Tregua rotta, impossibile trattare con Hamas
Il Giornale, 20 agosto 2014
Nonostante la logica suggerisse il contrario, Israele se l'aspettava, e come. Quando ieri alle tre di pomeriggio Hamas ha rotto la tregua sette ore prima della conclusione e dell'eventuale rinnovo, e sono esplosi tre missili sul sud, la gente che era tornata a casa nei kibbutz aveva già gli autobus pronti per le mamme e i bambini, via di nuovo verso zii, nonni, kibbutz fratelli. Gli F16 si sono levati in volo e hanno bombardato. Magari presto ci sarà un'altra tregua, un altro tentativo di Hamas di alzare il prezzo dato che una guerra di attrito è l'ultima cosa che Netanyahu desidera, e la seconda l'ingresso delle truppe di terra dentro Gaza. Ma il passato, il presente e il futuro sono contenuti in questo ennesimo sberleffo che Hamas fa prima di tutto all'Egitto e a Fatah che al Cairo si sono impegnati almeno per un ulteriore cessate il fuoco.
Le ragioni della rottura sono momentanee e basilari: Hamas vuole che si aprano i confini, che gli si dia un porto e un aeroporto, sia l'Egitto che Israele al minimo vogliono che sia Abu Mazen a controllare l'entrata e uscita di denari e merci che possono trasformarsi in missili e gallerie e miseria per la gente. Il rifiuto, voluto da Khaled Mashaal con l'appoggio molto attivo del Qatar, costerà di nuovo morti e feriti, distruzione invece di ricostruzione, più miseria, più disoccupazione mentre i missili vengono lanciati dagli ospedali e dalle case per attirare gli spari proprio sulla gente.
Conviene tutto questo a un'organizzazione che ha già subito danni giganteschi nelle gallerie, nelle armi, nelle strutture? La risposta razionale è no, ma Hamas è irrazionale e religiosa. Hamas non farà mai un accordo laico, come non ce lo si può aspettare dall'ISIS in Iraq, o da Jabat Al Nusra in Siria. Può prendersi una vacanza, ma poi tornerà con più armi e sete di sangue. La deterrenza è l'unica possibilità per un po' di pace a termine. Come Hamas vede se stesso adesso, e qual'è la sua natura? Hamas è stato fondato dalla sceicco Yassin a nome della Fratellanza Musulmana per distruggere Israele e stabilire il seme dello Stato Islamico che ristorerà il califfato come ai tempi di Maometto in Medio Oriente. Stessa ummah islamica territoriale, stesse leggi, stesso potere, stessa spietatezza nei confronti degli infedeli. Il problema palestinese per Hamas non si risolve creando uno stato palestinese, ma combattendo "l'occupazione" (che a Gaza non c'è dal 2005) come gli altri movimenti sunniti che combattono i loro "occupanti" (anche e soprattutto musulmani, ma traditori). Odia infatti anche Fatah, come si è visto quando ne uccise i membri nel 2007 e di cui tiene praticamente prigionieri i membri rimasti. Proprio due giorni fa è stata scoperta una grossa infrastruttura terrorista di Hamas che aveva nei suoi piani di rovesciare Abu Mazen e di fare attentati in Israele.
Hamas si disegna come un grande vincitore: quando l'Egitto l'aveva quasi costretto ad un accordo che ne registrava la sconfitta, Kerry ha rovesciato il tavolo introducendo il Qatar e la Turchia nella trattativa: ovvero, gli USA non stanno con l'Egitto e Israele, il fronte dei Fratelli Mussulmani ha ripreso fiato, l'Europa si svergogna con centinaia di manifestazioni antisemite, l'ONU condanna Israele. Hamas pensa che non può andargli che sempre meglio. E certo, poi, che la sua gente muoia, è solo un guadagno.
Non so perchè,ma sempre più spesso mi viene in mente il famoso verso di Mogol-Battisti:"Come può uno scoglio arginare il mare?".Ebbene,a distanza di tempo,posso dire che questa affermazione può rivelarsi assurda in qualsiasi contesto,ma non nel caso di Israele.Infatti,a dispetto di tutto e di tutti,lo Stato di Israele,fino ad oggi,è l'unico scoglio che possa arginare la deriva nichilista e neo medievale che sta infettando il mondo occidentale.L'Occidente,con il suo antisemitismo e antisionismo da quattro soldi,non sta facendo altro che stringersi sempre di più il cappio al collo.Auguri!Personalmente,auspico che lo Stato di Israele istituisca una sorta di "legione" straniera" nella Tsahal,aperta anche ai cristiani senza limiti di età.Perchè il cristiano che non combatte e non sostiene gli Ebrei,stà rinnegando i suoi fratelli maggiori!E come diceva Renzo Arbore in un famoso spot di qualche anno fà:"Meditate gente!Meditate..."
Silvio Riva , MILANO - ITALIA
Cara Fiamma, purtroppo le previsioni pessimiste dei giorni scorsi si sono avverate.---Sulla inaffidabilità e disonestà di Hamas molto è stato scritto: se chi si spende in trattative e "dialoghi" al Cairo e altrove non capisce questo, continuerà a perdere tempo ed a lasciare spazio ai terroristi.----- La "modesta proposta" avanzata più volte è sempre la stessa: STERMINARLI (come quelli di ISIS: là si stanno ottenendo risultati).--- Vero che non è piacevole ammazzare tanta gente, ma quando un cancro (e loro lo sono, in un mondo discretamente normale) cresce, non c'è dialogo o trattativa che tenga: bisogna tagliarlo.------ Alla base resta comunque il problema delle "sure killers" del Corano (di cui ho scritto in un commento non pubblicato), che forniscono giustificazioni del tipo "Dio lo vuole" a tutti quei diabolici delinquenti pseudo-religiosi.-------- Ho già espresso altrove una utopia: i rappresentanti religiosi di tutti i paesi islamici dovrebbero accordarsi per invitare i loro fedeli a non tenere più in alcun conto quelle sure, contingenti all'epoca in cui sono state scritte e quindi superate.------- Diversamente prepariamoci ad una guerra infinita, magari....."a puntate".--- Anche quasi settimanali come adesso