Generico
Israele ha bisogno di nuovi giocatori
I problemi che Israele si trova ad affrontare esigono una nuova impostazione di pensiero. Personaggi del livello di Stanley Fischer saranno in grado di ribaltare la battaglia diplomatica.
Possiamo imparare molto sulla poca serietà di alcuni leader israeliani dalle dichiarazioni di Shelly Yachimovich secondo cui la minaccia nucleare iraniana è un capriccio personale di Netanyahu. Oppure da Uri Sagi, già capo dell’Intelligence militare, che la settimana scorsa durante un simposio al College di Netanya, ha affermato che ci siamo avvelenati il cervello con la questione iraniana. Oppure ancora da un altro ex capo dell’Intelligence militare, Amos Yadlin, che suggerisce di tornare al tavolo dei negoziati sulla base delle rinunce di Ehud Olmert, pur sapendo che ciò non comporterebbe alcun passo avanti verso la pace, solo un miglioramento della immagine di Israele nel mondo.
Mediorientale
La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin.
http://www.radioradicale.it/scheda/368644
La puntata di oggi inizia partendo dall’analisi della politica interna israeliana quando mancano solamente cinque settimane al prossimo 22 gennaio data delle elezioni legislative. Intanto, il ministro israeliano degli Affari esteri, Avigdor Lieberman, ha annunciato le dimissioni, dopo che è stato incolpato di frode e abuso di fiducia. Lieberman è un partner importante del primo ministro Benyamin Netanyahu all’interno della coalizione al potere e molto è stato detto di lui ma durante la puntata Nirenstein sfata molti bias raccontanti sul capo della diplomazia di Gerusalemme.
On. Nirenstein: “Sono preoccupata per il ricovero di Pannella, è persona preziosa per l’Italia”
“Sono molto preoccupata per Marco Pannella, ricoverato in ospedale a causa del rischio fisico che comporta il suo sciopero totale della fame e della sete. I medici dicono infatti che rischia la vita, e questo è intollerabile sia per motivi umani che politici: l'Italia ha bisogno di un valoroso combattente dei diritti umani come Pannella. Pannella e i Radicali combattono da tempo in favore dell'amnistia e del voto ai carcerati. Uno sguardo ai dati suggerisce che ciò sarebbe semplicemente conforme a una migliore applicazione delle convenzioni internazionali e del rispetto dei diritti umani . Condivido la sua battaglia, e gli chiedo di non metter a repentaglio la sua salute con senso di responsabilità verso gli amici e verso il Paese”.
Roma, 17 dicembre 2012
Mediorientale
La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin.
http://www.radioradicale.it/scheda/367946
La puntata inizia dal voto dell’ONU a favore della Palestina e dalla posizione presa dal Governo italiano. Quale significato politico ha avuto questo voto? Domani, martedì 11 dicembre, il capo della Farnesina Terzi ne parlerà presso la Commissione esteri della Camera. Terzi dovrà riferire di questa posizione così inusitata del nostro Governo che sembra non aver ascoltato neanche il discorso pregno d’odio pronunciato dal presidente palestinese Abu Mazen al Palazzo di Vetro. Lo stesso odio presente anche durante la terribile (ascoltando la puntata di oggi capiamo il perché dell’aggettivo) manifestazione di centinaia di migliaia di persone a Gaza in onore di Khaled Meshaal per la sua prima visita nella Striscia, non un ritorno.[...]
Italian deputy calls for EU ban of Hezbollah
"Les Ménoras d'Or" del B'nai Brith Moshé Dayan
E' stata una serata di grande affetto al Teatro dell'Opéra di Nizza in cui tutti i nostri pensieri sonno andati alla terribile ingiustizia subita da Israele con il voto dell'Assemblea Generale dell'Onu del 29 novembre scorso.
Il messaggio di una serata di solidarietà internazionale e' stato: "Continuiamo la lotta per garantire allo Stato ebraico il diritto alla vita e all'autodifesa".
Con l'arresto di Sallusti è stata violata la libertà di pensiero
On. Nirenstein: indecente richiesta antisemita del partito ungherese Jobbik
“Considero una delle cose più gravi accadute negli ultimi anni in Europa la richiesta da parte del partito antisemita Jobbik della lista degli ebrei che vivono in Ungheria perché rappresentano un rischio per la sicurezza nazionale”.
È anche molto significativo che Marton Gyongyosi, leader del partito, abbia collegato il rischio che gli ebrei secondo lui apportano alla sicurezza ungherese con il conflitto israelo-palestinese. E' un'ennesima prova che spesso ormai, quasi d’abitudine, la critica a Israele è solo una maschera per campagne antisemite.
Speriamo in una durissima reazione all’ indecente richiesta di Jobbik sia da parte del governo ungherese, che del nostro Paese che dell’Europa tutta, memore del fatto che furono più di mezzo milione gli ebrei uccisi durante l’Olocausto con le tipiche “ragioni di sicurezza” antisemite del nazismo,una trama di fantasie ispirate dal puro odio antiebraico, come quelle odierne”
Roma 27 novembre 2012