PERSONAGGIO LA VEDOVA DI HUSSEIN Una regia occulta esautora lentament e tutti gli uomini scelti dell'ex reggente filo occidentale Hassan Noor, la L ady Macbeth del nuovo re Abdallah La bionda regina siro-americana dietro il terremoto politico ad Amman
martedì 9 marzo 1999 La Stampa 0 commenti
                
GERUSALEMME 
È stato un bel "repulisti" la prima grande rivoluzione giordana del 
nuovo re Abdallah, il giovane figlio di re Hussein che morì il 7 
di febbraio. Abdallah ha nominato un nuovo primo ministro 
sessantenne, Abdul Raouf Rawabdeh al posto del cinquantunenne Fayez 
Tarawneh e soprattutto un nuovo Capo della Corte Reale, l'ex primo 
ministro Abdul Karim Kabariti. Perché soprattutto? Perché 
Kabariti è un personaggio di altissimo profilo, più di quello del 
primo ministro, un politico che, al potere nel '95 e nel '96, 
divenne noto per le sue brusche e a volte aspre prese di posizione. 
Con la sua nomina, Abdallah lancia il messaggio che la Corte è 
più importante del governo e del Parlamento. Con questo e altri 
molteplici cambiamenti, Abdallah conferma un sussurro, un 
venticello, una quantità di voci che danno la regina Noor alle 
origini di molte delle mutazioni degli ultimi tempi, a partire da 
quella fondamentale della destituzione di Hassan come principe 
ereditario, e dello smantellamento del suo ruolo in Giordania. 
A corte si è intensamente speculato sull'improvviso cambio di 
rotta che ha posto Abdallah sul trono, e sono molti coloro che 
rispondono: "Cherchez la femme", la bionda vedova texano-siriana di 
Hussein, appunto la regina Noor. 
Ma restiamo per un attimo alla politica: Kabariti è uno di 
coloro, e non sono pochi fra i politici, che Hassan non amava 
affatto e con cui anzi aveva avuto un durissimo scontro. Adesso 
torna a rivestire un potere di primo piano, e si dice che proprio 
nelle sue mani giocherà la scelta di fondo, quella della politica 
estera. In sostanza, Abdallah starebbe smantellando senza pietà il 
gruppo di uomini di Hassan. Tra i suoi favoriti, ci sono molti 
degli eliminati del nuovo governo, come il vecchio primo ministro, 
il ministro dell'informazione Nasser Judeh, addirittura genero di 
Hassan. Questo bel giovane coi baffetti e gli occhi cerulei, ci 
porta di nuovo nel bel mezzo degli intrighi di palazzo e diritti 
alla regina, di cui molti in Giordania parlano come di una vera 
Lady Machbeth, deus ex machina dell'improvvisa ascesa di Abdallah e 
della vertiginosa rovina di Hassan. Torniamo ai terribili giorni 
della Mayo Clinic nel Minnesota. Nella fase finale della malattia, 
il re vede esclusivamente la regina. Ed è lei anche 
l'amministratrice delle visite al re, lei che da il permesso di 
vederlo nella sua sofferenza. Abdallah figlio di Muna, viene a 
trovare il padre alquanto, e altrettanto fa il giovane Hamza, uno 
dei figli di Noor. Il fratello Hassan che desidererebbe 
naturalmente visitare il re con cui ha sempre avuto rapporti di 
grande affetto, non viene perché ha avuto l'indicazione o forse 
l'ordine di tenere in mano gli affari correnti in patria. Hassan 
dunque quando riceve la lettera piena di aspri quanto stupefacenti 
rimproveri del re che lo destituisce, stupisce anche nel trovare la 
protesta per non averlo visitato. E in generale, tutte le critiche 
appaiono strane: tutti gli osservatori del mondo le ritengono 
infatti scritte da una mano che non risponde più alla mente 
assennata di Hussein. 
Finisce dunque che in quei giorni la regina riuscì a convincere 
il marito che il miglior successore fosse in realtà il brillante 
diciottenne Hamza. Ma ciò era davvero inaccettabile sia da un 
punto di vista istituzionale e di opinione pubblica. Fu così che 
durante le visite anche di alcuni politici, una genia con cui 
Hassan non si è mai trovato bene poiché li sospettava di volersi 
arricchire col denaro pubblico, sarebbe stata elaborata "l'ipotesi 
Abdallah". Il giovane è un bravissimo militare, ma lui stesso, in 
prima persona non aveva mai pensato di diventare re. Abdallah, non 
a caso, sempre secondo voci interne degli ambienti giordani, 
avrebbe nominato immediatamente suo successore Hamza, una mossa 
quanto meno gratuita per un trentasettenne; e avrebbe anche da 
subito ribadito lo status regale di Noor. Noor, il cui nome 
significa Luce, la quarta moglie, nata Lisa Halaby in Texas da un 
dirigente siriano della Pan-Am, non aveva mai avuto rapporti 
eccellenti né con Hassan né con la moglie Sarwat, una coppia di 
alto profilo culturale, molto occidentalizzata, promotori di 
istituzioni culturali, di studi interreligiosi e fondatori della 
Royal Scientific Society. In molti notarono ad Hamman che poco dopo 
che Sarwat aveva avuto la sua scuola, anche Noor ne aveva fondato 
una tutta sua. 
Nei giorni successivi all'ascesa al potere di Abdallah, le radio 
mediorientali hanno trasmesso notizie di qualche moto, di qualche 
protesta in favore di Hassan: poi più nulla. Un ultima fiala di 
veleno pure dal palazzo: dice che Hussein, un grandissimo 
ammiratore del genere femminile, avesse già da tempo una nuova 
fiamma, per la quale aveva anche progettato un'educazione da regina 
a Harvard. Sarebbe stata la malattia a rinsaldare i rapporti non 
più appassionati fra il re e la regina Noor. Divennero di nuovo 
solidi come una volta, fino alla fine. 
Fiamma Nirenstein 
            