Fiamma Nirenstein Blog

Sofferenza l'ultima lezione

lunedì 8 febbraio 1999 La Stampa 0 commenti
TEL AVIV IL mondo ha imparato tante lezioni dal piccolo re che ieri s'è spento ad Amman: come creare un vero Stato da uno scatolone di sabbia; come travalicare i trattati di pace simpatizzando con le sofferenze dell'ex nemico, e utilizzando in modo tutto umano un carisma regale; come restare fedele alla propria tradizione orientale stringendo la mano all'Occidente; come far dimenticare errori anche terribili con la capacità di rinnovarsi radicalmente... In una parola, come sopravvivere in condizioni difficilissime dominando gli eventi. Ma oltre a tutte le lezioni che saranno scritte nei libri di scuola, ce n'è una destinata invece alla coscienza mondiale, ovunque siamo e comunque la pensiamo. È il modo in cui re Hussein ha affrontato la malattia e la morte. "Cancro" non gli è sembrata una parola poco regale, o poco mascolina di fronte a un mondo in cui la prestanza del rais è d'obbligo; o di fronte alla spietata fitness richiesta per la maratona mondiale dei leader politici. Non gli è sembrato improprio cercare la mano della moglie per trovare la forza di andare avanti e chiedere la simpatia del mondo di fronte a un evento naturale che lo riguardava. Portare il cancro senza vergogna è stata l'ultima grande lezione del re. Hussein, anzi, ha fatto uso della sua malattia quando come un Cristo l'ha portata a Wye Plantation dove si svolgevano le trattative tra Netanyahu e Arafat. Certo la forza gettata da Clinton sulla bilancia è stata decisiva; ma moralmente assai più cogente il pallore mortale, la calvizie chimica, il messaggio porto col sorriso: "Alla pace dedico questa mia sofferenza, quest'ultimo sforzo ciclopico: sappiatela onorare". In un Paese dove la trasparenza non è affatto obbligatoria, s'è fatto un punto d'onore di morire in pubblico. Una volta sola ha mentito: quando, tornando dalla clinica di Mayo in Giordania, ha fatto credere che il pericolo fosse scongiurato, o rimandato. Voleva lasciare la casa in ordine, preparare la valigia prima del grande viaggio senza che il suo popolo affogasse nelle lacrime. Fiamma Nirenstein

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