RETROSCENA L'INTEGRALISMO EBRAICO Anatomia di una congiura La trama e stremista di coloni e cattivi maestri
venerdì 10 novembre 1995 La Stampa 0 commenti
TEL AVIV PUÒ forse uscire da un'organizzazione fatta a scatola
cinese, da una vera e propria associazione terroristica simile alle
Brigate rosse o alla Rote Armee Fraktion l'assassino di Rabin? In
queste ultime ore una fila di giovani con la kippah che di fronte ai
giudici non smettono di muovere le labbra nella preghiera, cominciano
ad apparire sul proscenio della tragedia: la polizia ha arrestato due
dei migliori amici di Ygal Amir, quelli che nella gerarchia dei suoi
rapporti sociali venivano subito dopo il fratello Hagay, a sua volta
implicato nell'inchiesta. Drom Hadani e Ohad Skornik erano stati con
lui alla Yeshivan Esder, la scuola religiosa in cui, quando si è
osservanti, si compie anche il servizio militare. Quattro anni a
fianco a fianco, un nucleo d'acciaio, che non ammette tradimenti né
possibili infiltrazioni. Ma è stato fermato, con un potente dossier
di ipotesi di accusa, anche Avishay Raviv, il giovane capo di Ejal,
un'organizzazione clandestina devota insieme a Kahana Chai, il
movimento capeggiato dal figlio del defunto rabbino Kahana, alla
distruzione del trattato di Oslo. Raviv, che ha già conosciuto il
carcere, si era messo in clandestinità subito dopo l'assassinio.
Ejal nuota nell'acqua dei settlement, delle scuole religiose con i
loro rabbini, di alcune chiazze metropolitane come l'università di
Bar Ilan, oppure i poveri sobborghi come quelli di Holon. Si sta
profilando all'orizzonte l'idea, alquanto conturbante (e che sta
causando un rapido cambiamento dei servizi di sicurezza di molti
uomini politici) che esista un'autentica struttura omicida dietro
l'assassinio di Rabin, una pianificazione appena cominciata, e non
solo un'educazione allucinata, un fenomeno socio-politico che aveva
prodotto un mostro. Si cominciano a disegnare minuscoli gruppi
omicidi protetti dalle infiltrazioni dei servizi segreti israeliani,
lo Shabbach, da una solidarietà originaria, familiare, o di
commilitoni, che in Israele è quasi lo stesso. Questa piccola
struttura sarebbe incaricata di realizzare l'omicidio. Esisterebbe
poi un secondo livello che come ha detto Avishay Raviv:
naturalmente nessuno lo prendeva sul serio. Questo livello sarebbe
forse quello delle organizzazioni Ejal e di Kahana Chai e di altre
organizzazioni a loro collaterali e da loro derivate. Ma poiché Ejal
e Kahana soffrono sicuramente di infiltrazioni dello Shabbach, non
può essere questa la sede della decisione definitiva. Sembra poi
esistere un livello sociale, quello dei Territori, di Hebron, di
Tapuah, con i loro rabbini, la loro base socio-ideologica da cui
probabilmente provengono finanziamenti, idee, e forse anche armi. Una
domanda ancora completamente aperta è a quale livello risieda,
sempre se esiste, il rabbino che sovrintende alla legittimità
religiosa dell'operazione. Una legittimità che Amir, con dovizia
d'argomenti, ha rivendicato dai primi istanti del suo arresto e
subito in tribunale e che è parte integrante della decisione di
uccidere il primo ministro. Non è un caso se ieri il rabbino Bin
Nun, che risiede nei Territori, ad Ofra, ha minacciato una serie di
misteriosi rabbini, che avrebbero consigliato la morte del primo
ministro, di ritirarsi dal loro ruolo prima di sette giorni. Dopo di
ciò lui ne farà i nomi. Kahana Chai è un'affiliazione diretta del
Kach, il gruppo del rabbino Meir Kahana, morto assassinato in
America. I rapporti di questi gruppi con gli americani (ora capo del
gruppo è Benjamin, il figlio del rebbe), sono durevoli e
remunerativi; in America, su ispirazione dei gruppi israeliani, si
stanno raccogliendo fondi per costituire una milizia autonoma nei
Territori. Sia Kahana Chai che Ejal si servono di campi per
esercitazioni militari sia negli Stati Uniti che in Israele. Veri e
propri vivai di terrorismo armato. Il loro intendimento,
naturalmente, è all'origine quello di attaccare gli arabi; e in
ordine cronologico, questo è stato anche il primo impegno delle
organizzazioni clandestine ebraiche integraliste, che esistono dagli
Anni 70, poco dopo la conquista della Giudea e della Samaria nel
1967. Molti attacchi omicidi e contro la proprietà sono stati
portati agli abitanti palestinesi dei Territori da gruppi segreti.
Omicidi, scorrerie, distruzioni sono stati compiuti a ripetizione da
uomini mascherati cui però sovente lo Shabbach è riuscito a mettere
le mani addosso. Ultimamente lo Shabbach, che ha cercato di
combattere il fenomeno, ha chiesto ai cittadini dei Territori di
aiutarli ad identificare i potenziali assassini del Capo dello Stato:
la risposta è stata negativa. Ygal Amir come gli altri suoi compagni
andava molto spesso, specie durante i fine settimana, a trascorrere
ore di discussione, forse di pianificazione, in Giudea e in Samaria.
L'Ejal è un'organizzazione selettiva, che verifica, una per una, le
frequentazioni e le idee dei suoi membri nel tempo lungo, li
sorveglia e li punisce. Un videotape venuto in possesso della
televisione israeliana ne mostra i membri incappucciati che giurano
sulla Bibbia e su una pistola di uccidere chiunque gli venga
richiesto. chiede al neoiscritto uno degli
incappucciati:
ritenga più un ebreo, sì . Un altro video mostra delle
esercitazioni segrete del gruppo armato che conquista l'Orient House,
la sede centrale dei palestinesi a Gerusalemme. Nessun documento
finora comprova che i gruppi segreti preparassero la fine di Rabin:
È però del tutto evidente - dice l'ex alto ufficiale dello
Shabbach Jossi Ginossar - che siamo in presenza di una situazione che
ci prepara altre terribili sorprese. È evidente che
un'organizzazione esiste - dice Ygal Sarna, il giornalista di Yediot
Aharonot, il maggiore giornale israeliano, che per primo è riuscito
a tracciare l'identikit del killer -, e che è più pericolosa di
quanto possiamo ancora immaginare, perché ha un'immensa fonte di
rifornimento umano e organizzativo, la corrente ideologica del
sionismo religioso. Se quella di Ygal Amir era solamente la cellula
di un'organizzazione più vasta, c'è da temere per i prossimi mesi
che altre cellule pianifichino e cerchino di compiere mostruosi
attentati contro il processo di pace. Fiamma Nirenstein