Fiamma Nirenstein Blog

Verdetto esemplare - Israele non guarda in faccia nessuno: l'ex presidente condannato per stupro

venerdì 31 dicembre 2010 Il Giornale 11 commenti

Il Giornale, 31 dicembre 2010

Un momento fondamentale nella storia d'Israele, così è stato percepito da tutta la nazione il verdetto che ieri è stato pronunciato dal tribunale che ha riconosciuto il presidente della repubblica Moshe Katzav colpevole di un doppio stupro e di altri crimini sessuali nei confronti di varie donne capitate nella trappola del suo ufficio nel corso della sua insospettabile carriera. Benjamin Netanyahu, il primo ministro, ha espresso in poche parole il senso della percezione che il Paese ha di questo evento, del terribile shock ma anche del suo orgoglio: «È un giorno molto triste per Israele, ma anche un giorno in cui si dimostra che ogni cittadino è eguale di fronte alla legge e ogni donna è la sola padrona del suo corpo». Il verdetto è arrivato dopo quattro anni di indagini che hanno portato alla luce dell'informazione una mostruosa quantità di particolari su come, secondo le testimonianze delle vittime, un personaggio così simbolico e importante come il Presidente della Repubblica può approfittarsi del suo ruolo per compiere atti osceni e di violenza. La loro progressiva rivelazione ha seguitato a turbare un'opinione pubblica severa e sensibile sia alle regole che al carisma ormai infranto. Katzav si è difeso ferocemente rifiutando anche un accordo giudiziario che gli sarebbe stato assai utile, e tuttora si professa innocente mentre l'intera sua famiglia insiste sull'idea che si tratti di una montatura di stampa. Ma la fiducia nei giudici in Israele è incrollabile: la popolazione, sempre travolta da mille tempeste, li ha visti fermi come una roccia decidere mille volle senza tirarsi indietro di fronte ad alcun potere costituito anche in questioni spinose relative ai rapporti con i palestinesi, le loro terre, le detenzioni, le abitazioni: in Israele chi ha ragione ha ragione, chi ha torto viene condannato.

La sensazione generale quindi oggi è che sulla vicenda di Katzav si sia fatta giustizia. Ancora non è stata stabilita la pena, ma il prezzo minimo per la violenza sessuale è di quattro anni e di sedici secondo la nuova legge, e quindi Katzav potrebbe prendere parecchi decenni. Le accusatrici, dal primo momento in cui comparve una misteriosa "Aleph", sono diventate nove. Katzav è stato messo nell'angolo di un'umiliazione micidiale dopo aver sostenuto che le donne implicate nella vicenda erano più che consenzienti, anzi, innamorate e complici. Molte donne dei movimenti femministi ieri hanno commentato come si può immaginare lodando l'imparzialità e il coraggio della corte, ma questo niente sottrae a uno stato di shock che ha due ragioni principali.

La prima riguarda la storia personale di Katzav, una biografia miracolosa e tipica al contempo; un presidente che nel 2000, quando è stato eletto, aveva solo 54 anni, nato nel '45 a Teheran. Dunque, un bambino ebreo iraniano che aveva patito fame e persecuzioni, che giunto con la famiglia a sei anni da ragazzo aveva lavorato insieme agli altri poveri immigrati per costruire la nuova nazione ebraica, letteralmente mettendo in piedi Kiryat Malachi, la cittadina di cui era diventato sindaco a soli 24 anni. Con sua moglie Gila, un'insegnante, un tipo modesto e casalingo, avevano formato una famiglia di ferro. Katzav, che aveva battuto Peres alle elezioni dopo aver ricoperto svariate cariche ministeriali, ha incarnato il sogno di emancipazione di tanti ebrei orientali con la sua aria da sefardita signorile e religioso, quieto e deciso. Una figura che da tranquillizzante e paterna è divenuta minacciosa e violenta.

La seconda ragione del dolore di Israele è la rinuncia all'idea che il cursus honorum israeliano sia comunque un premio di assoluta eccellenza, di cui ci si può fidare a occhi chiusi. Se si pensa ai presidenti israeliani, subito vengono in mente figure torreggianti, speciali come Haim Herzog, intellettuali geniali come Yitzchak Ben Zvi o Zalman Shazar, storici e teorici autori di testi che tutti qui conoscono. E poi ci sono stati scienziati e politici come Ephraim Katzir, Yzchak Navon, Ezer Weizman, e oggi Shimon Peres, premio Nobel per la Pace.

Il processo si è svolto a porte chiuse, ma la realtà è che in Israele niente è mai nascosto fino in fondo, un'opinione pubblica implacabilmente rappresentata dalla stampa non ha mai smesso di frugare, per anni, nelle stanze di un Presidente che ha spezzato il sogno che i Presidenti della Republica, almeno loro, siano personaggi al di là e al di sopra di ogni pecca. Inoltre lo stupro è uno dei più repugnanti e offensivi crimini per la cultura del mondo Occidentale.

Katzav disse quando inizio il suo mandato: «Con l'aiuto di Dio, spero di influenzare per il bene». Ha fatto il contrario, ma la decisione della Corte suggerisce un comportamento severo e umanitario che serve da monito: qui non esistono signori feudali e sovrani assoluti. L'intoccabilità non è di casa.

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paolo , italia
 giovedì 10 febbraio 2011  18:03:39

L'intoccabilità però è di casa in Italia quando si va a minorenni



dott.ssa adriana katz , israel
 mercoledì 12 gennaio 2011  11:05:37

cara fiamma,mi disgusta abordare l'argomento,percio saro telegrafica.era inammissibile che un personaggio di tipo katzav,rappresentasse israele,il popolo israeliano e ovviamente anche me,essendoci parte.la volgarita della politica e certevolte inammissibile,e l'abbiamo visto.per anni questo signore dalle norme molto relative,e stato seduto su una sedia che non gli apparteneva,vergogna per lo stato d'israele.finalmente e stato cacciato dalla giustizia,anche se troppo tardi.il giorno della condanna e stato un sollievo e un sentimento di fierezza per la giustizia israeliana.



Diego , Firenze
 lunedì 10 gennaio 2011  18:37:58

Come si fa a scrivere un articolo simile e al contempo far parte di una maggioranza che ha votato il legittimo impedimento, non per il capo dello stato, ma per il presidente del consiglio?



angelo bazzuoli , roma/italy
 lunedì 3 gennaio 2011  22:34:30

io stò con ISRAELE



ing. Luigi Mancini , Roma
 lunedì 3 gennaio 2011  19:43:29

Nonostante il parere del tribunale, se e' successo quello che e' successo non puo' essere successo senza il consenso pieno ed esplicito delle partecipanti, che saranno state sicuramente lisciviamente compiacenti o "accarezzevoli". Questo va al di la' del necessario comportamento responsabile di un uomo la cui reputazione era ottima. D'altronde: ognuno sara' proprietario del proprio fumo o no? E' assurdo dirlo ma non si puo' giudicare una persona senza fare la guerra a chi la tenta. Donne senza scrupoli rovinano uomini nei momenti difficili di tentazione. Quando poi son tante e' peggio che aver a che fare con un esercito da soli. Ha sbagliato ad assecondare i sensi, ma gente nera Dio ce ne scampi! Uomini o donne che siano...



Gabriele , Italia
 domenica 2 gennaio 2011  20:18:46

Un momento doloroso, ma il dolore alle vere democrazie come Israele serve a ricostruire se stesse: fa male, ma guardare in faccia la realtà come è stato fatto le può solo rendere più forti. Grazie e auguri di BUON 2011, anche di questi tempi in cui le situazioni nel mondo purtroppo sembrano solo peggiorare!



Sergio Olper , Carimate
 domenica 2 gennaio 2011  15:25:30

Cara Fiamma, speriamo che il Cavalliere abbia letto il tuo articolo. Volesse mai diventare presidente della repubblica, credo, le cose si svolgerebbero pressapoco così: firmato il mandato, una volta alzatosi dalla sedia, sarebbe preso immediatamente in consega da due Carabinieri e tradotto a Regina Coeli!



Fernando Loffredi , Roma (città natale)PR Attuale ITALIA
 domenica 2 gennaio 2011  10:46:36

Gentile Onorevole, condividendo come sempre i suoi apprezzatissimi e graditi articoli, Le invio a mia volta tutti gli Auguri possibili per un Sereno e Felice 2011 a Lei alla sua Famiglia e al suo POPOLO, nella incrollabile speranza di un mondo migliore e di PACE.



Ilaria Arri , Rivoli (To), Italy
 domenica 2 gennaio 2011  08:02:59

Gentile Fiamma, mi spiace per il dolore di cui soffre Israele, in questi giorni, ma lo sta affrontando nel migliore dei modi. Io penso che Israele sia un grande Paese democratico, forse uno dei più grandi.Auguro a Lei, e al suo Paese un grande futuro pieno di Libertà e di grande Dignità.Un abbraccio, Ilaria.



luca , bologna
 venerdì 31 dicembre 2010  16:42:29

Ora, mi sembra un po' esagerato fare i complimenti a Israele anche perché è riuscito a condannare il proprio presidente per stupro.Io piuttosto vorrei sapere: perché fu scelto questo anonimo "signore" al posto di Shimon Peres a suo tempo? Forse dietro a questo sbaglio si può fare un analisi politica? Mi farebbe piacere avere un'opinione.



andrea , trento
 venerdì 31 dicembre 2010  13:31:09

Gentilissima Fiamma, nonostante la sconfinata ammirazione che nutro nei suoi confronti, non posso (forse proprio per questo) esimermi dal farle rilevare quanta contraddizione vi sia tra le cose che lei scrive in questo articolo e la sua adesione ad una alleanza politica che ha un leader che utilizza il proprio potere per non sottoporsi ai processi cui dovrebbe sottoporsi... o sbaglio?



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