Non è razzismo, ma soltanto buon senso. Il pericolo islamico esiste e non va negato
martedì 31 gennaio 2017 Il Giornale 5 commenti
Il Giornale, 31 gennaio 2017Un po’ di buon senso prego. Trump ha dato le sue risposte a un problema cui tutto il mondo si sta applicando, e cui si riconosce che non c'è stata per ora, una risposta efficace o solo sensata. Può darsi che anche questa sia sbagliata. Ma non lo sarà più dei silenzi e delle omissioni che hanno lasciato uccidere migliaia di persone dal terrorismo islamico e hanno creato situazioni di vita molto difficili nelle città del mondo occidentale. E' un tema roccioso, ogni volta che lo si affronta vorremmo nasconderci piuttosto che vedere la sofferenza altrui ma, insieme, anche il nostro pericolo.
Ci sono e c'erano delle buone ragioni in alcune delle critiche all'"executive order" di Donald Trump del 27 gennaio che sospende l'illimitata ammissione di rifugiati siriani e mette un freno all'immigrazione di altri sei Paesi islamici per 90 giorni: infatti già domenica Trump ha dovuto ripristinare il diritto di servirsi della "green card". E dovrà tornare sulla questione delle minoranze religiose, perché anche se preferisce l'immigrazione delle minoranze cristiane, ce ne sono di sunnite e di sciite che a seconda dei Paesi, sono state e sono implicate in lotte e persino guerre a fianco degli americani. Il tono, però, l'enfasi da salotto bene che si usa nell'immaginare che Trump seppellisca l'America che amiamo per disseppellire quella con la k (molti non sanno quanto quella k ferisca li americani) porta a dire un sacco di sciocchezze: per esempio, a paragonare l'immigrazione attuale con quella degli ebrei dall'Europa: a parte che anche quella fu verificata a fondo persino dopo la Shoah (c'erano comitati in Europa che vagliavano ogni caso) non c'è mai stato un pericolo ebraico di attacchi terroristi.
E invece il pericolo di cui Trump parla, c'è, anche a volerlo affrontare diversamente: ma negarlo non si può. Invece c'è chi ha scritto che gli attacchi dal 9 di settembre non sono musulmani e hanno edotto che quindi Trump agisce per razzismo... Insomma un sacco di cretinate a partire dal fatto storico che gli ingressi negli USA sono sempre stati controllati, l'incubo del blocco e del respingimento di Ellis Island appare in mille film di Hollywood, i blocchi operati dalle varie amministrazioni sono costanti e di fatto negli ultimi anni sono caduti su popolazioni musulmane, salvo quando invece Obama ne ha incrementato l'ingresso, mentre gli ingressi cristiani paradossalmente sono pochissimi: nel 2016 il 99,1 per cento degli ingressi sono islamici, e solo l 0,5 sono cristiani, mentre lo 0,8 sono yazidi, un po’ poco rispetto alle stragi in corso. Comunque, dal luglio 2011 Obama ha bloccato le entrate di questo o quel gruppo politico per sei volte. Jimmy Carter cancellò i visti iraniani; le leggi che permettono ai presidenti di controllare l'immigrazione citano specificamente la preoccupazione delle persecuzioni religiose, e sinceramente è stupefacente che Obama abbia lasciato cristiani e yazidi da parte. Ma dov'era la stampa liberal?
ll tetto messo da Trump di 50mila rifugiati dopo che saranno trascorsi i 90 giorni, non sono così distanti dalle medie nazionali regolari: scrive David French sulla National Review che i 50mila stanno fra un anno tipico i George W, Bush e uno di Obama. Sono stati meno di 50mila fino al 2007, e poi dal 2013 al 2015 sono 70mila. Quanto ai siriani, Obama ne ha fatti entrare 305 profughi di media negli anni dal 2011 al 2015. E poi nel 2015, abbandonata la promessa di intervenire se Bashar Assad avesse sorpassato la linea rossa dei gas venefico, passa a 13mila nel 2014 con l'avanzare della situazione, forse pentito.
I sei Paesi messi all'indice hanno come tratto dominante quello della violenza jihadista. Ma le leggi americane prevedono che sulla base di casi personali o quando lo richieda la sicurezza nazionale si possano concedere visti e altri benefici a cittadini di Paesi altrimenti bloccati: e questo si può prevedere, dice French, anche per il periodo di 90 giorni, e aggiungiamo noi, può salvare vite di persine in fuga in pericolo. French sostiene che leggendo e rileggendo l'ordine esecutivo di Trump. non si trova nessun accenno alla religione che vada al di là della legge sull'immigrazione che definisce un rifugiato: "Qualsiasi persona fuori del Paese cui appartiene la sua cittadinanza, cui non vuole o non può tornare a causa di persecuzioni... Fra cui (fra le altre cose) persecuzioni religiose". Ed è logico che sia così, senza che questo implichi nessuna intenzione razzista. O non è così?
sabato 4 febbraio 2017 17:32:32
L'opinione pubblica internazionale sfrutta le prime mosse di Trump in chiave anti Trump in modo pretestuoso. Le prime s elite del Presidente sono di rottura con le politiche delle Amministrazioni che lo hanno preceduto.Diamo tempo al tempo e vedremo gli sviluppi.Sicuramente qualcosa doveva esser cambiato nella politica USA. Attendiamo la stabilizzazione del nuovo corso prima di giudicare.
Massimiliano degli Artom , Firenze
mercoledì 1 febbraio 2017 18:18:48
Democrazia e libertà si esprimo anche nella possibilità per una riccona toscana di fare la fascista razzista senza morale. È lo scotto da pagare.
bressani maria luisa , genova (Italia)
mercoledì 1 febbraio 2017 17:43:02
Nel mio sito giornalistico, messo su per amarcord ma anche utilizzato da qualche insegnante al Liceo Doria di Genova o per turismo responsabile in Valtrebbia (Bobbio è la città natìa) di mia madre ho riportato alla pagina 15 di Recensioni e non solo riportai due suoi interventi, uno in difesa di Berlusconi, l'altro di Feltri e alla Premessa (nella copertina iniziale del sito) c'è quella lettera di Emilia Jona Pardo del 1992 forse sua parente? o forse ricordo male e mi scusi). L'ammiro e continui a scrivere esprimendo pensieri che quasi sempre condivido. Maria Luisa Bressani Ferrero
Mirko , Soletta/Svizzera
martedì 31 gennaio 2017 16:04:52
Strano però! Le liste di prescrizione di cittadini di Paesi musulmani o islamici non comprende l'Arabia Saudita, la Turchia, il Libano, eccetera. Dove il Trump ha assetti importanti e addirittura grattacieli. Come dicevano gli antichi romani? "Pecunia non olet." Mi sbaglio signora Nirenstein?
giuseppe casarini , binasco (MI)
martedì 31 gennaio 2017 11:24:08
Ben detto!shalomggc