Fiamma Nirenstein Blog

Prima Ayaan, ora Fiamma

mercoledì 13 febbraio 2013 Generico 18 commenti

Di Bruce Bawer, 13 febbraio 2013 – apparso sulla copertina del Daily Mailer
http://frontpagemag.com/2013/bruce-bawer/first-ayaan-now-fiamma/

Camminando per le strade italiane, i passanti la salutano appellandola “onorevole”. “Tra qualche giorno, mi confidava la parlamentare Italiana Fiamma Nirenstein nel corso di una lunga, vivace e franca conversazione telefonica da Roma, “non sarò più onorevole”. La Nirenstein, deputata di spicco del Parlamento Italiano ha deciso di non ricandidarsi. Non solo, ha scelto di andare in Israele. E’ ebrea, fa l’aliyah. E lascia anche la politica per ritornare al giornalismo.

Riguardo il cambiamento nutre sentimenti contrastanti. “Da giornalista, ti leggono. Ma in qualità di onorevole tutto ciò che devi dire è che sei adirata su una questione, e i giornalisti lo scriveranno. E hai la possibilità di scrivere una legge, farne parlare, acquisire consenso e farla varare. “Per molti versi, Fiamma è come l’ex parlamentare olandese Ayaan Hirsi Ali, non solo perché entrambe hanno utilizzato la loro posizione politica per discutere l’Islam con vigore e proteggerne le vittime, ma anche perché entrambe alla fine vanno dappertutto con la scorta armata e anche perché Fiamma, come Ayaan prima di lei, è un eroina europea di primo piano che ha stabilito che la migliore scelta è lasciare l’Europa.

Fiamma si è fatta avanti per gli ebrei, per gli omosessuali e i cristiani in medio oriente, per mettere Hezbollah nella lista delle organizzazioni terroriste. Tutto ciò esula dall’essere semplicemente un giornalista. Ma il giornalismo comunque la chiama. “Un giornalista resta sempre un giornalista, e devi tornare a farlo”.

Ha sicuramente avuto dei dubbi. “Dovevo compiere una decisione: restare o andare? Se fossi potuta restare oltre, l’avrei fatto.” Ma ad un certo punto, ha voluto compiere l’aliyah. Che è un’altra questione: quando siedi in Parlamento, non vuoi dare adito ad accuse di doppia lealtà” – di avere a cuore maggiormente gli interessi di Israele rispetto a quelli italiani. Per lei non c’è nessun conflitto di interessi. Rimane devotamente legata all’Italia, che rappresenta la sua cultura, le sue radici. Ma capisce, a differenza di alcuni italiani, che venendo meno alla difesa di Israele, l’Italia è finita: “Finita, morta. Distrutta. Così vedo anche l’Europa.”

Ricorda la volta in cui ha incontrato una senatrice per strada che le ha presentato la figlia, dicendole “Lei è Fiamma, ci ha fatto l’onore di difendere Israele in Parlamento”. Effettivamente ha impiegato proficuamente il suo tempo in politica. La incontrai la prima volta nel 2007 durante una conferenza a Roma organizzata da lei sulle donne nel mondo islamico. Ci siamo rivisti due anni dopo, nella stessa città, per un’altra conferenza sulle donne. Più di recente, ha messo insieme un piccolo esercito di donne arabe per far saltare la copertura, una volta e per tutte, delle presunte aspirazioni di libertà della così detta Primavera Araba. Inoltre, per tre anni, ha diretto la commissione sull’antisemitismo in Italia, la cui relazione esplosiva è qui esposta.

Ammette però: “non ho sentito molto il sostegno della comunità italiana in tutte queste attività. Intendo dell’élite ebraica” si affretta ad aggiungere. Perchè quando ha annunciato di voler fare l’aliyah, “un’infinità di persone mi hanno scritto chiedendomi di restare. Ma l'élite non ha proferito parola. Francamente, penso che preferiscano che l’ebrea lasci la scena proprio come allora chi deteneva le fila della politica olandese è stato sollevato dall’uscita di scena di Ayaan. L’assenza di Fiamma, molto semplicemente, semplificherà le cose. Di sicuro non è stata una passeggiata per lei, gli attacchi personali sono aumentati. “Ricevo quotidianamente minacce.” Gli ebrei europei, sottolinea, devono capire che “vivono in un continente antisemita. Sta ritornando.” Tutto ciò la spinge a trasferirsi in Israele. Non per scappare – ma per combattere. Sì, “voglio essere psicologicamente e fisicamente protetta” da Israele. Ma vuole anche adoperarsi nell’altro senso: “Voglio anch’io proteggere Israele. Voglio essere lì a difenderlo.” Ride per l’apparente assurdità, ossia che una “sessantenne” voglia difendere una paese. Ma d’altro canto sottolinea: “Ho ancora forze. Voglio contribuire. Israele è minacciato dall’Iran e da tutti i mussulmani estremi nel Medio Oriente. Ci sono molte ragioni per essere in Israele ora rispetto a qualche anno fa’. Israele è indubbiamente più direttamente e imminentemente minacciato rispetto all’Italia.

E invece, per un portentoso e istruttivo paradosso, la vita è migliore per un ebreo in Israele che in Italia. “E’ un posto dove c’è una bellissima sensazione di comunità, patriottismo, felicità, e la vita vissuta in questa sicurezza è così bella. Vado ovviamente incontro ad una miriade di problemi trasferendomi.” Ma la “ricompensa”, dice, fa in modo che ne valga la pena. Il problema è che in Italia “mi sento sola. Ed è la cosa peggiore che possa accadere alla vita di una persona. Lì invece [in Israele], non sei mai sola. C'è un qualcosa che non esiste più in Europa, ne' in nessun altro posto – c'è un popolo che si batte per sopravvivere. Cerca di resistere. E ha una democrazia, un' economia, una scienza, una cultura incredibilmente vivaci.”

Allo stesso tempo “Tutto ciò è molto misterioso. Il senso della vita, la democrazia, la modernità, la guerra. E' qualcosa su cui ho sempre riflettuto. L'aspetto principale è l'identità. Nessuno sa bene, al giorno d'oggi, chi è. Cos'è l'Europa oggi? Giorno per giorno si vedono scontri tra Germania e Francia, Italia e Germania – il disperato tentativo di creare un senso di comunità. Ma non funziona. In Israele alla domanda chi sei, hai la risposta. Sei qualcuno che cerca di sopravvivere portandosi sulle spalle l'enorme responsabilità di salvare una cultura millenaria che ha fondato tutti i propri valori di modernità, dai Dieci Comandamenti fino all'invenzione della democrazia. E tutto ciò è caricato sulle spalle di uno staterello, che se non ce la facesse a sopravvivere, tutto andrebbe perso.” Questa è la morale della favola. Fino a poco tempo fa', “non c'erano alberi, non c'erano coltivazioni, non c'erano edifici in cui si inventa l'alta tecnologia, non c'erano start-up. E ora c'è tutto questo.” Sì, è vero, gli israeliani lottano duramente tra loro. “Ma allo stesso tempo sono così vicini l'un l'altro, così aperti al prossimo,” che l'intera società diventa “un esercizio di democrazia.” L'attuale panorama politico, sicuramente, sembra esserne l'antitesi – ma, sostiene, non in verità. I partiti contrapposti e i candidati “hanno molto in comune. Sono vivi, moderni, gente arguta che pensa. Io vorrei vederli nello stesso governo. Vorrei vedere cosa sono capaci di fare insieme questi pazzi, così diversi ma allo stesso tempo così vicini l'un l'altro.”

Ricordo la mia prima visita a Roma, quando cenavo con Fiamma ed un gruppo di suoi sostenitori ebrei, uno dei quali mi spiegava che lei era la fiamma della loro comunità. Cosa ne sarà di loro? Dovrebbero, chiedo, andare anche loro per direttissima in Israele? “Capisco quanto sia importante che la comunità ebraica resti in Europa,” dice. “Per vincere questa tremenda competizione con la storia. Ne convengo. Ciò su cui dissento è che loro non capiscano che la loro principale salvezza sia rappresentata da Israele. Senza Israele, saranno distrutti dalla storia.” Gli ebrei italiani, aggiunge, “sono meravigliosi,” ma devono imparare ad “essere di nuovo forti. Non siete soltanto la comunità degli ebrei italiani. Siete la comunità più antica in Europa. Fatevi avanti e dite chi siete.”

A dire la verità, ci sono cose degli ebrei italiani che la fanno proprio arrabbiare. In questo momento, per esempio, i mezzi di comunicazione ebraici stanno attaccando violentemente un giovane politico, una fantastica donna, che osa appartenere al Popolo delle Libertà di centro destra, la quale, nonostante il suo strenuo sostegno a Israele viene da loro tacciata di non “rappresentare i veri valori ebraici”. (Ahimè, è ordinaria amministrazione di questi tempi per le comunità ebraiche in Europa, che vivono nel delirio che solo svendendo Israele saranno lasciati stare.) Fiamma è lapalissiana sulla sua ira sull'argomento. Troppi ebrei europei, ammette, sono pronti a denigrare Israele nell'illusione che ciò possa salvarli. E lei riconosce quest'illusione per quello che è. Se cade Israele, la prossima sarà l'Europa. Poi l'America del Nord.

“La mia idea di andare in Israele, quindi, non è così originale,” dice. “In fin dei conti devi fare ciò che ritieni. Io sono sionista. Devi essere quello che sei.” Parecchie volte il Consiglio d'Europa ha rifiutato di fornirle copia di certe relazioni delicate per nessun altra ragione, sospetta, se non che è ebrea. “Molte cose simili mi infastidiscono. Non ho più voglia di continuare così. Mi infastidiscono profondamente.” Ammette che non si è mai “sentita integrata nella comunità ebraica italiana”: l'ha trovata così carica di ignoranza anche sui paesi arabi – i loro omicidi di tutti dai cristiani alle “bambine che vanno a scuola.” Per lei, ciò che differenzia Israele è l'essere un paese sincero. Quando deve far guerra, fa la guerra – e tale la definisce.” Non vuole vivere in un tipo di paese alla Obama, dominato dall'idea del politicamente corretto e dal principio “voglio essere brava, voglio persino superare le altrui aspettative.”

Quindi andrà in Israele. E scriverà. “In primis continuerò a scrivere. E il mio sogno è riuscire ad impiegare la mia esperienza e le mie forze, fin quando le avrò, perché inizio ad invecchiare – a servizio del paese che amo.” E per traslato, a servizio di noi tutti nel Occidente Libero. Come le avevo già augurato all'inizio della nostra conversazione: “Buona fortuna” e mazel tov. 

 Lascia il tuo commento

Nicola Terracciano , Formia (dintorni)
 lunedì 25 febbraio 2013  10:51:52

Auguri di cuore per il tuo bene personale e per quello della cara Israele



renzo , firenze italia
 giovedì 21 febbraio 2013  21:42:55

Gentile Signora Fiamma,sono molto dispiaciuto, che Lei lasci l'Italiae se ne vada in Israele. Anche se non eromolto convinto che Lei militassenel partitodi Berlusconi, continuo a pensare che do-vrebbe rimanere in Italia per difendere leragioni di Israele, contro una massa di im-becilli, sia di destra che di sinistra. Lei sa benissimo che non sono ebreo, ma cristia-no e ateo, e che ho sempre avuto unoprofondo rispetto per gli ebrei in gene-rale e per lo stato di Israele, Comunquevada le auguro ogni bene, torni a trovar-mi in piazza Antonelli e la saluto con unprofondo SHALOM , rivolto anche a tuttoISRAELE.



Mauro Apollonio , Cortina d'Ampezzo / Italia
 lunedì 18 febbraio 2013  23:14:00

Mi mancherà, carissima Fiamma, una delle poche voci chiare e nette che mi hanno fatto amare Israele e capire qualcosa di più sulla sua anima e la sua lotta.Grazie ancora.Mauro



Mario Lattes , Roma
 domenica 17 febbraio 2013  17:13:08

Non posso fare altro che esprimere tutto il mio apprezzamento per quello che hai fatto in Italia e per quello che andrai a far in Israele. Auguri mazal tov. Ho provveduto a inoltrare la tua lettera ai miei due figli residenti in Israele



Mario Lattes , Roma
 domenica 17 febbraio 2013  14:17:32

Non posso fare altro che esprimere tutto il mio apprezzamento per quello che hai fatto in Italia e per quello che andrai a far in Israele. Auguri mazal tov. Ho provveduto a riciclare la tua lettera ai miei due figli residenti in Israele



Mario Lattes , Roma
 domenica 17 febbraio 2013  14:16:34

Non posso fare altro che esprimere tutto il mio apprezzamento per quello che hai fatto in Italia e per quello che andrai a far in Israele. Auguri mazal tov. Ho provveduto a riciclare la tua lettera ai miei due figli residenti in Israele



Nicola Russo , Italia Roma
 sabato 16 febbraio 2013  18:47:41

ammiratore x i tanti libri scritti dalla signora Fiamma, molto meno x la scelta di partecipare alla vita politica con Berlusconi,che non ritengo meritevole di avere Fiammafra i parlamentari che lo votano, e comunque compiaciuto del fatto che Renzi il rottamatore ha ragione ed ha convinto molte persone, BUON LAVORO ALLA SIGNORA FIAMMA!



Neomi Heyman , Israele
 sabato 16 febbraio 2013  06:41:09

Non condivido alcune delle tue idee politiche . Ma ti oservo con grande amirazione del tuo spirito. Ben Venuta in ISraele. Chi sa magari un domani Sarai onorevole qui.( e scusami il mio Italiano)



sofia malki , milano Italia
 venerdì 15 febbraio 2013  21:26:01

Fiamma io ti seguo sempre e sono fiera di te .sono la mamma di Roby Cohen .ho letto libri tuoi ,quando so che sei a milano provo sempre di esserci .ti ho sentito in Israele quando ero con il keren hayesod in viaggio di solidarieta.credevo che avevi gia fatto l'alyah anni fa ,come anche Simona carissimi auguri e spero a presto grazie di tutto quello che fai sophie



maria angela gobbi , italia
 venerdì 15 febbraio 2013  18:53:28

tempo fa-vinto un premio di poesia-scrissi un breve commento a me stessa;indicai le donne coarggiose che ammiro,e tra loro c'era anche Lei.Ho inviato il libricino anche a Lei,ma naturalmente tra tutto il materiale che sicuramente riceve,s'è perso.Le ripeto il mio apprezzamentoBuona fortuna!



Federico Steinhaus , Merano
 venerdì 15 febbraio 2013  17:22:22

Carissima Fiamma, questa decisione come quella di fare l' "onorevole" in una posizione di grande visibilità e responsabilità ti fanno onore. Lascia perdere il nostro establishment che sa solo litigare e - come al tuo solito - "fai la cosa giusta".



pierluigi agnelli , brescia
 venerdì 15 febbraio 2013  16:57:00

Da un lato sono dispiaciuto che non si ripresenti alle elezioni, con Lei come sottosegretario agli Esteri mi sentivo più tranquillo. Sono sicuro che cotinuerà la sua battaglia in difesa di Israele e dell'Occidente tornando a fare ciò che facea prima.responsabile del sito http://www.iostoconoriana.it/site/news.php



Gianfranco Brambati , Parma (provincia)
 venerdì 15 febbraio 2013  15:34:24

ho la presunzione di pensare che questo messaggio possa arrivare alla Signora Fiamma ,per dirLe che (non sono il solo) La ringrazioi per quanto ha fatto da Parlamentare e da giuornalista e che Persone della Sua levatura sono il sale di una Società evoluta e degna di esistere. Nel salutarLa auguro a Lei ed al Suo Martoriato Paese tutto il Bene possibile.Ritengo avendoLa conosciuta (purtroppo solamente attraverso i Suoi articoli e scritti)di aver apprezzato una grande Persona, tanto quanto avevo provato leggendo i fantastici "versi" di Sigal Harari.In molti rimpiangeremo la Sua partenza dall'Italia.Con infinita Stima.Gianfranco Brambati



Mino ( Settimio Di Porto) , Roma
 venerdì 15 febbraio 2013  14:13:50

Voglio dire a Fiamma che a me, come a centinaia e centinaia di ebrei romani, la sua decisione di fare l'alyà ci ha lasciati da una parte " orfani" di una voce che difendeva Israele senza se ne ma, dall'altra ci siamo sentiti maggiormente orgogliosi di lei, in quanto, la scelta di fare l'alyà è una dimostrazione inequivocabile che il suo amore per Eretz, da parte di Fiamma era ed è seza secondi fini. Be azlachà - Mino (Settimio Di Porto)



Giuseppe Alunni , Terni IT
 venerdì 15 febbraio 2013  14:03:13

Cara Fiamma, auguri per il tuo futuro .In questa vecchia Europa non credo ci sia piu' nulla da fare .Sono un imprenditore , di fede cattolica, ho imparato l'Ebraico appassionandomi all'Antico Testamento.E da allora sono innamorato di Israele e della Terrasanta.Mi piacerebbe venire con te in heretz israel ma i mezzi economici sono scarsi .Vorrei anche io fare aliya , ma i soldi non ci sono .Pero' chissa' .... dormendo per terra...potrei forse realizzare il mio sogno .Il mio amore per il popolo israeliano e' immenso , cari fratelli maggiori.Ai tuoi sabra europei ricorda le parole di Churcill dopo il patto di Monaco''SIAMO STATI PESATI E SIAMO STATI TROVATI SCARSI ''. Portami via almeno idealmente .Un grande abbraccio , Giuseppe.



giuseppe casarini , binasco (MI)-Italia
 venerdì 15 febbraio 2013  13:51:19

Giusto e doveroso omaggio,gentile Signora Fiamma.Auguri e buona fortuna in quel di Israele.In attesa in ogni caso di leggere i suoi articoli Le porgo i miei migliori saluti.shalomggc



nicola evoli , Minneapolis USA
 venerdì 15 febbraio 2013  13:35:31

Un'articolo splendido, ti prometto che se non a Roma verro' a trovarti in Israele dove ho molti amici, Shalom Fiamma, ovunque tu vada non sarai ma sola, ne sono certo.



Tiziana Ficacci , Roma Italia
 venerdì 15 febbraio 2013  12:24:29

Ho molto apprezzato la sua decisione di non ricandidarsi. Tornando soltanto alla professione spero che possa tornare al suo vecchio quotidiano La Stampa.



Per offrirti un servizio migliore fiammanirenstein.com utilizza cookies. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l'uso dei cookies.