Per celebrare la festa islamica decapitano un ostaggio
sabato 4 ottobre 2014 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 04 ottobre 2014Due nuove sconfitte per la civiltà e anche per la coalizione in guerra contro l'ISIS oggi definiscono il tragico bollettino quotidiano della guerra che insanguina il mondo. Alan Henning, il 47enne tassista inglese prigioniero da dicembre, catturato mentre cercava di passare dalla Siria in Turchia, è stato decapitato. Ce lo ha mostrato un video che riassume le altre tre mostruose decapitazioni precedenti, e mostra Henning nella mani di un boia incappucciato con il consueto machete nelle mani. Stavolta con forte accento americano, l'assassino di turno si è rivolto ad Obama: "Obama, sei tu ad avere dato il via ai bombardamenti aerei in Siria, tu che seguiti a colpire la nostra gente, ed è quindi giusto che colpiamo i tuoi uomini". Una pura dichiarazione d'odio senza contenuto logico, dal momento che il povero Henning, amico dei musulmani, era in Siria con un gruppo di assistenza che, islamico a sua volta, cercava di portare aiuto alla popolazione.
E' quello che la moglie di Alan, Barbara, ha ripetuto nel disperato appello di qualche giorno fa, un discorso in ginocchio, pieno di sofferenza e di rispettose espressioni nei confronti di quello che ha invocato più volte come "Stato Islamico", supplicandolo di capire che Henning non era un nemico, ma una persona che pensava di "trovarsi nel posto giusto al momento giusto". Henning, aveva ricordato la moglie, si era dedicato con tutto il cuore alla salvezza dei bambini siriani.
Ma la tenebrosa catena di sant'Antonio non si può interrompere: la condanna del tassista inglese fu annunciata nel video che mostrava la morte di Haines, adesso, in questo video si annuncia la prossima esecuzione di un altro prigioniero, l'americano Peter Kassig. Per l'ISIS l'unica giustizia possibile è quella nata nell'idea pazzoide e arcaica di un Islam che conquista tramite la strage e il terrore: i suoi uomini, che amano mostrare il loro apolide approccio verso un Islam onnicomprensivo, padre del califfato mondiale, da alcuni giorni minacciano anche un altro prigioniero, il giovane John Cantlie, per il quale il padre Paul, giornalista inglese ha lanciato una preghiera piena di appelli a un'umanità su cui pare davvero difficile contare.
Nel frattempo, sul terreno, l'ISIS assedia il delicatissimo fronte di Kobane, la città vicina al confine turco, in gran parte curda, che i turchi non cederanno perchè vi sorge il mausoleo al nipote del fondatore dell' Impero ottomano, Suleiman Shah. Ieri l'assedio dell'ISIS si è stretto, la battaglia con i curdi è stata ferocissima, Ankara è pronta a intervenire e stavolta non dall'aria come il resto della coalizione, ma con "gli stivali" e sono stivali turchi, sul terreno.L'assassinio di Hennings è di nuovo accompagnato, secondo una rivoltante consuetudine, da un discorso del condannato, che prima di morire dichiara che la colpa è tutta del suo Paese perché attacca lo stato islamico. Il Foreign Office ha dichiarato che si tratta di un evento disgustoso. Chissà che lentamente il disgusto non sopravanzi in tutto il mondo la paura. Per ora, vediamo che i bombardamenti non stanno impedendo né le decapitazioni, e nemmeno il complicarsi della situazione presso il confine turco.
lunedì 6 ottobre 2014 16:18:59
Cara Fiamma, dai notiziari sembra di capire che, a parte quelli DIRETTAMENTE colpiti dai terroristi islamici, ci sia, quantomeno a livello di massa, sottovalutazione riguardo a ISIS e loro sodali, e forse anche disinteresse (“tanto succede là”......). Anche se nessuno ha il coraggio di dirlo.------ Poi succede anche che ci sia (soprattutto a sinistra) chi li considera “rivoluzionari” e “liberatori” (pensa a quanti sono favorevoli ad Hamas, qui, nel “manicomio Europa”.....) --------- Non dimentichiamo il fascino perverso dei grandi delinquenti, soprattutto su certe donne (che vanno ad iscriversi nelle loro file per potere, a loro volta, uccidere e, magari, fare “da materasso”....... Per il “riposo dei guerrieri”......). ------ Poi “esperti militari” scoprono solo ADESSO che non si risolve il problema con un po' di bombardamenti.----- In compenso, come ci dice il generale Abed in una intervista, ci sono gli afgani, islamici, che combattono (e muoiono abbondantemente) contro i talebani, anche loro islamici (vicini ad al Qaeda e sodali di tutti gli altri terroristi islamici), e si stupiscono che non si capisca che questi musulmani sono un pericolo per TUTTO il mondo..----- Intanto si fa nulla per impedire l'ingresso illegale di clandestini PREVALENTEMENTE ISLAMICI nei nostri Paesi (in Italia non è più un reato, e si prendono per buone le loro dichiarazioni di essere “rifugiati politici o religiosi”.----- Il fatto che invece, in Israele, si legiferi contro questa pericolosa pratica, troverà sicuramente “critici severi”, sempre nel nostro “manicomio”.......
Francesco Salatino , Francoforte sul Meno
domenica 5 ottobre 2014 17:17:23
Cara Fiamma, ancora una volta Magdi Allam resterà inascoltato e gli europei faranno entrareinsieme agli immigrati centinaia di terroristi islamici. Al parlamento israeliano in dicembre 2013 è stato votato un progetto di legge contro l'infiltrazione che prevede la carcerazione fino ad un anno e più per i clandestini. Se l'Occidente tarderà a reagire in modo adeguato su questo fronte sarà la sua fine.
Silvio Riva , MILANO - ITALIA
sabato 4 ottobre 2014 16:22:12
Cara Fiamma, non vorrei dire, ma lo scorrere del tempo senza azioni di forte spessore fa pensare che la voglia di intervento sul campo sia poca o nulla.-------.In particolare, i turchi sembrano preoccupati solo per la sorte del loro santuario dedicato al capostipite ottomano: ma se ricevessero garanzie da ISIS in merito, stanti i buoni rapporti, dubito che combatterebbero.------- Vero è che a rischiare vita e mezzi sono i “dichiaranti di intenti”,----- Ma se continuano ad aspettare, finiranno poi col camminare su strati di ossa di vittime del terrorismo......(ma se le vittime sono i curdi, forse in Turchia non proclameranno il lutto nazionale.......) .----- ISIS continua a puntare sui suoi spettacoli sanguinari, pensando che siano vincenti, nel mostrare la loro fanatica determinazione terroristica.------ Contro questi eredi “spirituali” della setta islamica degli “Assassini”, funziona solo il metodo dei mongoli........
Silvio Riva , MILANO - ITALIA
sabato 4 ottobre 2014 16:21:49
Cara Fiamma, non vorrei dire, ma lo scorrere del tempo senza azioni di forte spessore fa pensare che la voglia di intervento sul campo sia poca o nulla.-------.In particolare, i turchi sembrano preoccupati solo per la sorte del loro santuario dedicato al capostipite ottomano: ma se ricevessero garanzie da ISIS in merito, stanti i buoni rapporti, dubito che combatterebbero.------- Vero è che a rischiare vita e mezzi sono i “dichiaranti di intenti”,----- Ma se continuano ad aspettare, finiranno poi col camminare su strati di ossa di vittime del terrorismo......(ma se le vittime sono i curdi, forse in Turchia non proclameranno il lutto nazionale.......) .----- ISIS continua a puntare sui suoi spettacoli sanguinari, pensando che siano vincenti, nel mostrare la loro fanatica determinazione terroristica.------ Contro questi eredi “spirituali” della setta islamica degli “Assassini”, funziona solo il metodo dei mongoli........