Generico
Lo Stato islamico c’è: è l’Iran. Analisi di una (grave) minaccia.
Israele da molto tempo cerca di evitare una guerra, anche se di fatto una catena di fuoco la cinge da ogni parte. Proprio per evitare un sanguinoso scontro frontale, deve contenere l’attacco concentrico dei suoi nemici, che in questo periodo tessono fra di loro legami particolarmente complessi e aggressivi, dagli attentati palestinesi giorno dopo giorno alla costruzione di una forza militare e paramilitare iraniana che si estende da Beirut a Baghdad, occupa il confine siriano, arriva fino allo Yemen.
Si può capire il senso dell’assedio se si è visto cosa è successo a
Sderot, al confine con Gaza, domenica sera, proprio nelle ore in cui i
giornali europei titolavano sull’attacco israeliano sulla Siria alle
postazioni militari iraniane che avevano progettato un attentato
dall’aria. L’allarme “lenzuolo rosso” ha messo in moto le sirene mentre
un raduno musicale ammassava la popolazione (famiglie e tanti bambini,
come sempre avviene in Israele) all’aria aperta nel buio. [...]
Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein "Gli omosessuali arabi palestinesi: storia di una persecuzione"
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Dalla pancia alla testa. Salvini passi alla fase 2. Il consiglio di Fiamma Nirenstein
Matteo Salvini può aprire la fase due, quella della proposta analitica e non solo di pancia, dopo le proteste e le adunate di piazza? Secondo Fiamma Nirenstein sì, partendo da ciò che distingue il dna della Lega da quello del M5s: l’esperienza amministrativa al nord e il pragmatismo dei suoi dirigenti. La giornalista e scrittrice, già deputata per il Popolo della Libertà e Vicepresidente della Commissione Affari Esteri, attualmente è Senior researcher presso il noto think thank israeliano Jerusalem Center for Public Affairs (JCPA) e nel 2011 è stata inserita nella lista, che ogni anno compila il quotidiano Jerusalem Post, dei “50 ebrei più influenti del mondo”.
Formiche.net l’ha raggiunta a Gerusalemme per analizzare la crisi di governo, gli effetti sulla politica estera e l’antisemitismo che sta preoccupantemente riaffiorando in Ue.
Ieri è intervenuta alla tv israeliana per spiegare che Matteo Salvini non è un fascista: con quali argomenti?
Spesso tv e giornali israeliani usano la parola populista come una spada, facendo di ogni erba un fascio tra Lega e M5S. Qui il termine populista fa rima con fascista anche perché i sette ottavi dei media sono di sinistra e orientati su posizioni anti Netanyahu. Uomo coltissimo il premier, figlio di un grande storico e fratello di un commediografo: tuttavia qui si tende spesso ad assimilarlo alla categoria del populismo di cui ritengono che il capostipite contemporaneo sia Trump. Noto la tendenza ad una criminalizzazione internazionale di ciò che prima si chiamava destra e che oggi invece viene tacciata di populismo. Tra l’altro qui si ignora che il populismo nasce di sinistra…
Come ha replicato?
L’unico modo è spiegare la genesi di una storia economica, di una
contingenza geopolitica che fa dell’Italia un molo naturale nel Mar
Mediterraneo, dove l’Europa ha funzionato solo come strumento di
vessazione burocratica senza sostenere al contempo l’economia nazionale
caduta nel baratro dopo la crisi che è coincisa con la guerra siriana.
Ma il punto è un altro. [...]
פיאמה נירנשטיין כאן 11 איטליה לקראת בחירות 12 8 19
Informazione Corretta, il nuovo video di Fiamma Nirenstein "I molti volti dell'antisemitismo"
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Intervista a Fiamma Nirenstein: «Il nuovo antisemitismo? L’obiettivo ora è Israele»

BOLZANO. L’ altro giorno il prefetto di Strasburgo ha vietato le bandiere israeliane allo stadio. “Potrebbero provocare” ha scritto in una ordinanza. C’ era in programma la partita con il Maccabi di Tel Aviv, non una manifestazione politica. Questo in Francia. In Germania le autorità locali hanno “sconsigliato” di indossare la kippah, tradizionale copricapoebraico dai tempi di Mosè. La ragione? Vi potrebbero essere aggressioni da parte della comunità islamica. Ogni giorno ragazzi ebrei vengono picchiatidavanti alle scuole. Vecchie ebree sono rapite e uccise da bande di giovani,ancora e soprattutto in Francia. In Svezia il partito nazifascista sembra libero di tornare ad accusare gli ebrei di ogni nefandezza. Insomma, che succede? «Che al vecchio antisemitismo, quello, come dire, tradizionale, che vive. È dal ’46 che Israele è aggredito ma tutti lo vedono come aggressore. Vuole vivere, semplicemente. Ma questo per un ebreo è imperdonabile.
Il governo israeliano non ha nessuna colpa?
Tutti i governi ne hanno. Ma li si giudica caso per caso. Midicono: ma la sinistra israeliana... Beh sinistra e destra hanno tutti tentatola trattativa. E tutti difeso i confini.
Quelli del '66 qualcuno li giudica non corretti...
E infatti Gaza è stata liberata. Non c'è più un ebreo.Certo, do- po aver visto cosa è accaduto, quali attacchi giungono da lì,Israele vuole garanzie di non es- sere ancora attaccato.
Questo nuovo antisemitismo è soprattuto in Europa, no?
Certo. C’è la tradizione neonazi da duemila anni se ne èaggiun- to uno nuovo. Non più solo reli- gioso. Non più solo etnico. Ma che sirivolge ora ad Israele. Stato considerato come l’ ebreo collettivo...».Fiamma Nirenstein dice proprio così “collettivo”. Come se finalmente non cifosse più solo una persona fisica ma un’ entità finalmente riconoscibilecollettivamente. Da consi- derare di nuovo come radice di ogni male del mondo.Così co- me lo erano i singoli: come l’ “ebreo parassita” indicato dai nazisti.Egoista, avaro, col naso adunco, autore di ogni complotto, uccisore dibambini cristiani. Dall’ uomo allo Stato, ecco il salto di qualità. FiammaNiren- stein, scrittrice, giornalista, sa- rà oggi (domenica, 28 luglio, ore18) a Bolzano, al Circolo del- la Stampa per parlare di “Israele, Europa eMedio Oriente”. L'abbiamo intervistata. [...]
Bolzano: presentazione dei libri "Mission Impossible? Repairing the Ties between Europe and Israel" e "The Migration Wave into Europe An Existential Dilemma"
