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Per contestare possibili speculazioni politiche sulla città Gerusalem me, festa a metà L'Europa assente al trimillenario

martedì 5 settembre 1995 La Stampa 0 commenti
TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO È cominciato ieri sera quello che il direttore del trimillesimo anniversario di Gerusalemme Zachi Becker, chiama controversa del mondo. Ben 17 mesi di celebrazioni sono state preparate dal sindaco Ehud Olmert e dal suo staff, nonostante una valanga di polemiche: il consesso internazionale teme che le celebrazioni possano costituire una specie di riconoscimento di fatto della capitale ebraica. Nel 1990 il Trimillennio fu deciso da Teddy Kollek, il mitico sindaco che riuscì a tenere insieme per decenni arabi ed ebrei gerusalemitani con la sola forza della sua personalità . L'idea era quella di una grande promozione turistica ed economica. La data in cui la città compiva gli anni, ovvero la ricorrenza della sua elezione a capitale ebraica da parte del re David poteva, disse Kollek con l'aiuto degli esperti, essere piazzata in qualsiasi momento fra il 1996 e il 2002. Su proposta di Kollek, il governo approvò l'idea delle celebrazioni poco prima della firma dell'accordo di Oslo; e nel '94 il nuovo sindaco Olmert, membro del Likud, fermamente convinto della indivisibilità e dell'ebraicità di Gerusalemme capitale, vi si applicò con grande entusiasmo. Ieri sera i festeggiamenti sono cominciati in gran pompa: suoni, luci, fuochi d'artificio, balli, speciale seduta alla Knesset. Continueranno per più di un anno con mostre, concerti, la presentazione di un nuovo parco archeologico. Tutto questo, nonostante l'Unione Europea abbia mandato a metà agosto gli ambasciatori italiano, spagnolo e francese ad annunciare al ministro degli Esteri israeliano che i festeggiamenti sarebbero stati boicottati, e con essi anche il Festival d'Israele e il Festival Cinematografico di Gerusalemme. L'accusa: aver volutamente ignorato nella preparazione delle celebrazioni le componenti cristiana e musulmana della città . Il sindaco Olmert, che incontriamo nel suo ufficio il giorno dell'apertura, sostiene che le accuse sono ingiuste: ci sono decine di celebrazioni che sottolineano la presenza della cristianità a Gerusalemme, come la grande serata dell'Opera Nazionale di Berlino che suona l'Oratorio beethoveniano Gesù sul monte degli ulivi. E i musulmani (sulla cui cultura sta per aprirsi una grande mostra) sono stati ripetutamente invitati a partecipare, in tutti i campi. certo, per loro il problema è politico; è quindi logico che si tengano fuori. Ma non è colpa nostra. Noi abbiamo cercato di farne una celebrazione il più culturale possibile. Olmert dice anche che dall'intervenire e che comunque moltissimi Paesi europei ed extraeuropei, compreso il Vaticano, aiuteranno il Festival con mostre, iniziative, partecipazioni individuali. e con un'imponente sfilata di carri di Viareggio sul tema gerusalemitano. non possiamo fare altrettanto con i nostri tremila. Questa è , credo, l'unica città del mondo dove si parla oggi la stessa lingua che parlavano i suoi abitanti tremila anni fa, e in cui il re David compose i suoi salmi. Fiamma Nirenstein

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