Fiamma Nirenstein Blog

Osama è stato eliminato ma la sua follia deve farci ancora paura

domenica 11 settembre 2011 Il Giornale 8 commenti
Il Giornale, 11 settembre 2011

Al Qaida sopravvive al suo leader e si ramifica. E la nuova "primavera araba" è un pericolo a cui non siamo preparati

Non c'è chi non sappia dove si trovava quando le Twin Towers furono colpite. Io ero a Gerusalemme, appena tornata da Durban; avevo già visto, scritto sul muro, quello che sarebbe accaduto. So esattamente dove mi trovato subito prima e durante l'attacco. Al centro dell'odio. A Durban, la conferenza dell'ONU sul razzismo che avevo coperto, si era senza vergogna trasformata in una conferenza razzista contro ebrei e americani. L'odio antioccidentale era al picco: Mughabe, Fidel Castro, Arafat, applauditi a scena aperta, predicavano la nuova religione globale delle sale del Centro Congressi e dello Stadio dove erano riunite le ONG: i giovani rincorrevano quelli identificati come ebrei e americani, maledicevano l'occidente, schiavista, oppressore, imperialista. L'Occidente doveva pagare. Le marce si svolgevano sotto manifesti e striscioni che ritraevano Bin Laden, che certo anche allora non era uno sconosciuto. Al Qaida aveva già compiuto, nel '93, l'attacco del World Trade Center, poi la Somalia, quindi Ryiad, nel '96 l'attacco alle Khobar Towers che uccise 19 americani, nel '98 le ambasciate USA in Kenia e Tanzania, 224 morti, nel 2000 la nave Cole…. Israele intanto esplodeva ovunque, era la festa delle cinture suicide.
Durban fu una specie di sabba per l'avvento dell'anticristo, e lui venne. Nel ’96 Bin Laden aveva giurato guerra «ai crociati e agli ebrei», nel ’98 una fatwa ne confermò la validità e crebbe la religione del terrorismo suicida: morire uccidendo, e non la vita, fu dichiarata l'aspirazione più sacrosanta, ogni giovane doveva essere desideroso di morire contro l'Occidente per la fede nazionalista araba e per quella religiosa islamista. Nel mondo islamico le scuole, le mamme, la tv, le canzoni della strada, le moschee, tutto il contesto sociale era un alito di fuoco che prometteva la conquista del mondo per il califfato universale. Le bande sunnite e sciite che si odiano divennero pronte a unirsi per la guerra santa. Ahmadinejad oltre alla sua banda sciita degli hezbollah, prescelse anche quella sunnita di Hamas per la guerra terrorista.

Il senatore americano Joseph Lieberman, dopo che sono stati resi pubblici i termini della strategia antiterrorista obamiana, ha protestato perché Obama non capisce che la dimensione culturale e religiosa della guerra la rende ancora molto pericolosa. Il senatore critica i termini usati per il nemico: «gli estremisti» o «i militanti». Non di questo si tratta, ma di terroristi islamisti, e non abbiamo nemmeno il coraggio di chiamarli con l loro nome, dice.
Nel corso degli anni Al Qaida ha coperto il mondo di circa diecimila attacchi (Londra, Madrid, Algeria, Turchia, Bali, Karachi, Baghdad, le Filippine…). Eliminare Bin Laden e altri terroristi non elimina un'agenda, un modo di vita: l'uccisione dello sceicco Yassin non ha fermato Hamas, ne quello di Imad Mughniyeh gli hezbollah. Al Qaida, come oggi si vede per esempio nella mobilitazione del Sinai, si muove ormai per gruppi autonomi e non coordinati sfruttando le opportunità, spesso in aggressiva concorrenza l'uno con l'altro, autentiche franchising del terrore capaci di audaci alleanze. Anche Bin Laden stesso capì, così sostengono in molti, che, benché sciita, l'Iran era per lui sunnita un ottimo nascondiglio temporaneo.
Hezbollah, ormai molto presenti specie in Sud America, Hamas, organizzazioni palestinesi svariate della Jihad Islamica si aggregano e si distanziano da Al Qaida in base a progetti che diventano tanto più effettivi quanto più la confusione legata alle cosiddette primavere arabe permette nuovi movimenti, nuovi rapporti. Questa è l'altra grande variabile che ci indica che la guerra può oggi godere di segreti o aperti appoggi di chi in passato la osteggiava.
Per esempio, un nuovo governo egiziano potrebbe trovare conveniente aiutare una Fratellanza Islamica amica sua ma apertamente o segretamente belligerante contro l'Occidente. Sotto Mubarak l'Egitto non avrebbe mai lasciato che le organizzazioni terroriste sia locali, come la Fratellanza, sia di fuori, come Al Qaida e Hamas, avessero tanta possibilità di organizzazione e movimento sul suo territorio quanto ne hanno oggi.

Noi non abbiamo, letteralmente, la capacità culturale di tenere il terrorismo nella dovuta considerazione. La guerra ideologica dopo il secolo delle ideologie sanguinose ci suscita repulsione e ci induce a cercare la pace anche dove non ce n'è la possibilità.
Invece della guerra per il territorio, per le risorse, per odio nazionale, il terrore conduce una guerra contro l'idea stessa della civiltà occidentale e questo ci porta a pensare che il cedimento, la mano tesa possano ottenere un qualche accordo. La confusione nasce anche dalla dimensione teologica e confusa di una guerra che dovrebbe concludersi, una volta conquistato il mondo, con la fine dei tempi. La jihad non ci spiega bene i suoi progetti. Per gli sciiti, è previsto l'avvento del Mahdi in cui Ahmadinejad crede tanto da avere costruito le strutture fisiche per il suo avvento. Per Al Qaeda e i talibani c'è un grande centro nell'accerchiamento del nemico in Afghanistan e in Pakistan, e azioni di disturbo e copertura in altre aree geografiche anche lontane, a Londra, a Madrid, a Mumbai, chissà dove ancora. E poi, il califfato e la fine dei tempi. È una promessa di cui il mondo islamico soffre per primo, dato che è molto maggiore il numero dei morti musulmani in attentati dei nostri. Ma il terrorismo è un albero nero dalle mille foglie scosse ancora dal vento, che nessuno osiamo guardare mentre estende la sua ombra.

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Percy D'Elia , Roma
 giovedì 15 settembre 2011  18:26:46

Carissima On.le,i tempi sono molto cambiati per quanto concerne quasi tutti i paesi arabi del M.O. vedendo quello che sta succedendo da quelle parti. Anche se sono stati sottomessida secoli, i popoli si stanno ribellando allapolitica di soprusi, corruzione etc etc chetutto il mondo occidentale già ha capito da tempo. Ma cosa stanno a fare le grosse potenze per cercare di portare la pace.....in questi luoghi arretrati da millenni.....A mio modesto parere ci sarebbe da isolarlicompletamente, tagliare gli aiuti, e sbattere fuori tutti questi dittatori via. Con la speranza che ci sia massimo accordo tra le potenze, non come sta succedendo in Europa!!!!Un ccordiale saluto.P.D'Elia



Edoardo Grynberg , Milano
 lunedì 12 settembre 2011  22:36:04

Carissima Fiamma, NON ho più né tempo né possibilità di seguire più di tanto i disastri da cui siamo letteralmente fagocitati... Sottoscrivo in toto quanto esemplarmente scrivi; vigila a che anche "il Giornale" si affranchi da quell'oscentà che, di tanto in tanto, riappare nelle pagine degli "Esteri"; mi riferisco a quella sciagurata dizione "governo, truppe, esercito, Primo ministro di Tel Aviv", sic! Ormai fuori da Via Negri, dall'esterno NON posso fare altro che "stramaledirli" (ma, al lato pratico, non produce effetti quanto penso...). Un abbraccio da EdoardoShalom...



Ilaria Arri , Rivoli (To), Italy
 lunedì 12 settembre 2011  21:32:45

Ma secondo Lei, quindi, non ci sarà possibilità di pace, in M.O.??Cmq, bellissimo articolo che mi sta già facendo riflettere.



Franco , milano
 lunedì 12 settembre 2011  20:52:43

Cosa vuole che le dica in Italia c'e' gente come il sign.Chiesa che dice chele twin towers le hanno fatte crollare gliUsa e israele,e lei vorrebbe che gli Italiani possano capire che in medioriente israele e' l'unica nazione che garantisca una democrazia compiuta,e che la maggior parte dei governi islamici sono teocrazie,non si illuda in Italia la gente che la pensa come me sono della mosche bianche. distinti saluti Franco



ADRIANO ROMALDI , FALCONARA MARITTIMA (AN) - ITALIA
 lunedì 12 settembre 2011  15:45:45

Gen.le On. Fiamma, come sempre comprendo le sue e nostre difficoltà e vedo intorno a noi solo indifferenza.Non è facile notare quanto l'occidente, allontanandosi dalle proprie radici giudaico-cristiane, abbia perso in lucidità.Oggi si viaggia "a vista" relegando i progetti morali e culturali in un angolo buio della nostra vita.Non parlo di tutti ma della massa inqualificabile, invidiosa, guardona e schiava di ogni vizio (basta guardare come tutti si mettono a grattare sin dal mattino alla fortuna).Per ritornare alla paura non dobbiamo averne in alcun modo se non di quelli che sono a casa nostra di loro ed anche dei nostri.Vivendo il relativismo di ogni specie la gente non riesce più a vedere la luce e scambia le tenebre quasi fosse un faro; certo di notte possono fare qualsiasi cosa pensando di non essere visti.Così il terrorismo è già stato sconfitto prima di tutto nei nostri cuori ed in ultima analisi dalle nostre vite.Viva l'Italia quella che lavora e spera davvero nella fraternità.Saluti Adriano Romaldi



giuseppe casarini , binasco (MI)-Italia
 lunedì 12 settembre 2011  13:51:37

Ma il terrorismo è un albero nero dalle mille foglie scosse ancora dal vento, c he nessuno osiamo guardare mentre estende la sua ombra. " Sante parole": servano di monito, di riflessione, di circospezione e di attenzione.shalomggc



Aurora , USA
 lunedì 12 settembre 2011  01:58:14

Sono passati dieci anni, ancora non posso guardare i film della gente che si butta dalle torri per non essere bruciati vive. Il dolore non va mai via, e quando si leggono dei commenti che certa gente fa, una si domanda come si fara' a combattere questo cancro maligno.A volte una si avvila e pensa che proprio non c'e' piu' niente da fare. Poi leggo i suoi articoli e la speranza ritorna. Grazie Onorevole.Io apprezzo tutto quel che lei fa, spero che Dio le dara' la forza di continuera' a lottare per la giustizia in questo mondo.



manuela branchetti , Terni -Italia
 domenica 11 settembre 2011  22:06:18

Fiamma, questo articolo fa tremare i polsi, ma chiedo , se si conoscono da dieci anni tutte queste cose, le coscienze dei nostri governanti anche quelli della sovrastruttura faraonica europea, che fanno del tutto per disprezzarci e sottometterci a favore di questa specie di immigrazione, chiedo quindi, non tremano le loro coscienze?mi sento realmente male avendo da te la conferma di quello che spesso penso e so che dici il vero....



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