Una sensazionale scoperta nei laboratori di Gerusalemme Il cromosoma del sacerdote Nei Cohen il patrimonio genetico di Aaron
domenica 23 maggio 1999 La Stampa 0 commenti
                
Fiamma Nirenstein 
GERUSALEMME 
APasqua, d'un tratto, si leva uno strano popolo dall'interno del 
popolo ebraico stesso: in ogni luogo di preghiera si alzano in 
piedi alcuni uomini tutti avvolti nel talled, il manto di preghiera 
rigato e sfrangiato, e con gesto misterico nascondono la 
testa coperta fra le braccia tese avvolte anch'esse nel manto, 
congiungono le mani verso l'alto, poi, ondeggiando da destra e 
sinistra e pregando ad una sola voce, da dentro questa sorta di 
tenda sbattuta dal vento divino, esce una voce diretta verso il 
popolo: "Possa Dio benedirvi e conservarvi. Possa il suo volto 
splendere su di voi". Questa è la benedizione dei cohen, che solo 
coloro che portano questo nome ha diritto di impartire. 
Secondo la tradizione è Aaron, il fratello di Mosè , il primo dei 
cohen, i sacerdoti che avevano una moltitudine di compiti fra i 
quali la benedizione del popolo, che resta, superstite, in questa e 
in altre solenni occasioni dell'anno religioso. A Gerusalemme, a 
150 metri dal Muro del Pianto, dove a Pasqua si svolge la maggiore 
fra queste cerimonie, è stato istituito un gabinetto di analisi 
ideato dal nefrologo di Toronto Khan Skorecki, anche lui un cohen: 
ormai da tempo vi si conducono analisi genetiche appprofondite che 
hanno portato una stupefacente sorpresa: circa il settanta per 
cento dei cohen porta dei segni identici sul proprio cromosoma Y, 
il cromosoma che ogni maschio riceve quasi immutato dal proprio 
padre. Insomma, questo sarebbe il cromosoma di Aaron, il cromosoma 
del sacerdote che avrebbe stabilito una grande dinastia 
fratilineare: "Le nostre indagini dimostrano - dice eccitato 
Skorecki - che la maggior parte dei maschi ebrei contemporanei che 
si identificano come cohen, discendono da uno stesso avo secondo la 
tradizione del sacerdote ebraico". Ovvero, preti si nasce. Ma c'è 
anche un'altra conclusione collaterale: le mogli dei cohen sono 
sempre state delle sante donne altrimenti la linea del nostro "Y" 
si sarebbe interrotta. Però , ci rassicura Skorecki, forse ad 
essere così fedeli erano solo le donne appartenenti a questa 
casta, delle altre non si sa. 
Il settimanale israeliano Je rusalem Report che ha scoperto la 
storia, è andato più lontano: una tribù sudafricana chiamata 
Lemba, che ha sempre rivendicato misteriosamente le proprie origini 
ebraiche riferendosi a se stessa come "figlia di Abramo", è stato 
esaminata secondo il medesimo metodo e anche i suoi geni portano 
quell'indelebile segnetto. Giunti dallo Yemen 2500 anni fa, ed ora 
nello Zimbabwe, non avrebbero mai pensato di vedere la loro 
fedeltà premiata con una metodologia scientifica. 
"Per noi" dice Michael Hammer, uno degli studiosi che si occupano 
dei cohen, esperto di genetica evolutiva dell'università di 
Tucson, Arizona, "è una cosa fantastica andare indietro di 
cinquanta generazioni! Sarebbe come andare sul Sinai e trovare i 
resti dei paramenti del grande sacerdote, oppure, assistere 
nascosti alla cerimonia di unzione di Aaron, fratello di Mosè !". 
            