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Intervista a Fiamma Nirenstein: «Il nuovo antisemitismo? L’obiettivo ora è Israele»

domenica 28 luglio 2019 Generico 1 commento





Carlo Vettori - Capogruppo Lega in Consiglio Provinciale dell’Alto Adige, Pinuccia Di Gesaro, Claudio Calabrese, Fiamma Nirenstein, On. Michaela Biancofiore, Rita Mattei 





L'Alto Adige, 28 luglio 2019


BOLZANO. L’ altro giorno il prefetto di Strasburgo ha vietato le bandiere israeliane allo stadio. “Potrebbero provocare” ha scritto in una ordinanza. C’ era in programma la partita con il Maccabi di Tel Aviv, non una manifestazione politica. Questo in Francia. In Germania le autorità locali hanno “sconsigliato” di indossare la kippah, tradizionale copricapoebraico dai tempi di Mosè. La ragione? Vi potrebbero essere aggressioni da parte della comunità islamica. Ogni giorno ragazzi ebrei vengono picchiatidavanti alle scuole. Vecchie ebree sono rapite e uccise da bande di giovani,ancora e soprattutto in Francia. In Svezia il partito nazifascista sembra libero di tornare ad accusare gli ebrei di ogni nefandezza. Insomma, che succede? «Che al vecchio antisemitismo, quello, come dire, tradizionale, che vive. È dal ’46 che Israele è aggredito ma tutti lo vedono come aggressore. Vuole vivere, semplicemente. Ma questo per un ebreo è imperdonabile.

 

Il governo israeliano non ha nessuna colpa?

Tutti i governi ne hanno. Ma li si giudica caso per caso. Mi dicono: ma la sinistra israeliana... Beh sinistra e destra hanno tutti tentato la trattativa. E tutti difeso i confini.

 

Quelli del '66 qualcuno li giudica non corretti...

E infatti Gaza è stata liberata. Non c'è più un ebreo. Certo, dopo aver visto cosa è accaduto, quali attacchi giungono da lì, Israele vuole garanzie di non essere ancora attaccato.

 

Questo nuovo antisemitismo è soprattuto in Europa, no?

Certo. C’è la tradizione neonazi da duemila anni se ne èaggiunto uno nuovo. Non più solo religioso. Non più solo etnico. Ma che sirivolge ora ad Israele. Stato considerato come l’ ebreo collettivo...».Fiamma Nirenstein dice proprio così “collettivo”. Come se finalmente non cifosse più solo una persona fisica ma un’ entità finalmente riconoscibile collettivamente. Da considerare di nuovo come radice di ogni male del mondo.Così come lo erano i singoli: come l’ “ebreo parassita” indicato dai nazisti.Egoista, avaro, col naso adunco, autore di ogni complotto, uccisore di bambini cristiani. Dall’ uomo allo Stato, ecco il salto di qualità. FiammaNirenstein, scrittrice, giornalista, sarà oggi (domenica, 28 luglio, ore18) a Bolzano, al Circolo della Stampa per parlare di “Israele, Europa eMedio Oriente”. L'abbiamo intervistata.

 

L’antisemitismo è tornato in modo molto visibile ultimamente...

Non solo ultimamente. Da anni in Europa è pericoloso per unebreo girare per certe città, camminare nei quartieri. Ovunque. Dalla Germania, in cui il copri- capo è considerato una provocazione, alla Svezia.Soprattutto alla Francia.

 

Perchè lì, soprattutto?

C’ è una grandissima comunità islamica. Algerini, marocchini.Per i giovani musulmani aggredire l’ ebreo è una costante verificabile inparticolare nelle banlieu. Dove infatti le piccole comunità israelite hannodeciso di abbandonare interi rioni. O a Marsiglia dove moltissime famiglieebree sono emigrate in Israele. L’ Europa non è più un posto sicuro. E leautorità alla fine consigliano di non mostrarsi troppo ebrei praticanti...Ecco.

 

Come in passato?

Beh, in passato c’è stato l'orrore nazista. Le nostre leggirazziali. Ma oggi la questione è più subdola. Si prova a nonanalizzarla. Limitandosi a elencare caso su caso. Ma ormai sono quotidiani.

 

Dunque l'antisemitismo è cambiato. E come?

Da quello religioso, di tipo medievale, si è passati nel XIXe XX secolo a quello etnico. L’ebreo come uccisore di Cristo, come protagonistadi riti demoniaci è diventato, coi nazisti ma anche prima, l’ebreo parassita,che sfrutta la società ariana e cristiana per svuotarla e impadronirsene. Oggi invece l'antisemitismo ha trovato un nuovo nemico: lo Stato di Israele.Adesso è lo stato come tale ad essere accusato di nazismo, genocidio, aggressioni,uccisioni. Colpevole di ogni male altrui.

 

E la questione palestinese?

È, appunto, una questione. Va risolta, va trovata la pace.Anche in due Stati. Ma, ad esempio, Gaza è uno stato. È libero. E sta e fascista che trova nuove legittimazioni. E questo è unpunto. Poi c'è Israele, come detto. La sua sola esistenza pare unaprovocazione. E poi in Europa, negli ultimi decenni, c’ è stata una fortissimaimmigrazione islamica. E' indubbio che esista una relazione, soprattutto inpaesi come la Francia dove è stata massiccia, tra grandi comunità islamiche e aggressioni antisemite. Che avvengono proprio nei luoghi della loro più verificata presenza.

 

Un ebreo oggi ha paura?

Se non vive in Israele sì. Sembra assurdo vista lasituazione lì, ma è così. Almeno può difendersi. Mentre invece in Europa si trovasotto tiro come persona, come ebreo e adesso anche come assimilabile a uno Stato. Che vorrei fosse giudicato caso per caso anche per i suoi errori. Ma comegli altri Stati. Ma non aggrediti gli ebrei perché vi si riconoscono come minoranza.

 

 

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Nerio Fornasier , 9215O Suresnes Haute de Seine Fr
 martedì 30 luglio 2019  08:39:51

Infatti, cara Fiamma. Anch'io ho consigliatoun amico crfistiano di non indossare la kippàche avrebbe potuto essere considerataprovocazione mentre lui lo vorrebbe fareper solidarietà e simpatia verso Israele.Forza e coraggio cara Fiamma, Israelesopravviverà. Shalom Nerio Sahlav



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