RETROSCENA OSPITALITÀ AL NEMICO Quei naufraghi dell'aria salvati dal Satana Rabin
mercoledì 20 settembre 1995 La Stampa 0 commenti
TEL AVIV DOPO tutto sono due Paesi in guerra; dopo tutto, l'Iran
condanna a morte l'Entità Sionista un giorno sì e uno no; dopo
tutto il Piccolo Satana viene, nell'ordine dei nemici mortali,
soltanto dopo il Grande Satana, gli Stati Uniti; e ancora, e forse
soprattutto, il pilota israeliano Ron Arad, la cui libertà
rappresenterebbe il grande sogno di redenzione degli israeliani (e
anche la carta vincente di qualsiasi politico lo riporti a casa) è
forse ancora detenuto in una prigione di Teheran. E chissà , si
potrebbe forse tentare uno scambio con qualcuno dei passeggeri. E se
poi quell'aereo che chiedeva di atterrare fosse stato un'arma
kamikaze, una gigantesca bomba volante scagliata contro Tel Aviv e il
processo di pace? E se ne fosse uscito, appena atterrato, un commando
terrorista pronto a tutto? E se tuttora quell'aereo fosse in grado di
scatenare i terribili virus della provocazione contro l'accordo
atteso di ora in ora fra Arafat e Peres? Se un aereo israeliano, poi,
avesse chiesto di atterrare a Teheran, gli sberleffi si sarebbero
sentiti fin da Gerusalemme; non è certo un caso che sia i sauditi
sia i leader di Bahrein quell'aereo, privo ormai di benzina e carico
di quasi 200 esseri umani, lo hanno spedito via senza tante
cerimonie. Telefonando alla radio e chiacchierando con gli amici,
questo dibattevano ieri i cittadini israeliani, abituati a pensare
che la difesa, la prudenza, la guardia sempre alta siano le vere armi
di Israele. La grande generosità di Rabin ha preso il Paese un po'
alla sprovvista. Un tempo, è vero, i rapporti con Teheran erano
buoni, fino alla rivoluzione khomeinista del 1979, ma con l'avvento
del regime degli ayatollah e la fine delle simpatie occidentali dello
Scià gli israeliani furono letteralmente buttati fuori dal
territorio iraniano, e le loro sedi diplomatiche andarono in regalo
ai palestinesi. Tuttavia, Israele continuò a fornire in silenzio,
durante la guerra Iran-Iraq, un sostegno militare a Teheran. Poi le
cose precipitarono: durante la Guerra del Golfo, nel 1991, l'Iran si
accorse che un feroce antagonismo contro Israele rappresentava un
forte elemento di differenziazione e di leadership all'interno del
mondo islamico. Aumentò così il flusso di armi, denaro, istruttori
agli hezbollah in Libano e al terrorismo anti-ebraico nel mondo, come
con i grandi attentati del '92 contro l'ambasciata di Israele e la
Jewish Confederation House a Buenos Aires (150 morti). Ma poi sono
cominciate le reazioni: nel dicembre del '94 il generale israeliano
Uzi Dayan dichiarò che le strutture nucleari dell'Iran, proprio come
era accaduto all'Iraq, avrebbero potuto essere bombardate.
Quest'azione militare avrebbe potuto avvenire perfino entro il 1995.
Intanto il presidente americano Clinton inaugurava la sua politica di
embargo e di misure radicali contro l'economia iraniana, invitando
tutto l'Occidente a colpire duro. Piano piano, all'ombra della grande
paura che ha investito l'economia iraniana a seguito delle sanzioni
politiche ed economiche, Israele e Iran hanno cominciato a tessere
rapporti segreti un po' più possibilisti; mentre il presidente
Rafsanjani seguita a maledire i sionisti in pubblico, in Europa e in
Usa un gruppo di accademici si incontra da un paio d'anni per
scambiare caute opinioni; e all'Onu le due delegazioni non si
limitano a lanciarsi anatemi, ma hanno scambi verbali anche pubblici.
signore si aggiustavano i capelli davanti all'occhio della
televisione, i bambini afferravano incuriositi le bibite, le
caramelle, i piccoli oggetti di conforto che gli israeliani
seguitavano a distribuire insieme ai sorrisi.
stupito - ha detto l'iraniano Metti -, non avrei mai pensato di
venire in Israele. Gli israeliani, più stupefatti di lui, spiavano
l'umanità del nemico spaventato seduto all'aeroporto, sul suo stesso
territorio. Intanto un comunicato del governo iraniano spiegava che
occupata... Il capo del regime sionista ha personalmente autorizzato
l'atterraggio dell'aereo. Fiamma Nirenstein