Siamo vulnerabili, diamoci una mossa
giovedì 23 ottobre 2014 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 23 ottobre 2014 Ieri i Parlamenti democratici di tutto il mondo hanno avuto il loro 11 settembre. Se fino a oggi era facile entrare nella sede delegata delle democrazie occidentali, visitarne le affascinanti, grandi strutture, andare a incontrare i parlamentari; se le misure di sicurezza erano ragionevolmente lievi, da ora in avanti non sarà più così: l'attacco al Parlamento di Ottawa cambia tutto.
Mentre scriviamo l'evento conta due morti: uno dei probabili terroristi, e un giovane soldato di guardia vicino al Parlamento. L'imponente costruzione gotica, il suo immenso corridoio paragonabile al nostro Transatlantico sono stati violati da un'irruzione terrorista che l'ingenuità democratica del Canada non ha saputo fermare. Le tv di tutto il mondo hanno trasmesso la violazione della sede della democrazia canadese filmata dal telefonino di un giornalista: si è vista la rincorsa di un largo, disordinato gruppo di poliziotti che inseguono qualcuno sparando nell'andito monumentale. Cercano, gridando, l'uomo o forse gli uomini (inizialmente si parlava di tre individui) entrati correndo e hanno sparato nella fortezza della storia canadese: i poliziotti avanzavano dietro uno sbarramento di fuoco sparano trenta colpi, mentre la guerra terrorista occupa la città intera che mostra i segni di una debolezza insostenibile, su cui in queste ore tutte le democrazie del mondo devono riflettere.
Il primo ministro Stephen Harper, un gentiluomo canadese tutto quiete e ragionamento che si trovava per caso sul posto è stato costretto praticamente a fuggire verso un «luogo sicuro». Come in un film thriller tramite cellulari e internet i deputati sono stati tutti avvisati della necessità di chiudersi a chiave dentro le loro stanze, di barricarsi in qualche modo, di non avvicinarsi alle finestre e di guardarsi dall'uscire. Una foto mostra un accumulo di sedie davanti alla porta di una sala dove si svolge una riunione: l'apparenza di questa barriera è alquanto improbabile, persino patetica. Il parlamento è rimasto inerme, prigioniero. Intanto gli eventi si susseguivano nella maggiore confusione.
Tutta la città, ospedali, scuole, negozi, è rimasta nelle mani dei terroristi. Lo stato di assedio si è propagato: l'ambasciata americana è stata chiusa; casa per casa la polizia ha chiesto di non uscire e di non avvicinarsi alle finestre, e ai genitori di non andare a prendere i bambini a scuola.
Perfino la Banca centrale ha rimandato la sua conferenza stampa. Il panico è rimasto per molte ore il padrone della Capitale.
Non conosciamo ancora la natura di questo attentato. Sappiamo però che accade a poche ore da quando, due giorni fa, un veterano di 53 anni, Patrice Vincent, è stato volontariamente travolto con un'auto e ucciso da un 25enne islamista convertito Martin Couture Rouleau che da mesi era sorvegliato dalla polizia. Il suo passaporto era stato ritirato per proibirgli di raggiungere l'Isis in Siria. Ma la sua «libertà di opinione» ha portato comunque alle estreme conseguenze. Secondo i consueti «post» su internet, Couture Rouleau ha agito per vendetta contro il Canada in quanto parte della coalizione anti Isis. La stessa ragione con cui si tagliano tante teste.
Venerdì scorso il livello di allarme antiterrorista era stato elevato per la prima volta dal 2010.
L'intelligence e la polizia erano in stato di allerta, e questo, a prescindere se la natura dell'attentato sia islamista o no, ci dice che non siamo pronti alle nuove prove che aspettano il mondo occidentale. Esse sono travolgenti quanto lo è l'irrazionalità, la ferocia, la determinazione a dominare, tutti temi che inutilmente cerchiamo di censurare.
giovedì 23 ottobre 2014 18:38:32
Cara Fiamma, avvenimenti come in Canada continueranno purtroppo a succedere, ma in tutti i casi di attentati terroristici causati da islamici si trascura il fatto che i responsabili fanno quasi sempre parte di famiglie presenti nel Paese stesso di attuazione dei crimini.----- Tali famiglie non possono ragionevolmente (per la maggior parte) ignorare l'orientamento ideologico ed i movimenti dei loro congiunti (quasi sempre i figli).----- Quindi sono passibili di COMPLICITA' (o quantomeno omertà) se non denunciano la deriva verso il terrorismo dei loro congiunti: se partono per certi Paesi NON LO FANNO CERTAMENTE PER TURISMO.......------ Forse non sarà molto “democratico” fare pressioni su tutte le famiglie di islamici MINACCIANDOLE DI ESPULSIONE (sulla base di Leggi apposite) e di REVOCA della CITTADINANZA se già conseguita, ma, A MALI ESTREMI.... ----- Stesso discorso vale per chi frequenta moschee e NON DENUNCIA gli imam che predicano jihad sulla base delle note sure.----- Se vogliono essere nostri nemici mortali, vadano a tramare nei loro Paesi di origine. -------- I “turisti” di ritorno da certi Paesi non devono essere ri-accolti (magari come succede in Danimarca, con sostegno psicoterapeutico per quei “poveri cari” stressati da guerra e terrorismo COMMESSO.....). ----- Dato che SIAMO IN GUERRA, devono essere adottate le opportune misure, che comprendono la sospensione delle garanzie costituzionali per i sospetti di intesa col nemico.----- Per esempio, nella seconda guerra mondiale, americani di origine giapponese sono stati internati in campi di concentramento.---- Non è un bel vivere, ma che fare?----- Perché dovremmo permettere a quei delinquenti di ammazzarci?------ MEGLIO LORO !!!
Peter Sammut , Southampton Inghilterra
giovedì 23 ottobre 2014 17:53:33
Eppure il US presidente Barak Hussein Obama, dice che l`attacco contro la Canada "non e`un`attacco terrorista. Questo e` l`opinione di quel` figlio di maometto.Peter
Antonio Fanone , Roma- Italia
giovedì 23 ottobre 2014 13:02:33
Personalmente eliminerei o metterei in condizione di non nuocere i delinquenti infami che gli fanno il lavaggio del cervello e li usano come carne da macello per uccidere il loro prossimo, nessuna pietá per questi senza Dio di cui non conoscono il minimo significato...pietá per queste vittime della follia umana
angelo latino , roma -- Italia
giovedì 23 ottobre 2014 11:21:33
Mi chiedo davvero cosa si possa fare contro gente assolutamente esaltata e criminale. L'unica cosa che la storia insegna - quando si sono manifestati eventi del genere ciò ha portato a lutti e terrore --- Questo sarà il futuro dei nostri figli e nipoti?---Sempre più pur non essendo israelita, comprendo la sfida quotidiana che deve affrontare Israele e le scelte spesso impopolari e chiacchierate che prende polizia ed esercito per difendere la propria gente da terroristi che in Europa trovano persino simpatie nella gente comune. Così non si va tanto lontano e onestamente sono molto preoccupato-- Cordiali saluti