TORTURE E DECAPITAZIONI GLI ORRORI NON SONO TUTTI UGUALI
venerdì 14 maggio 2004 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein
E’ un equivoco malato quello dell’ equivalenza delle responsabilità , quello
degli « orrori della guerra» , del « ciclo della violenza» . Gli orrori della
guerra certo esistono, ma c’ è una bella differenza fra gli smembramenti e la
loro teorizzazione esaltata insistita ripetuta ormai in ogni angolo del
mondo islamico, predicata a centinaia di milioni di persone (a disdoro, si
capisce di quell’ Islam che può essere ben altra cosa); e d’ altra parte
invece gli orrori, la vergogna della perversione di un gruppo di soldati
(quanti idioti? quanti cattivi? una, due dozzine? forse un centinaio?) che
verranno adesso processati, che sono diventati l’ oggetto della contrizione
dell’ intero Occidente. Sì , c’ è il sospetto che si sia saliti alti nella
catena di comando. Se fosse vero, si saprà , e questo porterà certo a
durissime conclusioni.
Ma, il linciaggio di Ramallah nel 2000 è stato, questo sì , certamente
esaltato nelle scuole e sui giornali fino a rappresentazioni di scolare
delle elementari con le mani intinte nel sangue; le piazze arabe spesso
cantano e ballano quando si uccidono gli ebrei e gli americani e anche gli
spagnoli; gli Hezbollah tengono sul confine israeliano un’ enorme foto in cui
la testa spiccata di un israeliano è brandita a mo’ di monito da una mano.
La mano dell’ Hezbollah, sostenuto dalla Siria e dall’ Iran. Le moschee
incitano troppe spesso a uccidere crociati ed ebrei.
E’ vero, c’ è un dato in comune fra le torture di Abu Ghraib, la
decapitazione di Nick Berg, l’ esposizione della testa di un soldato
israeliano sul tavolo della conferenza stampa tenuto dalla Jihad islamica.
Si tratta del cuore di tenebra della natura umana, quando i demoni
sguinzagliati si impossessano di un qualche potere. Ma c’ è potere e potere.
Dov’ è finito dunque il coraggio di tener duro sulla differenza fra
l’ esaltazione politica di massa del buio e della ragione, il suo uso
strategico in una guerra di conquiste e di odio, e la capacità invece di
provare vergogna, di emendarsi? Per difendere questa differenza, se non
combatteremo, saremo battuti. La cultura ebraico-cristiana con la sua
immensa produzione di pensiero ha creato nei secoli la democrazia e la
civiltà dei diritti umani; ha cercato di affrontare con le leggi e con il
senso morale gli orrori della natura e della storia. Nell’ Islam estremo e
nei regimi che se ne servono, ciò non è accaduto: si esalta
programmaticamente l’ eliminazione della civiltà « dei crociati e degli
ebrei» , si esaltano i terroristi. Tremila anni fa il Re Saul e i suoi tre
figli furono uccisi; Saul decapitato fu impalato sulle mura di Beith Shean e
le genti di Yavesh e di Gilead si gettarono in battaglia per recuperarne il
corpo. Intero. Ce la fecero perché credevano nella divinità delle sembianze
umane.