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Uno dei feriti è stato infettato dalla malattia, i medici ordinano la vaccinazione alle vittime degli ultimi attentati « Quei kamikaze era no bombe biologiche» Israele in allarme, due terroristi suicidi avevano l’ e patite B

venerdì 8 giugno 2001 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein GERUSALEMME Non è altro che una notizia da prendere con le pinze, ma in queste ore in cui George Tenet cerca soprattutto un accordo per mettere fine al terrorismo e potere così avviare la realizzazione del Rapporto Mitchell (il capo della cia è riuscito a organizzare per oggi al Cairo un vertice con i capi della sicurezza di Gerusalemme e di Gaza che dovrebbe segnare la ripresa del dialogo), di sicuro gli esperti sia americani sia israeliani la stanno studiando attentamente. I due terroristi suicidi di Natanya e di Tel Aviv, dicono gli anatomopatologi, erano ambedue infettati con epatite B. La scoperta è stata fatta dopo che uno dei feriti di Natanya ha mostrato alle analisi di aver contratto la grave malattia. Allora sono stati attivati gli accertamenti, e si è scoperto che ambedue i terroristi ne erano portatori. Immediatamente, sono state prese misure per evitare un’ epidemia fra le decine di feriti nell'uno e nell'altro attentato. Infatti, quando l'ordigno-cintura dei terroristi esplode, oltre a lanciare intorno il tritolo, i chiodi e quant'altro, diffonde frammenti organici del suicida, comprese schegge di ossa che a quanto pare hanno ferito la persona infettata a Natanya. I medici addetti alle vittime hanno annunciato pubblicamente vaccinazioni a tappeto. Le ipotesi adesso sono due: la prima è che si tratti di un caso, anche legato al fatto che il germe dell'epatite B è piuttosto largamente diffuso. La seconda invece è che si stia realizzando il peggiore incubo che da qualche anno perseguita tutti coloro che sono sul fronte della lotta al terrorismo, servizi segreti, esercito, polizia ed esperti: l'uso di armi biologiche. L'idea è quella che botulino, antrace agli agenti patogeni di altre malattie, fino ai veleni, diventino armi utilizzate dal terrore insieme con l'esplosivo. E' documentato da decine di studi e inchieste sul campo che sia Bin Laden sia Saddam Hussein sia alcune centrali iraniane e la Siria abbiano stoccato armi biologiche e chimiche. Si ricorderà che al tempo della Guerra del Golfo (1991) la più grande paura degli israeliani era che i missili iracheni fossero imbottiti di sostanze venefiche. L'uso delle maschere antigas è stato ripristinato in questi anni varie volte. Adesso si profila, anche se le fonti ufficiali non lo confermano e anzi tendono a tenere bassa l'impressione che può fare la notizia, l'idea del terrorista-arma biologica. Una simile svolta in un momento tanto delicato non sarebbe certo di buon auspicio al lavoro di Tenet nella regione. « In Medio Oriente sono stati rilevati sia dall'Onu sia dagli Usa ingenti quantitativi di armi biologiche, ma non sono mai state usate - dice il professor Ariel Merari, forse il più importante fra gli esperti di terrorismo in Israele - ma qui siamo di fronte a un caso su cui non abbiamo abbastanza elementi per giudicare. Per ora al mondo si conoscono soltanto due casi di una scelta tanto efferata, quello della metropolitana di Tokyo, con l'uso del gas sarin, e quello dell’ Oregon, con l'uso di una spora infettiva che avrebbe dovuto impedire alla popolazione di andare a votare. Qui e adesso, sarebbe enorme se dovesse accadere qualcosa del genere, l'escalation allora sarebbe imprevedibile» .

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