Vertice Fao fuori Roma, via libera da Annan Ruggiero: il segretario O nu capisce la necessità di salvaguardare la città
domenica 2 settembre 2001 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein
inviata a DURBAN
« Tutto a posto, abbiamo il via libera» . Soddisfatto, ma con un
signorile
understatement a futura memoria nelle prossime discussioni
domestiche, il
ministro degli Esteri Renato Ruggiero è uscito con un « sì » dalla
riunione
con il segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan a Durban dove si
tiene la
conferenza mondiale contro il razzismo. Annan gli ha infatti
conferito la
benedizione dell’ Onu perché si sposti la riunione della Fao dalla
sede di
Caracalla, a Roma, verso lidi più sicuri. Se sarà vicino o lontano,
ancora
non si sa: di sicuro, però , il summit si terrà all’ interno dei
confini
nazionali.
E quasi di sicuro, stando a voci che tuttavia il ministro non
conferma, nei
dintorni della capitale, cosicché lo scotto da pagare risulti più
lieve
possibile. Si cerca quindi adesso un luogo facile da difendere, dove
si
possano fornite garanzie di sicurezza alle persone e alle cose.
Non era scontato che Ruggiero ottenesse l’ assenso dell’ Onu:
probabilmente è
proprio lo sforzo economico e di mediazione che l’ Italia ha fatto per
aiutare la conferenza di Kofi Annan, che ha portato il segretario
delle
Nazioni Unite a cambiare idea. Infatti Annan aveva nei giorni scorsi
dichiarato la sua sostanziale disapprovazione per quello che sarebbe
stato,
aveva detto, il primo spostamento nella storia di un grande incontro
Onu.
« Ma qui Annan - dice Ruggiero - ha capito molto bene quello che
Berlusconi
ha ripetuto più volte, ovvero che non si può mettere a repentaglio
una città
dal patrimonio culturale e monumentale come quello di Roma. Il nostro
incontro, quindi, è stato pieno di cordialità e di comprensione» .
Ruggiero ha dunque vissuto ieri una doppia vittoria, in casa e fuori.
Nel
governo, Silvio Berlusconi era infatti fautore di uno spostamento
assoluto
dell’ incontro fuori dai confini, mentre il ministro degli Esteri
insieme ad
Antonio Martino e a Gianni Letta si erano dichiarati per una linea
meno
drastica.
L’ Italia ha in ballo varie scadenze internazionali molto importanti,
come
l’ ingresso nel Consiglio di sicurezza dell’ Onu: rinunciare al vertice
entro
confini nazionali non avrebbe certo giovato alla sua immagine, e
quindi alle
sue prospettive. Ora che si resta in Italia, e che il ministero degli
Interni Scajola verifica quale sia tecnicamente il luogo più idoneo a
evitare manifestazioni letali, anche Silvio Berlusconi, che pure non
sarà
felice di questa scelta, può tuttavia sperare che con una ricerca
oculata si
eviti il disastro di immagine che gli avrebbe certo causato « una
battaglia
di Roma» dopo quella di Genova.
Ruggiero sarà stanco ma felice dopo il suo lungo viaggio da Durban a
Roma
quando domani incontrerà a pranzo il presidente della Fao, Jacques
Diouf,
con cui sarà finalmente stabilito il luogo dell’ incontro. Fino ad
allora,
gira la roulette: a chi tocca, tocca.