Fiamma Nirenstein Blog

Obama in Israele. Un viaggio che parte in salita.

sabato 9 marzo 2013 Il Giornale 3 commenti
Il Giornale, 9 marzo 2013

Chissà se, in occasione dell’incontro fra Obama e Netanyahu, durante il viaggio del presidente americano in Israele, quel gatto nero che passeggia sempre fra i due quando cercano di parlare si prenderà un riposo. Ok, Obama ha finalmente deciso, al suo secondo mandato, di farsi la famosa passeggiata a Gerusalemme che non aveva mai voluto preferendo il Cairo. Ma chi può dire se,  ormai il 20 di questo mese, arriva carico o di invise imposizioni oppure di buone intenzioni verso l’unico alleato che gli garantisce di poggiare saldamente i piedi sulla terra del medioriente e non sulle sabbie mobili delle rivoluzioni arabe?

Le premesse non sono ottime, Obama ha nominato ministro della difesa Chuck Hagel ignorando l’antipatia del mondo ebraico; ha lasciato che sua moglie Michelle, insieme a Kerry, segretario di Stato, nominassero “Donna di Coraggio” la giovane egiziana Samira Ibrahim: l’Ibrahim, oltre a denunciare le violenze contro le donne di piazza Tahrir, ha però postato parole di ammirazione per Hitler, e sull’attacco di Burgas in cui furono uccisi cinque Israeliani ha commentato “oggi è un giorno dolcissimo con un sacco di bellissime notizie”. Inoltre Israele è crucciato per il rifiuto di Obama di parlare alla Knesset, anche se molti dicono che l’intenzione, anzi, è proprio quella di evitare le pericolose polemiche che deriverebbero dalle contestazioni in aula delle estreme.

In realtà Netanyahu e Obama non intendono giuocare l’uno col fuoco degli insediamenti, tanto che ha già bloccato alcuni progetti in corso, l’altro con l’irritazione israeliana che potrebbe indurre lo Stato Ebraico a programmi unilaterali sull’Iran. Dunque, questo sarà il giuoco: aperture israeliane che nel disegno di Obama dovrebbero sfociare in una trattativa, contro l’impegno americano sull’Iran e sulla vigilanza contro i nuovi rischi che portano la Siria nel caos e gli Hezbollah dal Libano. Una bella scommessa, specie facendo i conti senza l’oste palestinese che di colloqui non ne vuol sapere da anni.

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Adriano da Cingoli (Romaldi) , FALCONARA MARITTIMA (AN) ITALIA
 sabato 9 marzo 2013  17:22:22

G.le Fiamma o ancora è pentita di non esserci cimentata ancora; forse il suo Angelo Custode l'ha avvisata!Il mio Angelo, anzi ne ho due le assicuro, mi precede sempre in ogni cosa che faccio e forse Obama avrebbe dovuto pregarlo, il suo Angelo, affinché lo preceda e lo illumini!Ma penso che sia inutile dirglielo lui si sente "parlatore" ed "oratore" mentre il suo Popolo lo manda sul pallone; non vi fidate di un simile "gestore"!Maledetto l'uomo che confida nell'uomo e Benedetto l'uomo che confida in Dio; ecco le Parole da dire al Presidente del niente e si ricordi sempre che nulla è per sempre!



Mara , Bologna
 sabato 9 marzo 2013  12:56:08

Un solo commentino tra i tanti che verrebbe spontaneo fare: non mi pare che la principale virtù del Presidente USA sia il coraggio.Parlare alla Knesset può portare jella.



giuseppe casarini , binasco (MI)-Italia
 sabato 9 marzo 2013  12:37:02

Gentile Signora,analisi lucida e brillante.L'augurio comunque che una qualche discesa si trovi lungo questo travagliato percorso.Cordiali salutishalomggc



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