Se l'Italia diventa "la porta dell'Iran"
lunedì 23 dicembre 2013 Il Giornale 4 commenti
Il
Giornale, 23 dicembre 2013Onestamente, e con la convinzione che il ministro Emma Bonino, che è, per storia politica, pacifista, abbia gestito un ruolo di avanguardia per l'Italia nell'ondata di eccitazione che ha pervaso il mondo dopo il primo accordo fra l'Iran e i P5+1, vorrei suggerire un brivido profondo per tutti gli italiani quando un personaggio come il presidente iraniano Hassan Rohani dichiara che "l'Italia ha giuocato il ruolo di partner importante della Repubblica islamica ed è la nostra porta Europa". In realtà, se ci resta qualche senso della nostra storia, della nostra civiltà e anche dei nostri interessi strategici,deve riempirci di sgomento l'ideache la storia potrà giudicarci per avere aperto una porta tanto pericolosa, e che non basta la speranza che l'Iran intenda davvero rinunciare all'uso militare dell'arricchimento atomico, quando l'attuale accordo, della durata di sei mesi, è da tutti, compreso gli USA, visto come incerto e traballante rispetto a un rinnovo positivo.
La questione iraniana non è soltanto quella atomica: siamo di fronte a un Paese problematico da ogni punto di vista, pericoloso per il genere umano perchè guidato da criteri integralisti e imperialisti. E' il maggiore esportatore di terrorismo su almeno tre continenti, fiancheggia e finanzia i peggiori assassini di Bashar Assad, è il burattinaio degli Hezbollah, un'organizzazione terrorista che combatte per Assad e agisce in tutto il mondo. L'Iran è un paese che da quando Rohani è presidente ha giustiziato 400 persone, che impicca gli omosessuali e perseguita dissidenti e donne. Rohani è il presidente che sfoltendo una lungalista, il leader supremo Khamenei, il capo che ha appena chiamato Israele "un cane rabbioso da eliminare" e ha fatto scandire ai suoi "morte all'America" ha spinto avanti fino all'elezione.
Dai tempi di Khomeini è uno dei più fedeli funzionari del regime. La stampa internazionale ha sempre amato definirlo un moderato. Rohani, quando nel 2003 l'Iran decise di nascondere lo sviluppo del nucleare e il missile Shahab 3 divenne operativo, era consigliere per la sicurezza nazionale. Ha dichiarato nel 2006: "Mentre parlavamo agli europei a Teheran, istallavamo parti degli impianti di Ishfahan". Non è forse giusto sospettare che stia facendo lo stesso mentre parla all'Italia?
martedì 24 dicembre 2013 20:42:28
In Iran le donne progressiste cercano di riconquistare libertà e dignità anche togliendosi il sudario ( ipocritamente chiamato “velo” dalle Nostre parti. Ma il “velo” è un’altra cosa. ).Neda Agha Soltan, giovane studentessa iraniana progressista venne assassinata con una pallottola allo stomaco nel Giugno 2009 da un miliziano filo-governativo “basiji” ( addirittura più giovane di lei che aveva solo ventisette anni ). Il filmato della sua tragica morte è ancora visionabile sulla Rete Informatica. Neda cadde lungo un viale di Teheran mentre protestava contro i noti brogli elettorali orditi dagli islamisti iraniani al potere allora come ora.E non indossava il sudario imposto dalla “sharia” alle femmine / schiave islamiche ( sunnite o sciite che siano ). Era a capo e volto scoperti.Una giovane donna coraggiosa che pagò con la vita il suo legittimo desiderio di libertà.Oggi Emma Bonino va a parlare al presidente iraniano Hassan Rouhani.E si presenta a colui ben coperta con la tragicomica “bacucchina” e così altrettanto ben coperta di ridicolo.Chissà se Bonino sa qualcosa di Neda Agha Soltan, e di come e perché cadde assassinata per mano degli scherani -le “forze di sicurezza”- del Rouhani.Forse qualcosa sa : ecco perché oggi si è premurata di coprirsi bene e di esibire un mite sorriso davanti al sogghignante presidente iraniano.Ma la Bonino fu o non fu una femminista? Una femminista che digrignava i denti ( cfr Emma Bonino, da sempre in prima fila con il partito Radicale per difendere i diritti delle donne. ). Però capita a tutti prima o poi di invecchiare. Adesso, forse, Bonino digrignerà soltanto le gengive. Beninteso, non davanti al presidente iraniano.Se la “ragion di stato” implica simili umiliazioni, quelle che da noi furono già “femministe” preparano un futuro di sangue alle loro figlie e nipoti.Che vergogna, e che oscuro, turpe avvenire.
Gianni zambon , Mogliano veneto
martedì 24 dicembre 2013 07:57:23
In effetti e' pauroso pensare a quanto fa la nostra politica, da sempre, cosa ci resta da fare?
Francesco Peverini , Italia
lunedì 23 dicembre 2013 10:21:22
... in generali questi soggetti li chiamavamo "utili idioti" ....Un caro saluto alla Dottoressa NirensteinFP
Emanuele Moro , Gorizia
lunedì 23 dicembre 2013 09:45:02
Va bene che è sempre meglio parlare che sparare, ma non mi sembra pure foriero di buone speranze il fatto che Rohani s'è ben guardato dallo stringere la mano alla povera Emma velata e dimessa mentre l'ha stretta subito dopo ad un funzionario maschio: leader religiosi Sciiti e Sunniti perfettamente d'accordo sulla considerazione delle donne come esseri inferiori ed immondi?Tanti Auguri!