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PROBLEMI CON SHARON DOPO LE ACCUSE BBC LO « SCOOP» DI BLAIR

venerdì 22 giugno 2001 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein CHE la potenza dei media sia grandissima, ognun lo sa. Ma è inquietante e pauroso che proponendo una menzogna politica in sostituzione di una realtà fattuale, intervenga nella crisi Medio Orientale. Un breve riassunto dei fatti: durante la guerra del Libano Ariel Sharon è ministro della difesa. Mentre Israele occupa Beirut, la Falange Cristiana si avventa sul campo profughi palestinese di Sabra e Chatila e fa una orribile strage di 800 persone. Sharon in conseguenza di quest’ orrore si trova alla sbarra della giustizia in due occasioni: prima in patria, dove non si riscontra che fosse a conoscenza delle intenzioni della Falange ne tanto meno che le abbia dato un mandato ad agire; gli si richiede tuttavia di dimettersi da ministro per non avere previsto il fatto. Poi, il settimanale Time torna ad accusare Sharon, e lui lo cita in processo. Vince: risulta scevro di responsabilità nell’ episodio, e riceve un indennizzo dal famoso settimanale americano. Pochi giorni or sono, a diciannove anni di distanza, la BBC manda in onda un documentario dal titolo L'accusato: non contiene nessuna prova nuova, nessun documento inedito. Omette l’ esistenza del processo del Time e non si cura affatto di capire come mai, per esempio Hubeika, il capo delle milizie che entrarono nel campo, sia poi stato ministro in Libano per otto anni, e nessuno lo abbia mai accusato. Altro che processo. Sharon ultimamente è diventato un uomo che solo i ciechi possono odiare: ha in questi giorni addosso la rabbia di molti dei suoi elettori che seguitano a essere uccisi sulle strade dopo il cessate il fuoco unilaterale proclamato a maggio. Sharon l’ ha mantenuto pur sotto il fuoco, ha accettato le condizioni della Commissione Mitchell, non ha reagito neppure alla strage della discoteca di Tel Aviv (21 ragazzi uccisi da un terrorista suicida). La sinistra lo loda, la destra è sconcertata. Ieri però Tony Blair sull’ onda della trasmissione della BBC si è sentito in diritto di rifiutare un incontro nel fine settimana al Primo Ministro di Israele: c’ è da giurare che Arafat si sentirà incoraggiato nel seguitare a cercare di dettare la sua politica sotto il fuoco, senza che si fermino gli agguati e i colpi di mortaio. Si sentiranno invece molto scoraggiati coloro che pensano che Israele guadagni in solidarietà e forza quando mostra ritegno e contenimento. Ma si sa: Sharon fin dall’ inizio del suo mandato è stato un uomo che tutti hanno amato odiare. O meglio: hanno amato odiare la sua immagine. È rassicurante dire « il falco Sharon» , è come un vecchio motivetto che sanno tutti. Volare, oh oh. La sua politica, chi se ne importa.

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