Wikileaks: ora tutti sanno che l’Iran fa davvero paura
Il Giornale, 30 novembre 2010
Le carte della diplomazia americana dicono che il mondo arabo teme il regime di Ahmadinejad quanto Israele. Adesso che cosa farà chi ha protetto Teheran e i suoi progetti per troppi anni accusando sempre e solo Gerusalemme?
Dopo Wikileaks, salvo nuove rivelazioni, Israele guarda e annuisce contento: il mondo arabo ha molta più paura dell’Iran di quanta ne abbia Israele e non fa che chiedere agli americani di porre fine alla minaccia degli Ayatollah con qualsiasi mezzo. Il primo ministro Bibi Netanyahu ha persino commentato: «Se i leader dicessero la verità su chi è il loro peggiore nemico, invece che ripetere il solito ritornello anti-israeliano, la pace si potrebbe fare molto in fretta». Ahmadinejad ha a sua volta fatto sapere che per lui quelle dichiarazioni non contano nulla. Eppure, che tempismo, sembra aver ispirato una dichiarazione del suo ospite a Teheran Sa’ad Hariri, premier libanese, che ha dichiarato di corsa che non si unisce a nessun rifiuto del progetto atomico del suo amico.
Si sapeva, certo, che i cosiddetti Paesi arabi moderati sono preoccupati dell’aggressività dell’Iran fino a programmare la costruzione in proprio di strutture nucleari contro quelle di Ahmadinejad. Ma la cosa era stata sempre sussurrata, rimanendo legati a una certa fedeltà panislamica, per non urtare il proprio pubblico estremista e antiamericano. Ma adesso, mentre Meir Dagan, capo del Mossad, risulta aver suggerito di abbattere gli Ayatollah finanziando le opposizioni curde e dei baluci, gli arabi, secondo ciò che Wikileaks rovescia nei nostri computer, hanno proprio gridato dagli spalti: «diamogli giù», chiedendo agli americani di abbattere il regime. Insomma, hanno chiesto agli Usa un atteggiamento molto più aggressivo di quello che Israele abbia mai suggerito. Persino Ehud Barak ha semmai suggerito nel 2009 che c’erano solo 18 mesi per bloccare l’Iran. Tempo scaduto.
Imbarazzante? Parecchio per il mondo islamico, e infatti la stampa e le tv dei Paesi arabi ieri si sono tenute basse su Wikileaks, salvo il regime palestinese che ha negato che Israele abbia intrapreso la guerra di Gaza dopo averne informato Abu Mazen e il Cairo.
I re e i rais invece non smentiscono le voci sull’Iran. E sono tante: il re saudita Abdullah ha «frequentemente esortato gli USA ad attaccare l’Iran così da metter fine a al suo programma nucleare» e da «tagliare la testa del serpente».
Il re Hamad del Bahrain, Paese a maggioranza sciita, in una riunione del Centcom, il comando centrale americano responsabile del Medio Oriente, ha chiesto direttamente al generale David Petraeus che si agisca per «porre fine» («terminate» in Inglese) al programma nucleare iraniano. La Giordania ha detto che la forza nucleare dell’Iran può mettere in mano alla Fratellanza Mussulmana un ombrello per qualsiasi azione violenta e quindi conviene farla finita. Gli egiziani hanno menzionato l’ombrello iraniano di Hezbollah nel suo piano eversivo per colpire l’Egitto stesso.
Anche Hamas è citata come forza pericolosa dipendente dall’iraniano. Insomma, tutto quello che Israele ripete sempre; e, anche se il primo ministro israeliano si è beccato da Mubarak un «charming e intelligente, ma non mantiene le promesse», anche se Dagan ha definito «noioso» il re del Qatar e ha affermato che «il re del Marocco non ha voglia di governare», Israele esce dalla vicenda di Wikileaks, almeno per ora, senza macchia seria, con un certificato di moderazione, e soprattutto con un timbro di credibilità: fino ad oggi, se lo diceva solo Israele che il leader iraniano è un nuovo Hitler e che la bomba atomica è quasi pronta, si trovavano parecchi pronti a fare spallucce. Oggi si è appresso che Hitler è il soprannome di Ahmadinejad presso un gran numero di diplomatici. Che la bomba sia vicina lo testimonia un’ansia generalizzata che possiamo senz’altro immaginare ispirata da informazioni selezionate.
La certificazione della mobilitazione panaraba sull’Iran diventerà più esplicita oppure, per la foga di negarla, i re e i rais metteranno in scena le solite intemerate antisraeliane? La marea mediatica elettronica getterà una luce di verità nei rapporti fra Paesi musulmani e fra loro e il resto del mondo? Si ripete a pappagallo, sempre, che il peggiore nemico degli arabi è Israele, che il maggior problema è la questione palestinese. Invece è l’Iran; lo sapevamo, ma non sapevamo che questo pensiero è al posto di comando e che, parlando con gli americani, non si maledica Netanyahu, ma Ahmadinejad.
Quindi, la politica di Obama della mano tesa verso l’Iran non facilita, ma complica i rapporti con il mondo islamico moderato. Più delle sanzioni. Per noi, che abbiamo col mondo arabo buoni rapporti, un’indicazione strategica interessante.
nn credo ce lo dovesse dire wikileaks....solo un cieco o un sordo poteva nn rendersi conto della verita' di quelle minacce!! chissa' se ora finalmente qualcuno smettera' di fare spallucce...
stefano , usa
Iran, pericoloso!!!???Ma va la! I nostri intellettuali di sinistra ci spiegano che l` Iran e` un ottimo paese, perche` e` l` unico che vuole far sparire israele.Loro dimenticano pure i comunisti uccisi dopo larivoluzione dagli Ayatollah!!Per gli intellettuali di sinistra tutto e` giustificato, basta che sia contro ebrei e israele, del resto...donne, studenti, omosessuali, minoranze etniche e religiose , non gleiene gfrega proprio nulla!!!Smascheriamo in ogni luogo i nuovi nazisti!!!!!!Liberta` per la Persia e forza Israele!Antidefamation League!! Happy Chanukkah!
Ester , Morbio Superiore/Svizzera
GLORIA A DIOEra ora che le nazioni vedono il marciume esistente, a dir poco. L'Iran non "gioca" da solo ma a braccetto con Big Brother Libia e si mangiano l'Europa per paralizzare l'America e distruggere Israele.Il "ricatto" di 5 Miliardi di Euro della Libia sembra confermare le macchinazioni a danno dell'Europa in corpore attraverso i clandestini. l'Iran viene dal Nord, con Asia e Russia, e dal Sud la Libia, tramite amicizie dubbie, penetra il bastione a suon di baci e femmine...Penso l'ora è giunta di calzare gli stivali e camminare le sette leghe... di andare oltre le chiacchiere e le discussioni, opponendoci, alzanandoci, accettando le inevitabili persecuzioni e diffamazioni a cagion della buona causa.Shalom Shalom Ester.
Paolo Emme , Milano/Italia
I paesi arabi mai hanno avuto in simpatia gli iraniani - che arabi NON sono! - sopratutto per il fatto che sono sciiti mentre il resto del mondo islamico é in stragrande maggioranza sunnita..La forza di penetrazione della predicazione degli Ayatollah é tale che potrebbe mettere a rischio l'egemonia politico-economica-religiosa dei vari potentati arabi, Arabia Saudita in testa..!
michele lascaro , matera
Israele ne esce bene da questa tempesta, nonostante abbia il Mossad, che è la migliore Agenzia del mondo. Sono sicuro che la sua politica sia chiara e svolta con una certa lealtà. Forse qualcuno ha voluto mettere allo scoperto la politica dei paesi arabi "amici", che non vedono di buon occhio la politica forsennata di chi vuol distruggere Israele.
Ing. Luigi Mancini , Roma
'Wikileaks-gate' ha messo in evidenza che tutto il mondo e' paese ed ora quel poveraccio di imprenditore dell'informazione ne fara' le spese (?) di fronte ad accuse montategli dagli... smontati. Il che dimostra che l'onesta' anche in politica paga sempre. La 'quaestio maxima' rimane sempre e solo una: senza la conversione globale al cattolicesimo non ci sara' pace duratura. O, meglio, non ci sara' proprio pace.
Ilaria Arri , Rivoli (To), Italy
Questo lo sospettavo ormai da troppo tempo!!Un bacio e un abbraccio, Ilaria
loris , Bolzano
Il novello Serse spera in poco tempo di dotarsi della bomba nucleare è bene quindi che le diplomazie dopo le doverose chiacchiere agiscano, confidando che non sia troppo tardi!
Alberto Piperno , Roma Italia
Noi Ebrei ( popolo eletto )sappiamo perfettamente che tutto quello che ci viene fatto non è niente altro che l'anteprima di cio' che poi accadrà agli altri. Vedi la cacciata in massa dai paesi arabi dei Cattolici. Storia vissuta e vecchia per noi, ma che non ha mai interessato nessuno anche e sopratutto al livello delle Nazioni Unite. Ora il probleme della bomba atomica iraniana riguarda tutti, paesi arabi compresi, e quindi il problema è sul tavolo. Speriamo che una volta presa coscenza di cio' le potenze mondiali facciano fronte comune e privilegino per una volta la sicurezza e non gli affari.
Nicola Facciolini , Italia
Israele ha il diritto di sopravvivere e difendersi con i giusti mezzi. Evitiamo però di nuclearizzare mezzo pianeta! Nicola
Mara Marantonio , Bologna
Ricordo che, alcuni decenni fa, un amico nato in Valdarno, oggi purtroppo compianto, mi raccontò, con una certa partecipazione, che il suo futuro suocero, osservatore ONU in diversi Paesi mediorientali, diffidava, in larga parte, degli Arabi: Ti esprimono un pensiero, mi diceva, ma in realtà dentro di sé pensano il contrario. Ecco, in questi giorni, ho pensato molto al mio amico Leo e al sorriso ironico che accompagnava le sue parole quando riferiva sull'esperienza vissuta dal padre dell'allora fidanzata.
Percy D'Elia , Roma
Quello che dice Ahmadinejad lascia il tempo che trova, ma quando si tratta di usare le armi nucleari non per scopi pacifici, alloratutto il mondo lo deve fermare. Speriamo dinon essere nuovamente testimoni di un altro pazzo come Hitler, lasciato per molto tempo libero di fare tutte le assurdità che ha commesso.Un cordialissimo salutoP.D'Elia