UN SALTO VERSO IL FUTURO
lunedì 3 gennaio 1994 La Stampa 0 commenti
GERUSALEMME DILANIATO e decimato dall’immane persecuzione, il popolo
ebraico ebbe a compiere nell’immediato dopoguerra lo sforzo
spaventevole di non lasciarsi morire di dolore. Due personaggi sono i
più altamente significativi di modi completamente diversi di
intendere la battaglia per la sopravvivenza e anche di vincerla, e
non a caso sono due uomini con tratti di forza straordinaria, di
intenso narcisismo, di determinazione cocciuta e definitiva. L’uno è
Simon Wiesenthal, l’altro David Ben Gurion. Ben Gurion concentrò
tutta la sua mente e il suo cuore sul futuro degli ebrei, rimuovendo
in gran parte, come testimoniano molti dei suoi scritti e dei suoi
discorsi, la tragedia europea e gettandosi tutto nella costruzione
dello Stato di Israele. Wiesenthal ha abbracciato la sua condizione
di ebreo della diaspora proprio in Austria, patria di Hitler e terra
di antisemitismo accanito e perdurante; ha costruito la sua patria
nella memoria e nel passato, ha condotto la sua personale guerra per
la sopravvivenza del popolo ebraico nella lotta contro l’oblio della
shoah. Wiesenthal ha fatto della caccia al nazista il simbolo del
rifiuto dell’antisemitismo di tutti i tempi, e ha cercato, proprio
come è tradizione dell’ebreo della diaspora, l’alleanza delle forze
non ebraiche che ha ritenuto le più simpatetiche; ha creduto molto
nella forza del fronte antifascista; ha temuto sempre atti estremi
(come la denuncia troppo decisa del passato nazista di Waldheim) che
potessero suscitare l’antisemitismo; ha affidato le sue prede naziste
alla giustizia dei Paesi d’origine. Wiesenthal rappresenta così , di
fronte alla storia degli ebrei, un misto di forza e di moderazione
mitteleuropea cui il suo omologo sionista (per seguire il nostro
paragone) Ben Gurion guarderebbe oggi con grande gratitudine e
affetto, come del resto fa lo Stato d’Israele. Ma anche con il
distacco di un tipo di ebreo che dalla memoria della shoah ha preso
lo spunto e l’abbrivio per fare un salto verso il futuro, da solo e
senza sostegni. Fiamma Nirenstein