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Quel paradiso diventato teatro di guerra

lunedì 17 febbraio 2014 Il Giornale 1 commento

Il Giornale, 17 febbraio 2014

Un attacco al passaggio di Taba con quattro morti e decine di feriti è un bel risultato per l'organizzazione Ansar Bait al Madis, senza dimenticare il bus di turisti cristiani che va da Santa Caterina in Egitto ai luoghi santi di Gerusalemme. L'autobus è scoppiato nei pochi metri che dividono Egitto e Israele, il primo ormai nelle mani del generale Sisi, il peggior nemico della Fratellanza Musulmana, il secondo l'odiata roccaforte degli ebrei, i nemici della Umma Islamica: la bomba collocata sotto il sedile del guidatore è scoppiata quando doveva, dove i sionisti avvertissero bene la minaccia. La strage è stata rivendicata dalla stessa organizzazione che qualche giorno fa ha lanciato due missili su Eilat, cittadina israeliana.

I simboli non mancano: ieri è ripreso il processo a Mursi, il presidente estromesso e la Fratellanza vuole proseguire la guerra. Ma al di là dei simboli la realtà parla di una inusitata violenza islamista in tutta l'area mediorentale, dall'Iraq, alla Siria, al Sinai, a Gaza. La Striscia dominata da Hamas, dove si approvvigionano gruppi misti, beduini compiacenti, pendolari del terrore, inviati da Al Qaeda, reclutatori delle organizzazioni con base in Iraq e in Siria, tutti uniti oggi contro l'Egitto ma anche contro Israele e il mondo cristiano.

L'Egitto non sta a guardare: chi parla di"assedio" israeliano a Gaza, ignora che l'Egitto sta costruendo una zona cuscinetto, che in un giorno solo distrugge 17 case e inonda di acqua sporca i tunnel da cui entrano e escono armi e rifornimenti vari, arresta sospetti a dozzine, distrugge uliveti, uccide in scontri a fuoco.Ieri Israele ha offerto subito le sue ambulanze per ricoverare i feriti negli ospedali israeliani. Il Sinai è ormai teatro di guerra: dal luglio vi hanno avuto luogo circa 300 attacchi jihadisti, e le violenze raggiungono il Cairo con attacchi ai militari e l'uccisione di un dirigente del Ministero degli Interni.

Il gruppo che ieri ha compiuto l'attentato (Ansar Beit al Maqdis vuol dire "Sostegno di Gerusalemme"), esiste dal 2011, è nato a Gaza. E' curiosa la gaffe contenuta nel nome dell'associazione qaedista: Al Maqdis vuol dire Ha Migdash, Beit Ha Migdash è l'antico nome del Tempio Ebraico che per primo sorse a Gerusalemme. Ansar ha compiuto un attacco in cui sono stati uccisi 8 israeliani e ha abbattuto un elicottero militare egiziano. Certi affermano che sia l'ala militare della Fratellanza, usa i canali ufficiali di Al Qaeda (come il Fajr Madia Center) e il leader di Al Qaeda Ayman Al Zawahiri la loda spesso. Nella penisola del Sinai un tempo luogo di bellissime vacanze fra il blu del mare e il rosso delle montagne desertiche, ormai si aggirano, si alleano, si dividono molti altri gruppi determinati alla violenza contro tutti loro, cristiani, musulmani traditori, ebrei. Hanno soldi, armi, uno scopo: distruggere tutti quelli che impediscono la creazione del Califfato mondiale.



 

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antonio fanone , italia
 martedì 18 febbraio 2014  07:28:40

mi chiedo quando l'occidente si sveglierà e prenderà una posizione più determinata contro questa violenza travestita dalla religione.....Onore a Israele e al diritto alla vita...Vivo e lavoro in Tunisia e osservo da vicino certe evoluzioni che mi tormentano la mentebuon lavoro Fiamma



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