PER IL NUOVO SABATO DI SANGUE GLI ATTENTATORI HANNO SCELTO UN OBIET TIVO « LAICO» INVECE CHE RELIGIOSO Moment Cafè , colpito un altro simbolo Fr equentato da giornalisti e avvocati, a un passo da casa Sharon
domenica 10 marzo 2002 La Stampa 0 commenti
GERUSALEMME
IL caffè Moment, in cui ieri sera sono state uccise undici persone e
ferite
decine e che è ridotto a un monte di detriti pieno di sangue, era
fino a un
minuto prima dello scoppio come un isola dell'oblio in mezzo al
conflitto:
era collocato come sulla prua di una nave nel pieno centro,
sull'angolo di
trenta gradi di via Gaza e viale Ben Maimon, proprio di fronte alla
garitta
delle guardie della residenza di Ariel Sharon nel vicolo Smolanskin.
La
Gerusalemme dei giornalisti e degli avvocati, delle belle ragazze e
dei
cameraman lo riempiva dalle prime ore della mattina fino a notte
alta,
esposta e rilassata proprio su quell'angolo così accessibile, contro
ogni
buon senso e con una invincibile voglia di vivere.
Fino a poco più di un anno Moment era al numero 30 di via Gaza, un
po' più
nascosto. Ma poi il santuario laico della città si è trasferito per
il
grande successo in quel locale più grande. I suoi tre soci, due
israeliani e
un palestinese di Gerusalemme est nel mezzo dell'Intifada ne hanno
fatto un
luogo di quiete quasi europea, un po' di musica in sottofondo, un
nuovo
decoro tutto di legno. Il buon caffè italiano, gli spaghetti al
dente, le
grandi insalate avevano moltiplicato gli avventori seduti per metà
nel
giardinetto al sole, in bella vista, e per metà in una scatola di
vetro a
forma di triangolo. Una follia rispetto al clima che si respira nella
città .
Anche il sindaco Ehud Olmert era un avventore; la mattina presto i
giornalisti con il fascio dei quotidiani leggevano insieme le
notizie, si
scambiavano idee, gli avvocati si mostravano le carte, e verso
mezzogiorno
facevano la loro comparsa le belle ragazze del mondo della
televisione. Di
ritorno dal campo infuocato con la telecamera sempre vicina gli
operatori si
fermavano per un caffè . Con lo stile irridente del mondo
dell'informazione,
scambiavano due battute ogni volta che il Primo Ministro si muoveva
da casa
con il suo macchinone e la scorta , mentre la polizia fermava il
traffico.
Due giorni or sono un cameriere ha fermato con grande coraggio un
terrorista
suiciida sulla porta di un altro famoso locale del centro, il caffè
Cafit.
Orgogliosamente, subito, la gente di Gerusalemme aveva ripreso a
sedersi ai
tavoli dei vari locali con parole di sfida. E nonostante sabato
scorso a una
festa religioso un terrorista suicida proveniente dal Campo profughi
di
Deheishe avesse ucciso dieci persone; nonostante il sabato sia per i
religiosi che escono dal tempio che per i giovani che vanno a spasso
o al
pub sia diventato occasione di strage a Gerusalemme, anche ieri sera
Moment
era pieno di gente che non voleva rinunciare a vivere, che voleva
credere
che sia possibile ancora scambiare due scherzi e una birra con un
amico. Ma
il terrorista suicida stavolta ha colpito proprio il cuore della
società
israeliana che vuole ostinarsi a recitare la vita normale.
Shabby Simantov, un producer televisivo fra i clienti più affezionati
di cui
ridendo i giornalisti dicono che ha il suo ufficio al caffè Moment si
guarda
stupefatto intorno, mentre ancora le ambulanze urlano portando via
gli
ultimi feriti: « Non ci posso credere. Adesso per la prima volta mi
sembra
che non ci sia proprio più dove andare, dove trovare un momento di
pace.
Sembra finita. La nostra vita viene continuamente distrutta,
divorata» . Un
altro avventore che è arrivato poco dopo lo scoppio piange disperato:
« I
miei amici, sono arrivato in ritardo, non li vedrò mai più , non posso
perdonarmelo. No, non posso raccontare quello che c'era per terra
quando ho
messo la testa dentro, non posso credere che i miei occhi abbiano
visto
quello che hanno visto» . Altri clienti, corsi in aiuto degli amici,
sono
svenuti dal dolore e dall'orrore, e sono stati ricoverati a loro
volta.
Ciò che riceve Gerusalemme dall'attacco terrorista suicida al Cafè
Moment è
una sorta di proibizione definitiva a cercare di vivere una vita
normale.
Chi può adesso avere il coraggio di sedersi a un caffè o di prendere
un
autobus? Quasi ogni giorno Gerusalemme è stata colpita da un attacco
terrorista, o l'attacco è stato sventato all'ultimo momento, Questa
volta ha
sfiorato la porta del primo ministro, e insieme, e forse soprattutto,
ha
sfondato il cuore stesso della sua società .