Per Israele una guerra è ormai inevitabile Peres: gli Usa agiranno lo stesso, le ispezioni funzionano solo con la gente per bene
mercoledì 18 settembre 2002 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein
GERUSALEMME
Il Mediorente è avvezzo a vedere spostarsi le onde di sabbia, e a
sapere che
a un apparente cambiamento di paesaggio, non corrisponde nessuna
modifica
della quantità della sabbia smossa dal vento. Shimon Peres l'ha detto
subito: « Gli Usa agiranno nonostante l'annuncio di Baghdad» . Perché ?
Peres
ha subito risposto da sardonico gentiluomo: « Le ispezioni e gli
ispettori
sono adatti per la gente per bene (” decent” ha detto Peres), e qui
siamo di
fronte a una mafia nazionale, del tutto inaffidabile» . Ovvero:
laddove solo
il dittatore comanda senza controllo di opinione pubblica e serve un
interesse personale, è impossibile verificare se mente, e Bush lo sa.
Anche Netanyahu ha lanciato una sua campagna personale perché gli Usa
consentano a Israele non solo poche ore per prepararsi spiritualmente
ma
tutto il tempo che Israele chiederà per definirsi pronta
all'autodifesa
civile: maschere, rifugi, vaccinazioni, tutto ciò che ancora sembra
ancora
piuttosto lontano dal costituire un ombrello completo. Mancherebbero
600
mila maschere antigas e da ora in avanti la distribuzione procederà
senza
intervalli.Intanto alcune funeree informazioni riferiscono che è
stato
deciso che il parco nazionale di Ramat Gan servirà come cimitero di
massa in
caso di bisogno.
Sono molti i motivi tecnici per cui probabilmente Peres ha ragione:
innanzitutto, si nota a Gerusalemme, forse di più che in qualunque
altra
parte del mondo, che la risposta dell'amministrazione americana è
molto
cauta. Ovvero, dato che la riammissione di ispettori fino al
'97(sempre
trionfalmente salutata da Kofi Annan) ha già varie volte avuto solo
la
funzione di far guadagnare tempo al dittatore iracheno, stavolta Bush
chiede
una nuova risoluzione che prometta un vero e proprio streap tease di
Saddam.
E' da ricordare che solo quattro giorni or sono Tarik Aziz aveva
detto
esattamente il contrario di quello che ha detto ieri (« ispettori,
mai» ), e
che quindi la decisione ha un carattere tattico; inoltre e
soprattutto, se è
vero come dice Khidir Hamza, il consigliere scientifico di Saddam per
lo
sviluppo nucleare sfuggito nel 94, ovvero che il rais iracheno ha
costruito
tanto potere nucleare da costruire tre bombe nei prossimi mesi, e che
« il
bello di questo sistema è che ogni unità è piccolissima (” come una
lavatrice” dicono i servizi israeliani ndr) e nei quattro anni da
quando gli
ispettori se ne sono andati possono essere stati nascosti sottoterra
e in
locali sotterranei» . Hamza basa le sue valutazioni sulla velocità di
produzione delle centrifughe e sulle informazioni di un'ingente
importazione
di uranio dal Brasile e di equipaggiamenti dalla Germania.
In una parola: Saddam, di cui si sa per certo che ha accumulato armi
chimiche e biologiche di distruzione di massa, potrebbe anche essere
disposto a lasciare avvicinare gli ispettori a una parte di questi
armamenti, forse da presentare come resti di un passato ripudiato,
per
salvaguardare il suo tempo, ovvero la sua potenzialità in campo
atomico.
E'questo il suo vero scopo, quello che farà di lui il leader del
mondo arabo
e che lo porterà a contendere testa a testa con la superpotenza
americanana
e con Israele.
Per guadagnare tempo a scopo, Saddam è pronto a molti trucchi, di cui
si è
dimostrato esperto, e gli Usa lo sanno. Un secondo punto molto
importante
riguarda gli incaricati dell'Onu, ovvero la costituenda Unimovic, che
dovrebbe ora ispezionare l'Iraq. L'Unscom era costituita da
rappresentanti
di vari Paesi presi in prestito dall'Onu, che potevano usufruire dei
loro
servizi segreti; questo nuovo gruppo avrà una derivazione tutta
interna
all'Onu, una conformazione burocratica cui sarebbe proibito ricevere
informazioni (motivanti come lo erano per gli uomini dell'Unscom) di
intelligence nazionali. Già l'Unscom che distrusse tonnellate di
missili e
di armi chimiche e biologiche non potè completare il lavoro, e
l'offuscamento e le proibizioni irachene non consentirono neppure di
avere
una visione totale della situazione.
Adesso l'Unmovic sarebbe impacciata dall'enorme sforzo fatto da
Saddam di
mettere tutto su ruote: un U2 ha fotografato alcuni anni fa un sito
cui era
stato annunciata l'ispezione vuoto e silente, poi con un'enorme
attività di
sgombero tramite camion e soldati. E' un modello molto realistico per
l'oggi. In più , nel 1998 l'Onu, in uno dei suoi innumerevoli
tentativi di
portare Saddam a eseguire le risoluzioni ha firmato un accordo che
rende
zona off limit i siti presidenziali. In più , l'Unimovic potrebbe
essere
politicamente propenso a non creare casus belli che porterebbero alla
guerra, evitando di scoprire nuovi siti.