TERJE LARSEN GIOVEDI’ AVEVA VISITATO IL CAMPO PROFUGHI DOPO L’ INTER VENTO DELL’ ESERCITO « Confermo: a Jenin disastro umanitario» L’ inviato dell’ Onu che Gerusalemme vuole mettere al bando
lunedì 22 aprile 2002 La Stampa 0 commenti
GERUSALEMME
« ORRIBILE al di là di quel che si può credere» : così Terje Larsen,
l'inviato dell'Onu in Medio Oriente aveva definito due giorni or sono
lo
spettacolo delle rovine di Jenin dopo la battaglia iniziata il 2 di
aprile e
conclusasi da poco. Proprio nel momento in cui si apre il dibattito
sulla
verità che nascondono le pietre di Jenin (gli israeliani che hanno
avuto 23
morti e 70 feriti sostengono che le vittime palestinesi sono decine,
i
palestinesi che si tratta di centinaia) Larsen, che fu a suo tempo
padrino e
mallevadore dell'accordo di Oslo, ha accusato Israele con parole
pesantissime: « Sembra un terremoto.. è un disastro umanitario.. si
sente un
terribile odore di morte..» .
L'Onu come si sa ha sempre avuto un rapporto difficile con Israele,
date le
numerosissime risoluzioni contro lo Stato Ebraico prese in questi
anni.
Adesso Larsen è visto come un vero nemico, addirittura candidato a
divenire
« persona non grata» ; Sharon ha chiesto ai suoi ministri di sospendere
ogni
contatto con lui. Intanto, Israele ha accettato la commissione di
inchiesta
delle Nazioni Unite: « Non abbiamo niente da nascondere» ha detto il
ministro
della Difesa Ben Eliezer. Shimon Peres, memore probabilmente del
tempo di
Olso, difende Larsen e lo ritiene un amico di Israele.
Signor Larsen, lei potrebbe essere dichiarato « persona non grata» da
Israele. Come giudica questa possibilità ?
« Non vedo proprio le eventuali ragioni di una simile possibilità ...Mi
si
attribuiscono cose che non ho mai detto» .
Sarebbe certo imbarazzante per un inviato dell'Onu essere espulso da
una
delle parti che dovrebbe mettere d'accordo, non le pare?
« No, non sarei affatto imbarazzato perché non ho niente da rivedere
rispetto
a quello che ho detto ieri, sono del tutto tranquillo sulle mie
affermazioni» .
Eppure lei ha dato un giudizio preventivo su una questione su cui
proprio la
sua organizzazione sta inviando in zona una commissione che verifichi
cos'è
accaduto. Lei ha lasciato credere che sia un dato di fatto che a
Jenin ci
sia stato un massacro.
« Non l'ho detto e non l'ho lasciato credere. Ho solo riferito ciò che
ho
visto, ciò che ho udito, ciò che ho annusato, grandi rovine, proteste
e
lamenti, odore di morte...Non ho detto che c'era stato un massacro,
ma che
vedevo una situazione umanitaria terribile» .
Gli israliani dicono che lei non ha mai alzato le stesse grida di
orrore di
fronte agli attentati.
« Non è vero: ho ogni volta protestato di fronte a quei terribili,
spaventosi
eventi» .
Lei ha dato l'impressione dello stupore che suscita una strage
ingiustificata, come se non si fosse trattato di una terribile
battaglia fra
esercito israeliano e molti uomini armati in cui anche molti soldati
hanno
perso la vita.
« Non può essere perché , ripeto, non mi sono affatto pronunciato sulla
dinamica della battaglia; infatti non ne so niente. Mi sono
pronunciato
invece su ciò che so, ovvero sul dopo battaglia, sul disastro
umanitario.
Dopo ogni battaglia è dovere, specie di una potenza occupante o
comunque
vittoriosa, aiutare la popolazione nei loro bisogni primari, a
soccorrere,
dare da mangiare e da bere; e seppellire i morti. Invece io ancora
giovedì
ho visto gente scavare con le mani sotto le rovine delle proprie
case..
com'è stato possibile questo? Queste erano cose da fare subito dopo
la fine
della battaglia» .
Gli israeliani dicono che era impossibile spostare subito le rovine
perché
le mura erano piene di esplosivi.
« Qualunque fosse la situazione, è contro ogni legge umanitaria non
intervenire decisamente su una situazione del genere» .
Adesso che ci sarà una commissione di indagine, si occuperà anche del
perché
un luogo sotto la direzione dell'Unrwa, che è appunto un'associazione
umanitaria, sia diventata una casamatta imbottita di dinamite e di
armati
concentrati proprio nel campo profughi?
« Certamente, la commissione studierà tutte le cause che hanno portato
alla
situazione corrente» .
Il governo d'Israele non la vuole nella commissione di indagine.
« In ogni caso non sarebbe corretto che ne facessi parte, visto che
sono un
testimone» .