Generico
Iran, un incontro per capire cosa c'è dietro la "charm diplomacy"
Lunedì 9 dicembre, alle ore 15.30, la Fondazione Magna Carta ne discuterà nel corso di una tavola rotonda organizzata presso la Sala della Mercede della Camera dei Deputati. Apriranno i lavori Fabrizio Cicchitto, Presidente della Commissione Esteri alla Camera e Gaetano Quagliariello, presidente della Fondazione Magna Carta. Interverranno al dibattito Fiamma Nirenstein, giornalista ed esperta di Medio Oriente, Alan Salehzadeh, Ricercatore presso la Finland National Defence University, Gianni Vernetti, già sottosegretario agli Esteri, Luca La Bella, esperto dell'Istituto Ce.si ed Emiliano Stornelli, Senior Fellow del Comitato Atlantico. Modera Emanuele Ottolenghi, Senior fellow della Foundation for defence of democracy.
Mediorientale
La festa di Hanukkà, le lacrime per la scomparsa del famoso cantante israeliano Arik Einstein e per un nuovo attentato che ha colpito i civili israeliani, l’espandersi di gruppi salafiti in Palestina mentre Hamas, a causa del suo indebolimento, diventa sempre più pericoloso; e ancora, il prossimo viaggio di Kerry in Medioriente, i rapporti tra Usa e Israele, soprattutto dopo gli accordi presi con l’Iran su nucleare e sanzioni, la notizia di un’imponente esercitazione militare congiunta tra Washington e Gerusalemme, questi gli argomenti trattati durante la puntata di questa settimana de Il Medioriente visto da Gerusalemme, per poi passare a parlare dei rapporti tra l’Arabia Saudita e Israele, della posizione assunta dai vari Paesi sciiti nell’Area sugli accordi con l’Iran e della situazione in Siria, in attesa del prossimo vertice di Ginevra, dell’espansione e ella trasformazione di Al Qaeda, mentre, secondo un recente rapporto, almeno 1200 musulmani sono partiti da molte nazioni europee per andare a combattere la guerra siriana.
"USA - IRAN. Accordo possibile?"
USA - IRAN. Accordo possibile? Questo il titolo della puntata di "MIX24" il programma radiofonico condotto da Govanni Minoli e trasmesso da Radio 24 . Ospiti della puntata Fiamma Nirenstein, giornalista ed ex vice-presidente della Commissione Esteri della Camera, il professor Arduino Paniccia, professore di Relazioni Internazionali alla Facoltà di Scienze Politiche di Trieste e i giornalisti Pietrangelo Buttafuoco e Mario Sechi.
Per riascoltare la puntata basta aprire questo link:
http://www.radio24.ilsole24ore.com/player.php?channel=2&idprogramma=mix24&date=2013-11-25&idpuntata=gSLAmQFkY
Mediorientale
Israele e l’Iran, la corsa al nucleare del regime degli Ayatollah, gli incontri di Ginevra, la visita ufficiale di Netanyahu nella Russia di Putin che consolida sempre di più il suo potere nello scacchiere mediorientale a scapito degli Usa, gli sforzi dell’Arabia Saudita per frenare l’egemonia iraniana nell’Area, di questo si è parlato durante la puntata settimanale de Il Medioriente visto da Gerusalemme, per poi continuare con un’approfondita analisi sulla situazione domestica iraniana e sul recente attentato in Libano, dove due attentati terroristici hanno provocato almeno 23 morti e 146 feriti in un quartiere dove si trova l'ambasciata iraniana. E, dopo aver discusso del ruolo del Paesi dei Cedri e degli Hezbollah nella guerra siriana e nella scontrotra sciiti e sunniti, ci vengono riportate due notizie che arrivano dalla Palestina e da Gaza.
Mediorientale
Ricca di argomenti la puntata di questa settimana del Il Medioriente visto da Gerusalemme: si inizia partendo dal Kuwait con una notizia che ci porta in Palestina dove si respira aria di intifada – il recente omicidio di una giovanissima recluta dell’IDF da una parte di un altro giovanissimo fedayn suggerisce questo- e dove i colloqui per arrivare al tavolo della pace stanno dando risultati deludenti nonostante una forte presa di posizione di Netanyahu che proprio questa settimana si è imposto per fermare l’inizio di nuove costruzioni nei territori contesi; il premier israeliano certamente preoccupato di non compromettere i colloqui con i palestinesi è soprattutto impensierito dalla corsa iraniana al nucleare facilitata dalle recenti posizioni di Kerry e dalle ricche risorse economiche di Khamenei che, stando a una recente inchiesta giornalistica, possono scampare alle sanzioni. Inoltre, durante la puntata si analizza l’attuale situazione egiziana, la ripresa dei rapporti tra l’Egitto e la Russia, il rilancio economico di alcuni settori del governo cairota soprattutto grazie all’ingente supporto dei Paesi del Golfo, per poi passare ad analizzare la situazione domestica turca e le nuove vicende dei rapporti tra il Cairo e Ankara.
Mediorientale
Il ritorno di Avigdor Lieberman a capo della diplomazia israeliana dopo essere stato assolto dal tribunale di Gerusalemme, il "processo di pace", le posizioni degli Usa e le dichiarazioni di Kerry, le mosse di Abu Mazen e quelle di Israele determinato a non cedere su alcuni punti a costo dell'isolamento dalla comunità interazionale, mentre la Giordania ha preso il posto dell'Arabia Saudita nel Consiglio di Sicurezza Onu. Si parla di questo durante la puntata di questa settimana de Il Medioriente visto da Gerusalemme, per poi continuare con l'analisi di altre notizie come le recenti scoperte sulla morte di Arafat, la corsa al nucleare dell'Arabia Saudita e la questione curda.
L'infanzia rubata: lo sfruttamento militare dei bambini ieri e oggi
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Israele si sente sola
La passata sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU è stata particolarmente interessante. Non perchè l’ONU sia cambiata: il fatto che subito dopo la grande riunione sia stato dato annuncio dell’ immissione dell’Iran in una posizione particolarmente importante nel comitato per il disarmo nucleare ci dimostra che non è vero che il presidente Rouhani come ha detto Netanyahu, sia “un lupo travestito da pecora”, ma semplicemente un lupo parte di un branco sempre a caccia di Israele. Di fatto, negli stessi giorni, l’Unesco, braccio culturale dell’ONU comminava a Israele le solite condanne, stavolta 6, dato che “melius abundare quam deficere”. Non è stato interessante neppure il discorso di Rouhani, che tutti aspettavano con ansia: infatti non è stato possibile scorgervi neppure la traccia della promessa che nelle trattative che l’Iran desidera sarà discusso l’arricchimento dell’uranio, e che le centrifughe che preparano senza ombra di possibile dubbio l’arma atomica potranno fermarsi. Ciò che risultava evidente era solo la necessità iraniana di porre un freno alle sanzioni che mettono la sua economia in ginocchio. Invece sono stati significativi, per motivi diversi i discorsi di Obama e di Netanyahu.[...]
"Hai mai conosciuto un eroe?" incontro con il Gen. Avigdor Kahalani per l'anniverasio della Guerra dello Yom Kippur
Sono onorata di essere qui a parlare insieme a Avigdor Kahalani, l’eroe della guerra del Kippur dopo che, non dobbiamo dimenticarlo, era stato gravemente ferito nella guerra del’67. Questo non gli tolse il coraggio di osare tutto e di salvare Israele sul fronte nord proprio come Ariel Sharon lo salvò sul fronte egiziano. Avrebbe potuto facilmente darsi per vinto, rinunciare, piegarsi a piangere i suoi soldati, uccisi o feriti in battaglia, e invece ordinò di andare avanti contro i carri armati siriani, e inaspettatamente riuscì a respingerli, a recuperare, a ristabilire il primato di Israele sul Golan e oltre. Sono stata pochi giorni fa nell’Emek ha-Bachà, la valle delle lacrime. Probabilmente la conoscete. Una valle gialla e rossa sul Golan, orlata di verde, col Monte Hermon all’orizzonte, dove un monumento ai caduti e uno scheletro di carro armato siriano aprono come una quinta lo scenario delle guerra più crudele: 800 carri armati siriani che si avventano oltre le linee del cessate il fuoco sulle alture del Golan, che vengono sostituiti rapidamente quando vengono colpiti, che sono coperti da elicotteri che occupano quelli che sono chiamati gli occhi di Israele, i radar sul monte Hermon. Alla tv Israeliana, in questi giorni in cui ricorre l’anniversario della guerra del Kippur, ci si seguita a stupire per due cose, una che fa disperare, l’altra che lascia a bocca aperta.[...]