Superstipendi ai terroristi palestinesi in cella
venerdì 27 giugno 2014 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 27 giugno 2014
I prigionieri nelle carceri israeliane sono per Abu Mazen e per Hamas un fine e un mezzo primario, un faro che orienta la loro politica: più li aiuti, più riesci a tirarli fuori da dietro le sbarre, più mostri di occupartene, più la società palestinese ti ammira, ti attribuisce consenso. Anche l'ultimo terribile rapimento di tre ragazzini israeliani che tornavano da scuola è finalizzato a uno scambio tipo quello di Gilad Shalit, 1000 prigionieri fra terroristi con ergastoli multipli, contro quel soldato semplice.
I prigionieri nelle carceri israeliane sono per Abu Mazen e per Hamas un fine e un mezzo primario, un faro che orienta la loro politica: più li aiuti, più riesci a tirarli fuori da dietro le sbarre, più mostri di occupartene, più la società palestinese ti ammira, ti attribuisce consenso. Anche l'ultimo terribile rapimento di tre ragazzini israeliani che tornavano da scuola è finalizzato a uno scambio tipo quello di Gilad Shalit, 1000 prigionieri fra terroristi con ergastoli multipli, contro quel soldato semplice.
Proprio per questo ultimo episodio forse gli israeliani si sono risvegliati a una realtà conturbante, e mercoledì sera Benyamin Netanyahu ha presieduto un Gabinetto in cui è stato presentato un rapporto sui regolari stipendi che l'Autorità Palestinesi paga ai terroristi in carcere, naturalmente chiamati prigionieri politici, mese dopo mese. Questo costume,sia per l'entità che per i criteri, stupisce e spaventa. Il Ministero per i Prigionieri fra il 2011 e il 2012 ha trasferito un miliardo di shekel, ovvero 150 milioni di dollari a palestinesi imprigionati e alle loro famiglie. I singoli prigionieri ricevono mensilmente uno stipendio che arriva fino a 3500 dollari, cifra molto significativa.
Secondo i dati presentati dall'ufficio di Netanyahu, il governo di Ramallah codifica lo stipendio secondo gli anni cui un prigioniero è condannato. Bisogna pensare che in maggioranza non si tratta di crimini comuni, ma di attacchi terroristi, tentativi di rapimenti, bombe. Secondo il rapporto chi è condannato da uno a tre anni, riceve 1500 dollari, e lo stipendio può arrivare a 3500, e in casi speciali anche di più, se gli anni di condanna sono di più. Se hai preso trent'anni o l'ergastolo non importa se, come è successo mille volte nella storia recente, le vittime degli attacchi sono civili, donne e bambini.
Lo stipendio cresce con l'entità della condanna. Nel momento della liberazione, oltre a un tripudio di gioia che si può vedere in tutte le foto in cui Abu Mazen accoglie i prigionieri liberati sia dopo accordi con lo Stato d'Israele sia che si tratti del ricatto dei rapimenti, attendono il reduce ingenti somme e alti gradi civili e militari. Chi ha fatto 5 o 6 anni riceve la posizione di ufficiale, chi ha completato trent'anni diventa generale, o ministro nel governo. I prigionieri liberati ricevono anche una liquidazione fino a 60mila dollari, e tutti, se non ci sono posizioni disponibili, vengono sussidiati. Al di là della completa negazione quindi di ogni logica di rispetto per le vittime e per la lotta al terrore, per i giovani palestinesi si crea un incentivo economico a unirsi alle schiere del terrorismo. La soddisfazione sociale è tanta, perché i terroristi sono gli idoli locali, i ritratti degli "shahid", i martiri, sono esposti ovunque, il loro ethos celebrato con canzoni, nomi delle piazze, corsi educativi.
Fermare questo flusso di denaro è difficile. Intanto, i soldi raggiungono le famiglie tramite inarrestabili banche, e gran parte vengono da aiuti e ONG europee, italiane, regionali, cittadine... che sotto l'etichetta umanitaria o del controllo dei diritti dei prigionieri versano fondi anche al ministero per i prigionieri o organizzazioni collaterali. L'Italia in dieci anni ha versato almeno 220 milioni di euro a ONG che finanziano progetti umanitari, alcuni certo utili, ma molti non controllati e trasparenti. Spesso i progetti sono generici. Quanti soldi del contribuente potrebbero essere finiti nel fiume di denaro convogliato verso le carceri?
sabato 28 giugno 2014 00:59:09
Cara Fiamma,i soldi possono corrompere le coscienze di molti, in modo da non far loro vedere la realtà dei fatti, fino a stravolgere il loro giudizio etico.Così quelli che inneggiano ai terroristi liberati mostrano di non capire le implicazioni, che li condannano ad un futuro incerto, precario, senza pace.Neanche il delirante proposito della distruzione di Israele, se realizzato, darebbe loro un avvenire migliore.Chi è tenuto nell'ignoranza, nella propaganda, nel fanatismo, non può capire.Poi, a parte i disonesti locali che perseguono il loro proposito e, almeno, danno un senso alle loro azioni, anche se perverse (i mafiosi sanno quello che vogliono e perché), ci sono i nostri disonesti ideologizzati, che li appoggiano e li finanziano, armando così i terroristi.E sembrano non accorgersi dell'invasione strisciante anche in casa nostra.Moschee in crescendo, tribunali islamici (in Inghilterra), burqa anche se contrario alle nostre leggi, acquisti strategici (tipo Alitalia) e così via, ad ogni livello.Per quanto riguarda Israele, si spera che i terroristi rilasciati siano stati "schedati" in modo scientifico, così che non sia difficile rintracciarli e colpirli all'occorrenza Almeno questo, per limitare il danno.E, tutto sommato, meno gravose spese di mantenimento, per un trattamento che nelle LORO carceri non avrebbero.Sembra comunque fantastico che, in periodo di crisi, si trovino soldi abbondanti per quei "poverini" palestinesi, affidando però, i soldi, alle avide zampette dei loro governanti, che ne fanno un uso distorto. Non possiamo cavarcela dicendo "colpa loro, noi abbiamo buone intenzioni"Viene da chiedersi quando smetteremo di essere così stupidi.
Ferruccio , Manova
sabato 28 giugno 2014 00:52:22
L'errore ( voluto ben inteso ) è dare i soldi facendo finta di non sapere come verranno utilizzati . Basterebbe ,se proprio vogliamo aiutare il popolo palestinese, andare noi a costruire ospedali, infrastrutture , scuole etc . Invece no i soldi li diamo ai capi che oltre ad arricchirsi personalmente ,li usano per acquistare armi e progettare atti terroristici contro Israele. Dei 3 Figli d'Israele rapiti ? all'UE all'America non ne frega niente .