SE L’ EUROPA SI SVEGLIA
giovedì 9 febbraio 2006 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein
UNA lunga serie di eventi diversi, eppure legati da un filo rosso,
punteggia la grande rivolta islamica contro le vignette che mettono alla
berlina il Profeta Maometto. Il pur imperioso governo siriano non ha fermato
tempestivamente le spaventose proteste nelle strade di Damasco; i
palestinesi di Hebron hanno cacciato gli osservatori europei della forza di
pace; Nasrallah, capo degli Hezbollah, in un Libano a sua volta infuocato,
in coro con Khamenei ha proclamato che le vignette sono opera di una
cospirazione ebraica; un giornale iraniano ha indetto una raccolta di
vignette sulla Shoah per trascinare Israele nel conflitto con l’ opinione
pubblica europea; il boicottaggio dei prodotti danesi (la Danimarca è la
patria della vignetta incriminata) si configura come un’ azione antieuropea
per eccellenza. Tutto parla di un grande cavallo imbizzarrito ormai tuttavia
cavalcato con speroni e guanti di acciaio.
Lo dicono sia la costruzione teorica che la escalation politica degli
eventi. Come le masse progressiste a suo tempo erano perennemente mobilitate
alla difesa dell’ Urss, così oggi le masse militanti dell’ Islam vengono
chiamate a coorte su un’ idea di vittoria intorno alla battaglia di punta
dello Stato Guida, l’ Iran, che non teme l’ Occidente, anzi lo irride e lo
minaccia.
L’ attuale galvanizzazione del mondo islamico militante ha i tratti di una
svolta epocale. L’ ideologia centrale è quella dello scontro aperto, con
spirito di sfida, con l’ Occidente. Si costruisce la strategia di una guerra
di nazioni e continenti sul terreno arato da Bin Laden. La costruzione
teorica per cui si chiede nelle piazze di tutto il mondo la testa di
giornalisti, politici, diplomatici europei, è innovativa: non c’ è giurista
nella tradizione islamica che ritenga che i non musulmani debbano essere
soggetti alla legge del Corano, se non su terre sotto la giurisdizione
dell’ Islam. La protesta suggerisce invece che terribili punizioni, fino alla
morte, possono essere inflitte anche a non musulmani su terra non musulmana.
Non c’ è traccia, però , di questo in tutta la giurisprudenza né sciita né
sunnita.
Ma attenzione: i non musulmani che vivono assoggettati su terre islamiche, i
dhimmi, secondo la tradizione sono soggetti, con regole che variano con la
clemenza del giudice, alla giurisdizione della sharia, per cui chi offende
il profeta deve essere punito. Tuttavia gli europei sono oggi assediati
nelle loro sedi, minacciati di decapitazione. Sono i cristiani che hanno
avuto la loro prima vittima, sono gli ebrei criminalizzati a essere
minacciati, proprio come dhimmi. La sfida attuale è del tutto nuova dunque,
e suggerisce l’ idea che l’ Europa sia zona assoggetta, popolata da dhimmi.
Ma l’ Europa, proprio ora, minaccia l’ Iran di sanzioni di fronte alla
costruzione della bomba atomica; minaccia Hamas di togliergli i fondi; tiene
sotto osservazione gli Hezbollah e il governo libanese dopo l’ assassinio di
Rafik Hariri; intima alla Siria di sottostare all’ inchiesta dell’ Onu. Ha
preso un po’ di coraggio. La catena dei poteri estremisti mediorientali è
sotto schiaffo.
L’ Iran è pressato dalla disapprovazione internazionale, ma l’ ahmadinejismo
in ascesa certo adesso, con questa ondata di violenza islamista, spera che,
intimidita, l’ Europa si faccia timido e rispettoso spettatore del suo
estremismo, si consideri assoggettata e smetta di ostacolarlo. Vedremo,
adesso, se siamo dhimmi oppure no. L’ Europa sa che anche la libertà di
opinione che si esprime con le vignette non è la stessa cosa in Occidente e
in Medio Oriente. E’ come la bomba atomica: la sua pericolosità dipende da
chi ce l’ ha. Noi le vignette, di cattivo o di buon gusto, le facciamo per
ridere, non per denigrare o per criminalizzare. Dall’ altra parte invece,
incitano a uccidere.