Rottura Europa-Usa all'Onu Anche l'Italia contro Trump
sabato 9 dicembre 2017 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 09 dicembre 2017La mossa di Donald Trump che ha scioccato tutti quelli che sono abituati a dire "Israele" pronunciando in un solo fiato la parola "occupazione", ha un fine e uno sfondo che molta parte della stampa e della politica europea ignora, e tutta l'opinione pubblica islamica preferisce criminalizza, almeno al momento. Ma in prospettiva invece il riconoscimento di Gerusalemme nella sua realtà di capitale dello Stato d'Israele è destinato a chiamare in causa positivamente innanzitutto la parte dinamica del mondo palestinese, e forse buona parte del mondo sunnita.
Ieri il giornale Ha'aretz ha reso noto che la Casa Bianca ha appena invitato il presidente palestinese Abu Mazen, mentre intanto è qui in arrivo il vice di Trump, Michael Pence, che avrebbe dovuto incontrare a Betlemme il rais. Ma è stata la voce rauca di Jibril Rajoub, un personaggio molto importante quando si tratta di dichiarare Israele assassino e delinquente, che ha cancellato l'incontro. Che cosa vogliono fare dunque i palestinesi? Evitare ogni contatto con l'Amministrazione americana? Le condizioni dell'Autorità, difficili e misere, non lo consigliano. Ma molto dipende dall'atteggiamento del mondo arabo: per ora le prese di posizione sono durissime, anche se quella iraniana le supera per fantasia di linguaggio e desiderio di morte: la Guardia Rivoluzionaria vede come "misera e stupida" la scelta americana di riconoscere "il falso regime dei sionisti assassino di bambini ", promette vendetta contro "gli usurpatori della Palestina oppressa", e assicura che la santa Al Quds sarà liberata e metterà fine immediata al criminale regime sionista rimuovendo il tumore canceroso dal corpo del mondo islamico". Ma ieri, nonostante le manifestazioni siano state numerose, non si è notata fra i palestinesi una rabbia di questo tipo, anche se ci sono molti giorni per verificarlo.
In realtà Trump non ha compiuto la sua mossa senza una serie di ben ponderate ragioni. Prima di tutto, anche se adesso i sauditi e gli egiziani per onore di bandiera si dichiarano indignati, in prospettiva è difficile che si tirino indietro da un'alleanza con gli USA che li garantisce rispetto al loro peggiore nemico l'Iran, e anche che abbandonino gli interessi comuni con Israele. E' più facile immaginare, invece, che Trump abbia in mente più avanti che il mallevadore di quella pace realistica che ha dichiarato di volere avviare sia giusto l'Arabia Saudita col suo piano che risale addirittura al 1981, e che il suo piano mediorientale tenga conto di una divisione per zone di influenza con la Russia.
La scelta di Trump di lasciare che Israele come ogni Paese goda di avere la sua capitale, ha specificato, non vuole pregiudicare la possibile suddivisione di Gerusalemme che potrà nascere da una trattativa. La data del passaggio dell'ambasciata è lontano, la richiesta di preservare lo status quo pressante.
Trump non si è presentato con arroganza, ma la scelta ha uno sfondo strategico: martedì scorso la House of Representatives ha passato il Taylor Force Act, dal nome del cittadino americano pugnalato a morte nel 2016, in cui si stabilisce che i 280 milioni di dollari che gli USA versano per assistere i Palestinesi saranno ridotti di molto, a meno che Abu Mazen non rinunci a sussidiare i terroristi in carcere e le loro famiglie: è un invito pressante a cambiare la propria narrativa di onnipotenza, a smettere di usare il terrore mentre il mondo li santifica con "due Stati per due popoli".
E' una svolta di 360 gradi rispetto alla Risoluzione del Consiglio di sicurezza 2334 che Obama fece votare dai suoi dichiarando i luoghi più santi dell'ebraismo "territori occupati in flagrante violazione della legge internazionale". Un gesto di rabbia contro Netanyahu che si era opposto alla sua politica sull'Iran. La stanchezza dei palestinesi, la povertà, il desiderio di uscire dalla trappola che si sono creati da soli con una lettura islamista della presenza israeliana nella zona potrebbe esser superata. Trump spera che la leva da lui usata riporti un po’ di buon senso e li induca a saltare sul suo carro. Basta che ora lo slogan "la Moschea di Al Aqsa è in pericolo" non induca un'ubriachezza assassina. L'ideologia rende ciechi,e l'America newyorkese forse non la individua in tutto il suo rischio. Chissà se Abu Mazen accetterà l'invito, ma sembra difficile.
domenica 10 dicembre 2017 05:12:54
Roma, 10/12/2017 - Madonna di Loreto.Trump non ha fatto assolutamente la cosa sbagliata ma l'ha fatta nel momento sbagliato (di circa un secolo) rischiando di rendere il suo intervento inutile e dimostrando se stesso inaffidabile.Deve prima pensare a risolvere i problemi in casa sua che son più gravi di quello che possa pensare soprattutto da un punto di vista religioso.Mi spiace ma, nonostante le mie simpatie un po' repubblicane (ma non più di tanto perché secondo me un popolo non deve esser diviso come 'malignamente' fa la democrazia che fa passare per bene ciò che bene non è), già sospettavo da anni che si sarebbe comportato improvvidamente e me lo sta confermando con un comportamento poco attento.E' importante capire 'quando' per non sbagliare il 'come': essenza del cattolicesimo che voi ebrei non credo capirete molto senza conversione, anche se Dio vi ha amato molto e ancora continua a farlo per la Vostra obbedienza. Cominciate a cambiare casacca e a guardare a Gesù steso sulla Croce proprio da voi e grondante di sangue o non ce la farete: ve lo dico e ripeto continuamente.Perché Gesù ama anche voi ma vi vuole vicini a Lui solo se sarà possibile.Potete capire questo?Cordiali saluti. LM-Uomo.
renzo pecchioli , firenze italia
sabato 9 dicembre 2017 18:27:20
Certo Trump ha fatto una scelta veramente azzardata, sopratutto perchè in Medio Orientevivone menti malate che opprimono i loro popoli, e per non pensare solo ai loro POPOLI,pensano anche ai palestinesi oppressi da quelle canaglie (come al solito) che sono gli israeliani. Ma Gerusalemme se ben ricordo,non fu distrutta dai Romani, e gli ebrei super-stiti dispersi per il mondo. Mica furono gli arabi o i palestinesi a vagare in qua e la.Ma forse ho perso la testa come Trump
roberto santachiara , pavia
sabato 9 dicembre 2017 10:59:16
Non sono un fan di Trump, ma in questo caso cosa ha fatto di sbagliato? Ha detto che il re e' nudo , certificando tra l'altro una decisione presa dal congresso molti anni fa .Volenti o nolenti tutti gli ipocriti paesi occidentali dovrebbero riconoscere che Gerusalemme e' la capitale di Israele dal 67. L'atteggiamento dell'onu e' vergognoso come quello dell'Italia. ma di quest'ultima non mi stupisco.