Fiamma Nirenstein Blog

Nirenstein e D'Alema a 'Il Caffè' - Rai 3

giovedì 10 aprile 2008 Video 0 commenti
Il Caffe', 10 aprile 2008, h. 7:30.
 
Fiamma Nierenstein - Credo che l'invio delle nostre truppe in Libano sia stata carica di buone intenzioni. La realtà però è che non avendo voluto riconoscere gli Hezbollah come il principale problema dell'area, come i rappresentanti di una politica aggressiva, ha fatto sì che attraverso la Siria gli Hezbollah potessero riarmarsi fino ai denti, si parla ora di 30mila missili, si parla del fatto che gli Hezbollah hanno seguitato ad aiutare Hamas contro Israele e a rappresentare una minaccia per quella che volevamo difendere, ovvero la democrazia libanese. Hezbollah è un gruppo terroristico a tutti gli effetti e il ministro D'Alema non ha mostrato la necessaria distanza, la necessaria critica verso un gruppo come questo. Penso che se avessimo avuto un mandato dell'Onu più ampio e che si può modificare, per poter ispezionare i camion che arrivavano carichi di missili e vedere quali fossero le attività reali che si svolgevano in quell'area senza dedicarci ad attività inutili, questo sarebbe stato ottimo.
 
Massimo D'Alema - Questa è una critica verso le Nazioni Unite, verso l'Europa, perchè il mandato per l'Unifil èè stato definito dall'Onu e non dall'Italia e non prevede che noi siamo lì per fare una guerra ad una parte della popolazione libanese. E' una posizione legittima, ma estremista che vuole che la comunità internazionale vada lì per fare la guerra contro una parte il che è una critica verso le Nazioni Unite. Queste posizioni vorrebbero che l'Italia si ponesse in Medio Oriente come dei belligeranti, invece noi siamo una forza che si è collocata lì e svolge un ruolo, assieme all'Europa, allo scopo di fermare un conflitto e spingere verso un negoziato. L'idea che la guerra sia il modo migliore per fermare il terrorismo si è dimostrata inefficace, a mio giudizio, a partire dall'Iraq. E' un dibattito politico violento, in particolare negli ultimi giorni e per merito dell'onorevole Berlusconi, volgare, provinciale. Questo suscita serie preoccupazioni sulle prospettive di questo grande Paese che avrebbe pure potenzialità enormi. Siamo un paese atteso, siamo un paese che può svolgere un ruolo importante per la pace, certo se viene avanti una possibile classe dirigente così rozza, violenta che ha nei confronti dei valori della democrazia quell'atteggiamento che ha la destra in Italia, tutto questo finisce per appannare il ruolo dell'Italia anche sulla scena internazionale. Tutti i politici dovrebbero chiedere scusa alla Campania La strumentalizzazione che la destra ha fatto del dramma verop dei rifiuti ha creato una difficoltà per il centrosinistra. Penso che abbiamo affrontato questa sfida nel modo giusto non negando l'emergenza, dico sempre che tutti gli uomini politici di tutti i colori di fronte a un dramma di questo genere dovrebbero chiedere scusa alla Campania, perchè l'emergenza è incominciata nel 1994. Si sono succeduti svariati governi. Di Berlusconi quello che trovo indecente è lo scarico di responsabilità sugli altri, la mancanza di assunzione di responsabilità che denota mancanza di senso dello stato. Inm fondo quest'uomo ci deve dire che cosa ha fatto lui al governo per risolvere questo problema prima di individuare le colpe degli altri. Noi abbiamo cercato di avviare a soluzione questo dramma.
 
A seguito di quest'intervista, Fiamma Nirenstein ha rilasciato la seguente dichiarazione rispresa dall'ANSA:
 
ELEZIONI: TV; NIRENSTEIN, DA MINEO VIOLATA PAR CONDICIO
(ANSA) - ROMA, 10 APR - 'Stamattina ho sperimentato una pesante violazione della par condicio e ho avuto un saggio di quanto sia importante la politica estera e di come il governo uscente non abbia argomenti per rispondere alle critiche sulla sua linea di debolezza e 'appeasement' di fronte al terrorismo'. E' l'accusa lanciata da Fiamma Nirenstein, candidata del Pdl alla Camera, dopo aver partecipato questa mattina alla trasmissione di Rainews 24 Il caffe'.
'Sono stata invitata in trasmissione insieme al ministro Massimo D'Alema e al presidente del Tavolo per la Pace Flavio Lotti', spiega la Nirenstein in una nota. 'Il giornalista Corradino Mineo, titolare della rubrica (e direttore della testata, ndr), mi ha chiesto di precisare le mie critiche alla politica estera del governo Prodi, specie sulla questione libanese e il ruolo dell'Unifil. Dopo avermi lasciato spiegare la mia posizione nell'arco di circa quattro minuti, Mineo ha dato la parola al ministro D'Alema che ha argomentato i suoi punti per circa 20 minuti, salvo qualche breve intervento a sostanziale sostegno della sua politica estera da parte di Flavio Lotti. A me, cui D'Alema ha rovesciato addosso l'infamante accusa di estremista e guerrafondaia, non e' stato concesso diritto di replica'. Altrettanto e' accaduto, secondo la Nirenstein, quando D'Alema 'ha iniziato una lunga polemica contro il Pdl e Silvio Berlusconi in toto'. 'E' stupefacente - conclude - che a meno di 48 ore dalla fine della campagna elettorale si consenta a un esponente del Pd un comizio televisivo senza contraddittorio'.

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