiamma Nirenstein tenuto in occasione del convegno Hai mai conosciuto un eroe? tenutosi a Milano domenica 20 ottobre presso l'Aula Magna Benatoff della Scuola Ebraica per celebrare l'anniversario della Guerra del Kippur. Ospite l'ex generale Avigdor Kahalani, comandante in capo del suo battaglione, che durante la guerra dello Yom Kippur era posizionato sulle alture del Golan dove con 177 mezzi ha dovuto affrontare l’avanzata di 1650 carri armati dell’esercito siriano.


Sono onorata di essere qui a parlare insieme a Avigdor Kahalani, l’eroe della guerra del Kippur dopo che, non dobbiamo dimenticarlo, era stato gravemente ferito nella guerra del’67. Questo non gli tolse il coraggio di osare tutto e di salvare Israele sul fronte nord proprio come Ariel Sharon lo salvò sul fronte egiziano. Avrebbe potuto facilmente darsi per vinto, rinunciare, piegarsi a piangere i suoi soldati, uccisi o feriti in battaglia, e invece ordinò di andare avanti contro i carri armati siriani, e inaspettatamente riuscì a respingerli, a recuperare, a ristabilire il primato di Israele sul Golan e oltre. Sono stata pochi giorni fa nell’Emek ha-Bachà, la valle delle lacrime. Probabilmente la conoscete. Una valle gialla e rossa sul Golan, orlata di verde, col Monte Hermon all’orizzonte, dove un monumento ai caduti e uno scheletro di carro armato siriano aprono come una quinta lo scenario delle guerra più crudele: 800 carri armati siriani che si avventano oltre le linee del cessate il fuoco sulle alture del Golan, che vengono sostituiti rapidamente quando vengono colpiti, che sono coperti da elicotteri che occupano quelli che sono chiamati gli occhi di Israele, i radar sul monte Hermon. Alla tv Israeliana, in questi giorni in cui ricorre l’anniversario della guerra del Kippur, ci si seguita a stupire per due cose, una che fa disperare, l’altra che lascia a bocca aperta.[...]

16 ottobre '43: una ferita ancora aperta

mercoledì 16 ottobre 2013 Generico 3 commenti
C’è un segno di dolore nella Comunità di Roma, nonostante la sua vibrante vitalità. Specialmente le donne, che sono madri, hanno come un eco rauco nella voce. Un segno di dolore e di tradimento. Si racconta che alcuni fra i 207 bambini che furono deportati fra i 1259 ebrei trascinati via, molti in pigiama e camicia da notte alle 5 di mattina del 16 ottobre 1943, svariati furono gettati dal primo piano dentro i camion, come pesi morti, per poi finire ad Auschwitz. I rastrellamenti non si limitarono al ghetto dove gli ebrei vivevano dal 1555: i tedeschi inseguirono le famiglie ebraiche in tutta Roma, per esempio in Trastevere, e la città intera porta le cicatrici delle urla dei nazisti, delle spinte per le scale, delle botte col calcio del fucile, delle fughe disperate a piedi, senza le proprie cose, senza i propri cari, dietro il primo angolo, sul primo tram, via per sempre. Anche Kappler, il comandante tedesco della deportazione, lo riporta: non ci furono manifestazioni antisemite di giubilo, come invece era accaduto in molte città d’Europa dove imperversavano le razzie. Ma neppure proteste. Le leggi razziali del ‘38, che nel dibattito storiografico sono ritenute da alcuni molto più blande di quanto non siano state effettivamente, sono a volte state viste come una blandizie mussoliniana nei confronti di Hitler, una concessione del duce che invece non aveva, secondo alcuni, nulla contro gli ebrei e non condivideva il razzismo dell’alleato tedesco. Molti italiani, si dice oggi, non capirono come mai si privassero di diritti consolidati e acquisiti i loro concittadini, ormai tali da duemila anni, ovvero dal tempo di un’altra deportazione, quella di Gerusalemme nel 70 dopo Cristo, da parte dei Romani.[...]
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