Fiamma Nirenstein Blog

Vincenti o perdenti?

lunedì 13 agosto 2007 Generico 67 commenti
Alla vigilia di una breve vacanza in cui penso mi sarà difficile collegarmi (ma vi potrò leggere, perfavore scrivete e riprenderemo il dialogo in capo a pochi giorni), vorrei mettervi a parte del fatto che mi capita spesso, nei meandri degli accadimenti mediorentali odierni, di chiedermi: ma insomma, stiamo vincendo o perdendo? La risposta, in buona sostanza, è che la pallina sta ancora girando, la roulette è in pieno movimento e i giochi che si fanno sono molto azzardati. Da qui a novembre, si vede che gli USA hanno intenzione di giocarsi parecchio sul “summit” mediorentale che avrà luogo a New York: per Bush e Condi Rice si tratta di mettere in piedi una coalizione sostanzialmente sunnita, che essi chiamano “moderata” (nonostante i Sauditi, la testa e la chiave della coalizione, davvero con difficoltà possano essere così denominati dato che sono uno stato in cui regna la Sharia, che è la culla del Wahabismo, che promuove, dicono negli USA, parte del terrorismo iracheno, che finanzia le madrasse in occidente...) per contrastare la coalizione guidata dall’Iran sciita che intende dominare il medio oriente e il mondo intero, e distruggere Israele. Per ingraziarsi i “moderati”, gli USA li stanno riempendoli di armi e di denaro, mentre a sua volta il fronte iraniano (Iran, Siria, Hezbollah, Hamas con vari annessi e connessi) si arma fino ai denti, e la Russia,, nostalgica dei bei tempi della guerra fredda, quando poteva sfidare gli USA, costruisce su di loro una nuova coalizione anch’essa ben fornita di armi moderne. Si dice addirittura che la Russia stia ripiantando le sue basi militari sulle sponde del Mediterraneo. La scommessa fanno gli USA puntando sul fronte moderato si basa su due punti: il rafforzamento di Abu Mazen con conseguente riavvio del processo di pace con Israele - e questo è lo scopo primario del summit di Novembre; e l'effettiva volontà di pace dei paesi moderati. Quando penso che queste due scommesse sono tutto quello che abbiamo per fermare la bomba iraniana e una futura grande impresa islamica contro l’Occidente, mi sento tremare le vene ai polsi. Quando vado in giro nella West Bank, non sento altro che scontento e rivolta nei confronti del leader che dovrebbe guidare i palestinesi alla pace. Se si terranno le elezioni, quelli che seguitano a essere considerati i sostenitori di Fatah mi dicono: voterò Hamas. Perché “qualche giorno fa le macchine del corteo presidenziale, correndo come pazze lungo la strada, travolgevano i cittadini lungo la strada senza neanche fermarsi” raccontano; “le bande infestano ancora il West Bank con la loro arroganza e la loro corruzione, vengono messe in atto torture come prima”. Affidarsi ad Abu Mazen, per quanto tutti possano conferirgli onori e danaro, non servirà se Abu Mazen non si decide a conquistare il suo popolo. E, d'altro canto, a Israele non servirà essere rafforzato dagli USA finché il terrorismo non verrà bloccato: concessioni territoriali robuste, lo ha detto anche Ehud Barak, non faranno che allargare le zone in cui potranno essere piazzati i lanciamissili che ora tormentano Sderot con la pioggia di Kassam.
Quanto alla vera volontà dei paesi arabi moderati di cercare la pace, la si misura sulla concretezza della loro proposta nei confronti d'Israele: è ora che depongano la richiesta impossibile del ritorno dei profughi dentro il territorio israeliano, o quella della consegna del Golan a una pericolosissima Siria che ospita a Damasco tutti i terroristi del mondo; è ora che dimostrino concretamente di voler abbandonare quel rifiuto arabo razzista e imperialista che dal '48 tormenta il mondo con il sogno di cancellare Israele dalla carta geografica. E’ assurdo sostenere - come fa l’Arabia Saudita - di essere a favore della pace, se non si pongono condizioni di pace accettabili e se non si combatte con determinazione nemmeno a casa propria la grande guerra contro la Jihad Islamica, che oggi fa del mondo una selva oscura, piena di incognite per tutti.

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gianfranco pellegrini , Milano-Italia
 mercoledì 26 settembre 2007  15:01:03

perchè la politica estera di Israele non ha più la magnifica capacità di affermarsi? Gli uomini di una volta,dai tempi di Golda Meir ( !) in avanti erano sempre stati superiori nel proporsi verso le nazioni del mondo mentre la loro strategia militare ha permesso di ottenere gli splendidi risultati anche contro quasi tutti gli stati arabi.Ora Israele sembra diventato abulico.La ns. civiltà nonesisterebbe senza la tradizione greco giudaico cristiana.Ora nella UE sembrano gli stati nord europei divenuti quasi succubi dell'islam.Essi arrivano a piazzare enormi moschee in tutte le città più cariche di tradizione.Chi li finanzia e perchè i ns governanti sembrano annichiliti invece di prendere posizione quando l'opinione pubblica vuol reagire all'invasione di estracomunitari che ci odiano? La ns Oriana Fallaci si è spenta troppo presto.Aveva ragione alanciare l'allarme contro l'eurabia.con grandissima stima.G.Pellegrini



Crusader , Palermo/Italia
 giovedì 6 settembre 2007  10:09:23

Addirittura seimila morti, ma ne sei proprio sicuro? Senti, leggiti il lungo ed esaustivo articolo su Wikipedia, riguardante la Guerra del Libano del 2006, che riporta anche le fonti per avvalorare l'attendibilità di quanto scritto. Prima di sparare ad alzo zero cifre esagerate cerca di essere più obiettivo e di informarti meglio la prossima volta...e non lasciarti fuorviare dal tuo antisemitismo...Non mi pare poi che Amnesty International dimostri una correttezza esemplare quando si tratta di giudicare Israele, anzi negli ultimi tempi si è contraddistinta per un atteggiamento persecutorio come è stato denunciato anche nel nostro blog.



Crusader , Palermo/Italia
 giovedì 6 settembre 2007  01:03:19

Ma come sai girare bene la frittata, sta a vedere che l'antisemita adesso sono io! Comunque ho capito che non ci vai nei siti degli islamici radicali perché te la fai sotto al pensiero che possano rintracciarti tramite il tuo ip address, mentre qui nel blog della nostra cara Fiamma non corri alcun pericolo e al massimo ti accusano di essere un antisemita...Guarda, stai scrivendo un sacco di ovvie banalità per evitare di rispondermi, però sei riuscito senza accorgertene a mettere il dito sulla piaga: Israele deve essere considerato al pari di un qualunque altro stato del mondo. Ecco la somma castroneria che impedisce di ammettere la realtà, di scorgere il vero significato dell'esistenza dello stato ebraico, un'isola di libertà e democrazia circondato da un mare di odio e di fanatismo. Vorrei spiegarti il concetto ricordando il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso nel 1982 dalla mafia proprio nella mia città. Grande fu lo stupore e la paura in quei tragici giorni e io come tanti altri cittadini portai un mazzo di fiori nel luogo del feroce attentato che costò la vita anche alla sua giovane moglie e alla scorta. Ebbene, era corretto ritenere il Generale un semplice alto ufficiale servitore dello Stato, oppure il ruolo di avamposto contro la mafia che ricopriva meritava un riconoscimento particolare e quindi tutto l'appoggio possibile? Il Generale invece divenne oggetto di una polemica politica per i poteri speciali di cui disponeva e la mafia, spaventata dalla sua capacità già dimostrata contro il terrorismo, interpretò il suo isolamento come un segnale di resa dello Stato e decise di sopprimerlo. Quello che voglio farti capire è che la situazione di Israele è molto simile e che ogni critica smodata e a senso unico, ogni accusa ingiusta che lo descrive come occupante od oppressore, non solo distorcono la realtà e ribaltano i fatti, ma rappresentano un incentivo per i fondamentalisti ad attaccare! Ma ci vuole tanto a comprenderlo?



Erik , Genova
 lunedì 3 settembre 2007  23:34:12

quello ke non capisci,è ke i discorsi antisemiti sono tutti tuoi!io non accuso ebrei di nessuno sterminio,io parlo di soldati israeliani ke commettono crimini,come non accuso gli islamici,ma i terroristi arabi..!cè una grande differenza di fondo tra i 2 discorsi,ma probabilmente non hai la capacità di coglierla!il modo ke hai tu,e altri,di aggredire e condannare di antisemitismo chiunque muova una critica contro Israele,è solo controproducente,perkè porta a trattare lo Stato di Israele come un'entità diversa da qualunque altra,e questo si ke è antisemitismo,e non è assolutamente quello ke desiderano gli israeliani..!perkè quando si pensa ad un nazista,non si intendono tutti i tedeschi o i cristiani di questo mondo,quando si parla di brigatista idem,e quando io parlo di un soldato israeliano non intendo l'ebreo norvegese!Isarele va criticato,difeso,elogiato come qualunque altro stato del mondo,considerarlo in maniera diversa,è antisemita!



Erik , Genova
 lunedì 3 settembre 2007  22:54:50

per quanto riguarda la guerra del Libano,è il solito discorso della tua ignoranza sulle questioni ke vuoi trattare!il rapporto di Amnesty International,non di Crusader da Palermo,parla di 6000 vittime,l'UNICEF ha stimato che il 30% di questi erano bambini sotto i 13 anni!tranquillo ke non uso iperboli su queste questioni..!Amnesty International ha pubblicato un resoconto che afferma che "la distruzione intenzionale diffusa di appartamenti, abitazioni, servizi idrici ed elettrici, strade, ponti, fabbriche e porti, oltre a parecche affermazioni da parte di funzionari israeliani, rivelano una politica punitiva nei confronti sia del governo libanese che della popolazione civile", ed ha richiesto un’indagine internazionale delle violazioni del diritto internazionale in materia umanitaria da parte delle DUE PARTI in conflitto.Israele si è difesa da tali accuse con le motivazioni che l’utilizzo da parte di Hezbollah della strade e dei ponti per scopi militari li ha resi degli obiettivi leciti. Però Amnesty International ha affermato che "il vantaggio militare previsto con la distruzione di infrastrutture civili dev’essere misurato in vista del probabile effetto sui civili"(se anke sapessi con certezza ke sotto un orfanotrofio cè un lancia missili,non lo rado al suolo con le decine di bambini ke ospita!).L’Osservatorio per i Diritti Umani ha criticato fortemente Israele per l’impiego di bombe a grappolo troppo vicino ai civili, a causa della loro scarsa precisione ed inaffidabilità!se vuoi continuo..il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite Jan Egeland ha affermato che la reazione di Israele ha violato il diritto internazionale in materia umanitaria..!l'uso di munizioni al Fosforo Bianco è illegale..!quindi o sono tutti dei cialtroni questi signori,o magari avevo ragione io a dire ke la risposta di DIFESA,è stata UN POCHETTINO esagerata..



Erik , Genova
 lunedì 3 settembre 2007  21:55:47

innanzitutto non ti devi permettere di darmi dell'ipocrita e dell'antisemita,anche perkè non sai niente di me per metterti qui a insultarmi!non mi conosci,non sai ki sono,e se scrivo da altre parti o no,sono solo fatti miei,e non ne devo dare spiegazione a te,se permetti..!quindi per correttezza,o per lo meno solo educazione dovresti chiedere scusa!ma nn mi aspetto cotanta intelligenza..!in secondo luogo poi,impara a leggere!!impara a leggere,per favore!!ti può essere utile nella vita,fidati!io ho detto ke non sono in grado di bloccare il flusso di missili dalle frontiere verso Gaza!quindi non mi metto neanke a commentare le cretinate ke hai scritto..!



Crusader , Palermo/Italia
 lunedì 3 settembre 2007  20:49:32

Se Israele volesse davvero scongiurare il pericolo missilistico fregandosene di arrecare sofferenze alla popolazione, allora sì che raderebbe al suolo le case facendo a pezzi sia i terroristi che i civili. E invece, ricorrendo alle intercettazioni delle comunicazioni e alla collaborazione anche di palestinesi che sono stufi di essere considerati carne da macello non dagli ebrei, bada bene, ma dai loro stessi confratelli estremisti e fanatici, cerca di colpire solo i comandanti di Hamas per dissuaderli. Infine vorrei sapere se, per par condicio, tu frequenti anche i siti islamici in lingua italiana. Tu vieni qui nel blog della nostra cara Fiamma per ammonirci che anche gli ebrei a volte fanno i cattivi. Grazie tante per la bella lezione morale, hai scoperto l'acqua calda, ma noi amici di Israele per primi proviamo tristezza quando sbaglia e nei media infuria la polemica antiebraica unilaterale, pretestuosa e colpevolizzante. Ad ogni atto terroristico palestinese, se ti ritieni una persona equilibrata, onesta e imparziale, dovresti allora far sentire la tua protesta nei confronti degli islamici, che anzi esaltano i massacri di civili e lodano il martirio in nome di Allah! Ma temo che tu preferisca, da ipocrita antisemita quale sei, vedere la pagliuzza invece della trave...Lo vuoi ammettere insomma che sono gli arabi integralisti a volere la distruzione dello stato ebraico e che se la smettessero con il terrorismo riconoscendo Israele in questa regione martoriata regnerebbe la pace e nascerebbe uno stato palestinese in Cisgiordania?



Crusader , Palermo/Italia
 lunedì 3 settembre 2007  20:11:25

Vedi, caro Erik, il tuo antisemitismo non consiste in una critica all'operato dei soldati di Israele se ad esempio bombardano delle abitazioni civili senza essere provocati. Un crimine di guerra resta tale a prescindere da chi lo commette e deve essere sempre denunciato con forza. E ti posso assicurare che i capi militari israeliani cercano di evitare in tutti i modi di alimentare il pregiudizio antiebraico nel mondo, e non accettano e non favoriscono nemmeno certi comportamenti inammissibili che macchiano l'onore dell'esercito. No, il tuo antisemitismo si rivela quando ti esprimi per iperboli se devi giudicare Israele, spari sciocchezze allucinanti e soprattutto non rispetti, come direbbe uno di sinistra, la famigerata par condicio. Ecco, non ti sembra di esagerare sfiorando il ridicolo se affermi che gli israeliani hanno ucciso addirittura migliaia di innocenti e raso al suolo tutto il Libano durante gli scontri armati dello scorso anno? A prescindere dall'evidente assurdità di una tale accusa, una persona disinformata potrebbe comunque pensare che gli ebrei si comportano peggio dei nazisti scatenando rappresaglie terribili contro l'inerme popolazione civile. E invece per tua informazione, nella vana speranza che tu voglia recepirla, sappi che prima di colpire un obiettivo civile come un ponte o una centrale elettrica, gli aerei con la stella di Davide il giorno prima lanciavano volantini nella zona proprio per avvertire la popolazione di stare alla larga! Mai visto un simile atteggiamento da parte di nessuna forza armata in tempo di guerra! Ma poi ti rendi conto della cretinata che hai scritto? Quindi secondo te Hamas piazza lungo il confine i suoi missili per lanciarli contro le vicine cittadine israeliane e Tsahal non si accorge di quello che avviene sotto il suo naso? Guarda che i missili sono installati in lanciatori mobili che si nascondono in mezzo agli insediamenti palestinesi e che dopo il lancio si spostano subito per non essere individuati!



ivo , Levico Terme - Italia
 lunedì 3 settembre 2007  11:24:16

Ho trovato impeccabile più di altre volte l'articolo "Vincenti o perdenti", specie l'ultimo paragrafo.La Siria è, di fatto, e per due ragioni che sembrano talora tra loro inconciliabili, il grande enigma della regione. Di fatto quello che è un grande stato arabo e che per questo dovrebbe essere un elemento di stablità, si presenta come la vera spina nel fianco sia per Israele che per una vera soluzione al conflitto interno al Libano; dall'altra gli USA, dopo aver preso un'epica cantonata invadendo l'Irak, unico stato pragmaticamente laico della regione, ora puntano sull'Iran, dimenticandosi, appunto, della Siria. Ritengo che Fiamma abbia dimenticato di citare l'Egitto: cosa dire di uno stato che, pur avendo riconosciuto Israele, sostenuto dagli USA, lascia crescere al prioprio interno le peggiori correnti fondamentaliste? Quali sicurezze a medio termine può dare? E tuttel le armi accumulate?Fiamma ha sicuramente ragione su Fatah; d'altra parte segue il sentiero di limpida corruzione segnato da Arafat, ma cosa dovrebbero fare Israele e gli USA: aprire ai fondamentalisti di Hamas, il cui unico sogno e di buttare a mare gli ebrei?Per quanto riguarda le condizioni di pace, la questione più spinosa è il rtorno dei profughi, cosa che, ovviamente, Israele non può nemmeno cominciare a trattare, perchè significherebbe la sua fine più che certa. Occorerà pagare e caro. miliardi di dollari; d'altra parte, ripeto quanto già affermato in altri interventi, questo è uno dei "peccati originali" correlati alla stessa nascita dello stato ebraico, nell'ormai lontano 1948. Sul Golan, credo che la Siria farà il "viso dell'arme, ma l'Arabia Saudita alla fine non ne farà che un semplice elemento di trattativa: chi se ne frega del Golan a Jeddah e dintorni?Un vigile pessimismo, è tutto quello che come occidentali amici di Israele possiamo permetterci, e nulla più.



Erik , Genova
 sabato 1 settembre 2007  15:19:19

vedi caro crusader,si da caso ke fare dei massacri indiscriminati per rabbia e voglia di vendicarsi,sia comunque un atto criminale,come lo sono,e non faccio nessuna fatica ad ammetterlo (anzi),gli attacchi terroristici dei palestinesi,i razzi su Sderot,i proclami di Ahmadinejad...!il caso dei bombardamenti di Gaza in quei giorni comunque,non aveva niente a ke vedere con la difesa dei propri cittadini (legittima per ogni nazione!!),è stato un massacro di innocenti per pura vendetta!quindi non ci si deve sorprendere se arrivano critiche dalla opinione pubblica internazionale..!ti faccio anke l'esempio della guerra del Libano,un conto è difendere la propria patria,un altro ammazzare migliaia di innocenti e radere al suolo una nazione intera..!anche la difesa va attuata in modo civile, e umano!per quanto riguarda i razzi da Gaza,si potrebbe concentrarsi su da dove provengano questi razzi,e quindi controllare i confini!e non è una cosa impossibile visto ke Gaza confina con Israele e Egitto,basterebbe controllare quest'ultimo valico..!( tu mi ribatterai ke sicuramente lo fanno gia,ma a quanto pare in maniera inefficace,e non possono far pagare questa loro incapacità a degli innocenti,ke sono sia i civili di Gaza,ke quelli di Sderot!)poi ke bombardare,sia piu facile,piu umilante per l'avversario,una prova di forza,quindi piu utile psicologicamente per abbattere il morale del nemico,siam d'accordo,però poi non ci si deve permettere di dare dell'antisemita a chi critica tale modo di agire!xkè nessuna persona intelligente di questo mondo nega ad Israele il diritto di esistere,o di difendersi,ma per farlo non deve calpestare i diritti dei palestinesi,ke han diritto di esistere e di sopravvivere anche loro!



Clio , Verona
 venerdì 31 agosto 2007  16:22:42

Il post è ineccepibile. Come sempre.



jochanan , Italia
 venerdì 31 agosto 2007  00:58:59

l'attaco ad hezbollaland è stato un atto stupido e mal preparato e gestito. Ora lo zavah si sta riorganizzando. Ma circa appunto l'assegnazione del premio "bastardo d'oro" chi ha piazzato i propri depositi e gli shahab (razzi iraniani per i non addentro, non i catorci di hamas) dentro o addirittura sotto i villaggi libanesi? Se qualcuno di voi ha visto il video del NON linciaggio, ma sbranamento di un arabo sospettato di essere spia di Israele da parte dei confratelli arabi non può non provare ribrezzo e nausea per questi osceni "patrioti". Neppure i comunisti a piazzale Loreto giunsero a fere a pezzi il cadavere di Mussolini a mani nude! LOro lo hanno fatto mentre quello era vivo!!! Quel video è stato rapidissimamente fatto sparire dai loro scagnozzi controlla-media. Ma esisteva. Ma se non ci credete guardatevi le perle di MEMRITV che trascrive dalla fonte araba le cose orripilanti di aljazeer, alarabija ecc. Non troverete linciaggi, ma parole dementi si.E se tanto mi da tanto magari gli SCUDI UMANI denunciati più volte da Israele hanno forse una base di vero? perchè se così fosse... allora Israele ha del tutto ragione. E quando un arabo intossicato dall'odio ammazza a bruciapelo uno solo perchè pensa che sia ebreo?Provate ad andare in giro in autobus per una qualunque città italiana vestiti da ebrei osservanti. Moltissimi, arabi e non solo si spostano imprecando... Quando entra una talpa col burqa invece guai a sogghignare o dar segni di fastidio di fronte alla barbarie...



Crusader , Palermo/Italia
 giovedì 30 agosto 2007  16:57:27

Ah, dimenticavo! Sulla nascita dello Stato di Israele ho già dedicato altri post nei mesi scorsi. Non mi fare ripetere quanto ho già scritto, per favore, anche perché con te è come parlare al vento...



Crusader , Palermo/Italia
 giovedì 30 agosto 2007  16:54:28

Mi sorprendi Erik, hai qualche speranza di redimerti visto che non pretendi un Israele indifeso alla mercé dei suoi avversari! Quando si combatte la rabbia e la voglia di vendicarsi offuscano la ragione e si possono commettere massacri indiscriminati, e purtroppo anche i militari di Tsahal non sfuggono a questa atroce regola di guerra. Non dimenticare però che esiste una abissale differenza tra un eccidio di civili, barbaro ed esecrabile quanto vuoi, commesso ad esempio per reazione ad un attentato, e tutta una serie di omicidi di massa preparati in anticipo per infliggere un alto numero di perdite tra i civili, come è avvenuto in Israele a causa dei kamikaze islamici prima che venisse edificato il muro al confine con la Cisgiordania e che tanti imbecilli criticano. E la pioggia di missili che ogni tanto cade su Sderot con lo stillicidio di vittime che ne consegue non ti sembra un attacco vile e criminale come dici tu contro i civili? Allora, se io non nego che talvolta Israele esagera nell'impiego della forza, tu riconosci una buona volta che il terrorismo, e cioè l'uccisione pianificata dei civili, viene praticato solo dalle organizzazioni estremiste palestinesi. Ti ricordo che soprattutto dopo la carneficina di Gaza e la sconfitta di Al Fatah, l'esercito israeliano ha intensificato gli attacchi contro i capi di Hamas per impedire altri attentati. Ebbene, proprio per evitare i cosiddetti danni collaterali, una asettica definizione militare per indicare perdite tra i civili, vengono impiegati gli elicotteri con missili teleguidati e non i cacciabombardieri che raderebbero al suolo un intero quartiere. Scommetto che adesso mi dirai che sempre il morto ci scappa e allora io ti esorto a trovare un altro modo per fermare i terroristi, perché il primo dovere di uno stato è difendere i suoi civili da attacchi sanguinosi e terribili.



Erik , Genova
 giovedì 30 agosto 2007  02:03:39

guarda ke se non sai ke i fonadatori dello stato di Israele,venivano da tutte le parti del mondo,l'ignorante sei te,non io..!cè persino nei sussidiari delle elementari!,caro il mio amico..!nessuno dice a Israele di non difendersi,ma tra questo e sterminare innocenti,cè una grande differenza!e ti faccio anke anke un esempio,a cui magari cerca di rispondere per una volta,senza girare la frittata e parlare di invasioni moghul..ecc..!ti ricordi il sequestro di Gilad Shalit?quante vittime sono morte nei bombardamenti di Gaza per rappresaglia nei giorni successivi?non ti sembra un attacco vile e criminale contro civili innocenti?



Crusader , Palermo/Italia
 mercoledì 29 agosto 2007  23:36:11

Giustamente poi affermi che il terrorista deve essere trattato come tale. Bene, cerca allora di essere logico e riconosci che significa dover combatterlo ovunque si trovi, anche all'interno di stati canaglia dove riceve aiuto e protezione perché lo sfruttano a fini di intimidazione politica. E quando decidiamo di lottare sul serio dobbiamo vincere, vincere capito? Non bisogna esitare di colpire il nemico con tutto il nostro potenziale, non dobbiamo farci fuorviare da futili discorsi sull'uso eccessivo della forza o sulla violenza che ci rende simili a loro. Qui è in gioco il destino della nostra civiltà e quindi dei nostri figli e nipoti, non possiamo essere così ciechi!Al mio vecchio amico Erik che mi accusa di essere un razzista e un fanatico vorrei far notare che la Chiesa cattolica ha chiesto scusa per la Santa Inquisizione e non ricorre più alla tortura contro i peccatori o presunti tali e che la tratta dei neri, peraltro catturati dagli schiavisti arabi e sono sicuro che tu questo non lo sai, è un fenomeno storico circoscritto e risolto con la Guerra Civile Americana. Evito lo Ius Primae Noctis perchè sei davvero ridicolo...Ma purtroppo alla tua mente obnubilata sfugge che il conflitto ideologico tra Occidente e Islam è tuttora in corso, gli integralisti musulmani continuano a perseguitare le minoranze cristiane e vogliono annientare Israele, di conseguenza non solo non chiedono scusa per le malefatte passate ma anzi continuano a comportarsi da barbari sanguinari come da tradizione millenaria. Riesci a comprendere la sottile differenza? E secondo te un terrorista di Hamas è uguale a un cittadino israeliano? Un assassino della mafia è forse uguale a te? Poi sulla nascita dello stato ebraico dimostri una ignoranza colossale e sulla questione dei profughi palestinesi, o meglio dei loro discendenti, non vuoi riconoscere che rappresentano un cavallo di Troia per conquistare Israele.



Crusader , Palermo/Italia
 mercoledì 29 agosto 2007  22:44:20

Senti Christian, ammetto che ti sai ben esprimere in un italiano formalmente corretto ed anche piacevole da leggere, ma lasciami dire che le idee che esponi rivelano una certa confusione. Tu ti ostini a paragonare la democrazia israeliana al paradigma di democrazia che conosciamo, dimenticando però la situazione di emergenza nella quale si trova: l'assedio! Con il pericolo per giunta di una sesta colonna che in qualunque momento potrebbe spostare l'equilibrio delle forze in campo, e mi riferisco ai cittadini israeliani di origine araba. Cerca di comprendere la reale natura del conflitto arabo-israeliano, uno scontro di civiltà che potrebbe rappresentare il prodromo di un conflitto generale tra l'intero mondo islamico e tutto l'Occidente. Da una parte abbiamo la democrazia e la libertà, dall'altra la dittatura e l'oscurantismo. Ma è così improbo distinguere il bene dal male e non rendersi conto che se Israele dovesse scomparire l'intera Europa correrebbe un pericolo mortale? Non dimentichiamo infatti che tra i milioni di musulmani immigrati, che già adesso non sappiamo come gestire senza pregiudicare la nostra identità e i nostri valori, si nascondono cellule terroristiche pronte a sovvertire l'ordine costituito con terrificanti attentati e quanto è già successo a Madrid e a Londra dovrebbe servire da monito sul rischio che corriamo. Bada che Israele non minaccia di annientare le nazioni arabe musulmane, sono loro che vogliono distruggere lo stato ebraico perché nella concezione totalitaria e fanatica tipica dell'Islam l'ebreo e il cristiano sono solo maiali e scimmie da sterminare o da sottomettere. Per gli integralisti siamo solo delle bestie da dominare o sopprimere, lo vogliamo riconoscere o no? Apriamo tutti gli occhi, guardiamo in faccia l'orrore e affrontiamolo senza paura altrimenti abbiamo già perso in partenza!



CHRISTIAN , ITALIA
 mercoledì 29 agosto 2007  20:12:23

mancava anche il n. 8...scusi se la costringo a fare un pò di collage ...ma non avevo una sua mail...e 2000 caratteri sono pochiSia ben chiaro che ritengo altrettanto nocivo l’eccesso di “riguardo” o comunque di cautela di certe posizioni diplomatiche di Governi “Occidentali” assunte nei confronti di atteggiamenti estremisti di certa stampa e di certe dirigenze islamiche. Un terrorista sarà sempre un terrorista e come tale deve essere trattato. I nostri valori devono essere difesi all’interno (fra coloro che si dicono democratici) da chi vuole svilirli ma devono essere anche, e soprattutto, difesi da quegli estremisti che vogliono perfino uccidere chi in essi crede. L’estremista (sia esso un esponente di Al-Qaeda, Hamas, Fatah, Hezbollàh oppure del Governo iraniano, pachistano, dell’Arabia Saudita oppure anche un “falco” del Governo americano, russo, israeliano, etc) è sempre da combattere ma non rinunciando ai nostri valori, altrimenti finiamo per fare il suo gioco. Nel suo libro parla spesso di Israele come di una democrazia facente parte della famiglia “Occidentale”; anzi la raffigura come il fronte più avanzato, più esposto e, per certi versi eticamente migliore. Questo è vero ma solo in parte. Israele può infatti essere sì definita una democrazia ma di quelle a natura “selettiva”. Israele deve, a causa anche delle ragioni storiche che ne hanno determinato la nascita, necessariamente discriminare in base a criteri di razza e di religione per mantenere la sua natura. Ciò è contrario ad uno dei principi di non discriminazione essenziale per un sistema che vuol dirsi democratico ovvero che riconosce ai suoi cittadini un ampio spettro di libertà fondamentali e di tutele, compresa quella di non essere emarginato per la razza o il credo religioso. Non credo sia molto democratico e rispettoso dei diritti umani il fatto che sulla carta d’identità israeliana ancora compaia l’etnia di appartenenza. Qual è l’utilità di una simile specifica?



CHRISTIAN , ITALIA
 mercoledì 29 agosto 2007  20:07:49

mancava il n. 4Ancora più elevata la responsabilità nel caso dei profughi. Mi riferisco in questo caso alla situazione post 1948. Partendo infatti dal presupposto che gli ebrei allora presenti in Palestina avessero accettato la spartizione ONU del 1947 è chiaro che i territori assegnati alla costituenda autorità israeliana cadessero sotto la sua piena responsabilità, compresa la popolazione araba ed i beni ivi residenti. Se non che la popolazione araba è stata immediatamente disconosciuta (salvo la piccola minoranza che ha avuto il coraggio di restare) e le loro proprietà requisite. Oggi i circa 150 mila arabi che sono rimasti, nonostante tutto, sono diventati il 20% di Israele. La percentuale è più significativa oggi rispetto ad allora perché i tassi di natalità arabo-israeliani sono stati più elevati di quelli ebraico-israeliani (pur alti). Ormai risulta difficile ignorare una comunità che pesa per un quinto del totale, soprattutto politicamente. Ciò non ha comunque impedito la severa repressione di presunti “cittadini israeliani” all’inizio della seconda intifada (2000-2001) in città come Nazareth. E’ evidenza che Israele accetti la componente arabo-israeliana suo malgrado e mal volentieri, favorendo così la sua emarginazione (nelle istituzioni, nelle università, sui posti di lavoro, etc.). Non la chiamerei una prova di “solidità” democratica.



Erik , Genova
 mercoledì 29 agosto 2007  03:13:31

quindi per quanto riguarda vessazioni,e imposizione di religioni..,direi ke ti ho zittito con l'esempio di noi bravi cristiani in America con gli indigeni!ora passiamo a discorsi piu attuali,anke se qualcuno non riesce ad andare oltre,e pretende scuse per sue farneticazioni ridicole..!lo Stato di Israele è stato fondato da coloni provenienti da tutto il mondo,mi spieghi invece perkè i profughi palestinesi non hanno diritto a tornare nella loro terra?anke i primi abitanti di israele non erano nati in terra santa..!quello ke non riesci a capire Jochalan,è ke Christian non ha usato nessuna mentalità occidentale..o le cavolate senza senso ke hai scritto,ha usato il semplice concetto ke anke i Palestinesi sono esseri umani,come noi occidentali,e come gli Israeliani!quindi smettila con le tue farneticazioni razziste e senza senso...



Erik , Genova
 mercoledì 29 agosto 2007  02:58:58

vedi cnudaser,sei talmente infarcito di razzismo,e fazioso,ke è inutile spiegarti le cose!ma allora i Romani nn dovrebbero chiedere scusa per lo Ius Prime Noctis?o erano arabi anke loro..?non si dovrebbe chiedere scusa per tutte le vittime della Santa Inquisizione,per la tratta degli schiavi neri?per la pulizia etnica degli indigeni nelle americhe..?se vuoi continuo per ore...!devi imparare a leggere,e a comprendere la storia,prima di venire a insegnarmela!non ci sono state solo le atrocità degli arabi,e se non lo sai te lo dico io..!



Crusader , Palermo/Italia
 martedì 28 agosto 2007  01:38:10

Conoscete qualche arabo pentito delle atrocità che per tanto tempo i suoi avi hanno commesso contro noi cristiani? Avete mai letto un libro di uno studioso arabo che critica le invasioni delle nazioni cristiane e le coercizioni fatte subire per imporre la religione islamica? Anzi, loro pretendono da noi le scuse per le Crociate, una limitata invasione della Terrasanta per consentire il libero accesso ai pellegrini cristiani che venivano vessati e uccisi dagli arabi. Abbiamo reagito con un ceffone alle interminabili bastonate che abbiamo patito prima e dopo le Crociate...Per concludere, stiamo vivendo tempi difficili e dobbiamo mantenere la mente fredda e il cuore saldo. Non dobbiamo temere di reagire alle provocazioni perché un atteggiamento conciliante viene interpretato come un segno di debolezza. Stiamo contrastando un nemico che vuole a lungo termine cancellare la nostra civiltà e sottometterci alla sharia. Noi allora dobbiamo nel breve termine edulcorare la loro civiltà e far conoscere la democrazia. Così salveremo i nostri figli e un giorno i loro ci ringrazieranno...



Crusader , Palermo/Italia
 martedì 28 agosto 2007  01:11:11

E che dire dell'ineffabile capo del governo iraniano dal nome impronunciabile anche perché mi suscita ribrezzo, che nega la storicità dell'Olocausto solo perché sogna lui di provocarlo con l'arma atomica? Quindi, se vogliamo parlare male di Israele facciamolo, visto che esiste la libertà di critica e ci mancherebbe altro, ma senza dimenticare il quadro generale e senza ignorare ma anzi denunciare con onestà intellettuale le vere nefandezze compiute dai suoi avversari senza scrupoli.Secondo, e qui ringrazio Jonachan per il suo ottimo post, ma la vogliamo capire o no la natura aggressiva della religione islamica che è sempre stata la spina al fianco della nostra civiltà? Nessun'altra religione è caratterizzata dalla tronfia iattanza di essere quella vera e destinata a soggiogare anche con la forza della jihad tutte le altre per volontà divina, infliggendo la pena di morte per chi vuole abiurare. Ricordo che un islamico si guadagna il paradiso (ah, quante vergini...) se riesce a convertire un infedele! Noi europei abbiamo rischiato di essere invasi due volte, dai califfi arabi che riuscirono a riunificare le loro tribù e dilagarono nel nord dell'Africa fino ad occupare tutta la Spagna e parte del sud della Francia dove vennero fermati da Carlo Martello, e dai sultani turchi che dopo la conquista di Costantinopoli occuparono tutto il territorio della vecchia Jugoslavia mettendo per ben due volte sotto assedio Vienna, salvata da una coalizione di eserciti cristiani. Per secoli abbiamo subito le scorrerie dei pirati barbareschi che razziavano i villaggi, sgozzavano i maschi, stupravano le donne e rapivano i bambini per venderli come schiavi nella loro superiore civiltà! E qualcuno sa chi erano i terribili lanzichenecchi? Proprio alcuni di quei poveri bambini che venivano trasformati in crudelissimi combattenti al servizio dell'Islam per portare morte e sofferenza tra i cristiani!



Crusader , Palermo/Italia
 martedì 28 agosto 2007  00:28:55

Come dobbiamo comportarci, allora? Anzitutto difendendo senza alcuna esitazione Israele perché ha tutto il diritto di esistere come entità statuale in Palestina, per motivi sia storici che demografici, come peraltro sancito dall'ONU. Se un giorno dovesse soccombere assisteremmo ad una carneficina orribile di ebrei scacciati e sterminati e noi perderemmo, e mi spiace di esprimermi in modo così crudo, un valido parafulmine che si attira l'odio atavico dei musulmani. Vorrei poi che Christian e tutti quelli che filosofeggiano sull'utilità o meno della guerra, se i nostri valori vanno difesi oppure no, sul presunto fatto che il dialogo è sempre meglio della forza, si rendessero conto di due verità inconfutabili. Primo, Israele combatte per la sua sopravvivenza fisica e vive sotto una costante minaccia di distruzione. In teoria è giusto criticare l'uso talvolta spregiudicato ed eccessivo della forza, ma si deve ammettere che ogni volta che lo stato ebraico fa delle concessioni gli estremisti colgono l'occasione per attaccarlo con più vigore. Quanto è accaduto nel sud del Libano e a Gaza deve far riflettere perché dopo il ritiro israeliano i terroristi di Hezbollah ed Hamas ne hanno approfittato per continuare da una posizione più favorevole la lotta senza quartiere contro il nemico sionista. Alcuni anni fa l'allora premier israeliano Barak presentò ad Arafat un piano di pace che prevedeva la restituzione della West Bank e la nascita di uno stato palestinese. E il defunto leader palestinese con sdegno rifiutò perché avrebbe dovuto riconoscere lo stato di Israele e interrompere ogni attività terroristica ma soprattutto ogni velleità di ributtare a mare gli ebrei. Anche la richiesta di un ritorno dei profughi, anzi dei discendenti, palestinesi nel territorio israeliano nasconde il tentativo di raggiungere con la furbizia l'obiettivo di annichilire gli ebrei, che si troverebbero in minoranza a casa loro con le ovvie tragiche conseguenze.



Crusader , Palermo/Italia
 lunedì 27 agosto 2007  23:34:41

Ora, occorre forse ricordare i nefasti risultati di un atteggiamento rinunciatario ed imbelle nei confronti del nazismo che invece esibiva una crescente arroganza e insolenza? La II Guerra Mondiale è stata la più grande tragedia del secolo passato con immani distruzioni e decine di milioni di vittime. Vogliamo riavvolgere il nastro della storia e rivivere quei terribili momenti ancora una volta, visto non potremo ovviamente cedere alla pretesa dei mullah di farci entrare nella loro grande Ummah islamica come volgari dhimmi? Ma un clamoroso e tragico esempio di menefreghismo o quantomeno di sottovalutazione della minaccia si riscontra anche di recente quando sotto la presidenza Clinton, sì, proprio lui, quello che faceva accomodare sotto la sua scrivania le stagiste, gli Stati Uniti non ravvisarono la pericolosità di un ricchissimo sceicco arabo, un certo Bin Laden, che infiammato dal fanatismo religioso chiese ed ottenne il sostegno americano per lottare contro gli atei sovietici in Afghanistan. In seguito alla sconfitta dei soldati comunisti Bin Laden si rivelò un cagnaccio che non conosce padroni, iniziando ad organizzare la sua "Rete" terroristica e prendendo di mira i suoi vecchi alleati. Ebbene per anni gli americani hanno avuto la possibilità di eliminare colui che sarebbe diventato il terrorista più ricercato del mondo, ma sono stati frenati dall'incertezza di prevedere le conseguenze e hanno quindi preferito controllare la situazione senza intervenire alla radice. Sappiamo tutti che hanno pagato molto cara la loro scelta e adesso il mondo è cambiato per sempre...



Crusader , Palermo/Italia
 lunedì 27 agosto 2007  22:11:37

Vorrei complimentarmi con Christian perché ha prospettato, in modo esaustivo, equilibrato e anche con una buona forma stilistica, una serie di argomenti di discussione invero molto interessanti e parzialmente condivisibili. Nei suoi ultimi post inoltre traspare la sincera preoccupazione di quanto ci riserva il futuro, se l'Occidente non sarà capace di dialogare con il mondo arabo musulmano evitando il reiterato ricorso alla forza. I suoi angosciosi dubbi attanagliano tutti gli uomini liberi della nostra civiltà, coscienti che siamo di fronte a una svolta storica epocale dove i nostri valori e la nostra "way of life" vengono rifiutati, stigmatizzati e addirittura disprezzati dall'estremismo islamico. Io invece non nutro alcun tentennamento nel ribadire, ancora una volta, che se evitiamo di combattere a tutto campo e ci mostriamo insicuri delle nostre azioni e timorosi delle loro conseguenze, saremo giudicati deboli e inetti dal nemico che lungi dal rinunciare ai suoi intenti aggressivi ci colpirà con maggiore crudeltà. Ho sempre considerato valido l'accostamento tra il totalitarismo nazista e quello islamico dato che presentano degli aspetti peculiari in comune: l'odio contro la democrazia occidentale, la spinta emotiva di tipo messianico per esaltare le masse, l'ambizione di imporre a tutti i costi la propria scala di valori, il convincimento di sentirsi superiori e quindi destinati a diventare protagonisti in un nuovo ordine mondiale. Il popolo tedesco coeso e fanatizzato dal nazismo si muoveva in uno scenario locale, quello europeo, mentre il mondo musulmano per fortuna è diviso al suo interno e scosso da secolari rivalità religiose, però il livello della sua sfida è più alto perché latore di una civiltà che non solo misconosce i diritti umani, civili e politici, ma anzi si basa sulla mortificazione sociale della donna che non ha alcuna speranza di riscatto e sulla totale sottomissione ai dogmi religiosi che regolano in modo pervasivo la vita dell'individuo.



jochanan , italia
 lunedì 27 agosto 2007  16:25:49

Avendo letto quasi tutto il lunghissimo scritto qui sotto rispondo parzialmente. Le argomentazioni sembrano dannatamente ragionevoli, e gli Israeliani insensibili se non oppressori se non espropriatori di territori altrui. Ma l'errore fondamentale che christian fa è di applicare categorie mentale occidentali a chi occidentale non è mai stato, e che anzi respinge con disprezzo le categorie suddette. Si rilegga la storia. Ai MARGINI della UMMA c'è sempre tensione sempre guerra dichiarata o no.Gente che conosce benissimo l'arabo, che ha vissuto decenni tra loro, specialisti del Vaticano dicono - a quattrocchi - "si può essere amici, e capirsi con gli arabi. Ma non con l'islam" Israele stesso deve rendersi conto che una pace vera, con TUTTI gli "aventi diritto" non sarà mai possibile. PERCHE' LA UMMA NON PUO' PERDERE. Dalle torri al passo Kyber, celebranti le razzie in India, fino alla sottomissione ad opera della dinastia islamica Moghul, alle torri lungo tutte le coste dell'Italia meridionale, per scappare alla tratta degli schiavi (fino al 1800!) è tutta una serie di monumenti celebranti la aggressività feroce e spietata degli islamici.Domanda: come mai in OGNI monastero greco e egiziano c'è un Mastio? Campane non ne potevano avere. Era una torre di difesa, anche dentro il califfato: perchè il diritto di preda contro gli infedeli vale sempre. Cosa conta il parere di qualche intellettuale eroico, spesso minacciato di morte dai correligionari? Gli islamici, come un tutto, non come singoli nei loro paesi vanno contrastati, vanno lasciati nel loro brodo, almeno fino ad un improbabile epocale cambiamento di mentalità. L'Occidente è a grave rischio e stiamo qui a cianciare di colpe di Israele? Ma le colpe islamiche riempiono libri e libri..Che gli islamici si accorgano della enorme trave nel loro occhio prima di parlare di pagliuzze nell'occhio di Israele!Per un solo Sadat ci sono 10000 fanatici. Sto aspettando una seria autocritica da parte loro. Allora forse..



CHRISTIAN , ITALIA
 domenica 26 agosto 2007  17:05:21

Altrimenti facciamo il gioco degli estremisti che troppo spesso o diventano terroristi o ti portano a combattere guerre ingiuste fondate su presupposti errati se non su vere e proprie menzogne. Gli estremisti devono essere isolati con la forza delle buone ragioni che stanno alla base di politiche eque, assunte se non nell’interesse di tutti almeno tenendo nel debito conto i più svantaggiati, gli ultimi. Gli arabi “buoni” sono solo quelli che accettano la visione politica israeliana, statunitense o occidentale? L’Occidente non commette errori? Se li commette sono comunque trascurabili perché il suo fine, se non il suo essere, è migliore? Se la risposta a queste domande è sostanzialmente positiva, allora occorre che si ammetta francamente di voler imporre una sola verità, una sola visione di democrazia. La nostra, la vostra, la loro… poco importa: rimane l’imposizione. E’ inutile girarci intorno con giustificazioni del tipo “sono terroristi”, “sono incapaci” o altri pregiudizi simili. Non credo che si possano nascondere dietro uno scontro di civiltà le iniquità esistenti a livello globale. Prima ci facciamo responsabilmente carico di esse prima si potranno trovare soluzioni. Il forte rispetto che ho per la sua storia e per la sua lunga esperienza di giornalista, che si è sempre impegnata a indagare le ragioni delle cose, mi ha spinto a scriverle questa lettera. Nella speranza che la volontà comune di veder prevalere i valori democratici ci possa consentire, qualora lei lo voglia, un dialogo costruttivo e profittevole le porgo i miei cordiali saluti.



CHRISTIAN , ITALIA
 domenica 26 agosto 2007  17:04:05

Il dubbio è: “In questo modo riduciamo il rischio Terrorismo o spingiamo la situazione sempre più verso uno scenario di conflitto che coinvolge l’intero Medio Oriente?” Invece di circoscrivere il problema si sono creati i presupposti per una moltiplicazione delle fonti di tensione. Inoltre non vedo l’utilità di fornire armi a paesi come l’Arabia Saudita che non può propriamente definirsi un paese democratico. L’opzione militare è da sempre una soluzione ma è anche quella dal costo umano più alto, quella che più ipoteca un triste futuro. A meno che si voglia innalzare la bandiera dei vincitori a tutti i costi e goderne tutti i privilegi del caso, come quello di aver sempre ragione. Vogliamo veramente continuare in questa direzione? La sopravvivenza di uno deve necessariamente comportare la distruzione dell’altro? Non condivido ciò come non condivido che si dica che questo modo di pensare rispetta i valori occidentali. Al contrario, questo è il ragionamento simmetrico a quello dei terroristi, con la sola differenza di essere fatto dal punto di vista di chi detiene la forza militare preponderante. E’ la “legittimità” dell’occupante. Per me uccidere un innocente facendolo passare per un presunto terrorista non è rispettare i valori che hanno portato alla Dichiarazione dei diritti dell’uomo, alla Carta dell’ ONU e a quell’insieme di principi che parlano di rispetto, tolleranza, libertà, responsabilità, etc. Non spetta a noi “ripulire” i libri di testo altrui, “proibire” di parlare a chicchessia o “sbarrare” i media a chi non ci piace. La forza dei nostri valori deve derivare dalla qualità delle nostre azioni, dalla bontà del nostro esempio. Dobbiamo continuare a rispettare la vita altrui e le idee altrui anche fino alla morte. continua... 10



CHRISTIAN , ITALIA
 domenica 26 agosto 2007  17:00:29

La natura selettiva di Israele è ancor più dirompente visto il contesto geopolitico in cui si trova. La forte identità israeliana potrebbe probabilmente essere più sostenibile se coincidesse con un secolare radicamento territoriale. Ma non è così. Il popolo israeliano vive anzi in una terra fortemente contesa e circondato da culture molto diverse da cui ha sempre mantenuto una rigorosa separazione, anche (ma non solo) a causa della forte ostilità che ha dovuto subire, spesso suo malgrado. Perciò mi riesce difficile considerare Israele un sistema aperto.Lei dice “Israele siamo noi” ma io ho l’impressione che sia Israele a non voler essere NOI. Così, ad esempio, mi farebbe piacere che Israele facesse parte dell’Unione Europea. Poi però mi domando: ma Israele riuscirebbe ad integrarsi? Lo vorrebbe? Le difficoltà sarebbero poi molto diverse da quelle che si riscontrerebbero nel caso dell’ammissione di un qualsiasi altro paese musulmano del Medio Oriente? Perché, aldilà delle forme di governo più o meno democratiche, è la volontà di integrazione del popolo che conta. Volontà che può essere guidata solo da leadership lungimiranti e responsabili.La sua soluzione qual è? Dopo aver occupato illegittimamente e sconsideratamente Afghanistan e Iraq bisognerebbe occupare l’Iran per istaurare un regime da “noi” più apprezzabile? Ma poi siamo sicuri che non toccherebbe al Pakistan (come sembrerebbe utile in base agli ultimi sviluppi) e alla Siria…e a quanti altri paesi? Anche il discorso di Netanyahu alle Nazioni Unite del 13/11/2006 mi sembra andasse in questo senso. Questa politica ha contribuito a costituire, insieme ad altri fattori, le premesse che hanno portato alla guerra del Libano dell’anno scorso e alla vittoria di Hamas a Gaza nonché all’elezione di Ahmadinejad e ad un aumento del consenso a favore degli estremisti. Altrettanto destabilizzante la scelta di sostenere una corsa agli armamenti in Medio Oriente come sembra decisa a fare l’Amministrazione Bush.continua 9



CHRISTIAN , ITALIA
 domenica 26 agosto 2007  16:52:53

Israele è vittima ma non una vittima impotente. Molto potrebbe ancora fare per migliorare la situazione. Potrebbe così organizzare e consentire una più equa ed equilibrata distribuzione delle risorse, in particolar modo di quelle idriche. Potrebbe accettare una giurisdizione internazionale su tutta Gerusalemme, come previsto peraltro dalla Risoluzione 181. Potrebbe fermare l’ampliamento degli insediamenti nei territori occupati. Ma questi sono solo tre esempi di scelte politiche che si potrebbero attuare per aumentare le possibilità di pace, se solo ci fosse la volontà. Invece Israele continua a lamentare una mancanza di solidarietà da parte di buona parte della comunità internazionale (con la vistosa eccezione degli Stati Uniti).Occorre invece sottolineare che l’eccesso di tutela garantito ad Israele va spesso a discapito della tutela altrui. Mi riferisco a quell’eccesso che fa di ogni critico un antisemita. Quell’eccesso che trasforma un sopruso in una legittima difesa e che trasforma un’occupazione … in cosa? In parte è anche questo problema. Dalla guerra del 1967, che lei si spinge impropriamente a definire di “difesa”, Israele non ha ancora veramente deciso in cosa trasformare la sua occupazione dei territori. continua... 7



CHRISTIAN , ITALIA
 domenica 26 agosto 2007  16:50:15

Avrebbero dovuto tener conto degli altri…della minoranza araba. Invece “approfittando” (come dire altrimenti quando si è fatto poco o nulla per prevenire o arrestare l’esodo degli arabi, o almeno per consentirne il ritorno…) della paura, della incertezza che una guerra civile comporta, ci si è appropriati di più terra possibile, arrivando a radere al suolo i villaggi storici abbandonati dagli arabi in fuga, non tutti ostili all’yshuv (numerose le testimonianze in tal senso). La dirigenza israeliana non ha considerato gli arabi come possibili cittadini eguali a quelli di origine ebraica e neppure come meritevoli delle stesse leggi, diritti e doveri. Questo è avvenuto prima delle Intifada, di Arafat e persino prima del 1948. Gli arabi della partizione israeliana solo dopo molti anni sono riusciti a migliorare la loro posizione, riuscendo anche ad ottenere dei loro rappresentati nella Knesset, fatto che rimane un fiore all’occhiello piuttosto che una condizione normale.Tornando ai giorni nostri. Capisco che il ribrezzo, più che condivisibile, provato per l’uccisione di israeliani, a causa di vigliacchi e crudeli atti terroristici, possa generare dei moti di odio e di vendetta ma a questi occorre resistere per evitare proprio di innescare quei circoli viziosi da cui il Terrorismo trae il suo nutrimento. La cieca applicazione di “occhio per occhio…” non porta lontano e non è comunque una soluzione. Bisogna risolvere le cause sociali che impediscono di isolare i terroristi. Dimostriamo i nostri valori cominciando a considerare e a trattare gli arabi come nostri eguali e a richiedere poi a loro altrettanto.continua... 6



CHRISTIAN , ITALIA
 domenica 26 agosto 2007  16:48:13

Mi permetta poi di invitarla a riesaminare i processi storici e demografici che hanno portato alla guerra del 1948. Ciò le consentirebbe una più corretta interpretazione e menzione dei fatti. Così, ad esempio, avrebbe potuto specificare (pagina 67 del suo libro) che la maggioranza ebraica a cui si riferisce tiene conto della sola partizione territoriale attribuita all’yshuv; avrebbe potuto aggiungere che la minoranza araba, prima di trasformarsi in buona parte in profughi, era pur sempre cospicua (non inferiore al 40%); avrebbe potuto dire che, considerando la Palestina nel suo complesso, nel ’48 gli ebrei rappresentavano una cifra non superiore ad un terzo del totale, livello a cui si è arrivati solo in seguito ad una cospicua immigrazione. Altrettanto poco preciso il suo lasciar credere che buona parte dei territori occupati del nascente stato d’Israele fosse già stata in buona parte acquistato dalla comunità ebraica. Dovrebbe ben saper che, a esser generosi, non più del 10% dei territori assegnati alla yshuv dalla Risoluzione 181 era già stata da essa regolarmente comprata (principalmente dal Fondo Nazionale Ebraico).Il 14 maggio 1948 viene proclamata la nascita di Israele e nei mesi successivi nella partizione ebraica e nei territori occupati vengono prese decisioni, a causa anche del conflitto in corso, poco rispettose persino della stessa Dichiarazione d’Indipendenza letta da Ben Gurion. Di fatto la maggioranza ebraica allora ha deciso per tutti: come organizzarsi, quali norme darsi e chi considerare cittadino degno di tutela e chi no, senza alcuna considerazione delle ragioni, delle richieste e delle esigenze arabe. Una forzatura implica come reazione la resistenza. Non ci si può lagnar poi di quest’ultima... continua... 5



CHRISTIAN , ITALIA
 domenica 26 agosto 2007  16:41:04

Nel suo libro sembra spesso sottintendere un’identità fra terrorista e arabo che è ingiusta almeno quanto considerare tutti gli israeliani dei criminali di guerra. Forse ritenendo lei che l’opinione pubblica europea sia già sovrainformata sulle ragioni degli arabo-palestinesi sorvola completamente sulla questione dei profughi e dei territori occupati. Ciò le impedisce però un’equa e fedele esposizione dei fatti. Che la Cisgiordania e Gaza siano territori occupati credo sia un fatto indiscutibile. Non vedrei come altrimenti definire le cose, considerato che l’autorità militare israeliana ha il controllo dell’anagrafe, della mobilità e dell’economia degli arabo-palestinesi; praticamente ha il potere di vita e di morte (non solo in senso figurato…). Qui c’è una prima implicazione che lei sembra ignorare: sulla forza occupante gravano determinate responsabilità, come previsto del diritto internazionale, a cui si dovrebbero aggiungere altre responsabilità politico-morali. La mia sensazione, dall’osservazione della realtà palestinese, è che Israele si limiti a perseguire delle politiche di occupazione che hanno la sola finalità di garantire la SUA sicurezza interna, e nulla più. Ignorando però le responsabilità che gli altri aspetti comportano il Governo israeliano finisce per alimentare un circolo vizioso senza fine. Non è così? Il fatto poi che Israele abbia progressivamente annesso (legittimamente?) solo territori occupati dai coloni israeliani evidenzia una volontà separatista la cui valutazione morale dovrebbe generare almeno qualche dubbio.continua... 3



CHRISTIAN , ITALIA
 domenica 26 agosto 2007  16:38:53

Da quando mi interesso della questione israelo-palestinese mi sono sempre imposto di non attribuire a tutti i costi colpe o meriti ma semmai di capire. Voglio comprendere come sia possibile che, in un fazzoletto di terra, due popoli si combattano da così lungo tempo, evidenziando una ben limitata comprensione reciproca e di come ciò abbia avuto influenza su molte altre questioni politiche del mondo. Mi riesce sempre difficile capire cosa spinga un uomo ad uccidere, umiliare, derubare e a compiere altre ingiustizie di questo genere contro un suo eguale e avere pur tuttavia, a suo dire, delle motivazioni sufficienti da non dedicare la vita a porre rimedio al danno inflitto. Una prima perplessità che mi è sorta leggendo le sue pagine riguarda l’immagine che se ne ricava del popolo arabo-palestinese. Anzi mi verrebbe da dire della “non immagine” poiché essa si ricava come da un negativo di una fotografia. Mi spiego. Le poche volte in cui lei cita una palese ingiustizia, quasi riconoscendola come tale, compiuta dal Governo israeliano nei territori occupati la giustappone ad un’ingiustizia subita dal popolo israeliano a causa degli arabi. Può il compimento di un atto ingiusto essere giustificato dall’esistenza di un’altra ingiustizia? Non è rispondere al male con il male? Non è comunque solo difendersi ma è sopraffazione, sopruso, abuso della posizione di forza di cui si dispone. Nulla di più, niente di meno. Mi chiedo se il suo libro, in cui si esaltano le qualità di Israele in contrapposizione diretta a “non qualità” del popolo arabo, non finisca per fare il gioco di Ahmadinejad che lei paragona ad Hitler. Invece di ricercare motivi di vicinanza e di dialogo lei esalta gli aspetti che inducono all’odio del popolo arabo. Invece di aiutare il popolo arabo ad isolare i razzisti come Ahmadinejad questo tipo di approccio non finisce per consolidarne il potere?continua... 2



CHRISTIAN , ITALIA
 domenica 26 agosto 2007  10:26:11

Gentile Sig.ra Nirenstein,le scrivo la presente lettera dopo aver letto il suo recente libro “Israele siamo noi”. Pagine scritte, le sue, con sincera convinzione ed orgoglio. Si coglie bene il suo amore per il popolo israeliano, di cui illustra meriti e qualità, e la sua volontà di difenderlo da alcune minacce che su di esso, secondo lei, incombono. Allo stesso tempo però, leggendo quelle stesse pagine, sorgono spontanee delle domande, dei dubbi, soprattutto quando si evidenziano alcune contraddizioni, alcuni silenzi. Per questo le scrivo. Poiché è mia intenzione capire, alcune domande voglio comunque proporgliele. Le propongo questioni che riguardano solo comportamenti israeliani in quanto nel suo libro lei adotta il punto di vista israeliano. Ciò non vuol dire che potendo porre questioni alla parte araba non lo farei. Io sono israeliano, parafrasando il suo titolo, nella misura in cui sono palestinese.Potendo infatti direi alle rappresentanze arabe che con l’estremismo non si va lontano, spargere sangue innocente non è mai giustificato. Direi loro anche che occorre superare la visione integralista dell’islam (senza con ciò abbandonarne i valori e le credenze), che bisogna isolare i terroristi nell’interesse di tutti e bisogna guidare il popolo arabo verso una globalizzazione che non può prescindere da valori come libertà, giustizia, tolleranza e, in senso più ampio, dal rispetto dei diritti umani. continua... 1



CHRISTIAN , ITALIA
 domenica 26 agosto 2007  09:51:29

Gentile Sig.ra Nirenstein,le scrivo la presente lettera dopo aver letto il suo recente libro “Israele siamo noi”. Pagine scritte, le sue, con sincera convinzione ed orgoglio. Si coglie bene il suo amore per il popolo israeliano, di cui illustra meriti e qualità, e la sua volontà di difenderlo da alcune minacce che su di esso, secondo lei, incombono. Allo stesso tempo però, leggendo quelle stesse pagine, sorgono spontanee delle domande, dei dubbi, soprattutto quando si evidenziano alcune contraddizioni, alcuni silenzi. Per questo le scrivo. Poiché è mia intenzione capire, alcune domande voglio comunque proporgliele. Le propongo questioni che riguardano solo comportamenti israeliani in quanto nel suo libro lei adotta il punto di vista israeliano. Ciò non vuol dire che potendo porre questioni alla parte araba non lo farei. Io sono israeliano, parafrasando il suo titolo, nella misura in cui sono palestinese.Potendo infatti direi alle rappresentanze arabe che con l’estremismo non si va lontano, spargere sangue innocente non è mai giustificato. Direi loro anche che occorre superare la visione integralista dell’islam (senza con ciò abbandonarne i valori e le credenze), che bisogna isolare i terroristi nell’interesse di tutti e bisogna guidare il popolo arabo verso una globalizzazione che non può prescindere da valori come libertà, giustizia, tolleranza e, in senso più ampio, dal rispetto dei diritti umani.



Crusader , Palermo/Italia
 venerdì 24 agosto 2007  14:45:13

Mi piacerebbe poi impartirti qualche lezione di storia sull'espansionismo islamico e sull'imposizione con la forza della loro religione, ma penso che Fede sia più brava di me! Per concludere, io sono dell'opinione che quando noi italiani ed europei diventeremo minoranza a casa nostra "loro" ci obbligheranno democraticamente a subire la sharia. Di questo pericolo ne sono consapevoli gli israeliani che non permetteranno mai il ritorno dei profughi palestinesi e d'altro canto noi forse pretendiamo il ritorno dei nostri connazionali scacciati dall'Istria, come giustamente fa notare Jochanan, senza contare che il loro eventuale ritorno non pregiudicherebbe gli equilibri demografici della Croazia? Al mio vecchio amico Arduous desidero solo ricordare che il diritto internazionale impone anche il riconoscimento dell'esistenza di Israele che, per l'appunto, gli arabi integralisti rifiutano...Anzi, spaccato in tre parti...



Crusader , Palermo/Italia
 venerdì 24 agosto 2007  14:41:08

Parlando ora delle periferie occupate dagli islamici, il degrado e la delinquenza aumentano in modo drammatico proprio a causa loro, come attestano allarmati i residenti italiani che cercano di trasferirsi altrove! Ti sei mai chiesto perché non vediamo prostitute arabe e come mai lo spaccio di droga è in mano ai nordafricani? Perché l'Islam prevede la morte per la donna musulmana che fornica con i miscredenti e invece mostra comprensione per chi commette peccati contro gli infedeli. Ah, che belli questi insegnamenti religiosi che facilitano la pace e la convivenza tra i popoli...Affermi che i predicatori di odio sono dappertutto e hai invero ragione, ma in realtà sono ovunque nelle moschee caro il mio povero ingenuo! Borghezio e compagnia sono solo purtroppo quattro gatti che reagiscono preoccupati all'invasione dei barbari! Il paragone che dovresti fare è tra il comportamento della Chiesa che predica sempre accoglienza e tolleranza e quello minaccioso dei mullah, che vomitano livore e rabbia nei confronti della corrotta ed empia società occidentale secondo il loro farneticante punto di vista. Sulla percentuale di stranieri sul totale della popolazione carceraria, nettamente superiore a quella che si riferisce al totale della popolazione italiana, esistono varie ricerche che dimostrano quanto sia scontato per un immigrato arabo musulmano scegliere la via del crimine, anche perché forse non si sente troppo colpevole di delinquere contro i miscredenti. Non so quali studi di sociologia stai affrontando, ma cerca di discernere le cazzate che leggi dalla realtà dei fatti.



Crusader , Palermo/Italia
 venerdì 24 agosto 2007  14:32:51

Uhm, il mio post non è passato, forse era troppo lungo...ci riprovo spezzandolo in due!Sei solo un povero illuso a non riconoscere che l'immigrazione islamica pone gravi problemi di ordine pubblico e di convivenza civile! La cronaca di tutti i giorni riporta notizie allarmanti sull'aggressività dei musulmani che ad esempio pretendono la rimozione del crocifisso dalle aule scolastiche e l'abolizione delle festività natalizie perché offendono la loro sensibilità religiosa (sfottono pure!), esigono pari dignità con la religione cattolica e contributi statali per favorire l'integrazione moltiplicando il numero delle moschee (capito il controsenso?) e che gli imbecilli che ci governano hanno subito concesso. Come se nei paesi musulmani fosse garantita la libertà di culto e i cristiani non fossero perseguitati! E non dimentichiamo gli omicidi commessi dai genitori contro i figli che volevano affrancarsi dalla schiavitù della sharia e le condanne a morte per apostasia dopo aver abiurato l'Islam per convertirsi al Cristianesimo! E infine non voglio ripetermi sul terrorismo islamico che rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale...Gli immigrati che professano altre confessioni religiose non si comportano con una simile arrogante superbia e provano più rispetto per la nazione che li ospita. Guarda poi che le leggi che proibiscono la poligamia sono fumo negli occhi gettato in faccia agli occidentali che sperano di stemperare l'arretratezza culturale del mondo islamico e in una evoluzione più liberale dei suoi costumi. Non mi pare che ci sia la volontà di far rispettare tali leggi a tutti i costi e forse si adeguano solo le classi più istruite che subiscono l'influenza della nostra civiltà. In ogni caso sono ormai parecchie migliaia le donne italiane che ogni anno raccontano traumatizzate la brutta esperienza di essere mogli di un marito poligamo.



luca , bologna
 giovedì 23 agosto 2007  18:45:37

Una cosa che molti non sanno riguardo ai profughi palestinesi, è che molti sono arabi provenienti dall'Iraq e della Giordania che non hanno mai vissuto in Palestina. Ora i loro nipoti (molti di più dei padri) si chiamano profughi e pretendono di riavere la terra che è ora Israele, senza che mai nessuno tra i loro avi l'abbia abitata.



Piero P. , Reggio Emilia
 giovedì 23 agosto 2007  09:49:57

Cara Fiamma, all'apparenza la tua mi sembra una vacanza... molto impegnata. Ho seguito il dibattito di Cortina (casualmente "pescato" su una tv privata...quelle nazionali erano impegnate in partite di calcio e reality: ovviamente cose ben più "serie") e mi pare proprio che se la tua vacanza è questa...tornerai stanca. Ad ogni modo grazie e, se ti è possibile, prova anche a riposare.



jochanan , italia
 giovedì 23 agosto 2007  09:46:12

lasciando perdere i proclami quasi deliranti di chi è ostile a Israele per dogma se volessi analizzare in 2 parole i problemi reali del paese direi quanto segue:PROFUGHIfar rientrare la folla dei figli nipoti e bisnipoti degli arabi fuggiti dalla Palestina su istanza del muftì di Gerusalemme al momento della creazione dello stato di Israele significa volere LA FINE dello stesso. Si sia meno ipocriti e lo si dica apertamente. Le risoluzioni ONU dicono di risolvere il problema profughi, non di far rientrare i profughi originari e tutti i loro discendenti.E faccio notare a questo punto che grazie a Stalin e Tito 350.000 italiani sono fuggiti dall'Istria, e che lo stato italiano ha dimenticato da sempre questo esodo, e nessun organismo internazionale ha mai aiutato, foraggiato, nutrito questi ormai da tempo ex profughi.MURO E CONFINI del 1967E' un fatto che la presenza del muro, per quanto orrendo e spietato possa apparire è necessaria. Domanda: è nato prima il muro, o la bomba umana che andava a fare stragi tra innocenti? (anche se ritengo che la covata palestinese di bombe umane oggi vada a farsi esplodere, su ordine superiore, in Iraq piuttosto che tentare di farlo in Israele). Quanto ai confini ecco, quelli de facto di oggi sono un po' meglio difendibili. Leggere la storia per scoprire tutti gli ingiusti e illustri precedenti (una quantità).COLONIE nel westbank. Probabilmente andrebbe valutata una per una la loro cancellazione in caso di pace. (tra 1000 anni?)GOLAN andrebbe restituito a fronte di smilitarizzazione di mezza Siria. (ma dovrebbe avere un regime normale)CONCLUSIONE: un'analisi così breve, non favorevole per partito preso a Israele, lascia comunque allo stato ebraico una immensa superiorità morale, e chiarisce che tutte le presunte ingiustizie in realtà erano misure strettamente necessarie per la sopravvivenza. Quando i palestinesi cambiassero radicalmente atteggiamento (non hamas o hezbollah, TUTTI) allora se ne potrebbe discutere seriamente.



Massimo , Roma
 mercoledì 22 agosto 2007  00:33:36

«Prodi ci aiuti a cancellare l'embargo»Intervista a Ismail Haniyeh.http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/08_Agosto/21/intervista_Haniyeh_gaza.html"Diamo il benvenuto a Prodi. Il suo è un approccio equilibrato che riconosce Hamas e il pieno valore della nostra vittoria elettorale nel gennaio 2006. Noi siamo un partner flessibile, democratico, siamo la vera espressione della volontà popolare palestinese. Non possiamo assolutamente venire ignorati né ostracizzati. E siamo molto interessati a mantenere aperto il dialogo con l’Europa. Hamas può diventare la testa di ponte del rapporto tra mondo arabo l’Europa e l’Italia. Chiedo a Prodi di aiutarci a cancellare l’embargo. Con il suo contributo questa regione potrebbe davvero diventare pacifica per decenni"



arduous , napoli
 martedì 21 agosto 2007  23:06:35

"è ora che depongano la richiesta impossibile del ritorno dei profughi dentro il territorio israeliano, o quella della consegna del Golan a una pericolosissima Siria..."saranno pure "impossibili" ma intanto è il diritto internazionale che le impone e non il capriccio del solito arabo dipinto come integralista.saluti



Gabbiano , Faenza Italy
 martedì 21 agosto 2007  09:43:39

La partita è ancora in gioco e dubito che loro la possano vincere, ma c'è un MAPiù tardi ci svegliamo e MAGGIORI SARANNO lacrime e sangue. Aver fatto entrare tanta gente CHE NON SAPPIAMO se ama o ODIA il ns modo di vivere è un grandissimo errore. Già bisognerebbe accompagnare alla porta CHI PRETENDE di portare il velo PERCHE' NON HA I REQUISITI MINIMI per vivere nella ns società. Più tardi ce ne accorgiamo più sarà il danno. E dovremmo liberarci pure di tutta quella marmaglia politica che ha preso SOTTOGAMBA tutto questo problema....un caro saluto



Fede , italia
 lunedì 20 agosto 2007  14:07:43

Ho letto i vari commenti, al presente articolo ed agli altri.Molti si arrogano il diritto di offendere basandosi sul fatto che solo loro conoscono la 'verità'. In effetti la debolezza dei democratici, che di indole si schierano dalla parte del più debole, li porta a trascurare i motivi di determinati comportamenti e soprattutto l'ideologia che sorregge i movimenti.In conseguenza solo gli islamici si arrogano a difensori della 'verità', sicuri di poter divulgare le proprie giustificazioni senza un reale contrasto ideologico.Per questo persone come la Fiamma o come Magdi Allam sono preziose.Sanno ad esempio che gli integralisti operano affinchè le terre 'conquistate a fil di spada' dall'Islam non siano date ai miscredenti neppure per un metro quadrato e che con i miscredenti non si tratta. Per questo in Arabia non può essere costruita neppure una cappella e per questo Hamas non può concepire la cessione di un metro quadro, che dico !, di un centimetro di terra ad Israele.Quanto all'Europa, a fil di spada è stata conquistata l'Andalusia, la Sicilia, la Bosnia e l'Albania, ed in conseguenza queste terre sono rivendicate dagli integralisti. Quanto al resto .... Leggiamoci un poco di più la nostra storia e la storia del mondo.Fede



Erik , Genova
 domenica 19 agosto 2007  15:33:30

poi mi parli anke di imposizioni,fammi un esempio di cose ke potresti fare,e ke nn puoi fare xke gli islamici nn telo consentono!insultare il loro dio,o la loro religione x strada o nei telegiornali!?nn mi sembra una cosa educata ne intelligente!ti dan fastidio vedere donne col velo,o uomini con la barba!?wow...ke fastidio!!mi parlerai sicuramente dell'aumento della delinquenza!ma cosa c'entrano stupri,o spaccio con la religione islamica!?dato ke la sociologia la studio ti dico anke 2 cosette interessanti:solitamente si confrontano il tasso di criminalità all'interno della comunità italiana (95% occupati, 83% proprietari della casa in cui vivono) con la popolazione degli immigrati (in gran parte sbandati, precari sfruttati più spesso che sfruttatori, male alloggiati, privi di reddirto sicuro).Un confronto corretto imporrebbe di confrontare entità omogenee, e cioè immigrati con ceti sociali italiani di eqiparabile precarietà. Allora vedresti le cose cambiare drasticamente.Basterebbe già fare il confronto fra l'universo degli italiani (inclusi i poveri, i notai, i disoccupati eccetera) e l'universo degli immigrati regolari, e i dati del Viminale ci dicono che il tasso di criminalità fra i bravi italiani (sto parlando di percentali, quindi), è più alto che fra gli immigrati clandestini!quindi impara a usare la tua testolina!



Erik , Genova
 domenica 19 agosto 2007  14:26:52

vedi ke nn sai neanke di cosa stai parlando!numero 1:la poligamia è innanzitutto illegale in italia e in Europa!quindi è un rischio ke nn si corre!nn si può richiedere il permesso di soggiorno x 2 mogli,tanto x esser chiari!quindi nn vedo questo rischio!poi se ti informassi prima di parlare scopriresti ke nella maggior parte dei paesi musulmani la poligamia è poco diffusa,in quanto x sposare una seconda donna serve l'autorizzazione della prima,cosa ke nn avviene mai!e anzi,in tutti i paesi del Nord africa è illegale,(Marocco,Tunisia...ke sono anke gli stati da dove provengono la maggior parte di "invasori"!).numero 2:in Italia e in europa nn esistono ghetti dove vige la sharija!fammi un esempio!nelle periferie di Londra,Parigi nn vige la sharija,ma la delinquenza in generale,causata dalla povertà di chi ci abita,come avviene nei quartieri latinoamericani negli Stati auniti,e come avveniva nelle Little Italy,a Brooklyn ecc...!andiamo avanti:i predicatori di odio sono dappertutto,non solo nelle moschee,vedi i cari Borghezio,Leghisti,Forza Nuova..nessuno penserebbe mai di dire ke sono l'esempio ke il cristianesimo è aggressivo,o no!?anke i cinesi nn si integrano nella nostra civiltà,anke la loro è un invasione!?



Crusader , Palermo/Italia
 domenica 19 agosto 2007  11:13:00

Tu davvero non vuoi ammettere la realtà e non sai nemmeno ragionare in un'ottica di prospettiva futura. L'islamizzazione dell'Europa è già in atto perché le decine di milioni di immigrati musulmani si autoghettizzano in enclavi periferiche nelle grandi città dove appunto vige, se non proprio la sharia, un corpus giuridico di ispirazione coranica che prescrive la totale separazione dagli infedeli, cioè noi cristiani, e la discriminazione tra i sessi, con l'asservimento della donna all'uomo e la pratica della poligamia, insieme a una serie di comportamenti decisamente intollerabili per una civiltà liberale. E' vero che gli islamici dovrebbero essere soggetti alle leggi della nazione ospitante, ma dimentichi che per iniziare un'azione penale occorre una denuncia che però non viene quasi mai presentata perché chi si ribella all'Islam, per integrarsi a pieno titolo e godere di tutti i diritti di un normale cittadino o magari per convertirsi al cristianesimo, rischia la vita. Quindi stiamo subendo una sorta di invasione strisciante nelle nostre società occidentali di un'altra cultura che propone, anzi impone, uno stile di vita che contrasta con i diritti umani come noi li concepiamo. Il multiculturalismo tanto decantato dalla Francia e dall'Inghilterra, grandi nazioni europee che hanno accolto milioni di musulmani, come unica possibilità di una convivenza pacifica tra "noi e loro" ha fallito miseramente perché ha misconosciuto la natura aggressiva e intollerante della religione islamica. Non solo i musulmani non riconoscono i nostri valori, ma il loro obiettivo finale è di obbligarci ad accettare la sharia, come con fervore messianico i mullah dagli occhi spiritati preconizzano nelle moschee. E considerando il loro tasso di fecondità, temo che i nostri nipoti nei prossimi decenni avranno un valido motivo per preoccuparsi...



Erik , Genova
 sabato 18 agosto 2007  13:45:24

a palermo non ci son mai stato,ma da come dici te crusader,sembra ke ci siano ondate di islamici ke ti bussano alla porta tutti i giorni per farti cambiare religione..!sei cosi importante..!poi domani cè il referendum x scegliere se vogliamo la sharija,no!?poi ovviamente è colpa dei musulmani se gli europei fanno meno figli!(puoi cominciare a darti da fare tu per primo,..sempre ke riesci a trovare con chi..,un consiglio nn esporre le tue idee,parla d'altro..)la devono smettere anke questo loro vizio di seguire sta loro religione quando vengono nel nostro paese..!guarda ke magari tu nn lo sai,ma se uno picchia sua moglie,viola la legge,e deve pagare,se predica odio,idem..,a prescindere da razza,religione ecc..!il fatto ke la legge nn venga fatta sempre rispettare,nn è colpa dei criminali!



Erik , Genova
 sabato 18 agosto 2007  13:18:35

nessuno ha risposto alla mia domanda!voglio esempi!la fantomatica islamizzazione esiste solo nelle vostre menti!viviamo in Italia,dove ci sono delle leggi,ki non le rispetta è kiamato criminale,e deve pagare,a prescindere da razza,religione..!cè ki vuole la sharija,io voglio il potere ai filosofi ecc...,ma tra il volere e il fare cè di mezzo la legge,ke dobbiamo rispettare tutti!ok?poi ognuno è libero di voler quel ke vuole!per quanto riguarda le armi nucleari,al fosforo,uranio impoverito,gli unici ke le hanno mai utilizzate finora sono i paesi portatori di giustizia e democrazia nel mondo..!poi per ki dice ke l'islam è una religione ke fa della distruzione degli idolatri il suo unico scopo,beh gente cosi nn merita neanke risposta,vaga nell'ignoranza piu totale..!



Crusader , Palermo/Italia
 sabato 18 agosto 2007  00:25:54

Sono appena tornato da un posto splendido e isolato per trascorrere le mie sempre troppo brevi vacanze, lontano dalle comodità della nostra civiltà e quindi anche privo dell'amato computer, e il mio primo pensiero è stato quello di accedere al blog per leggere gli ultimi articoli di Fiamma. Mi rallegravo per alcuni post molto sagaci quando mi imbatto in una vecchia conoscenza: Erik! Vi è mai capitato di gustare un ottimo pranzo alla fine rovinato da un caffè schifoso? Ecco, ora avete compreso l'effetto che mi ha provocato il messaggio di Erik...Il poveraccio sembra cascare letteralmente dalle nuvole perché si sorprende della generale stupidità altrui riguardo un fantomatico pericolo islamico. Ma forse Erik da molto tempo vive su un luogo molto più inaccessibile di quello dove ho io passato dieci giorni fantastici, magari sulla Luna! Il poveretto non è consapevole di quanto è successo negli ultimi anni, la sequela di sanguinosi attentati commessi dai terroristi di Al Qaeda e dai loro degni emuli in tutto il mondo, le cellule eversive islamiche scoperte in Europa, o meglio Eurabia, l'indottrinamento antioccidentale impartito nelle moschee da mullah fanatici, la sfida arrogante lanciata da un Iran vicino al conseguimento dell'arma atomica, il rifiuto degli immigrati musulmani di accettare la legge, ad esempio in tema di parità tra i due sessi, subornando ad essa i precetti più assurdi della loro religione, le frange estremiste dei palestinesi di Hamas ed Hezbollah che rifiutano ogni compromesso di pace e sono armate fino ai denti alla faccia del nostro "Baffo di ferro" che piagnucola di un'apertura diplomatica. Che razza di imbecille, avrebbe forse mai intavolato trattative con le Brigate Rosse?Basta così per adesso, termino con un augurio di buona notte agli uomini (e alle donne) giusti di questo sito.



jochanan , italia
 venerdì 17 agosto 2007  20:52:20

l'islamizzazione dell'Europa è un fatto. Che i milioni di islamici in Europa vogliano seguire i loro atavici costumi è un altro fatto. Esempi: in Italia una statistica ad uso del ministeri degli interni su TUTTI gli immigrati, ivi compresi dunque quelli dell'est ha rivelato che 1 immigrato su 2 non ha alcun interesse ad avere la cittadinanza. Il regalo che questo governo vorrebbe far loro (5 anni e poi la cittadinanza) non è interessante.In Inghilterra, di TUTTI i cittadini di relifìgione islamica più del 40% vuole quel corpus giuridico del paleolitico (se non giurassico) che si chiama sharia.Per quanto riguarda la distruzione nucleare di Israele prego che non arrivi mai. Ma se arrivasse bisognerebbe per rappresaglia doverosa usare solo 2 atomiche: una sulla mecca e una su medina. L'effetto sarebbe veramente esplosivo. Ma se riuscissimo a respingere subito dopo le ondate di fanatici in delirio finalmente l'Islam non sarebbe più una minaccia. Infatti una religione che fa della vittoria e della distruzione degli idolatri il suo ideale mal si concilierebbe con la distruzione e inaccessibilità dei suoi luoghi sacri. Cadrebbero veramente in grave crisi.Ovvio che speri che tutto ciò non accada mai, ma... dubito che vivrò fino a vedere la pace in Medio Oriente



Erik , Genova
 venerdì 17 agosto 2007  17:52:19

ma quand'è ke la gente comincerà a ragionare con la propria testa!?ma non cè nessuna guerra,ne vincitori ne vinti!dove la vedete "l'islamizzazione " dell'Europa!?gli immigrati musulmani sono tenuti a rispettare le regole ke dobbiamo rispettare tutti a prescindere da religione,razza ecc...,non è mica colpa loro esser nati nella parte povera del mondo,e voler dare un futuro migliore ai propri figli!non mi sembra ke ci siano leggi speciali ke li difendano o ke li consntono di avere piu diritti di chiunque altro cittadino,o sbaglio?"la guerra di civiltà" è un'idiozia inventata da predicatori di odio di entrambe le fazioni,ke se la gente avesse un minimo di intelligenza non starebbe neanke ad ascoltare!la nostra grande sconfitta è questo clima di paura e di sospetto ke abbiamo lasciato noi ke si creasse..



A. Levy , Israele
 venerdì 17 agosto 2007  17:32:03

Scrivero' alcune parole riguardo ad uno scenario che puo' sembrare oggi fantascentifico e apocalittico, ma che potrebbe accadere un giorno non toppo lontano, persino in tempi brevi fra pochi giorni, o fra un anno, due, oppure dieci. Marco scrive : ______________________________Penso che attualmente stiamo perdendo; in Europa perchè non ci stiamo opponendo in modo significativo e determinato all'islamizzazione strisciante in atto.In Israele perchè non si riesce ancora a fermare il nucleare iraniano, ed è chiaro che l'asse del male, cosi definito da Bush in un celebre discorso, si sta dando da fare per raggiungere uno dei suoi obbiettivi storici; cioè la distruzione di Israele. Ahmadinejad lo ha detto cosi tante volte che solo chi vuole nascondere la testa sotto la sabbia può non averlo capito.______________________Come gia' scrissi ipotizzando tale ipotesi (della distruzione nucleare di Israele) su qualche blog un po' di tempo fa, bisognerebbe che i paesi europei, gli Stati Uniti e il resto del mondo civile, facessero arrivare a Teheran questo messaggio chiaro e univoco : nel caso di una distruzione nucleare di Israele, il mondo islamico perdera' per sempre qualsiasi diritto legale sul territorio costituito oggi da Israele, e detto territorio, sara' successivamente adibito alla costruzione di Israele n.2, dopo essere stato popolato sia dagli ebrei rimasti che da coloro nel mondo (e sicuramente non saranno pochi) che saranno interessati a garantire nel futuro l' esistenza del popolo ebraico. Non solo l' area sara' resa invivibile per molti anni a causa della radioattivita', ma persino dopo che divenisse nuovamente abitabile, i popoli del mondo dovranno garantire la rinascita di un Israele n. 2 . Se qualcuno potesse far arrivare alle sorde orecchie degli Ayatollah queste considerazioni, forse ci penserebbero due volte prima di perdere definitivamente qualsiasi diritto morale e legale su tutto il territorio che si chiama oggi "Israele".



mario coccia , genova italia
 venerdì 17 agosto 2007  14:18:47

Gentile Sig.Ra Fiamma, a mio modo di vedere siamo in una situazione di stallo ma con un leggero vantaggio per noi, molto leggero.Per l'Iran attualmente vi sono tre portaerei USA nel golfo persico e dintorni e dovrebbe arrivarne una quarta, con supporto degli inglesi e francesi a cui non va molto a genio l'attuale piega delle cose in Iran.Certo continuano a prolifereare le centrifughe nucleari, ma mi auguro che si arrivi a fermare questa cosa insensata anche con la forza: oltre una certa soglia arriverà uno stop molto evidente, e questo gli iraniani lo sanno, non si spiegherebbe il loro tentativo di prendere tempo con le solite trattive a fasi alterne, nella migliore tardizione araba.La Siria non ha i mezzi moderni nè una economia che le consenta di portare un attacco, quindi al di la delle parole giocherà in difesa trincerandosi come ha già fatto.A Gaza la situazione è fluida, ma ritengo sia abbastanza poco sensato annunciare di voler cedere territori contro pace perchè difficilmente si avrà niente più che una tragua temporanea, pagata a caro prezzo.Il vantaggio sta dalla nostra parte nella tecnologia e nella determinazione, nonchè nel fatto che il sistema di protezione instaurato da Israele inizia a dare i suoi frutti.Vorrei maggior supporto dalle potenze occidentali, che però sono alquanto restie a darlo, al momento.Però vi è in Israele una economia forte, al contrario di quanto accade nei paesi intorno a lei, ma questo è sia un sintomo di forza per noi sia una causa di possibili avventure da parte degli arabi, che non hanno nulla da perdere da una guerra.Alla quale però siamo preparati.



Marco , Terni
 venerdì 17 agosto 2007  11:33:16

Penso che attualmente stiamo perdendo; in Europa perchè non ci stiamo opponendo in modo significativo e determinato all'islamizzazione strisciante in atto. In Israele perchè non si riesce ancora a fermare il nucleare iraniano, ed è chiaro che l'asse del male, cosi definito da Bush in un celebre discorso, si sta dando da fare per raggiungere uno dei suoi obbiettivi storici; cioè la distruzione di Israele. Ahmadinejad lo ha detto cosi tante volte che solo chi vuole nascondere la testa sotto la sabbia può non averlo capito.



luca , bologna
 venerdì 17 agosto 2007  09:58:35

Vincenti senza dubbio noi ... ma non alla roulette, lì è solo fortuna... meglio a scacchi... un breve saluto a tutti da sotto l'ombrellone...



Daniele Frizzo , Brescia
 giovedì 16 agosto 2007  14:26:13

Gentile Signora Fiamma,qualsiasi cosa scrivessi non farei altro che ripetere quello che lei e altri molto meglio di me avete espresso,ma sappia che comunque vada ammiro Israele e lei per quello che state facendo nonostante le immense difficoltà.



alessio , cassano d'adda / italia
 giovedì 16 agosto 2007  11:42:55

gentile Fiamma,francamente penso che dopo la guerra dell'estate scorsa, stiamo attraversando un periodo di stallo o di calma apparente. A mio avviso quello che è accaduto la scorsa estate è stato solo il primo round di uno scontro più lungo. Certo, la situazione è difficile:l'Iran prosegue la sua corsa al nucleare senza trovare seri ostacoli e, insieme alla Siria, destabilizza continuamente lo scenario medio orientale, fornendo sostegno diplomatico, finanziario e militare ad Hamas e a Hezbollah. Hezbollah si è rafforzato sotto gli occhi di tutti, Unifil compreso, mentre Hamas ha vinto lo scontro diretto che da mesi lo vedeva opposto a Fatah, complicando ulterirmente la possibiltà di stabilizzare la questione palestinese. Al momento, non sembra esserci un'azione diplomatica efficace, in grado di !fare presa" su questi soggetti. In assenza di ciò e di fronte a questo schieramento di forze, credo che Israele debba da un lato, essere sempre pronto ad affrontare qualsiasi minaccia militare, dall'altro deve costruire un fronte diplomatico sempre più ampio pronto a sostenerlo in caso di bisogno. Ma è qui che il mio pessimismo cresce: mi sembra, soprattutto in Italia, che esprimere una solidarietà concreta nei confronti di Israele sia sempre più difficile. A quanto pare è più facile essere solidali con Fatah, oppure mostrasi favorevoli al dialogo con Hamas (pur sapendo che Hamas vuole la distruzione di Israele). Israele invece, avrebbe bisogno di un forte sostegno, di una solidarietà certa da parte degli stati europei. Credo che questo scoraggerebbe i suoi nemici da un eventuale aggressione o comunque da azioni diplomatiche ostili. Insomma, sarebbe una sorta di deterrente. Ad esempio, credo che l'idea di inglobare Israele nella UE avesse una logica. C'era l'idea di dare a Israele un appoggio politico concreto.Per ora, possiamo solo aspettare e fare in modo che le ragioni di Israele venagano comprese sempre più da un numero sempre maggiore di persone.



aval31 , toulouse
 giovedì 16 agosto 2007  10:29:59

buongiorno !tutto sull'alleanza islam e nazisme su http://aval31.free.fr ed http://photospalestine.free.fr



jochanan , Italia
 martedì 14 agosto 2007  23:42:18

temo di essere molto pessimista. Anzitutto la rievangelizzazione dell'Europa non sarà per niente facile, le forze liberalmassoniche vi si oppongono, e hanno avuto il tempo necessario per seminare relativismo e inerzia in profondità. Un'Europa cristiana (pia intenzione) avrebbe forza morale e vigore per opporsi decisamente all'islam che lavora scopertamente per creare l'eurabia. Avrebbe anche il coraggio di guardare Israele con occhi limpidi. Ma così non sarà. Invece Israele non sarà contagiata da questo virus, perchè lì tutti conoscono gli islamici e toccano con mano odio cieco, disinformazione, demagogia e altri attributi che purtroppo in molti di loro esistono. Napoleone è andato in Egitto, e gli islamici hanno cominciato a svegliarsi dal loro sonno secolare così simile al coma. Ora sono tutti come un mucchio di termiti disturbate. Ma mordono, eccome! e colonne di termiti sono avviata a creare altri termitai.. Non si riaddormenteranno facilmente. Con Al Jazeera & c a tenerli desti, e a raccontar loro le terribili gesta antiislamiche fatte nel dar al harb. Infatti l'islam è una religione piena di aggressività e iattanza come nessun'altra. E i suoi seguaci sono permalosi e sospettosi come nessuno. E' vietato A NOI qualunque dissenso o critica. Temo che non ci sia niente di meglio da fare che TENERLI A BADA. Spero anche nella fine del petrolio. Se gli USA svilupperanno fonti di energia alternative, man mano che i pozzi sauditi e iraniani si esauriranno, e in Europa non saremo già divenuti eurabia, potremo disinteressarci completamente di quei paesi, che senza le loro enormi rendite parassitarie dovranno affrontare al loro interno rivolte e guerre civili, man mano che i "servizi" dovranno ridursi. SAPREMO RESISTERE FINO AD ALLORA?



Federico D'Agostino , Roma/Italia
 martedì 14 agosto 2007  15:17:35

Cara Fiamma,le scrivo di ritorno da un viaggio di piacere in Israele. Piacere, sì, c'è così tanto di cui godere in quella terra, di che meravigliarsi, di che riflettere, da ammirare. Portavo con me il suo libro, Israele siamo noi. E tornato a Roma, ragguagliandomi delle vicende italiane, mi è tornato in mente un passo che lì mi era parso piano, qui assai meno."...prendereste un caffè con una persona che nella carta costitutiva, la legge della sua organizzazione e della sua intera vita, scrive che i massoni, il Lions Club, il Rotary, lavorano tutti per la causa sionista? Che la rivoluzione francese, il colonialismo occidentale, il comunismo, le due guerre mondiali, tutto è stato organizzato dagli ebrei? Che sostiene che l'Olocausto non è mai esistito e che gli ebrei hanno finanziato il nazismo per giustificare la nascita di Israele con l'Olocausto stesso?"Non mi tornano i conti, perché il vescovo di Roma con Tadeusz Rydzyk il caffè lo ha preso, e lei lo prenderebbe, credo, con Ratzinger. Non mi tornano anche perché tutto il mondo cattolico si è difeso con il presunto desiderio del papa di non emarginare il prete in errore, come un Prodi o un D'Alema qualsiasi nei confronti di Hamas. E se guardo a questi ultimi anni, dal discorso ad Auschwitz alle polemiche sul Yad Vashem, da offensive beatificazioni a don Gelmini, vedo all'opera una crescente ostilità di matrice cattolica.Sicché le chiedo questo. Non avverte il rischio che la radice giudaico-cristiana per Roma sia solo un autobus, come la democrazia per il signor Erdogan, da cui sloggiare gli ebrei alla prima fermata utile? Non ha il sospetto che la sicurezza degli ebrei, la metà dei quali vivono fuori da Israele, sia legata all'idea di una società che man mano sostituisce radici laiche a quelle religiose, che sposta dal Muro del pianto al Yad Vashem il santuario della nazione? Perché una volta che la programmata rievangelizzazione dell'Europa fosse compiuta, quale spazio vi sarebbe per gli ebrei?con affetto



giancarlo saran , italia
 martedì 14 agosto 2007  09:14:38

Cara Fiamma,"Siamo tutti Israele", parafrasando il titolo del suo libro.Il guaio è che pochi se ne rendono conto, preferiscono rifugiarsi dietro il paravento della consolazione al dialogo dei luoghi comuni.Complimenti per l'intervento di ieri sera (Lunedì 13). Onestamente il vostro moderatore poteva fare un po' meglio, nello sforzo di tenersi "super partes", seppure con un lieve moto di molto velata (e centellinata) simpatia nei vostri confronti.Concordo su tutto quello che Lei ha detto.Israele ha dato molto, anche troppo, nella politica della mano tesa a chi, della Pace, non gliene importa nulla.Credo, tuttavia, che la sintesi di tutto quello che stiamo discutendo, sia attribuibile a Carlo Panella.Si parla sempre (Prodi in primis) che il conflitto arabo.israeliano è la madre di tutti i conflitti. Falso.Il problema è nato altrove. Nel '79.Con la caduta dello Scià e l'avvento di Kohmeini.Quell' evento sta, al mondo islamico, come per noi, in Occidente, i cambiamenti che ha innescato la Rivoluzione Francese.Questo, purtroppo, quasi nessuno lo ha capito e ancora meno hanno il coraggio e la lucidità di affermarlo.



A. Levy , Israele
 martedì 14 agosto 2007  08:37:52

Fiamma scrive : ____________________è ora che dimostrino concretamente di voler abbandonare quel rifiuto arabo razzista e imperialista che dal '48 tormenta il mondo con il sogno di cancellare Israele dalla carta geografica_________________________Mi sono piaciute sopratutto le parole "razzista e imperialista" !! Sarebbe ora che la vetusta sinistra anti-israeliana d' Italia cominci a rendersi conto della realta' odierna di oggi (non di quella di quaranta anni fa), in cui i razzisti e gli imperialisti sono coloro che fanno la guerra a Israele e non viceversa. E' ora che vengano chiamati per nome : RAZZISTI E IMPERIALISTI ! Cosi' bisogna chiamare Hamas, Hizballah, la Siria, l' Iran, Al Qaeda, ma anche l' Arabia Saudita, la Libia e la maggioranza dell' opinione pubblica egiziana. Chi non accetta Israele e' RAZZISTA E IMPERIALISTA. Usando questo slogan forse la sinistra italo-europea comincera' a rendersi conto che le cose sono cambiate, non siamo piu' nel 1967, oggi e' il mondo arabo che non accetta di deporre le armi, il mondo islamico non parla mai di pace, non tollera le legittime richieste israeliane, addirittura chi parla di pace con Israele nel mondo arabo rischia di venire assassinato. Questa e' la verita' : il non tollerare Israele e' oggi l'espressione di un nuovo tipo di RAZZISMO e di IMPERIALISMO (senza menzionare un' altra definizione che calzerebbe a pennello - quella di neonazismo islamico...) : quello pan-arabo, o pan -islamico che sia.



Enzo , Londra, UK
 martedì 14 agosto 2007  01:36:58

Cara Fiamma, permettimi una risposta di tipo calcistico.Situazione di stallo fino al novantesimo con l'Iran (0-0), ma la partita si gioca ancora. Probabilmente si arrivera' al Golden Gol: chi segna per primo vince.Con la Siria vinciamo 3-1 e non c'e' storia. Sia che giochino in casa che fuori, i Siriani non ne vincono una. E anche i loro tifosi sono stanchi di quell'allenatore...Partita dura con gli Hizbullah! Sono forti in contropiede! Partono all'improvviso in avanti e poi retrocedono in difesa coralmente. La loro porta l'hanno spostata; una volta stava di qua del Litani, mentre ora e' molto piu' su. Se non si vede la porta e' difficile fare gol.Stiamo sull'1-1...Buone vacanze!



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