Ora manca solo che gli Usa cerchino di allearsi con l’Isis
mercoledì 15 luglio 2015 Il Giornale 4 commenti
Il Giornale, 15 luglio 2015L'Iran l'ha promessa la bomba atomica, e l'avrà.L'accordo firmato ieri è un'elegante beffa gestita con pazienza e capacità ("abbiamo trattato a lungo, ha detto il capo delegazione iraniano Zarif, e siamo risuciti ad affascinare l'Occidente"): le ispezioni programmate con un mese d'anticipo e rifiutabili da una commissione sono uno scherzo; dieci o quindici anni di tempo ridicoli rispetto alla possibilità successiva di armare la bomba atomica sotto gli occhi di tutti; l'apertura al mercato delle armi in cinque anni esteso a otto per i missili balistici; la diluizione dell'uranio già arricchito e il basso arricchimento sono assurdi quando si resta in possesso di 6000 centrifughe e degli impianti "sperimentali" e "medici" che possono trasformarsi. L'Iran era in grado di mettere in funzione una bomba atomica in due mesi; adesso gli ci vorrebbe un anno. In sostanza, è evidente che quello che deve giocare qui è la fiducia fra le parti, l'idea che l'Iran vuole davvero fermare la corsa al nucleare. Ma l'Iran vuole solo che entrino nelle sue casse i 1500 miliardi di dollari delle sanzioni che nel giro di un anno andranno a rimpinguare le case che finanziano gli Hezbollah per occupare il Libano e difendere Assad, gli Houti che si sono impossessati dello Yemen, le Guardie della Rivoluzione di stanza in Iraq. Serviranno anche a finanziare le imprese terroristiche in cui l'Iran è campione in tutto il mondo e a rafforzare i Basiji, la milizia che tiene il suo tallone su un Paese sofferente non solo per la miseria. La legge shariatica prevede l'impiccagione degli omosessuali, e nelle campagne ancora si incontra la lapidazione, nei tribunali la donna vale metà; si chiudono i giornali e i giornalisti vanno in galera. Ma come si fa a fidarsi, come fa Obama, di un accordo con un Paese che per vent'anni ha trattato tirando in lungo per seguitare ad arricchire l'uranio mentre illudeva l'interlocutore che l'accordo fosse dietro l'angolo?
Durante le trattative dell'EU3 (Inghilterra, Francia e Germania) a Teheran nel 2004, il presidente Rouhani, allora capo dei negoziatori, ha poi detto ai giornalisti iraniani rivendicando il ruolo di costruttore del nucleare: "Coi colloqui siamo riusciti a provvedere il tempo necessario per completare il lavoro a Ishfahan “una centrale importante" così il mondo fu costretto a capire che l'equazione era del tutto cambiata". Rouhani portò il numero delle centrifughe da 164 a 1500, ora restiamo con le seimila della trattativa. E l'Iran, lentamente perché deve pagare un pedaggio per le sanzioni, può seguitare a guadagnare tempo nella sua marcia verso il nucleare, l'egemonia sciita nel mondo islamico, l'egemonia islamica nel mondo occidentale.
Senza peli sulla lingua: allora tanto vale cercare anche un accordo con l'Isis, perché no? Chiediamogli di presentarsi con educazione a Vienna e trattiamo: non dovranno rinunciare né alla sharia né alla guerra per il califfato ma per dieci anni lascino terrorismo e taglio delle teste; in cambio, stabiliremo un'ambasciata a Raqqa e consentiremo grandi transazioni economiche, petrolifere e commerciando nei reperti archeologici. I barbuti col turbante, pure selvaggi, tuttavia non sono meno determinati a imporre sul mondo l'egemonia islamica, solo la guardano dal punto di vista sunnita, e non sciita. Noi europei e americani ("occidentali" è una parola ormai senza senso) non ascoltiamo mai perché siamo poco seri: se malediciamo qualcuno, se lo minacciamo di morte domani cambieremo idea, qualcuno ci vedrà presto a braccetto col nostro nemico a prendere un caffè. Inoltre, noi non ricordiamo la nostra storia: non sappiamo più molto, noi europei, delle guerre che ci hanno contrapposto, del desiderio di divorarci che ha posseduto a turno i nostri Paesi finché la Germania ci ha battuto tutti col nazismo, non ricordiamo altro che il recente irenico desiderio di pace, seppelliamo sotto la sabbia l'odio e il rancore per comodità e per superficialità.
L'Islam non è come noi, ricorda e sa: l'Iran sa la storia sciita e prima ancora quella dell'Impero persiano. Tre giorni fa, subito prima dell'accordo col P5+1 una enorme piazza con la guida suprema Khamenei gridava "Morte all'America" e "distruggeremo Israele". Il suo urlo di piazza deve essere inteso in forma estesa, include anche noi, ed è serio. Quando Khomeini, il grande ayatollah esiliato a Parigi tornò in patria nel 1979 a fare la rivoluzione, gli chiesero cosa sentiva tornando in Iran. Rispose "Niente". Era vero: non era l'Iran che gli interessava ma la grande rivoluzione islamico sciita che avrebbe portato, come ha spiegato più volte, a tutto il mondo. Questa grande guerra avrebbe portato il Mahdi a salvare la Terra, sarebbe giunta la fine dei tempi e la redenzione, come pensa lo shiita credente. Con l'Iran proprio come con l'Isis, non si cerca di evitare il "MAD", Mutual Assured Distruction che la Guerra Fredda gestì fra Russia e America evitando che ci ammazzassimo tutti. Al contrario, per far giungere il Mahdi, e Ahmadinejad furioso antisemita e antiamericano lo ripeté anche all'ONU, bisogna creare il caos, non lo si deve evitare. La nuclearizzazione è l'arma migliore per farsi padrone di Gog e Magog, e per questo l'Iran l'ha scelta.
mercoledì 15 luglio 2015 18:39:44
Seguito:Fin dalle armate di Maometto, e poi quelle dei turchi selgiuchidi e quelle turche ottomane, e quelle di popoli “converiti”. E il “Mahdi” in Sudan (ucciso dal tifo)?-------- Adesso anche ISIS: rappresentanze diplomatiche internazionali a Raqqa? Forse qualche scemo pensa di sì, con altri “dialoghi e compromessi”.----- Qui non si tratta di una “gara” per il potere, ma per la SOPRAVVIVENZA: NOI o LORO?
Piero Sammut , southampton inghilterra
mercoledì 15 luglio 2015 16:39:58
Cara Signora Nirenstein,E` una ottima idea questa, con il vostro permesso mandero` una email a il presidente Obama che habita in Pensilvenia Avenue, di aprire la pace con ISIS e gli ayatolah di Iran cosi` con L` America il mondo sara` sbalordita dalla sapienza di Barak Hussein Obama che sara`il nuovo Islamico di mettere la pace con i Sciaa i Sunni e l`America e Dominus Vosbiscum per tutto il mondo e anche l`universo
Silvio Riva , MILANO - ITALIA
mercoledì 15 luglio 2015 16:29:34
Cara Fiamma, il disegno iraniano (e non solo) è molto chiaro.------ E' altrettanto chiaro che la tendenza ad affrontare Iran è del tipo “dialogo e compromessi”.---- Tendenza che, contro chi sta cercando di avere a disposizione un' arma da collegare ai missili a gittata inter-continentale, appare, molto chiaramente, cretina.----- Se uno ha un' arma in tasca e incontra un altro che cerca di arraffare un' arma per colpirlo, non fa dialoghi, non cerca compromessi: estrae la sua arma e gli spara.------ Non si parli di indagini, arresti, processi carcerazione: un morto non crea più problemi: lo si seppellisce e basta (potrebbe anche servire come utile esempio su cosa NON FARE.------ Se qualche “anima bella” parla di democrazia, indulgenza, comprensione, perdono, conversione, beh, da cristiano dico che quella è un' “anima imbelle” fuori dalla realtà, che si rende complice dei delinquenti terroristi ------ In altro commento è stato ricordato Chamberlain e la sua “miopia” politica verso i terroristi della sua epoca.------ Naturalmente ci si rende conto che non tutti gli iraniani “ragionano” come i loro ayatollah, ma, percentualmente, quanto contano rispetto a quelli che riempiono le piazze urlando odio contro USA ed Israele?----- Sarebbero coinvolti anche degli innocenti in una distruzione su vasta scala, ma è sempre stato così.------- La alternativa sarebbe una rivoluzione interna con guerra civile opportunamente sostenuta da esterni a quello Stato.----- Ma è una strada lunga, difficilmente percorribile.----- Sarebbe utile isolare il governo attuale dall' accesso alle risorse petrolifere, togliendogli soldi ed il relativo potere.----- Ma la base seria e immediata resta una sola: guerra e distruzione (ed eliminazione dei più compromessi).------ Sgradevole ma realistica e percorribile, anche se molto costosa in quanto a perdite umane: qualcuno ricorda il costo umano delle invasioni islamiche? Fin dalle armate di Maometto, e poi quelle dei turchi selgiuchidi e quelle turch
Marco Zacchera , verbania
mercoledì 15 luglio 2015 12:00:54
Cara Fiamma,condivido assolutamente il Tuo commento, ma siamo in un mondo di matti e soprattutto oggi gli USA dovevano dimostrare la loro solita furbizia che - come in passato - si rivela poi un clamoroso boomerang.Un abbracciomarco