Una storia, per consolarci della realtà (e dare un aiuto concreto)

Uno dei libri presentati alla Fiera del Libro di Torino ha un valore particolare perché ci permette di aiutare concretamente una causa, quella dei tre soldati israelianirapiti, Ghilad Shalit, Eldad Regev e Ehud Goldwasser, nelle mani di Hamas il primo e di Hezbollah gli ultimi, da ormai quasi due anni.
I genitori di Gilad Shalit hanno riscoperto un racconto che loro figlio scrisse all'età11 anni: Quando il pesciolino e lo squalo s’incontrarono per la prima volta. È una storia piena di speranza che racconta di uno squalo e di un pesciolino che hanno imparato a giocare insieme. È scritta con la saggezza di un uomo adulto e con l’ingenuità di un bambino che esprime il desiderio di giocare, fare amicizia, vivere in pace. Nella speranza che Gilad possa essere liberato presto e possa tornare a casa, che le sue parole di pace siano d’ispirazione per tanti bambini, e adulti. Tutti i profitti ricavati dalla vendita del libro vengono devoluti all’Associazione Keren Maor, che coordina la campagna internazionale volta ad ottenere la liberazione dei tre ragazzi e ad evitare che questa battaglia cada nel dimenticatoio. Il libro è acquistabile sul sito della Giuntina.
All’alba del 25 giugno 2006 Gilad Shalit, militare israeliano di 22 anni originario della Galilea occidentale, fu catturato da guerriglieri palestinesi che avevano condotto un attacco contro un avamposto militare in territorio israeliano, dopo aver attraversato il confine meridionale della Striscia di Gaza passando attraverso un tunnel sotterraneo scavato fra i sobborghi di Rafah e la zona di Kerem Shalom.
Durante l’assalto furono uccisi due soldati ed altri quattro rimasero feriti.
Da allora sono trascorsi venti mesi durante i quali i sequestratori hanno chiesto il rilascio di prigionieri palestinesi e, nell’intento di rintracciare e liberare Shalit, le Forze Armate israeliane sono intervenute nella Striscia di Gaza nel giugno del 2006.
Purtroppo anche tutti i tentativi di mediazioni hanno dato esito negativo e alla Croce rossa internazionale non è stato consentito di visitare il soldato.
Del resto se il governo israeliano non può piegarsi al ricatto delle organizzazioni integraliste, rimane per i genitori il dolore immenso di non conoscere la sorte del loro figlio e per noi il dovere imprescindibile di non dimenticare.
Questa dolce e delicata favola è stata scritta quando Shalit era in quinta elementare: è un racconto pieno di speranza che narra la vicenda di uno squalo e di un pesciolino che hanno imparato a giocare assieme.
Scritta con la saggezza di un adulto e con l’ingenuità di un bimbo, esprime il desiderio condiviso da tutti i bambini di vivere in pace, giocare e fare amicizia.
I profitti della vendita di questo libro saranno devoluti all’Associazione Keren Maor, un’organizzazione fondata per dare supporto alle famiglie di soldati rapiti e assisterli nella lotta per la liberazione dei loro figli.
Con parole intense e accorate i genitori di Gilad Shalit si rivolgono ai lettori:
“Mentre questo libro viene pubblicato Gilad è ancora prigioniero nella striscia di Gaza, e Udi ed Eldad sono prigionieri in Libano. Noi, insieme a molte altre persone in Israele e nel resto del mondo, siamo preoccupati, abbiamo nostalgia e attendiamo con impazienza il ritorno a casa di Gilad, Uri ed Eldad, e ci auguriamo che giunga presto il giorno in cui un pesciolino e uno squalo potranno giocare insieme, come ha scritto Gilad anni fa, prima di essere rapito”.
Leggere questo libro e farlo conoscere è il modo migliore per mantenere viva la speranza che Gilad possa tornare presto a casa dalla sua famiglia e che il messaggio di pace contenuto nella favola scritta da un bimbo di undici anni possa ispirare le decisioni degli uomini politici che hanno la responsabilità della vita di tanti giovani soldati israeliani.
Giorgia Greco
Voglio assolutamente sottolineare l'appello disperato lanciato dal ragazzo-soldato Gilad Shalit, (http://focusonisrael.wordpress.com/2008/06/11/la-lettera-del-soldato-commuove-israele-sto-male-salvatemi/) il suo bellissimo libro ci ha fatto e ci fa avere una grande testimonianza di desiderio di pace e volontà di fratellanza, scritto alla tenera età di undici anni, sono solo passati dieci anni da allora e i due più recenti li ha trascorsi sinora da prigioniero di Hamas , sappiamo che stà male, è disperato e teme di essere abbandonato al suo destino, facciamo in modo che ciò non succeda, facciamo appello all'umanità che tutti in questo mondo dovrebbero avere per che egli possa tornare alla sua casa, alla sua famiglia, sano e salvo, egli è poco più di un ragazzino, non merita questa sofferenza, il suo sguardo ci rivela il suo animo buono e senza colpe, aiutiamolo tutti a ritornare tra la sua gente. Grazie.
Luca , Bologna
Ho comprato il libro, è commovente, le illustrazioni bellissime e fa pensare a come Gilad Shalit sia solo un ragazzo, forse ancora un bambino, che ha sofferto abbastanza e che non si merita questa sofferenza.
Roberto V. , Torino
Più che per un commento scrivo per unirmi alla preghiera di non dimenticare Gilad e i suoi compagni, egli dovrebbe avere la vita felice e spensierata che la sua età merita, una spensieratezza che , da sempre, è quanto mai difficile in Israele, comprate il suo bellissimo libro e già lui sarà un pò più con la sua gente, la sua famiglia, aiutate questo sfortunato ragazzo e quelli come lui, aiutate l'Associazione Keren Maor, fate sentire la vostra voce democratica e giusta, affinchè Gilad e i suoi compagni di sventura possano tornare a casa sani e salvi.