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Il Vaticano riconosce lo Stato palestinese: scelta stupefacente, opportunista, dannosa
giovedì 14 maggio 2015 Generico 5 commenti
La decisione di riconoscere lo Stato palestinese da parte di papa Francesco è stupefacente, opportunista, dannosa. Stupefacente
perché nell’enorme confusione in Medio Oriente creata dall’estremismo
islamico sunnita e sciita in pieno combattimento, è elementare che si
debba adottare un atteggiamento prudente. Gli Stati mediorientali si
stanno disfacendo, e qui se ne vuole creare uno nuovo in cui non esiste
la democrazia, si perseguitano i dissidenti e gli omosessuali, le donne
sono oppresse, la coalizione di Governo include Hamas, un’organizzazione
terrorista antisemita e anticristiana parte della Fratellanza
Musulmana, vige la pena di morte, l’economia è interamente dipendente da
interventi stranieri, e soprattutto è diffusa fino dalle scuole una
cultura jihadista e di odio che spinge alla distruzione di Israele e
alla glorificazione degli “shahid”, i “martiri" terroristi. Se almeno il
Papa avesse posto pubblicamente la condizione di bandire l'odio dalle
tv e dai testi scolastici, avrebbe dato almeno un segnale, uno solo, di
capire la situazione.[...]Mediorientale
martedì 12 maggio 2015 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin
Mediorientale
giovedì 23 aprile 2015 Generico 1 commento
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo BordinGiornate speciali per Israele: si festeggia Yom haAtzmaut, l'anniversario della dichiarazione d'lndipendenza, e inoltre, si celebra la commemorazione dei soldati morti in difesa dello Stato ebraico e delle vittime del terrorismo; un altro principale argomento: il recente studio condotto tra i giovani arabi di diverse nazioni mostra in quale modo vedono le sfide e le odierne crisi che arrivano dal mondo islamico. Queste le principali notizie della puntata settimanale de Il Medio Oriente visto da Gerusalemme, per poi continuare con le notizie che ci arrivano dal mondo palestinese, dalla Turchia e dallo Yemen.
CONVEGNO “L’OCCIDENTE E L’ISLAM, UN PONTE DA RICOSTRUIRE”
giovedì 16 aprile 2015 Generico 3 commenti

Mediorentale
giovedì 2 aprile 2015 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin
Tutti contro uno: ma alla fine ha vinto Bibi
mercoledì 1 aprile 2015 Generico 0 commenti
Shalom, aprile 2015Israele è una villa nella giungla, circondata dalla vegetazione selvaggia che avanza, da agguati di belve ad ogni angolo, ma la villa, anche se non mancano i problemi, è bella e pulita, moderna, dotata delle migliori invenzioni di hightech, e soprattutto ha un pregio fantastico: mentre tutto intorno la lotta per la sopravvivenza non conosce regole, nella villa vigono le leggi di democrazia, le sue regole sono inviolabili anche dalle più alte personalità. La villa risponde al principio della libertà e della parità dei suoi abitanti, e a quello di difendere gelosamente la propria indipendenza e la propria vita: la scelta delle elezioni della 20sima Knesset è stata proprio quella di non tentare avventure mettendosi alle prese o alla mercé di un mondo che in questo momento appare, data l’insorgenza dell’integralismo islamico e del terrorismo, particolarmente pericoloso, ma di scegliere il realismo, di guardare senza retorica alla vita del Paese come al bene supremo. E’ per questo che Benjamin Netanyahu ha stravinto, nonostante una campagna d’odio che lo ha morso ai garretti da tutte le parti, lo ha attaccato sul fronte dell’economia, della società, della strategia internazionale, della sua famiglia e del suo stile di vita, che ha coniato lo slogan: “chiunque fuorché Bibi”.[...]
Mediorientale
mercoledì 25 marzo 2015 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo BordinLe elezioni in Israele; le strategie post-elettorali dei vari schieramenti; i cattivi rapporti tra Netanyahu e Obama; le reazioni del mondo palestinese alla vittoria di "Bibi"; questi gli argomenti principali della puntata settimanale de Il Medio Oriente visto da Gerusalemme per concludere con le recenti notizie che ci arrivano dallo Yemen.
Mediorientale
giovedì 12 marzo 2015 Generico 0 commenti
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo BordinA pochi giorni dalle elezioni come si affrontano le varie lista nell'agone politico israeliano? Questo l'argomento principale della puntata settimanale de Il Medio Oriente visto di Gerusalemme per poi continuare con la notizia del ragazzo di appena 19 anni ucciso dall'Isis accusato di essere una spia del Mossad, con le notizie che ci arrivano dall'Iran sui papabili eredi di un Khamenei oramai in fin di vita, per poi concludere con la conquista di Tikrit da parte delle forze irachene e con un ultimo flash sul discorso di re Abdullah di Giordania all'Unione europea.
Obama non ha simpatia per Israele, ma l’America sì
domenica 1 marzo 2015 Generico 0 commenti
Shalom, marzo 2015Quando Benjamin Netanyahu è entrato nell’aula di Capitol Hill dove si erano riuniti i Senatori e i membri del Congresso (la Camera americana) per ascoltare il suo contestatissimo discorso, ho avuto un profondo moto di commozione e, soprattutto, di invidia. Quanti applausi, quanto calore. C’erano, là presenti, amici e critici, anche aspri, del governo attuale di Gerusalemme; la polemica che aveva tormentato la lunga chiacchieratissima vigilia del discorso del Primo Ministro israeliano risuonava in ogni angolo del mondo e aveva persino indotto alcuni democratici, fra cui persino il vicepresidente Biden ad annunciare la propria assenza durante l’indirizzo. Eppure l’aula era stracolma e soprattutto piena di amore per Israele e per gli ebrei. Non c’era nessuna aria di supponenza, non era il Grande Paese che accoglie con sufficienza il piccolo: era la fratellanza di chi ha vissuto in dure condizioni e ce l’ha fatta a restare fedele a sé stesso, di chi conosce le difficoltà della vita, del confine, dell’invidia per lo stato della scienza e della tecnologia che crea odio e calunnia. Era un incontro da uomo a uomo, senza sottintesi e senza politically correct, niente messaggi né indicazioni di che cosa Israele debba fare per piacere, si trattava soltanto di voler bene a chi giorno dopo giorno, mantenendo le difficili regole della democrazia, lotta per la propria sopravvivenza senza risparmiarsi.[...]
"La mia Oriana". Recensione di Fiamma Nirenstein del film L'Oriana per il settimanale Grazia
venerdì 13 febbraio 2015 Generico 3 commenti
Grazia.it, febbraio 2014