Usa, la jihad arriva in ufficio "Convertiti". E sgozza la collega
Il Giornale, 27 settembre 2014
Forse è solo un caso di esaltazione e di follia, ma il fatto che un impiegato in Oklahoma abbia tagliato la testa a una sua collega che rifiutava di convertirsi all'Islam si collega pesantemente al clima di paura, di orrore, di tensione di questi giorni. L'uomo era anche stato licenziato recentemente, e quindi poteva trovarsi in uno stato nervoso particolare: fatto sta che il taglio della testa non è certo previsto fra le sindromi nervose correnti, mentre purtroppo lo è fra le pratiche politiche a cui l'ISIS ci vuole piegare. Ricordiamo l'annuncio dell'ISIS del 13 settembre? Diceva: "Preparate le autobombe e le cinture esplosive, preparatevi a colpire e a fracassare teste".
Il programma riferito all'Europa e agli Stati Uniti era chiaro: "Spezzeremo le croci, faremo schiave le vostre donne". Adesso un dossier dell'Unione Europea rivelato dal Guardian on-line mostra che si pensa, nelle stanze di Bruxelles, che "un attacco di grandi dimensioni" per citare il Guardian "sia inevitabile" con il rientro dei jihadisti europei dall'Iraq e dalla Siria. Il nome di chi ha rivelato il rischio chiaro e presente per le nostre città è ignoto, ma non deve essere lontano da Gilles de Kerchove, l'alto funzionario belga coordinatore dell'antiterrorismo europeo, che annuncia che ci sarà una riunione sul tema anche con i provider dei social network Twitter, Facebook e Google. Essi sono ormai il vero veicolo di organizzazione del terrore, la migliore fonte di propaganda, di addestramento, di programmazione dell'ISIS e di tutte le altre organizzazioni islamiste. Il Guardian riporta che venuti a conoscenza del dossier gli Stati Uniti hanno chiesto all'Europa di impegnarsi per prevenire un attacco che sempre secondo le medesime fonti "è confermato da segnali chiari" e che "potrebbe essere troppo tardi"; gli USA non sarebbero soddisfatti della reazione europea, non abbastanza attiva. De Kerchove fa l'ipotesi inoltre che Al Qaeda per motivi di concorrenza sia ingaggiato in una nobile corsa con l'ISIS sulle nostre teste.
Per Al Qaeda i tempi in cui ad Amburgo si reclutavano personaggio come Mohammed Atta, uno dei protagonisti dell'attacco dell'undici di settembre, sono stati sopravanzati dal reclutamento di massa di giovani di seconda o terza generazione, o convertiti, che si arruolano nell'ISIS. De Kerchove sostiene che "Al Qaeda potrebbe attaccare per dimostrare che l'organizzazione è rilevante". Del resto dagli USA arrivano conferme che la parte di Al Qaeda detta Khorasan, comandata da Muhsin al Fadhli e bombardata dalle forze americane aveva fra i suoi progetti una grossa operazione negli USA. Il primo ministro iracheno Haider al Abadi avverte che le metropolitane americane e di Parigi sono a rischio immediato, ma la notizia viene ancora valutata. La preoccupazione è evidente, il turbamento è grande. Angelino Alfano, il nostro Ministro degli Interni, ha dichiarato che "non c'è una minaccia specifica ma il livello di allerta è molto alto ed è stata elevata la vigilanza su obiettivi sensibili". Cosa significa questo? Naturalmente le polizie e servizi segreti, in Europa e nel mondo stanno facendo del proprio meglio, ieri sono stati arrestati a Melilla, una enclave spagnola in Marocco, 8 persone in odore di ISIS.
La Francia, dopo l'assassinio di Hervel Gourdel, è in armi. L'Inghilterra si prepara col voto parlamentare a entrare in guerra aperta. Ma per l'ISIS e le altre organizzazioni estasiate dalla schiuma di sangue che li porta altissimi sull'onda dell'opinione pubblica internazionale è indispensabile compiere azioni in campo nemico, per dimostrare alla coalizione che la sua determinazione non si limita al deserto ma può arrivarci dentro casa. E' evidente che i piani sono simili a quello di Mehdi Nemmouche, l'assassino del museo ebraico di Bruxelles, che uccise sette persone fra cui tre bambini e che era stato il carceriere di James Foley e di Steven Sotloff: Nemmouche aveva programmato di attaccare gli Champs-Élysées. Nel cuore di Londra e di Parigi nel maggio 2013 due soldati sono stati attaccati. Il mondo dei tagliagole è sommerso di simboli, essi non dimenticano che nell'846, 70 delle loro navi risalirono il Tevere, che nel 1453 conquistarono Costantinopoli... L'Islam vuole espandere un potere in cui crede profondamente, e che ci dobbiamo aspettare di vedere nelle nostre strade. I bombardamenti sono una strategia locale, e quindi insufficiente.
Cara Fiamma, dalla lettura dell'intervista ad Ahmed Birar (combattente nell'ISIS, rientrato a Fez, in Marocco) si apprendono cose inquietanti: una è l'affermazione che il centro di reclutamento e smistamento per l'ISIS è nella città e zona di Kilis in Turchia, ai confini con la Siria e, dice Birar, tale zona è al di fuori del controllo turco.------ Poi leggiamo dell'intenzione di Erdogan di fare intervenire l'esercito turco contro ISIS, magari coordinandosi con l'Iran, che ha espresso la stessa intenzione: ma, per ora, non si dice nulla circa la primaria ed ovvia azione di neutralizzare l'ISIS sul suolo turco.----- Quello che è certo è che Iran e Turchia si muoveranno SOLO nel loro interesse, per avere il controllo sull'Iraq, cancellando ISIS ma anche ogni influenza occidentale sulla zona, mentre non avranno problemi ad accordarsi con Assad.----- Per inciso, Erdogan conferma che si devono mettere i “boots on the ground” per combattere i terroristi, e che i bombardamenti aerei sono solo un supporto all'azione da terra, come abbiamo detto fin dall'inizio (ed Israele sa molto bene, ed ha sempre messo in pratica: purtroppo questo comporta la perdita di vite umane fra i propri soldati).----- Colgo l'occasione per commemorare il grande Vittorio Dan Segre, particolarmente legato a “Il Giornale”, e sul quale ha dato ieri ampie notizie Mario Cervi.---- Tra l'altro, la coincidenza temporale in eventi in cui è stato attivo anche tuo padre (formazione dello Stato di Israele, Brigata Ebraica in Italia).
Alessandro Cesare Armaroli , Brescia/Italia
I tagliagole oggi non hanno più bisogno di risalire il Tevere. Sono già ben installati a Roma, a Parigi e a Londra. Gli è concessa la cittadinanza con superficialità e nel nome di un certo buonismo imperante. Godono di diritti per noi impensabili da ottenere loro paesi di origine. Ma tutto va bene ... quello che sta succedendo in Medio Oriente e in Africa settentrionale sembra avvenga a milioni di anni luce da noi. La maggioranza non capisce che siamo in prima linea, che il nemico è già tra di noi e sta crescendo e prosperando, che la conversione dell'Occidente la vogliono ottenere non con la persuasione, ma con la prevaricazione e la violenza. E intanto noi siamo tanto buoni e dialoghiamo ... (tra parentesi: Costantinopoli fu espugnata dai Turchi nell'anno 1453 anche grazie all'aiuto di certi interessi occidentali ...)
Silvio Riva , MILANO - ITALIA
Cara Fiamma, non stupisce l'azione del “taglia-teste” americano: non è solo frutto velenoso (forse anche mentalmente malato) dell'indottrinamento da parte dei terroristi islamici attuali.----- Crudeltà ed efferatezze disumane segnano, fin dall'inizio, la storia dell'Islam: il criterio di terrorizzare i nemici per vincere è antichissimo e nasce dalla “cultura dell'odio”.---- Ma se tale cultura diventa religione non c'è speranza di crescita e maturazione spirituale, e la religione resta solo uno strumento di potere.----- In Italia, la pirateria islamica ha lasciato tracce sanguinose nei secoli, fino al tardo Medio Evo.------ Un episodio fra i tanti: la presa di Otranto (Puglia) ed il martirio dei suoi abitanti.----- Fra l'altro, i “pii islamici di Allah il misericordioso” praticavano lo scuoiamento dei prigionieri (vivi) e l'impalatura (ventrale, dorsale o anale) con l'aggravante della spalmatura di miele per attirare insetti che tormentassero maggiormente i morituri.----- Per non parlare delle amputazioni (alcune ancora contemplate dalla sharia, al pari delle lapidazioni) in ogni parte del corpo, e l'accecamento: tutti segni di pazzia o derivazioni di una dottrina criminale?.---- Naturalmente resta determinante l'indirizzo che viene dato dai predicatori, per cui ci sono comunità islamiche più o meno “pacifiche” (ma le manifestazioni di giubilo in tutto il mondo islamico dopo l'abbattimento delle due torri di New York, inducono a pensare che siano poche).----- L'espansione islamica è stata sempre fermata SOLO CON LA FORZA, ed è questo che DOBBIAMO FARE, anche se non ci piace. ----- Il pacifico tentativo missionario di San Francesco presso una corte islamica non ha sortito effetti: solo, lui, miracolosamente, è ritornato vivo.------ Veniva invece accettato il contatto con i “mercedari” che recavano il riscatto per i prigionieri cristiani: pratica ancora attuale......
Peter Sammut , Southampton Inghilterra
Dear Miss Nirenstein,I am very happy in receiving your Blogs.This latest of yours is enlightening, but there again, all your writings are inspired; I would not miss receiving them.I can also read Italian, but when I write a comment, my spelling leaves a lot to be desired , hence my writing the comment in English.Si , la jihad e` arrivata anche in America, quell` mostro ha sgozzato quella povera collega.Questo e` il charatere di quella specie di umani.Peter Sammut (samfam3@sky.com)