NOI, GLI STRANIERI E L’ AFFARE KGB DANNATI ALLA DIVERSITÀ
venerdì 22 ottobre 1999 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein
SOLO l’ immensa influenza del pci sul cuore e le menti di tutti noi
cresciuti in Italia nel dopoguerra spiega l’ accanimento terapeutico
con cui
ne trattiamo e ritrattiamo; chiunque non sia nato sullo Stivale si
stupisce
e chiede spiegazioni; ci vede un po’ come dei fissati che non si
decidono ad
abbanonare la favola dell’ infanzia per avventurarsi nella realtà ,
nelle
realtà : nel dopo guerra fredda, nei problemi della democrazia, della
globalizzazione, dello strapotere dell’ informazione. Sì , l’ idea del
comunismo ha portato con sé in Italia delle libertà : ma solo perché
la
libertà è il lied della democrazia occidentale in cui esso si
sviluppa.
Ovvero: è libertario in quanto riutilizza, nutrendosene, linfa e
sangue
altrui. E suona strano che firme di grande pregio, come Mario Pirani
o
Scalfari o Rossana Rossanda, si accaniscano proprio a cercare il
nesso tra
libertà e comunismo, che come è stato già scritto, è una negazione in
termini. Basta cercare nella propria memoria: chi è stato comunista
ricorda
che l’ Italia, e con esso il pci che ne era gran parte, fu travolta e
geneticamente trasformata dal più grande terremoto del secondo
dopoguerra,
ovvero l’ affermarsi della priorità politica del nesso fra libertà e
collettività ; è grottesco attribuire al pci la fase della
costituzionalizzazione delle masse e delle istituzioni, e vedere
nella
crescita democratica dell’ Italia, il grande « ruolo democratico» dei
comunisti. E successivamente, in tutte le vicende relative alla
rivoluzione
femminista, sessuale, razziale, il pci funzionò da timpano della
modernizzazione; un timpano vibrante, ma non sempre all’ unisono con
la
spinta accelerata della democrazia; al contrario. Chi ha vissuto
quegli anni
e conserva precisa memoria di donna, e anche di appartenenze a una
minoranza
culturale ed etnica, ricorda la discussione come attardata e
affannata da
un’ angoscia antilibertaria sempre controbattuta dalla valanga
modernizzante
che cresceva e cresceva in tutta Italia. I modernizzatori furono
avviliti
spesso dal conservativismo; il meccanismo della cooptazione li mise
fuori
gioco nelle gerarchie. Quel che è peggio, la visione del mondo in
senso
letterale traslato era interamente offuscata: dall’ Italia si scorgeva
un
mondo irreale, e il motivo stava proprio nel misero rilievo che
assumeva il
tema della libertà rispetto a quelli della « volontà popolare» ,
dell’ « anti-imperialismo» , dell’ « autodeterminazione» ... In definitiva
dall’ appartenenza a quel campo dalla cui dannazione storica solo la
« diversità » berlingueriana doveva tentare un inutile salvataggio.
Oggi,
quando si parla con chi non è italiano delle liste nostrane del Kgb,
ti
chiedono se i segreti sottratti sono gravi e pericolosi per l’ Italia,
se ci
saranno dei processi, e quando... Sono domande normali, e noi,
ancora, di
fronte ad esse, restiamo « diversi» .