Il Razzista Democratico

Dati: 191 p., rilegato
Editore: Mondadori
Il razzista democratico, nuovo individuo sociale protagonista di questo libro, è, secondo la corrente concezione del razzismo, un animale impossibile, una contraddizione in termini. Il razzista è intollerante, nemico delle novità, ignorante, psicologicamente insicuro, autoritario. E' l'antidemocratico per eccellenza, così come il democratico è per definizione antirazzista. Non solo: il razzismo è una malattia arcaica, come la lebra e il colera, che si sviluppa in assebza di condizioni socio-politiche igieniche e può venire sconfitta da un vacino specifico e potente: la democrazia.
Se questa visione classica è ancora valida, come spiegare la rinascita del razzismo nelle neonate democrazie dell'Est, in Francia, in Germania? E. in Italia, il crescente disagio nei confronti degli immigrati di colore (con un eufemnismo "extracomunitari") e l'affermazione a sorpresa della Lega Lombarda?
Un viaggio senza preconcetti nella storia e nella cronaca del razzismo all'italiana scoprendo un razzismo nuovo, più inquietante e difficile da isolare. Il razzista democratico che si delinea in queste pagine non è un alieno, ma un individuo che ha molti punti di contatto con ciascuno di noi. La tendenza a preservare lo spazio delle nostre esistenze dall'intrusione altrui, la disponibilità ad ammettere l'altro solo quando è di principio assimilabile alla nostra cultura, la spontanea, inavvertita trasformazione dei giudizi particolari in pregiudizi generali, sono meccanismi diffusi e non eliminabili, pronti però a diventare formidabili fattori di razzismo se non riconosciuti o se sottoposti a frettolose condanne ideologiche o religiose.
La battaglia contro il nuovo razzismo non si vince con le dichiarazioni di fede, i buoni sentimenti e neanche con il semplice amore per il prossimo. Solo riconoscendone l'esistenza possiamo riuscire a trasformare la paura in curiosità, il pregiudizio in comprensione, la tolleranza in rispetto della altrui "diversità". Se vogliamo orientarci nelle società miste che si vanno formando in Europa e in Italia e non precipitare in una nuova Torre di Babele, più che inseguire sogni millenaristici di perfetta fratellanza, sarà utile dotarsi di una buona bussola nel mare delle differenze.