Fiamma Nirenstein Blog

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Gaza, tutto quello che avrebbe potuto essere

lunedì 1 settembre 2014 Generico 0 commenti
Shalom, settembre 2014

Niente è stato mai più evidente, più trasparente della guerra Zuk Eitan che stenta a concludersi. Sia le due forze in campo che i motivi dello scontro non lasciano spazio a dubbi, la loro natura e la loro dinamica sono evidenti, quindi tanto più dolorosa è l'ondata di odio, di antisemitismo mai visto prima che ha invaso l'Europa. Che una manifestazione a Berlino potesse inalberare cartelli con scritto "morte agli ebrei" è una vera tragedia per l'Europa, che mostra così di aver perduto la memoria e l'onore. Ho raccontato più volte nei dettagli come la guerra sia scoppiata il 7 luglio senza possibilità di scelta e con molta ritrosia da parte di Israele e come non abbia niente a che fare, come invece è stato suggerito, con una eventuale "vendetta" per il rapimento e l'uccisione dei tre studenti. In quel caso, l'azione di Israele è consistita in un doveroso rastrellamento del territorio intorno a Hevron, che non ha niente a che fare con Gaza, e che si è fermato esattamente nel momento in cui purtroppo sono stati trovati i corpi dei ragazzi.[...]

Mediorientale

venerdì 29 agosto 2014 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin






Israele ha vinto

mercoledì 27 agosto 2014 Generico 7 commenti

Nessuno deve farsi intrappolare dalle urla e dagli spari di “vittoria” di Hamas, cui si accompagnano in queste ore i ghigni dei terroristi di tutto il mondo. Nel 1967, conclusasi la Guerra dei Sei Giorni, dopo una storica sconfitta l’Egitto gridava alla vittoria. Hamas ha perso e Israele ha vinto non solo con l’uso di un esercito valoroso che ha combattuto con le mani legate dietro la schiena, ma per lo spirito che lo anima.

Israele vince perché Hamas non ottiene nessun vantaggio significativo; ha perso alcuni fra i suoi capi più importanti; la sua riserva di armi è decimata; le sue gallerie distrutte per il maggiore numero; Gaza ha ha riportato danni molto importanti; ha perso un numero molto alto di cittadini; in definitiva ha accettato semplicemente la proposta egiziana che Israele aveva accettato fin dal primo momento, ovvero trattare solo dopo il cessate il fuoco; Abu Mazen prende una grande parte del suo potere nel territorio di Gaza controllandone, così sembra, gli ingressi; Hamas è isolato nel mondo arabo: solo il Qatar e la Turchia sono dalla sua parte, mentre si sta formando uno schieramento moderato che tende invece ad avvicinarsi alle posizioni di Gerusalemme.[...]


Mediorientale

venerdì 15 agosto 2014 Generico 0 commenti

RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin

The Foreign Press Association Protest Statement

lunedì 11 agosto 2014 Generico 0 commenti

The FPA protests in the strongest terms the blatant, incessant, forceful and unorthodox methods employed by the Hamas authorities and their representatives against visiting international journalists in Gaza over the past month.

The international media are not advocacy organisations and cannot be prevented from reporting by means of threats or pressure, thereby denying their readers and viewers an objective picture from the ground.

In several cases, foreign reporters working in Gaza have been harassed, threatened or questioned over stories or information they have reported through their news media or by means of social media.

We are also aware that Hamas is trying to put in place a "vetting" procedure that would, in effect, allow for the blacklisting of specific journalists. Such a procedure is vehemently opposed by the FPA.

The Foreign Press Association

Intervista a Fiamma Nirenstein sugli sviluppi del conflitto tra Israele ed Hamas dopo il rapimento del soldato israeliano Hadar Goldin

sabato 2 agosto 2014 Generico 0 commenti

Riascolta l'intervista di Cristiana Pugliese a Fiamma Nirenstein sugli sviluppi del conflitto tra Israele ed Hamas dopo il rapimento del soldato israeliano Hadar Goldin 




La continua farsa del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite

giovedì 24 luglio 2014 Generico 3 commenti

Mi vergogno per il Consiglio per i Diritti umani dell’ONU che ha ancora una volta criminalizzato Israele e ha indetto una commissione d’inchiesta sospettandolo di “crimini di guerra”. Solo gli USA si sono opposti alla risoluzione votata da 29 su 47 stati membri. Fra gli astenuti, con mia grande vergogna, anche l’Italia.

Il pregiudizio, è sempre lo stesso, come ai tempi della Commissione Goldstone, nel 2009, quando il giudice sudafricano ha svolto un’indagine carica di pregiudizi e di menzogne che si è rimangiato poco dopo. Allora l’Italia, con mio orgoglio, votò contro un rapporto vergognoso e palesemente menzognero.

Anche stavolta, la verità è sotto gli occhi di chiunque la voglia vedere: Hamas è doppiamente il criminale di questa guerra, perchè non solo, senza nessuna provocazione spara migliaia di missili sulla popolazione israeliana con l’intenzione di uccidere civili, donne bambini, ma usa i propri civili, donne bambini, per coprire i terroristi sul proprio territorio.

Ci sono un milione di prove di questo ripugnante comportamento cui si contrappone quello dell’esercito più morale del mondo, che a causa della sua lealtà e della guerra che conduce in maniera capillare e selettiva, perde i suoi figli migliori, già 32 dall'inizio dell’operazione Zuk Eitan.

Mediorientale

mercoledì 23 luglio 2014 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin


Israele ancora sotto attacco. Riascolta la puntata di questa settimana de Il Medioriente visto da Gerusalemme per conoscere le ultime news e gli approfondimenti della nuova guerra di difesa dello Stato ebraico contro l'estremismo palestinese.


Quelle compagnie che sospendono i voli premiano a Hamas

mercoledì 23 luglio 2014 Generico 0 commenti

Le compagnie che hanno sospeso i voli per l’aeroporto Ben Gurion hanno dato un bel premio a Hamas. Che boicottaggio ben riuscito, stanno ora gongolando tutti i suoi amici, e sono molti di più di quanti lo confessino apertamente. Per esempio tutti quelli che marciano a Londra a Parigi e anche in Italia contro Israele con slogan antisemiti.
 
La sospensione dei voli rappresenta l’isolamento rispetto al mondo occidentale, uno dei peggiori incubi di Israele, sempre più sola, una coraggiosa scheggia di civiltà e di democrazia in mezzo a un mondo estremista, dittatoriale, islamista.

Inoltre, certifica per sempre l’impossibilità di una trattativa lungo i confini del 67, dato che avere aeroporto sotto tiro palestinese si dimostra una garanzia di pericolo internazionale che Israele non si può certo permettere.

Israele garantisce in queste ore la sua certezza nel garantire i cieli dell’aeroporto, e non si prenderebbe questa responsabilità se non ne fosse assolutamente certa. Quindi, compagnie aeree, Alitalia, non date ragione ai missili, alla violenza, al terrorismo, riprendete i voli.

Conflitto Israele-Gaza: quello che il mondo ancora non ha ben chiaro

sabato 19 luglio 2014 Generico 1 commento
La pena più grande, in questa guerra, è quella dell’ incomprensibile impossibilità del mondo di rendersi conto di quello che sta accadendo qui. I giornalisti e l’opinione pubblica che si sentono virtuosi quando denunciano la morte di alcuni bambini palestinesi, ignorano completamente le ragioni per cui questo accade, ragioni penose per Israele ma anche e soprattutto per i palestinesi. Prima di tutto la prima cosa evidente è che c’è una sottintesa disapprovazione per il fatto che i bambini israeliani, invece, non muoiono, a fronte della perdita invece di bambini dell’altra parte. 

Il punto è tuttavia che anche se i bambini israeliani, al contrario di quelli palestinesi, sono l’oggetto dell’attacco spietato dei missili che a migliaia piovono su Israele, essi sono il tesoro di Israele che se ne prende una cura infinita, che li difende con rifugi, sorveglianza continua, orari prestabiliti di uscita, sistemi di difesa. Già due asili israeliani sono stati completamente distrutti, ma i bambini non erano in classe perchè il pericolo per i bambini è la prima preoccupazione di Israele, e le scuole il primo oggetto di attenzione.

Invece per Hamas è il contrario: si è avuta notizia di una denuncia dell’UNRWA (meglio tardi che mai) del fatto che la sua scuola era stata trasformata in un deposito di missili. L’UNRWA l’ha denunciato, ma certo le scuole comunali o statali o quelle dei privati di Gaza non lo possono fare, hanno paura dei terroristi di Hamas: sono loro che danno gli ordini, e quindi sono moltissime le istituzioni, le case, le scuole, le moschee che Hamas ha trasformato in depositi di armi. E spesso quelle armi stanno per essere lanciate e quindi devono essere fermate, o altre volte non si individuano le presenze di civili che potrebbero far richiamare indietro un’operazione militare.

Purtroppo le rampe missilistiche, i proiettili, le strutture militari di Hamas sono sparse PROPRIO in mezzo ai bambini, i bambini sono il loro scudo, anche il tragico missile che ha colpito quattro bambini che giocavano sulla spiaggia era diretto verso una struttura militare, forse una rampa di lancio pronta a lanciare il suo messaggio di morte su Israele. Israele deve continuamente distruggere strutture che stanno in mezzo alla gente, perchè esse stanno per sparare le migliaia di missili che ci fanno correre tutti continuamente nei rifugi, e che sono state appositamente nascoste fra i bambini. 

E’ un dolore senza fine vedere la società di Gaza costretta a subire queste perdite, ma è il diritto alla vita stessa che impone l’operazione in corso. Se si pensa che sono stati distrutti per ora circa 2000 obiettivi militari sparsi fra la gente, si capisce quanto sia difficile difendere oltre ai nostri bambini, anche i loro. Vorrei tanto che la gente di Gaza lo facesse, in sfida a Hamas.
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