Fiamma Nirenstein Blog

Vita blindata per il piccolo arabo battezzato nel nome della pace Que l bimbo chiamato Rabin

venerdì 5 aprile 1996 La Stampa 0 commenti
GERUSALEMME CON quegli occhioni neri, che da solo due mesi guardano il mondo, lui non lo sa, ma ne ha già visti di guai, e tutto a causa del suo nome: Yitzhak Rabin Ragay Said. Ha già cambiato tre case, vive in clandestinità , nascosto vicino al cimitero di un paesino giordano. Suo padre è stato cacciato due volte dal lavoro e si è anche preso un sacco di botte. Lui, bello e grassoccio, si gode la serenità della mamma Maryam che lo vezzeggia e lo chiama forte, ridendo: . Il papà , invece, lo chiama tout court . Continua a indossare la sua vecchia divisa di ufficiale di Al Fatah, perché è stato un vero combattente palestinese. Oggi paga caro il suo prezzo personale alla pace, come l'ha pagato alla guerra. Alle 5 e un quarto del 28 gennaio, davanti all'ospedale Nadim, sollevò in braccio la sua creatura appena nata, un bambinone di tre chili e mezzo, e lo mostrò felice ai famigliari: leader morto per tutti noi, per la pace, e perché mi piace ricordare un grande soldato. Spero che qualcuno in Israele un giorno chiami suo figlio con il nome del nostro re Hussein, anche lui grande combattente della pace. E qui sono cominciati i guai. Il primo bentornato in città Ragay Said lo ha ricevuto da un camionista suo conoscente: dimenticato che Rabin invitò a spezzare le braccia ai palestinesi durante l'Intifada?. Dopo le botte, con un occhio nero, Said ha vestito tutta la famiglia a colori vivaci e, raggiante, col bambino in braccio, ha fatto un giro d'onore del villaggio. Risultato: è stato cacciato dal lavoro e dalla casa. Al Comune, intanto, gli avevano detto che il nome era troppo lungo per entrare nel certificato di nascita. Allora Ragay, senza scomporsi, ha registrato la creatura con il nome che pareva a lui; intanto, caricava su un barroccio le sue masserizie e si spostava al villaggio di Rasifa, mezz'ora a Nord-Est di Amman. , tradimento: i giornali giordani, sulla scia di un attacco del quotidiano siriano , hanno maledetto dalle prime pagine il piccolo Yitzhak Rabin e la sua famiglia. Così Ragay è diventato sempre più povero, sempre più disoccupato. Dopo altre botte e ingiurie, ha dovuto andarsene anche da Rasifa. Dalla casa reale, nemmeno un cenno di simpatia. Da Israele, un invito di Leah Rabin. Poca cosa di fronte all'immenso coraggio di Ragay, contadino giordano combattente solitario. Fiamma Nirenstein

 Lascia il tuo commento

Per offrirti un servizio migliore fiammanirenstein.com utilizza cookies. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l'uso dei cookies.