RACCONTI SOTTO L’ALBERO. Sono israeliani, sono ebrei e credono in Cri sto: lo festeggiano nel villaggio dove vivono con un gruppo di protestanti fi nlandesi NEL KIBBUZ DI GESÙ
mercoledì 28 dicembre 1994 La Stampa 1 commento
GERUSALEMME CHE in Israele ci siano gli ebrei e che essi abbiano, qui
in particolare, una predilezione per la disputa capillare,
paradossale, estrema, sia religiosa sia politica, questo ciascun lo
sa. È il bello di questo stravagante Paese. Aggiungiamo una tessera
sconosciuta al mosaico della realtà locale: qui ci sono ebrei che
credono a Gesù Cristo in quanto ebrei e sionisti, senza affatto
farsi cristiani, senza ritenersi universali quanto a nazionalità , ma
anzi pensando che l’unico modo di essere ebrei è semplicemente
credere che il messia sia arrivato. Quindi questo Natale, come tutti
gli altri Natali, non sono affatto andati a messa, né hanno recitato
le preghiere classiche, ma hanno passato tutta la notte a studiare e
studiare (senza albero di Natale, per carità ) alla maniera rabbinica
perché così avrebbe fatto Gesù . Ariè Bar David nell’alba
sfolgorante di una giornata d’inverno gerusalemitana apre la porta
della falegnameria finlandese, scavalcando mucchi d’assi di pino; la
città si indovina solo in lontananza oltre le quinte di foreste
profumate che si susseguono giù dalle balze di Yad Shmonà . Qui
vivono gli ebrei messianici e i loro compagni finlandesi. Bar David
è un ebreo messianico; Yad Shmonà è un moshav (una specie di
kibbuz, ovvero di villaggio in cui tutto è comune) formato per i tre
quarti da israeliani ebrei che credono in Cristo, e per un quarto da
protestanti finlandesi che circa trent’anni fa chiesero al governo
israeliano di poter godere dell’uso di questo pezzo di terra per
costruire una comune di cristiani. Erano tuttavia cristiani speciali,
sionisti che da cent’anni lavoravano e raccoglievano fondi perché
gli ebrei, com’è scritto nella Bibbia, potessero godere del loro
destino di popolo legato dalla parola divina alla Terra d’Israele.
Così l’Asochnut, l’Agenzia Ebraica guidata allora da Ranan Weitz,
invece di ridergli in faccia si limitò a sogghignare: va bene,
vediamo se ce la fate. Ma Golda Meir, con la sua celebre lungimiranza
politica, pensò che quei finlandesi avrebbero potuto essere utili a
Israele per stabilire dei contatti, allora proibitivi, con i russi. E
così fu. La terra andò in regalo a quei cristiani pallidi e biondi,
ed essi nel corso degli anni, oltre a metter su un mobilificio in
puro stile finlandese, hanno aiutato Israele a far uscire dalla
Russia molti , ovvero gli ebrei russi
dissenzienti. Tutto in quel silenzio di tomba che caratterizza la
gente nordica. Sette fratelli falegnami Ariè Bar David è tutto un
altro tipo. Sembra uscito dal film Sette spose per sette fratelli.
Di fatto i Bar David sono sette fratelli, anzi sei fratelli e una
sorella. Con la camicia a scacchi, le mani d’oro per zappare e fare i
mobili di pino, la barba nera e gli occhi brillanti, un curriculum
patriottico- israeliano da fare invidia, Ariè è un ufficiale del
corpo più scelto, quello dei paracadutisti; ha fatto tutte le guerre
in posizioni strategiche a partire dalla Guerra dei Sei Giorni e a
tutt’oggi è un comandante nelle Riserve.
mia madre aveva quattro figli su tutti i fronti attaccati
concentricamente dagli egiziani e dai siriani. Io ero addirittura al
Cairo, due fratelli erano oltre il Canale di Suez, un altro nel
Golan. Quando io potei venire a casa per ventiquattr’ore giunse la
notizia ufficiosa che uno di noi era morto. Non era vero,
fortunatamente. Comunque mia madre, anche in quelle ore, seguitò a
lodare Gesù Cristo (certo, anche lei è ebrea, cosa c’entra), adesso
è una straordinaria consolatrice di tutti quelli che erano in pena.
Questo Natale Bar David lo ha celebrato studiando tutta la notte per
capire bene come mai Gesù Cristo è stato concepito dallo Spirito
Santo e non dalla carne di un uomo. È scritto. Tutto è scritto.
Basta saper studiare e interpretare secondo la tradizione ebraica.
Anche l’attuale processo di pace è tutto scritto. Per questo io e la
mia famiglia, i miei fratelli che vivono qui, in tutto una settantina
di persone, non parteggiamo. Ci limitiamo a essere contenti perché
le Scritture si dimostrano sempre veritiere. È scritto in Ezechiele
38: ci sarà la pace, e più tardi il nemico verrà dal Nord. E dice
anche precisamente da dove verrà il nemico. Non è difficile
identificare che la guerra di Gog e Magog verrà dagli Stati
musulmani ex sovietici e dall’Iran. Bar David prima di approdare a
Yad Shmonà suonava il contrabbasso nell’orchestra sinfonica di
Gerusalemme:
essere un ebreo messianico non è la condizione più semplice da
vivere in Israele: siamo contro la secolarizzazione, ma anche contro
la religiosità inquadrata o eccessiva. Non facciamo parte di nessuna
Chiesa. Pensiamo che il cattolicesimo ha fatto al cristianesimo
quello che i rabbini hanno fatto all’ebraismo: hanno venduto la
verità per un pugno di talleri. Dunque con i cristiani no, e con gli
ebrei neppure. Mescolarsi per tutti noi era difficile da ragazzi, è
difficile oggi. Cerchiamo il più possibile di organizzarci fra di
noi. Di fatto ogni estate raccoglievamo un campo di giovani che
studiavano la Bibbia insieme e facevano gite di soggetto religioso.
Così all’inizio degli Anni Settanta siamo venuti a trovare questi
finlandesi, e gli abbiamo chiesto ospitalità per le nostre tende:
l’elettricità , l’acqua, le gite, il cibo, tutto era organizzato da
noi. Capirà , noi siamo paracadutisti, l’organizzazione non ci manca.
Ogni sera tutti questi cristiani biondi venivano con noi a cantare e
a pregare intorno al nostro fuoco. Abbiamo trovato finalmente gente
che non voleva evangelizzare gli ebrei, che non aveva un
atteggiamento aggressivo, prevaricatore. Ma che anzi ha cominciato a
corteggiarci quanto ha potuto: venite a star con noi, ci dicevano,
con la vostra vitalità , con la vostra forza; senza gli israeliani
siamo perduti, abbiamo scoperto che il vero significato della nostra
presenza qui è che voi ebrei stiate qui con noi. Il villaggio di
Yad Shmonà consta della segheria, delle casette arrampicate sul
pendio degli abitanti, di un albergo e di altre piccole strutture
turistiche in perfetto stile nordico, tutte fatte di tronchi, e di
una sauna a cui gli israeliani si sono affezionati moltissimo. Per il
giorno di Natale, che i finlandesi, al contrario degli ebrei, onorano
anche con l’albero di Natale (sia pure affiancato dalla Hanucchia)
era prevista una sauna per le donne dalle 13,30 alle 15,30; poi fino
alle 17,30 avanti gli uomini, ebrei messianici e messianici
finlandesi. In programma anche un film sulla vita di Gesù , uno
spettacolo di burattini e porridge per tutti. L’odore del luogo, il
suo ordine sono tipicamente finlandesi. Il senso di intrapresa, il
dinamismo inconfondibilmente israeliani. Bar David dice che non vuole
convertire gli ebrei al cristianesimo, però gli piacerebbe che gli
ebrei credessero in Gesù Cristo.
fondare una religione nuova. Parlava da ebreo agli ebrei, seguiva le
regole ebraiche.... Battezzati in casa Ma lui è battezzato? Bar
David esita. Non si può proprio dir così , non in senso
tradizionale. Però certo suo padre ha battezzato tutti e sette i
fratelli da sé solo, in casa, e comunque secondo Bar David ogni
ebreo dovrebbe essere battezzato nel Giordano. Persino la Pasqua
ebraica col passaggio dal Mar Rosso altro non è se non un battesimo,
una purificazione collettiva dopo la schiavitù egiziana. Incontriamo
una signora alta e magrissima, un tempo bionda, di nome Annalisa. È
venuta qui dalla Finlandia da quindici anni. È lei che ha
intrecciato le corone d’abete per Natale. Gli ebrei saranno più
impegnati quando arriverà la Pasqua. Dovranno preparare il Seder
ebraico di Pesach, dovranno preparare il pane azimo.
festa più nostra: allegro e abbronzato si lancia, Bar David, in una
disamina dei rapporti fra eucarestia e Pasqua ebraica. La signora
bionda ne è rapita. Però questo Natale, grazie, niente messa, siamo
ebrei messianici. Fiamma Nirenstein
mercoledì 24 dicembre 2008 21:54:25
quello che succede, veramente, nei territorine sei a conoscenza ?diretta ,per sentito dire , hai verificato con i toi occhi? poi succedeche se viene raccontato qualcosa di diverso , la gente non ci crede, per non andare oltre il tg3 credo che quello che ha fatto vedere , con il rabbino che difende i palestinesi dai coloni ,novembre 2008 , raccolta olive , quei rabbini che credono nelle parole di gesù ,non sono ben visti e trattati , dai soldati buone vacanze